13. Cosa c'è sotto
Jack aveva sentito la chiamata di Elsa, ma aveva deciso di non tornare.
"Ormai non ha bisogno di me, anche se continua a crederlo."
In compenso voleva sciogliere l'arcano a cui nessuno aveva mai dato risposta: perché Elsa era nata con quei poteri?
Si stava dirigendo alle tombe dei genitori di lei, per trovare qualcosa che potesse dargli una risposta.
-Oh, che cosa infelice sto per fare ...
Aveva il vantaggio d'essere incorporeo a suo piacimento: non avrebbe dovuto scavare, ma si stava pentendo dell'idea che aveva avuto.
Si infilò nella tomba del re, ispezionandone la salma, meno corrotta dal tempo di quanto pensasse, alla ricerca di indizi.
-Qui non c'è niente.
Passò ad ispezionare la regina.
Sollevandole la veste funebre, notò sul suo addome delle piccole cicatrici, causate da oggetti appuntiti.
Come se le era fatte?
"Pensa Jack, pensa ..."
E gli venne in mente.
E si pentì amaramente di ciò.
"Come glielo dico a Elsa?"
Elsa si svegliò: era sdraiata su una vecchia branda e aveva le mani intrappolate in due calotte di metallo fissate al muro con delle catene.
-Hans! Quel maledetto ... spero solo che non abbia toccato Anna ...
Cercava di liberarsi le mani, quando entrò Hans, con un atteggiamento stranamente mite per uno che aveva messo a segno il colpo del secolo.
Le spiegò per filo e per segno il suo piano e le disse che ormai Anna era morta.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: le manette si congelarono e si frantumarono, lasciando Elsa libera di agire.
Era furiosa e lo dimostrò con i suoi poteri: riuscì ad uscire facilmente dalla cella creando una tempesta di neve, che si estese e che ben presto non riuscì più a controllare.
"Devo andare da Anna"
Corse in mezzo alla tormenta, sul mare congelato, alla ricerca di sua sorella.
"Non può essere morta, non può ..."
-Anna! Anna!!
Chiamava e non sentiva risposta, quando in lontananza una figurina scura apparve nella bufera, chiamando con voce flebile il suo nome.
-Elsa ...
La regina corse verso di lei, sfidando la potenza della sua creazione.
-Anna!
Le corse incontro, ma Anna ormai non riusciva a muovere un passo, debole com'era.
Quando arrivò a lei, si trovò Hans alle spalle, pronto a darle il colpo di grazia con la sua spada.
Prima che potesse fare qualcosa, Elsa si ritrovò a terra e davanti a lei ciò che non avrebbe mai voluto vedere: sua sorella tramutata in una statua di ghiaccio.
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