30 Capitolo
Entrai incazzata nell'appartamento di Zacary sbattendomi la porta alle spalle e lo vidi seduto sulla poltrona, sulla mia poltrona dove mi ci mettevo sempre io con solo dei pantaloncini.
Si girò verso di me e con un sorrisetto esclamò:
"Ma buongiorno anche a te principessa, ti vedo allegra" Lo fissai, irritata dal fatto di non riuscire a tenere lo sguardo lontano dal suo fisico. E che fisico ma poi scossi la testa mordendomi il labbro inferiore e lo guardai male e domandai:
"Hai qualcosa contro i vestiti per caso?" Lui sbuffò roteando gli occhi.
"Si, avevo caldo ed è casa mia. Tu hai qualcosa contro le buone maniere?"
"Si" risposi secca e così lui sospirò passandosi una mano tra i capelli e domandò piano:
"Perché sei così arrabbiata, oggi?"
"Oggi ho fatto il triglionesimo colloquio di lavoro, ed è andato male pure questo" era una settimana che facevo cento colloqui e nessuno mi chiamava mai, ero nervosa a mille perché volevo lavorare e mettermi dei soldi da parte.
"Cosa è andato male?"
"Comunque ho provato dal fruttivendolo qui all'angolo, ma a quanto pare nessun frutto è al sicuro con me" raccontai imbronciata e così Zac sorrise e la cosa mi fece arrabbiare.
"Tranquilla, la banana è al sicuro con te" rispose ed era davvero una battuta squallidissima, che poteva anche evitare. Eppure mi fece sorridere.
Cercai di tenere il broncio, trattenendo una risata ma non riuscii a farlo.
"Wooooh, ma quella era quasi una risata?! Sto migliorando" esclamò orgoglioso.
Sentii il malumore che andò via, e cercai di ignorare il fatto che fosse merito suo.
Sbuffai divertita.
"Non ti montare la testa" lui sorrise e si alzò dalla poltrona, lo ammirai per qualche secondo e domandò dolcemente:
"In questo caso, me lo merito un abbraccio?" Spalancò le braccia.
Sentii il forte impulso di buttarmici, di sentire di nuovo il contatto della sua pelle.
Scacciai immediatamente questo pensiero.
"Solo se mi lasci la poltrona, per sempre"
"Prima abbracciami, poi guardiamo eh" Le sue braccia aperte erano un invito troppo piacevole.
Decisi di concedermi un attimo di debolezza. Infondo eravamo amici, nulla di più. Dovevo smetterla di preoccuparmi.
"In tal caso..." esclamai e lo abbracciai.
Mi trovavo stranamente bene tra le sue braccia. Aveva la pelle calda e il suo odore mi pervadeva le narici.
Zac mi aveva invitata a pranzo da lui e avevo accettato molto volentieri e poi avevo sentito Hayley che voleva uscire con me per parlare un pochino e le avevo detto che andava benissimo perché mi mancava stare solo noi due a parlare del più e del meno.
"Ti è piaciuta la nuova ricetta che ho sperimentato?" Annuii mangiando un altro po di quella pasta divina che aveva preparato.
"Da impazzire, è meravigliosa!" Risposi facendogli l'occhiolino, scoppiò a ridere scuotendo la testa e mi fece la linguaccia.
Ero davvero felice di stare con lui, era un buon amico e mi dispiaceva così tanto aver creduto che fosse un mostro per tutta la vita.
Sua madre non lo aveva più chiamato, non sapevo come mai.
"Stasera ti va di venire in un posto?"
"Dove?"
"Sorpresa, vieni dai. Tanto ci andiamo sul tardi e poi dormiamo in albergo" ero davvero curiosa e quindi annuii facendolo sorridere e mi versò un po' di vino e poi si leccò il labbro inferiore.
Verso le 17:00 tornai a casa con il pullman dato che Zacary doveva andare ad una partita molto importante di tennis e vidi la mia migliore amica seduta sulle scale di casa mia, così sorrisi correndole incontro ed urlai felice:
"Sono così contenta di vederti!"
"Diavolo, anche io! Finalmente sole senza ragazzi!" Scoppiai a ridere scuotendo la testa ed entrammo in casa andando subito in cucina per farci una merenda e cominciò a raccontarmi qualcosa di lei e del suo ragazzo.
"E a te come va? Hai più sentito Adam?" Il mio cuore perse un battito e cominciai a tremare.
Hayley mi venne subito incontro e mi strinse forte stringendomi a se e così scoppiai a piangere e lei mi cullò.
"Tesoro sono qui, che succede?"
"Ieri l'ho visto con un'altra e mi è caduto il mondo addosso perché io lo amo ancora" mi accarezzò i capelli dolcemente.
"Dovresti pensare a qualcun altro Riley, come mi dicevi sempre? Il mare è pieno di pesci" annuii mordendomi il labbro inferiore e poi sospirai asciugandomi le lacrime.
"Hai ragione H, il mare è pieno di pesci" lei mi sorrise annuendo e mi diede una piccola spinta per farmi sorridere e ci riuscì perché sorrisi e la strinsi a me di nuovo per abbracciarla.
"Sono davvero felice che tu sia qui con me" ammisi e lei mi sorrise facendomi l'occhiolino.
"Sono felice anche io di essere qui con te R"
Restammo a casa mia a guardare film e a mangiare schifezze per tutto il giorno ridendo e scherzando e verso le 22:00 andò via perché era venuto a prenderla il suo fidanzato ed io cominciai a prepararmi per la serata.
Indossai un paio di leggings neri, i miei amati scarponi Timberland ed una camicia a quadri Rossi e blu e poi mi feci una crocchia.
Entrai in auto e Zac mi fece un sorrisetto malizioso leccandosi il labbro inferiore guardandomi e chiese divertito:
"Hm cerchi di attizzarmi?" Ridacchiai e lo squadrai mordendomi il labbro inferiore.
Indossava un paio di pantaloni della tuta grigi che avrebbero dovuto essere illegali per lui dato che gli si vedeva tutto.
"Non soffermarti sul mio cazzo, monella"
"Sei tu che metti quei pantaloni" esclamai scoppiando a ridere e lo spinsi facendolo ridere e poi iniziammo a cantare a squarciagola.
Lo squadrai ancora per rifarmi gli occhi.
Indossava una felpa della nike grigia che avrei rubato molto volentieri perché era stupenda.
Eravamo in viaggio da quasi due ore e stavo quasi per addormentarmi, sentii la mano di Zac su una mia gamba e tremai facendogli togliere subito la mano ma gliela ripresi e scossi la testa per tranquillizzarlo.
"Sto bene, non preoccuparti" lui mi sorrise dolcemente accarezzandomi l'interno coscia.
Appoggiai la testa al sedile godendomi la mano di Zac accarezzarmi, sentivo l'eccitazione crescere in me ma dovevo assolutamente smettere di pensare a tutte le posizioni in cui avrebbe potuto mettermi.
Quando aprii gli occhi mi guardai intorno e vidi Zac guardarmi e così mi misi subito composta e lui fece una risatina e si avvicinò al mio orecchio mormorando:
"Ma buonasera dormigliona" tremai per l'eccitazione e lo presi per mano intrecciando le nostre dita e posai le labbra su una sua guancia.
Volevo ringraziarlo perché mi aveva lasciata dormire e mi faceva davvero piacere.
"Hai detto il nome di Adam per tutto il tempo"
Sospirai per scusarmi ma lui scosse la testa.
Mi aveva portata all'ippodromo e c'erano due cavalli che ci stavano aspettando, sgranai gli occhi sconvolta cominciando a saltare felice e lui rise e mi portò con se a prendere le cose che ci servivano per salire in sella.
"Non credevo tu sapessi andare a cavallo"
"Non ci so andare ma cercherò di riuscirci" spiegò, così lo guardai negli occhi profondamente e lo abbracciai forte sorridendo e lui mi strinse a se baciandomi i capelli.
Andammo a cavallo per quasi due ore ridendo e scherzando, era anni che non ci andavo ma quella sensazione era stupenda perché mi sentivo libera come l'aria ed ero felice.
Zac dopo che scese da cavallo si incamminò verso il piccolo albergo e non mi considerò, così mi avviai verso di lui e dissi velocemente:
"Sono contenta che siamo amici" lui non mi rispose e prese le chiavi delle camere, aveva preso due camere e si avviò verso la propria.
"Che succede?" Domandai andando verso la mia che era vicino alla sua.
"Non voglio essere un tuo amico. Meglio se continuiamo a farci i cazzi propri dato che non ti frega davvero di essere mia amica Riley" rimasi sconvolta da quelle parole che mi bloccai e mi girai verso di lui guardandolo malissimo e strinsi i denti tra essi.
"A me frega di essere tua amica, sei tu che sei una testa di cazzo. Sei l'unica persona senza la quale non potrei vivere in questo momento. Ma tu dei rendere sempre le cose difficili. Ogni volta che mi sembra abbiamo raggiunto un equilibrio tu mi dici che a me non frega niente di te. Beh, forse sono io che non frego a te" sbottai entrando in camera, dormire era l'unica cosa che volevo fare in quel momento.
"Vorrei non essere qui, vorrei essere a casa mia con qualche figa che me la da. Non capisci mai niente Riley!" Mi stava facendo innervosire.
"E cosa diavolo avrei fatto adesso? Spiegamelo Zacary Perché io sto cercando di capire ma non capisco" lui mi guardò malissimo e strinse i pugni arrabbiato e urlò:
"Non capisci un cazzo, mi hai rotto le palle! Pensi che sia solo uno stronzo! Parliamo!"
"Tu mi hai rotto le palle! Di cosa vuoi parlare? Di quanto sono stronza? Di quanto poco mi importa di te? Va bene, parliamo" lui scosse la testa mordendosi il labbro inferiore e si passò una mano tra i capelli facendo una risatina nervosa.
"O di quanto tu mi stia facendo impazzire?! Non potevi essere una delle tante che me l'avrebbe data e poi amen! No, dovevi essere l'unica che non mi vuole, vorrei sbatterti sul letto e scoparti fino a farti perdere i sensi perché urli così tanto che mi preghi di smettere da quanto sei eccitata!" Lo guardai sorpresa, sentendo le mie gambe tremare per l'eccitazione e deglutii.
"Non possiamo farlo" balbettai e nel mentre lui si avvicinò a me facendomi indietreggiare senza mai staccare gli occhi dai suoi, era come se fossi ipnotizzata da quel ragazzo.
"Mi fai diventare matto. Mi fai impazzire."
"A chi lo dici" sussurrai di getto arrossendo, Zac mi guardò le labbra mordicchiandosi le proprie e in quel momento volevo solo baciarlo e fare sesso con lui per tutta la notte.
Il mio respiro si fece sempre più irregolare, poi lo afferrai dalla camicia e lo tirai a me per baciarlo con tutta la foga che avevo.
Mi fece sbattere sul letto e mi baciò con foga stringendomi i polsi sopra la testa.
Lo guardai negli occhi con desiderio, me ne sarei pentita, forse lui voleva solo scoparmi ma non me ne importava un bel niente, volevo che mi facesse sua.
"Sei bellissima" mi sussurrò con voce roca all'orecchio, stringendo i polsi con una mano mentre con l'altra mi strappò i leggings facendomi urlare di piacere cercando di dimenarmi per strusciarmi a lui ma scosse la testa facendo un sorrisetto malizioso e mi strappò gli slip di dosso facendomi arrossire violentemente.
Non riuscii a dire niente, entrò dentro di me con forza facendomi urlare, una violenza che non avevano mai usato con me, era divino.
Mi baciò con foga il collo e cominciò a mordicchiarmelo sensualmente, muoveva velocemente il bacino e andava velocissimo senza mai fermarsi.
Il mio corpo si muoveva contro il suo.
Urlavo il suo nome e cercavo le sue labbra perché volevo baciarlo.
Posò le labbra sulle mie baciandomi con una foga inumana facendomi gemere nella sua bocca, mi stava limonando con violenza andando fortissimo.
I nostri corpi si scontravano fortissimo.
Nessuno mi aveva scopata così.
Stavo godendo un sacco.
Mi dimenai dalla sua presa, volevo assolutamente tirare i suoi capelli e graffiare la sua pelle.
"Qualcuno vuole liberarsi per caso?" Morsi forte il suo collo e poi urlai e schizzai venendo cominciando a respirare a fatica.
"Dimmi che prendi la pillola, voglio venirti dentro" annuii incapace di parlare e venne dentro di me, facendomi sentire in paradiso.
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