2º Capitolo
Avevo corso e non mi ero addormentata per niente, stavo aspettando che Zac si facesse vivo e appena lui si degnò di parcheggiare davanti a casa mia, mi fiondai dentro senza nemmeno salutarlo.
Doveva chiedermi perdono in ginocchio, mi aveva fatto andare da sola come una scema.
Ma lui non parlò, era concentrato sulla strada, indossava una camicia azzurra, una giacca di pelle e dei jeans neri, era veramente bello.
"Smettila di fissarmi" roteai gli occhi e guardai fuori dal finestrino aspettando di scendere da quella auto in cui stavo uno schifo, mi arrivò un messaggio che mi fece mordicchiare le labbra felice.
-Ehi, ti va di uscire dopo la scuola?-
Adam mi aveva invitata ad uscire ed ero così felice!
Era la mia cotta ma aveva 21 anni e quindi ci sentivamo solo per messaggio e ci vedevamo qualche volta.
-Certo! Ci vediamo al parco?-
-No, vengo a prenderti a scuola, okay?-
Il mio cuore stava battendo velocissimo, sorrisi come una bambina digitando:
-Certo, non vedo l'ora di vederti-
-A chi lo dici ❤️-
Appena sarei scesa da quella dannata macchina mi sarei messa ad urlare come se non esistesse un domani.
"A che ora esci oggi?" Chiese Zac parcheggiando, non lo guardai nemmeno, afferrai lo zaino e risposi:
"Esco con un ragazzo, quindi mi accompagna lui a casa" lui annuì e così aprii la portiera per scendere.
Corsi subito da Hayley e Urlai felice:
"Adam mi ha chiesto di uscire oggi!"
Lei mi guardò negli occhi e sorrise, cominciammo a saltellare come due bambine e parlammo per mezz'ora di quanto mi piacesse Adam e quanto piacesse a lei Zac.
"Un uscita a 4!" Esclamò contentissima.
Ridacchiai, non pensavo proprio che a Zac interessasse uscire a quattro.
"Ieri lo abbiamo fatto, mi ha chiamata verso le 22:00 ed è venuto a farmi sua." Esclamò con la voce eccitata, la spinsi.
"Zac è solo un idiota." Le risposi e lei alzò le spalle guardando il cielo.
"Ma poi scusa, non eri uscita con un ragazzo?" Lei annuì alzando le spalle di nuovo e mi rispose:
"Si, carino e tutto ma bacia da schifo"
Scoppiai a ridere ed entrammo in classe.
Verso la metà della seconda ora mi arrivò un messaggio da Adam che diceva che non vedeva l'ora di rivedermi ed ero così felice che sorrisi e risposi che non vedevo l'ora anche io di vederlo.
Adam era un ragazzo bellissimo, occhi marroni, capelli neri e fisico perfetto.
Era una meraviglia.
Rimanemmo a messaggiare per molto tempo, appena la campanella della ricreazione si degnò di suonare mi fiondai in cortile e il mio telefono squillò, pensando fosse Adam, risposi felicissima:
"Ehi Adam!"
"Non sono Adam" il sorriso mi morii sulle labbra e così sbuffai infastidita come una iena, sbuffai.
"Che c'è Zac?" Domandai sedendomi sul muretto, mi accesi una sigaretta.
"I miei genitori mi hanno chiamato e mi hanno detto che sei a cena da noi"
Non avevo voglia di stare con lui ancora delle ore e così rifiutai l'offerta.
"Non ho voglia, ringrazia i tuoi"
"Non mi importa un bel niente se non hai o meno voglia, bambinetta." Il suo tono era apatico, proprio come lo era lui.
"Smettila di chiamarmi bambinetta."
"La stai facendo e io non ho tempo da perdere dietro di te. Quindi a che ora ti passo a prendere?" Domandò con una voce nervosa e irritante.
"Non lo so. Ti ho detto che esco con uno"
"Si, io fino alle 18:00 lavoro, quindi appena finisco ti mando un messaggio e mi dici dove sei e così vengo a prenderti"
Mi disse e poi lo sentii parlare con qualcuno in giapponese, una cosa che mi piaceva di Zac era che sapesse parlare:
-Italiano
-Giapponese
-Spagnolo
-Cinese
-Inglese
-Americano
E altre lingue.
"Mi può accompagnare anche Adam."
Gli dissi come se la cosa fosse ovvia.
"Strano che i cretini con la quale esci, hanno un auto" rispose ridendo, strinsi i denti infastidita dal suo comportamento immaturo e borbottai:
"Ti faccio sapere se mi accompagna lui o devi venire tu. Spero proprio che la decisione sia la prima. Non voglio salire in auto con te."
"Ciao" mi staccò in faccia e così guardai la mia migliore amica che aveva sentito parlare Zac e aveva gli occhi innamorati.
"La sua voce è perfetta, proprio come lui"
Esclamò sognante, la spinsi e scossi la testa ridendo e fumai.
Alle 14:00 in punto Adam fermò l'auto davanti a me e così mi fiondai dentro e lo abbracciai fortissimo.
Era così bello.
Era così profumato.
Era così dannatamente perfetto.
"Mi sei mancato tantissimo" ammisi come una bambina vogliosa di coccole.
"Anche tu, piccola" sorrisi a quel nomignolo, detto da lui era così perfetto.
Rimanemmo accoccolati per qualche minuto, nessuno dei due voleva staccarsi per primo, la sua voce sexy mi chiese:
"Ti va di mangiare ad un ristorante?"
"Non ti va il Mc?" Chiesi speranzosa, lui rise scuotendo la testa e mi baciò la fronte e mi spiegò che il Mc era solo una cosa stupida e quelle cose lì.
Feci il broncio e lui mi sorrise cominciando a guidare.
Lo guardai di sottecchi, era una meraviglia scesa in terra.
Indossava una polo azzurra e dei pantaloni dello stesso colore.
"Cosa c'è piccola?" Chiese dolcemente.
"Solo che sei bellissimo, Adam" lui mi prese una mano e intrecciò le nostre dita per baciarmi le nocche, un gesto che mi fece sorridere e battere il cuore fortissimo.
Arrivammo al ristorante italiano, lo amava tantissimo e anche io, il nostro primo appuntamento era stato proprio in quel posto.
Ci mettemmo seduti e ordinammo, cominciammo a parlare di tutto, amavo parlare con lui.
Era così maturo, così profondo, così wow.
Il pranzo si intercettò di più sulla scuola, mi chiese tutto, voti, amici, professori.
Non mi diede fastidio rispondere, anzi, lo feci con piacere.
"A te come va il lavoro?"
"Molto bene, ora faccio lo stagista in uno studio di un dentista" il lavoro dei suoi sogni, così sorrisi felice per lui.
"Meraviglioso"
"Proprio come te" diventai rossa come un pomodoro e lui mi sorrise.
Appena finimmo di pranzare, si offrì di pagare per tutti e due anche se non volevo.
"Tranquilla, mi puoi ripagare in mille modi"
Ridacchiai e mi accoccolai a lui uscendo.
"Ti va di andare al parco?" Chiese al mio orecchio, così annuì e ci incamminammo.
La giornata era una meraviglia ma non c'era nessuno, eravamo soli.
Cominciammo a parlare del tempo, degli alberi, dei fiumi e i nostri occhi erano incatenati.
Secondo dopo secondo i nostri visi si avvicinarono e le nostre labbra erano vicinissime.
"Ho voglia di baciarti" mi sussurrò piano.
Avevo voglia di baciarlo ma non riuscivo a parlare, così posai le labbra sulle sue e lo baciai.
Le sue labbra erano carnose ma non troppo, sexy da impazzire, mi prese in braccio facendomi mettere a cavalcioni su di lui, gemetti nella sua bocca e lui cominciò a baciarmi con foga mentre mi stringeva il sedere.
Era il nostro primo bacio ed era anche meglio di come me lo ero sempre immaginata, gli strinsi le spalle mugolando per il piacere.
Ridemmo, ci baciammo, ci strusciammo ed era messo molto bene.
Se non fossimo stati in un luogo pubblico sapevo cosa fosse successo e non vedevo l'ora.
Lo facemmo per ore e mentre prendemmo fiato il mio cellulare squillò e così sbuffammo tutti e due.
"Ciao" salutai Zac roteando gli occhi.
"Dove sei?"
"Sono con Adam" ammisi alzando le spalle, mi leccò le labbra facendomi trattenere un gemito e sorrisi.
"Ma dove? Io ho finito ora"
"Non mi importa se hai finito o meno"
Risposi mordicchiando il labbro inferiore di Adam, che strinse il mio sedere con forza.
"Sono le 19:00, quando va via quel ragazzo?" Chiese mentre sentii una donna ridere, si era dato da fare.
La mia migliore amica doveva smettere di pensare a Zac e lui doveva smettere di chiamarla solo quando aveva voglia.
"Quando vai via?" Chiesi con il broncio, lui mi baciò a stampo e guardò l'orologio.
"Ti accompagno io a casa, tra un pochino. Ci stai?" Annuii felicissima e Zac mi disse:
"Okay, ci vediamo dopo. Ricordati la cena" gli staccai in faccia e baciai Adam.
Non mi importava di niente, volevo solo e solamente Adam.
Arrivammo davanti a casa mia, lo ringraziai e lui si fiondò sulle mie labbra cominciando a baciarmi con foga.
Ricambiai il bacio e mi misi sopra di lui facendolo gemere, mi strinse il sedere.
"Devo scendere" sussurrai leccandogli le labbra, lui annuì baciandomi e così scesi.
Appena lui se ne andò cominciai a saltellare e chiamai velocemente Hayley.
"È ANDATA BENISSIMO! CI SIAMO BACIATI! ODDIO BACIA DA DIO!"
"OH MIO DIO! SONO COSÌ FELICE PER TE!" Urlò contenta e così le raccontai della giornata più bella del mondo.
Appena finii di dirle tutto ciò che era successo lei urlò contenta dicendo che eravamo stupendi insieme e mi disse che Zac più tardi sarebbe andato da lei perché aveva voglia.
"Railey sono felicissima! Zac mi ama!"
"Zac non ti ama, lo sai anche tu. Quello non sa nemmeno cosa voglia dire amare una persona" ammisi mettendomi seduta sulle scale di casa mia.
"Ma perché non puoi essere felice per me come io lo sono per te?" Mi chiese triste.
"Io sono felice per te e lo sai ma non voglio che tu stia con lui, non ti merita"
Lei rise nervosissima ed esclamò:
"E CHI MI MERITA?! HM!? NON SONO ALL'ALTEZZA DI UN RAGAZZO FIGO!?"
"IN UN RAGAZZO NON CONTA SOLO LA BELLEZZA, HAILEY! CONTA QUANTO SIA MERAVIGLIOSO CON TE E ZAC NON È IL RAGAZZO CHE FA PER TE! LUI NON MERITA NEMMENO DI STARE CON TE! MERITI DI MEGLIO" buttai tutto fuori e appena finii presi un bel respiro, lei mi staccò in faccia borbottando qualcosa.
Mi passai una mano nei capelli e mi accesi una sigaretta infastidita.
Non volevo litigare con la mia migliore amica e per colpa di quel deficiente avevamo litigato.
Alle 20:35 bussai alla porta dei genitori di Zac, mi sciolsi i capelli neri e mi feci una coda alta mentre la porta si spalancò mostrandomi Sarah, sua madre.
Era una donna bellissima, alta, snella, fisico perfetto, capelli a caschetto castani e occhi dello stesso colore.
"Ciao tesoro, pensavamo non venissi"
"Mi sono cambiata" risposi sorridendole.
"Sei sempre bellissima, entra pure" la ringraziai per il complimento ed entrai dentro e Samuel, il fratellino di Zac mi corse incontro.
"Ehiiii" mi salutò raggiante, sembrava un piccolo Zac in miniatura ma era solo più meraviglioso, aveva un carattere bellissimo, aveva solo 10 anni.
"Come stai ometto?" Lui mi sorrise e cominciò a parlarmi della scuola, dei voti e io lo ascoltavo volentieri.
Gli avevo fatto da Babysitter qualche volta ed era un piccolo Angioletto.
Indossava una camicia bianca, dei jeans e delle scarpe da ginnastica.
"Perché così elegante?" Domandai e gli accarezzai i capelli, lui fece un inchino.
"Perché avevo te come nostra ospite" era un vero donnaiolo, ridacchiai e gli baciai una guancia mentre il mio telefono mi avvisò che avevo un messaggio.
Adam ❤️: Sono stato da Dio, oggi❤️
Io: Anche io, non vedo l'ora di vederti di nuovo
Adam❤️: Ci vedremo presto, piccola
Ci mettemmo a tavola ma Zac non era ancora sceso, non mi fregava molto e così cominciai a parlare con i suoi genitori e suo fratello e appena lui scese si mise seduto accanto a suo padre.
Cominciammo a mangiare.
Il cibo era squisito.
Sarah faceva La chef in un ristorante a cinque stelle.
"Come va il lavoro, figliolo?" Chiese il padre al foglio, Zac alzò le spalle.
"Va bene, perché?"
"Se andasse male" non lo fece finire di parlare che lo guardò malissimo e respirò un paio di volte prima di parlare di nuovo:
"Smettila di dirmi che devo lavorare con te. Mi piace il mio lavoro, amo fare sport a amo viaggiare per il mondo. Guadagno soldi solo giocando a tennis con i bambini. Cosa posso desiderare di meglio?"
Era il discorso più ampio e lungo che gli avessi sentito fare da sempre.
"Fare l'avvocato, il dottore, il medico. Questi sono lavori, Zacary. Non il tuo"
Sarah toccò una mano del marito e lo guardò pregandolo di smettere, ma non mollò la presa e disse:
"Non sarai niente da grande, Zacary"
"Cosa ne sai? Devo fare un lavoro che non mi piace solo perché voi possiate essere orgogliosi di me? No. Non ci penso nemmeno un minuto. Non voglio essere quel figlio. Non sono quel figlio." Rispose infastidito, non sapevo chi avesse ragione e non erano affari miei.
Ma Zac era solo un bambino immaturo.
Quello era ciò che sapevo.
"Allora trovati una casa, hai 22 anni. Non puoi stare sempre sotto il nostro tetto"
Guardai Zac di sottecchi mangiando e lui rise nervoso alzandosi dalla sedia.
"Tranquillo papà. Già fatto" e così se ne andò in camera sua, sua madre mi guardò con gli occhi lucidi.
"Stia tranquilla, andrà tutto bene" la rassicurai, doveva essere felice che quel cretino se ne andasse di casa ma non era così, sia lei che Samuel avevano gli occhi lucidi, così abbracciai Samu e gli dissi:
"Anche se Zac andasse via, ti verrà sempre a trovare, piccoletto" lui mi guardò negli occhi e così gli asciugai le lacrime con i pollici.
"Puoi andare a parlarci, Railey?" Chiese sua madre accarezzandomi un braccio.
Non avevo voglia di parlare con quel coso ma non potevo fare molto, sarei risultata una cogliona di merda se non lo avessi fatto e così annuii alzandomi e salii le scale avviandomi nella sua camera.
La porta era aperta e così entrai, era una stanza con ogni cosa che riguardasse gli sport, libri, riviste, palloni autografati.
Il letto era sfatto, ma potevo vedere che il piumone fosse di una squadra.
Ai muri erano attaccati poster su poster.
La stanza aveva un profumo di menta e frutti di bosco, l' armadio era aperto e potevo vedere che avesse un sacco di maglie di band, di squadre e di cantanti.
Mi avvicinai ad esso e presi una maglia dei Muse; uno dei miei gruppi preferiti.
La maglia era enorme, anche perché Zac era veramente muscoloso.
La misi apposto e mi inginocchiai per vedere dei CD a terra, erano dei porno e così mi alzai roteando gli occhi.
"Cosa ci fai in camera mia?" Mi girai verso di lui, ma non risposi e mi misi seduta sulla sedia girevole, lui mi guardò malissimo.
"Esci dalla mia stanza. Non voglio parlare con te" alzai le spalle divertita e ammisi:
"Nemmeno io, ma tua madre mi ha pregato di venirti a parlare e quindi sono venuta" lui si mise seduto sul suo letto.
"Perché sei venuta?" Non riuscii a capire il suo tono di voce, così ammisi:
"Se non lo avessi fatto. Sarei sembrata solo una stupida ragazzina"
"Bambinetta." Lo guardai malissimo e così si sdraiò, posai la testa sullo schienale della poltrona girevole e guardai il soffitto.
Non avevo notato che c'erano delle stelle che luccicavano.
"Non riesci a dormire al buio, poppante?" Lo presi in giro ma non mi rispose, sbuffai guardando l'orario.
Erano passati solo diedi minuti da quando ero andata di sopra e solo due da quando Zac era entrato nella stanza.
Rimanemmo in silenzio per un altro po' e appena mi alzai lo sentii dire:
"Notte bambinetta." Lo fulminai con lo sguardo e me ne andai via, sua madre mi chiese come era andata e le dissi che suo figlio era un menefreghista e voleva andarsene, lei mi ringraziò per averci provato e mi sentii una merda.
Non ci avevo provato per niente ma poco mi importava, doveva andarsene perché stava rovinando una famiglia stupenda.
Appena entrai in casa mia, andai in bagno, mi feci una doccia veloce.
Mi misi nel letto e un messaggio mi fece sorridere come una scema.
Adam❤️: Buonanotte piccola, un bacio 💋 e un abbraccio 🤗
Dormii felicissima.
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