Parte 2
«Tuo padre sarebbe fiero di te, hai fatto ciò che lui avrebbe voluto. Questo non significa che tu sarai bravo come lui. Essere suo figlio non fa necessariamente di te un bravo cacciatore. Domani andremo ad est, verso il confine con la tribù dei Zanne Affilate, là sicuramente troveremo una preda adatta alla tua iniziazione. Ora va a riposare e a prepararti per domani.»
Dhakk non aggiunse altro e lasciò che Ihkime tornasse alla sua tenda, dirigendosi verso la parte opposta del villaggio.
Nelle prime ore della sera, appena dopo il ritorno di sua madre, venne a fargli visita Gralk, un guerriero di diciassette anni e suo vecchio amico. Ihkime non aveva toccato cibo, ma sua madre non lo aveva rimproverato per questo e con un cenno del capo gli aveva permesso di allontanarsi con il suo amico.
Senza dirsi una parola, i due giovani si diressero verso il perimetro esterno del villaggio per sentirsi liberi dalla presenza degli altri Eshua, ormai rientrati dai loro lavori.
Quando finalmente si lasciarono alle spalle l'ultima capanna, Gralk si mise a fissare l'orizzonte senza parlare. Anche Ihkime fece lo stesso e per qualche momento si chiese se il suo amico fosse deluso dalla sua scelta.
«Domani dovrai compiere la tua prova, abbatti l'animale più grosso, sono sempre affamato, soprattutto durante dei festeggiamenti!», disse Gralk prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Ihkime guardò sorpreso e sollevato il suo migliore amico, senza sapere esattamente cosa dire.
«Pensavo che fossi arrabbiato con me.», riuscì a dire alla fine.
Gralk si girò a fissarlo, grattandosi la nuca, perplesso. Gli occorsero un paio di minuti per comprendere le sue parole, allora lo fissò meravigliato.
«Se fossi diventato un guerriero, saresti stato sempre e solo secondo e mi sarebbe davvero dispiaciuto per te, poi vedere la faccia congestionata di Jur mi ripaga di tutto. E infine...», Gralk lasciò la frase in sospeso per un istante.
Ihkime sapeva che Gralk non si vantava per niente, lui era davvero il guerriero più forte della loro tribù, e lo dimostrava ogni volta che ne aveva l'occasione. Aveva sempre atterrato tutti i suoi avversari ed era temuto e rispettato da molti. Aveva sentito dire più volte che sarebbe diventato un giorno il capo dei guerrieri al posto di Jur e lui non esitava a crederci. A soli diciassette anni, Gralk era alto due metri e trenta, aveva braccia possenti, in grado di sradicare un albero grosso quanto il proprio torace e le sue zanne potevano dilaniare il collo di chiunque si fosse messo sulla sua strada.
«Infine», riprese a dire l'altro, strappandolo alle sue considerazioni, «le femmine adorano i guerrieri e se tu fossi diventato uno di noi, sospetto che avresti potuto rovinarmi la piazza.», Gralk rise di questo suo ultimo commento, come fosse semplicemente una battuta.
Infatti, diventare adulto, significava anche cominciare un'altra parte fondamentale della vita di un Eshua. Le femmine iniziavano a vederti come potenziale padre dei loro piccoli e come possibile compagno. Anche in questo Gralk non aveva molti rivali. La forza fisica era un potente magnete per le femmine e la bellezza non gli mancava di certo. Essere grossi era considerata un'attrattiva, le zanne potenzialmente letali e gli artigli incredibilmente affilati aiutavano. Inoltre Gralk soleva acconciare la sua folta e lunga chioma in grosse spirali che scendevano sull'ampia e nuda schiena. Da alcune confidenze che l'amico gli aveva fatto, sapeva che alle femmine piaceva immergere le mani in quei capelli, durante i loro accoppiamenti. Dubitava fortemente di essere quindi un serio rivale per il suo amico, in realtà dubitava di poter essere un rivale per chiunque.
I due amici restarono a parlare ancora per un po', ma alla fine giunse il momento di ritirarsi per la notte. Ihkime aveva davvero bisogno di riposo per la lunga giornata che lo attendeva.
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