16
Aprile 1857,Londra.
Quando mi svegliai dal mio sonno, trovai il solo bigliettino di Louis a farmi compagnia. Erano passati tre giorni dal finto funerale ed erano altrettanti giorni che mi svegliavo da sola. Stavo decisamente esaurendo la mia pazienza nei suoi confronti. Elizabeth entrò nella mia camera per svolgere le faccende mattutine, tirare le tende, spazzare a terra, togliere la polvere. Rimasi nel letto a guardarla mentre faceva le varie attività poi si avvicinò al mio letto.
«Cosa vuole mettere oggi?» «Nulla,credo resterò nel letto.»Mi guardò stupita.
«Sicura di sentirvi bene? Vuole che le porti il porridge con il miele?»
«Dio si, ne avrei proprio bisogno.»risposi grata. Niente era meglio di una buona ciotola di budino di avena al miele per curare il malumore.
«Torno subito.»Fece per andarsene ma la fermai.
«Mi porteresti la posta se ce n'è?» Annuì e sparì oltre la porta. Dopo una manciata di minuti tornò con la mia colazione e due lettere di cui una con il bollino di posta prioritaria. Mi agitai sospettando che fosse successo qualcosa, una risposta di Tommaso era improbabile dato che ci voleva almeno una settimana per farla arrivare a destinazione (quando andava bene) e poi un'altra settimana a farla tornare su. Con il cucchiaio affondai nella ciotola e scartai la prima lettera.
Cara M,
Qui tutto bene, fa freddo ma si sta bene. Spero lo stesso per te,
Tuo,J.
Sospirai sollevata nel sapere che sia Jamie che Richard stessero bene. Quando le acque sarebbero state più calme, sicuramente sarei andata a trovarli.
«Posso andare signora?» Volsi lo sguardo a Beth che era rimasta impalata in attesa di miei comandi.
«Ma si certo, cosa voleva preparare Gerard per pranzo?»
«Credo arrosto e patate.» Sbuffai arcistufa di quella roba.
«Voglio il salmone con le patate e paninetti al burro con aglio.»
«Ma signora, il salmone va ordinato..»cercò di farmi ragionare ma non sentii ragioni.
«O mi fa il salmone o verrà licenziato. Ora va, lasciami stare da sola.»Se ne andò indispettita dal mio comportamento ma era veramente una pessima giornata. Soppesai a lungo la lettera prima vi voltarla per vedere il mittente che si rivelò essere Tommaso. Corrucciai le sopracciglia non aspettandomi proprio una sua risposta. In fretta la aprii avendo un orribile presentimento.
Cara Marie,
Ho avuto dei disguidi con il direttore delle poste che sta cercando di sabotare delle missive credendo che io sia un rivoluzionario. Ti rendi conto? Io un rivoluzionario, mai idea fu meno azzeccata nei miei confronti. Sicuramente mi avrai mandato una seconda lettera, ma quando questa ti sarà arrivata io probabilmente ancora non avrò ricevuto la tua. Volevo solo farti sapere che ho preparato la camera per te e che ti sto aspettando per i primi di Maggio come mi avevi accennato. Ti prego, cerca di mandarmi le lettere con la posta prioritaria che qui in Italia sono sotto un'altra giurisdizione e queste raggiungono realmente la mia dimora senza l'influenza di terzi.
Sempre tuo, Tommaso
Un altro enorme peso dal cuore si librò con facilità. Sapere che non era stata di sua volontà non rispondere, mi aveva rincuorata. Mi munii di carta e penna per riscrivere nuovamente il testo della precedente lettera. Chiamai Elizabeth e le diedi le disposizioni su come far spedire la lettera. Mi feci portare anche un libro di letteratura. Mi infossai nei cuscini e affogai la mia mente nelle storie di amori passati fino all'ora di pranzo. Quando chiusi il libro mi sembrò di uscire dalla storia in cui mi ero immersa con tutta la testa. Sbattei più volte le palpebre cercando di riprendere coscienza di me e del mio corpo. Rimasi in vestaglia e scesi di sotto trovando Louis a tavolo. «Buongiorno cugina.» mi sorrise ma lo uccisi con lo sguardo. Presi posto di fronte a lui e tirai indietro i piedi quando lui cercò di toccarne uno con il proprio.
«Scusa se sparisco sempre ma il lavoro richiede molta della mia attenzione e presenza.»
«Sposati il tuo lavoro allora.» risposi acida.
«Mannie...» cercò di ammonirmi ma ero una bestia feroce che ormai aveva raggiunto il limite. Fortunatamente per lui il pranzo venne servito e la mia mente venne distratta dal succulento filetto di salmone circondato da deliziose patatine gratinate.
«Ma ehi! Perché io l'arrosto e tu il salmone?»allungò la forchetta e mi rubò un tubero e un pezzetto di salmone.
«Sei uno sporco ladruncolo, ora ti faccio tagliare la mano.»
«Uhh che paura.»Gli rivolsi uno sguardo divertito per poi mangiare il cibo nel mio piatto. I sapori esplosero nella mia bocca facendo danzare le mie papille gustative. Io e il salmone eravamo una cosa sola, e Gerard sapeva cucinarlo in modo degno di nota. Non restava asciutto ma morbido e speziato in più cuoceva le patate nella stessa teglia in modo che assorbissero i succhi di cottura del pesce. Finita la mia porzione attaccai il pane al burro ed aglio che, da brava inglese, mangiavo come se niente fosse.
«Ma come fai a mangiarne così tanto? Non hai paura di uccidere le persone con l'alito di aglio?»Feci spallucce.
«Non mi interessa, almeno nella mia vita voglio essere padrona di mangiare tanto pane all'aglio tanto quanto me ne compiace.»
«Non lamentarti poi se ti rimane il cibo indigesto.»
«Tranquillo, ho ben altro di cui lamentarmi.»
Si accigliò. «Dopo ti va di fare una passeggiata?» propose per cambiare argomento virando su un tono più leggero e rilassato.
«No, non ne ho voglia.»
«E cosa ti andrebbe di fare?»
«Non saprei, prima però devo parlarti in privato.»
«Si anche io devo comunicarti alcune cose.» annuii ma solo dopo aver mangiato una porzione di pudding al cioccolato e panna ci muovemmo da tavola.
«Comincia prima tu.» mi accomodai sul mio amato divano e lui fece altrettanto stringendo una mano fra le sue.
«Ho avuto un'offerta di lavoro che non posso rifiutare.» sorrise fiero come non mai mentre dentro di montava l'irritazione.
«E di cosa si tratta?»
«Un viaggio in Cina e volevo chiederti se avresti piacere di venire con me.» Lo guardai inorridita.
«In Cina? Saranno almeno due anni di viaggio se non di più!»
«Si ma avremmo modo di vedere e conoscere il mondo e poi potrei finalmente farti vedere l'India che è un posto veramente magnifico.»
Sfilai la mano dalla sua presa.
«Louis non posso andare via ora per così tanto tempo fra l'altro devo restare qui per un anno di lutto.»
«Ma cosa importa? Scappiamo via di qui Marie, andiamo lontano.»
Deglutii a fatica. Non ero pronta per poter affrontare un viaggio di tali proporzioni, non in un momento così delicato.
«Lou io vorrei che tu staccassi un po' da questa sua ossessione per il lavoro, sta diventando un problema. Ogni sera non fai altro che infilarti nel mio letto, sfogare i tuoi bisogni maschili per poi abbandonarmi la mattina seguente perché preferisci dedicare il tuo tempo al lavoro piuttosto che coltivare una relazione sana con me.» Mi guardò come se gli avessi aperto il vaso di Pandora sotto al naso.
«Io non reggo più questa situazione e volevo chiederti se ti andava di venire con me per raggiungere Tommaso in Italia.»
«Assolutamente no.»rispose secco. «Ho i miei doveri e non posso rinunciarvi, e poi l'Italia è pericolosa in questo periodo con tutte queste rivoluzioni continue. Non è una buona cosa che tu vada e poi dovresti seguire il tuo futuro sposo.»
«Ho passato una vita a seguire gli ordini altrui! Scusa se per una volta ho voglia di fare cosa mi dice il cuore.» ormai l'atmosfera si era guastata totalmente.
«Ah si? Allora vai dal tuo amato Tommaso e magari fai infilare anche lui nel tuo letto!»
Delle vene di rabbia pulsavano sul suo collo fino a raggiungere le tempie. Mi raggelai a sentire quella frase, come aveva potuto dirmi quelle parole? «Ma ti rendi conto di quello che mi stai dicendo?»
«Certamente, e so anche che non ho intenzione di restare con una donna che non apprezza i miei sforzi lavorativi. Voglio solo renderti felice e non farti mancare nulla ma forse per te non è abbastanza!» Con una mossa rapida mi prese la collana che portavo al collo e me la stacco facendomi abbassare il collo per il dolore del taglio che la catenina aveva inciso sul mio collo.
«Non ho intenzione di sposare una donna ignobile come te.» Si alzò e frugò nel porta gioie sulla mia toeletta per trovare l'anello di fidanzamento. «Ti auguro una vita felice fatta di rapporti con uomini occasionali dato che sembri apprezzare solo quello.» Sbatté con forza la porta mentre il mio cuore si disintegrava trovando il modo di esprimersi in copiose lacrime. Ero confusa da morire, cosa avevo detto di così orrido? Perché aveva reagito così malamente? Presi un vaso di porcellana e lo scaraventai contro la parete mentre mi reggevo il petto con le mani come a volerlo strappare.
«Signora!» Elizabeth mi raggiunse non appena sentì del trambusto e mi accorse. Ero in ginocchio sul vaso rotto con i pezzi di esso in mano. Il sangue gocciava dalle mie dite per poi macchiare il legno de pavimento insieme alle mie lacrime. Cos'avevo fatto di male nella mia vita? Strinsi maggiormente gli i residui acuminati facendo affondare maggiormente i lati taglienti nella mia carne. «Marie, si calmi.»
mi disse Elizabeth con voce dolce.
«È tutto finito.»mormorai con gli occhi fissi verso il basso.
«No che non lo è, si calmi ora. Apra le mani così posso medicarla.» con le punte delle dita mi sfiorò la pelle e lentamente allentai la presa.
«Ecco, così va benissimo. Si alzi ora, che pulisco questo trambusto.» Mi ritrovai seduta sul letto con le mani sanguinanti in grembo. Non erano l'unica cosa sanguinare, anche la mia anima soffriva e faceva un male cane. Un male assordante, di quelli che non ti inibidiscono l'intelletto e ti scavano un profondo buco nel petto che si ingrandisce fino a che non ti inghiottisce. Piccolini puntini, a tratti bianchi e a tratti neri, comparvero nel mio campo visivo. Si fece tutto buio ma non fui in grado di comprendere se era stato causato dal dispiacere dell'anima o dal malessere fisico che impregnava le mie mani fino adirradiarsi nel mio corpo.
Bbbbuonasera ragazzi! Intanto grazie mille per aver letto la storia fino a questo punto facendole raggiungere 1K di visualizzazioni! Grazie grazie di cuore!
Ecco qui il nuovo capitolo, faccio salti mortali per poter pubblicare ogni giorno e non lasciarvi senza il vostro regolare appuntamento con "Le avventure di una giovane donna vittoriana."
Se vi è piaciuto stellinate✩ e fatemi sapere cosa ne pensate.
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