CAPITOLO 7: Dormire fuori
Scendiamo insieme gli umidi gradini della stazione, do un occhiata in giro e guardandomi intorno, rimango incantata dalla magia dell'acqua... anche se a dir la verità, sono un po' delusa, Venezia è una tra le città d'arte più importanti del mondo, non nego mi aspettassi una maggiore pulizia in giro, ma in fondo non posso giudicare più di tanto, anche la mia amata Firenze non eccelle nella pulizia delle strade.
Eren e Ymir, camminano pochi passi dietro di me e nel mentre chiacchierano, io non mi perdo un singolo particolare della città, a un certo punto un rumore sordo, discontinuo e improvviso, si fa spazio tra i miei pensieri e girandomi riesco a schivare in tempo un ragazzo in bici, il mio e il suo sguardo si incrociano, è un occhiata veloce, ma noto una freddezza glaciale nei suoi occhi.
L'attimo infinito di questo fugace sguardo passa e raggiungendomi, Ymir e Eren, mi chiedono se per caso io mi sia fatta male, nego, e ricominciamo ad avviarci verso casa della ragazza.
Giriamo dentro un vicolo, abbastanza stretto, il solo allargare leggermente le braccia mi porta a toccare entrambi i muri delle abitazioni che mi circondano, arriviamo finalmente a casa di Ymir, apre la porta e ci fa entrare, mi ritrovo davanti ad una rampa di scale.
YMIR: "Eren ti ricordi dove abito vero? Io devo prendere una cosa dalla mia vicina, ma voi iniziate pure a salire"
Seguo Eren e mi accorgo di come questo in realtà sia un condomino, anche appena entrata mi aveva dato questa impressione ma vedendo come era stretto non pensavo potesse ospitare più abitazioni, arriviamo all'ultimo piano e ci posizioniamo davanti alla porta di Ymir.
Eren, è da mezz'ora abbondante che fissa il suo cellulare, incuriosita gli chiedo cosa stia facendo
EREN: "Guardo gli orari dei treni di domani, mi sorprende che non lo stia facendo anche tu"
IO: "Tranquillo, ho già guardato... domani, alle 17.00"
EREN: "Ah ok, allora apposto posso mettere via il cellulare"
Detto questo infila il cellulare in tasca e si mette ad aspettare Ymir.
Poco dopo arriva, apre la porta e ci fa entrare... Ok, se qualcuno per caso pensava che i ragazzi fossero più disordinati delle ragazze, entrando qui dentro si rimangerebbe tutto, i vestiti sono sparsi un po' dappertutto e non mi riferisco solo a quello, piatti sporchi sul divano, altra biancheria intima in giro.
EREN: "Ti chiedo scusa a nome suo, per il disordine"
Con una mezza smorfia, faccio finta di non essermene accorta
IO: "Figurati, non importa"
In qualche modo mi muovo, riuscendo a non pestare niente, mi accomodo sul divano, spostando un po' più in là qualche vestito, sedendomi sento però qualcosa di umido a contatto con i miei pantaloni, sollevo leggermente la gamba e noto uno strano sacchetto, lo prendo in mano la quale diventa appiccicaticcia per il liquido che la ricopre...
IO: "AHHHH!"
Lancio lontano da me l'oggetto, Eren e Ymir si girano allarmanti e mi chiedono cosa succeda, abbastanza irritata indico l'oggetto appena scagliato da me e spazientita grido
IO: "Quello è un preservativo!! Usato per giunta!!"
Eren abbassa la testa e si mette una mano tra i capelli, Ymir invece mi rivolge una risatina imbarazzata, faccio un sospiro e alzandomi chiedo dove io possa lavarmi le mani, la "ragazza" dribblando il disordine della stanza mi indica la porta del bagno, alzandomi mi avviò.
Mentre sono in bagno, Eren bussa alla porta chiedendomi se può entrare, acconsento e con un sorrisetto entra nella stanza
IO: "...Idiota"
EREN: "Ok ok, non scaldarti, volevo solo vedere se andava tutto bene"
IO: "Non sono mica arrabbiata, solo un po' schifata"
EREN: "Posso capirti, ma Ymir è una ragazza particolare"
Il cellulare di Eren inizia a squillare, risponde uscendo dal bagno e mi lascia da sola, passa poco tempo e sento un colpo contro la porta del bagno, preoccupata mi asciugo le mani, mi avvio verso la porta e lentamente giro la maniglia, apro e trovo Eren accucciato, con la schiena contro la parete...
IO: "Va tutto bene?"
Chiedo preoccupata chinandomi vicino a lui, con un cenno Eren risponde "sì" gli do una mano a rialzarsi e offrendogli la mia spalla come appoggio, torniamo in soggiorno dove Ymir sta ammucchiando tutta la sua roba su una poltrona a lato della stanza.
La ragazza, appena si volta, assume un aspetto serio e levandomi Eren dalle mani, in tono amorevole comincia a dirgli parole dolci.
YMIR: "Eren, Eren, calma, sediamoci dai"
Detto questo inizia a farlo accomodare sul divano e dopo averlo fatto sedere, lo fa anche distendere e poco dopo Eren si addormenta.
Ymir guarda il suo amico con uno sguardo malinconico, scopre un attimo la spalla di Eren mettendosi a guardare una cicatrice...
YMIR: "Mikasa?"
Impaurita rispondo
IO: "Sì?"
YMIR: "Mi porteresti le sigarette sul tavolo?"
Mi guardo in giro, e vedo dietro il divano questo tavolo rotondo in legno dove al centro c'è un posa-cenere e affianco un pacchetto di Marlboro, lo prendo e lo porgo a Ymir la quale mi ringrazia e tirando fuori un accendino dalla tasca si accende una sigaretta.
Vorrei capire cosa è appena successo ma ho paura ad aprire bocca, non vorrei essere indiscreta...
YMIR: "Beh, non chiedi niente?"
IO: "Non vorrei essere indiscreta..."
YMIR: "Meglio... Perché non potrei dirti niente, magari un giorno te lo racconteremo"
IO: "Tranquilla, capisco"
Ymir, spegne la sigaretta sul tappeto e mi porta nella sua stanza, stranamente qui è tutto in ordine, lei mi dice che posso dormire lì e che se per caso questa notte sentissi Eren lamentarsi di non farci caso e soprattutto di non uscire per vedere cosa succeda, poco prima di uscire però mi chiede cosa sia successo in bagno
IO: "Sinceramente non lo so, ci siamo scambiati solo poche parole poi Eren è uscito per rispondere a una chiamata"
Vedo Ymir sussultare e aprire leggermente la bocca, ma non dice niente, lascia stare ed esce dalla stanza dicendomi che lei avrebbe dormito sulla poltrona vicino al divano di Eren, le chiedo se per caso avesse bisogno di una mano a spostare i vestiti da lì sopra ma non mi ascolta neanche e si chiude la porta dietro di se.
Mi tolgo i vestiti rimanendo in intimo, per poi buttarmi sul letto e cadere in un sonno profondo.
N.D.A.: "Chiedo scusa se la scorsa settimana non ho aggiornato ma ho avuto da fare"
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