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You're my wonderwall

Fu proprio nell'attimo in cui le labbra del ragazzo che amava furono sulle sue che Betty Cooper si sentí finalmente completa.
Come se avesse passato tutta la vita a cercare l'ultimo pezzo del puzzle e ora lo avesse finalmente trovato.
Le loro lingue si incastravano alla perfezione iniziando una danza antica, primordiale che aveva il potere di cancellare tutto dalle loro menti, eccetto le sensazioni che stavano provando.
Lui la spinse contro il muro senza mai staccarsi dalle sue labbra, lei per tutta risposta gli incrociò le gambe sui fianchi iniziando lentamente ad esplorare quel corpo perfetto che si ritrovava di fronte, con le dita lentamente, con timidezza gli alzavano il maglione e capendo le sue intenzioni Jughead a fatica interruppe il contatto per aiutarla a sfilarlo.
Ora era a petto nudo, davanti a lei, mentre la bionda lo divorava con gli occhi.
Era un fisico da atleta, non troppo muscoloso ma comunque asciutto e sodo, le dita di Betty tracciavano i contorni dei suoi addominali provocandogli piccole scosse di piacere  lì dove avvertiva il suo tocco delicato.
Anche lui ora stava cercando di toglierle la maglia ma si fermò un attimo per guardarla negli occhi quando ormai ne aveva afferrato i lembi, come a chiederle il permesso, per tutta risposta la bionda si tolse da sola l'indumento, senza mai staccare gli occhi dai suoi, con aria di sfida e desiderio.
Jughead a quegli occhi non sapeva resistere neanche per un secondo, la prese d'assalto con i suoi baci, mentre tentava di slacciarle anche il reggiseno.

Finalmente anche l'ultima barriera tra i loro corpi cadde a terra.
Aveva un corpo bellissimo quella ragazza pensó Jughead, si era dimenticato quanto sensuali potessero essere le curve di una donna.
In realtà ora che ci pensava non lo aveva mai fatto con una ragazza, sarebbe stata la prima volta ed era emozionato.
Per Betty Cooper invece era la prima volta in assoluto, le sue vecchie storielle non erano durate mai tanto a lungo da arrivare a quel punto.
Aveva paura certo, come chi si lancia nel vuoto e non sa cosa troverà ad attenderla, ma si fidava di quel ragazzo come non aveva mai fatto con nessuno, gli avrebbe affidato la sua stessa vita, perché sapeva che non le avrebbe mai fatto del male.
Lo leggeva in quegli occhi verde smerardo, che adesso avevano assunto una sfumatura più scura, le iridi nere che brillavano di desiderio mentre le baciava il collo, i seni, le spalle, provocandole piccoli mugolii di piacere.
Ad un certo punto erano spariti anche tutti gli altri vestiti, compresa la biancheria, lui l'aveva sollevata per poi adagiarla sul materasso, fermandosi ad osservarla dall'alto, come un artista che esamina la sua opera una volta conclusa.

Jug: Sei bellissima Elizabeth, ogni parte di te è bellissima

Betty: Ti amo Jughead Jones.

Jug: Anche io ti amo Betty Cooper, non dimenticarlo mai.

E fu così che, cullata da quelle parole, la ragazza con la coda di cavallo perse la sua verginità.
Il corvino fu delicato, le lasció il tempo per abituarsi a quelle nuove sensazioni e aumentò il ritmo solo quando fu sicuro che il dolore avesse ormai lasciato il posto al piacere.
Erano completamente travolti dall'intensità delle sensazioni che stavano provando, persi l'uno nell'altro, si lasciavano guidare solo dall'istinto.
Pelle contro pelle, respiri spezzati e gemiti che riempivano l'aria attorno a loro, finché lui non la sentí contarsi attorno a lui, gli occhi chiusi e un sussurro che le usciva dalle labbra rosse e gonfie per i troppi baci, così piano da sembrare una preghiera..
'Jughead'
E poi venne travolta dall'orgasmo, sperimentando la sensazione più bella che un essere umano possa mai provare.
Lui alzò il capo per guardarla, rallentando il ritmo per godersi quegli ultimi istanti fino in fondo, un'ultima spinta e venne anche lui riempiendo il preservativo. Quando si staccó da lei per rivestirsi si sentí subito incompleto, ora che l' aveva fatta sua, che era stato dentro di lei non riusciva ad immaginarsi in nessun altro posto.
E per lei fu lo stesso.
Avevano fatto un passo importante, uno di quelli da cui non si torna facilmente indietro, ora conoscevano ogni centimetro dell'altro.

Betty: Tutto bene Jug? Ho fatto qualcosa che non avrei dovuto?

Chiese la ragazza con un tono incerto e un po' spaventato, vedendo che l'altro fissava il muro, temeva che non gli fosse piaciuto come era piaciuto a lei, ma era fuori strada.

Jug: Ma che dici scema! Ero perso nel miei pensieri, è stato bellissimo Betty, forse la volta più bella della mia vita. Grazie

Betty: No, grazie a te, ti ho promesso che ti avrei salvato, ma sei tu che mi stai salvando da me stessa.

Rimasero l'uno accanto all'altro per le ore che restavano loro, finché non fu più possibile rimandare la partenza.
Sull'uscio diedero un ultimo sguardo a quello che era stato il loro nido d'amore durante quei giorni, per imprimerlo nella mente in ogni piccolo particolare.
Scesero nella hall, riconsegnando le chiavi all'amico di Veronica, che li salutó chiedendo loro di porgere i suoi saluti anche all'amica.
Il volo di ritorno fu rapido, lo passarono per lo più a dormire o sentire musica, condividendo lo stesso paio di cuffiette, ascoltando canzoni scelte da lui.
Ad un certo punto partì 'Wonderwall' degli Oasis...

Oggi sarà il giorno
in cui ti verrà data di nuovo un'opportunità
Ad oggi avresti dovuto in qualche modo
Realizzare ciò che devi fare
Non credo che nessuno
Senta quello che provo io per te adesso

II battito è tornato, si vociferava per strada
Che quel calore nel tuo cuore si è spento
Sono sicuro che hai già sentito tutto ciò prima

Ma non avevi mai avuto davvero dei dubbi
Non credo che nessuno
Senta quello che provo io per te adesso

E tutte le strade che dobbiamo percorrere sono tortuose
E tutte le luci che ci guidano sono accecanti
Ci sono tante cose che mi
Piacerebbe dirti
Ma non so come

Forse perché
Sarai colei che mi salverà
E dopotutto
Tu sei il mio muro delle meraviglie

Oggi sarebbe stato il gran giorno
Ma non ti daranno mai più un'altra opportunità
Ad oggi avresti dovuto in qualche modo
Realizzare ciò che non devi fare
Non credo che nessuno

Senta quello che provo io
Per te adesso

E tutte le strade che ti hanno condotto là erano tortuose
E tutte le luci che illuminano la via sono accecanti
Ci sono molte cose che
Vorrei dirti
Ma non so come

Ho detto forse
Sarai colei che mi salverà?
E dopotutto
Tu sei il mio muro delle meraviglie

Ho detto forse
Sarai colei che mi salverà?
E dopotutto
Tu sei il mio muro delle meraviglie

Ho detto forse
Sarai colei che mi salverà
Sarai colei che mi salverà
Sarai colei che mi salverà

Ascoltando quelle parole piansero entrambi, era la descrizione perfetta della loro storia.
Era la loro canzone e non ci fu bisogno neanche di dirlo ad alta voce, se lo dissero con gli occhi, non con le parole, un linguaggio misterioso, accessibile solo a loro due.


Arrivati  finalmente a Riverdale Jug e Betty si dovettero separare, il ragazzo con lo strano cappello le disse con tristezza che adesso non sarebbe stato tutto facile, finché c'era Penny in giro infatti non avrebbero potuto incontrarsi senza correre rischi.
Certo, la ragazza lo capiva, ma era comunque difficile per lei, dopo aver passato gli ultimi giorni, dopo avergli dato accesso ad ogni parte di lei, non riusciva più a fare a meno di lui.
Ma gli promise che sarebbe stata forte e che insieme avrebbero trovato una soluzione.

Intanto Jug saliva in sella alla sua fidata moto per incontrare FP in un vecchio bar del Southside, il padre infatti lo aveva contattato ore prima, dicendogli che aveva bisogno di vederlo per raccontargli gli ultimi sviluppi.

In quel locale abbandonato aleggiava un odore di chiuso misto a muffa, FP lo aspettava al centro della stanza, seduto su un sudicio sgabello abbandonato lì da chissà quanto tempo.

FP: Figliolo! Mi sei mancato, come stai?

Jug: Papà! Sto bene, mi sono ripreso completamente, è stato un bellissimo viaggio magari poi ti racconto, ma prima dimmi tu che sta succedendo?

FP: Dritto al sodo eh? Va bene, secondo i miei informatori Malakai è tornato stamattina in città, e questo significa che il momento della resa dei conti è molto vicino.
Probabilmente Penny ti contatterà già domani, avrà bisogno del suo aiuto per avvicinare Tallboy.
Noi le tenderemo un'imboscata grazie all'aiuto dello sceriffo, ma funzionerà solo se tu riuscirai a condurla nel punto prestabilito e a farle confessare le sue intenzioni.
Dipende tutto da te capisci?
Odio chiederti di metterti in questo casino, ma è l'unica possibilità che abbiamo per togliercela di torno.
Il posto prestabilito si trova a circa un chilometro dal Pop's, vicino ad una vecchia fattoria abbandonata, hai presente?

Jug: Sisi ho capito, è vicino casa di Archie, comunque non ti preoccupare, è anche colpa mia, quindi è mio dovere aiutarvi papà, e poi, così potró finalmente stare con Betty senza aver paura dei Ghoulies.

FP: Betty eh? Cos'è successo a New York Jughead?

Il ragazzo divenne tutto rosso, parlare di quelle cose con suo padre non era il massimo, ma alla fine confessó quanto era successo con la bionda e poi aggiunse:

Jug: Papà io la amo, più di quanto abbia mai amato Fangs o chiunque altro. Appena finirà questo incubo voglio che tu la conosca.

FP: Ma certo, cucineró un pranzetto da leccarsi i baffi ahahahahah

Rise anche Jug, suo padre era un pessimo cuoco, se si fosse messo ai fornelli avrebbe incendiato la rulotte.

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