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Un bacio, un errore

Al termine di quell'ennesima, noiosissima giornata di lezioni, Jughead Jones si diresse verso l'uscita, appartandosi sotto uno dei ciliegi che circondavano la scuola, fumando una sigaretta e attendendo che il riflesso di un ciuffo rosso catturasse la sua attenzione.

Quando  finalmente vide Archie spuntare tra la folla di liceali gli fece cenno di raggiungerlo, con passo svelto il ragazzo gli si avvicinò lasciandosi cadere accanto all'amico.
I due discussero per alcuni minuti, il corvino era ancora arrabbiato con lui perché aveva spiattellato i fatti suoi alla nuova arrivata, ovviamente Archie si scusó subito, dicendo che lo aveva fatto in buona fede, visto che erano colleghi voleva che lei conoscesse un po' meglio Jug, che però non sembrava intenzionato ad aprirsi con nessuno.

Il ragazzo con lo strano cappello non era solito rimanere arrabbiato a lungo, e infatti sentite le scuse di Archie alla fine gli diede un pugno scherzoso su una spalla e aggiunse: <<Capisco le tue buone intenzioni Archie, ma se non racconto nulla a nessuno un motivo ci sarà no? Comunque sai che non riesco a tenere il broncio con te, quindi ti perdono. Adesso, noi due abbiamo un discorsetto in sospeso mio caro...>> e lo fissó con un espressione indagatrice, puntando i suoi occhi verdi in quelli nocciola dell'amico.

Archie messo alle strette raccontó del suo rapporto con Veronica, di come si fossero avvicinati ultimamente e di come la trovasse intelligente, coraggiosa e blablabla, stava diventando troppo sdolcinato, cosí Jug lo interruppe: <<Okay amico frena, ho capito, ti piace la Lodge, non che te ne faccia una colpa eh, è una bella ragazza, però non mi sembra una da storia seria sai?>>

Archie sembrava deluso da quell'affermazione così tentò di giustificarsi: <<Forse prima non lo era, ma dopo gli eventi dell'ultimo anno, la guerra del rum con suo padre, la Bonne Nuit e il fatto che entrambi i suoi genitori sono stati in prigione è cambiata molto, è cresciuta, per questo adesso mi piace>>
Il ragazzo dallo strano cappello abbozzò un sorriso vedendo con quanta tenerezza il rosso parlava di lei e aggiunse: <<In tal caso allora, stasera sarà l'occasione perfetta per scoprire se anche tu piaci a lei, per cui verrò anch'io, sai che odio le feste ma per te andrei anche in capo al mondo>>.
Dopo quelle parole Archie lo strinse a sè sussurrandogli che gli voleva bene perché era il fratello che non aveva mai avuto, poi se ne andó, non prima però di essersi accordati di vedersi verso le 7.30 da lui, così sarebbero andati insieme.

Tornato al Drive-in Jughead passó il pomeriggio a riordinare gli appunti di storia e a cercare qualcosa da mettersi per la festa.
Purtroppo non trovava niente di adatto, visto che
1- non amava le feste e 2- il suo armadio consisteva unicamente in camicie a quadri, jeans neri e t-shirt con delle enormi S stampate sopra.
Un look non proprio da gran galà si accorse osservando la pila di abiti che aveva gettato alla rinfusa sul materasso.

Archie gli aveva ricordato che sarebbe stata una festa con un dress code elegante, visto che si sarebbe tenuta alla Bonne nuit, così, rassegnato Jug decise  controvoglia di andare al centro commerciale per comprarsi qualcosa di adatto da mettere.

Odiava fare shopping da sempre, ma quando stava con Fangs spesso si era trovato ad accompagnarlo a fare compere, adorava vederlo provare mille cose, uscire dai camerini sorridente e dargli consigli, anche se la maggior parte del tempo in realtà lo aveva passato a prenderlo in giro per i suoi gusti strani.

Lui gli mancava, il loro rapporto era fatto di baci rubati, complicità e piccole cose, era pieno di difetti come tutti certo, ma Fangs lo aveva fatto sentire finalmente amato e questa era la cosa che gli mancava più di tutte quando ripensava a qual ragazzo.
Il mese scorso, quando lo aveva lasciato  dopo una lunga lite urlandogli che non lo riconosceva più, che non era più il ragazzo misterioso e gentile di cui si era innamorato gli aveva spezzato il cuore e per la prima volta da che aveva memoria era scoppiato in lacrime, ma non aveva fatto nulla per aggiustare le cose, si era limitato ad annuire e ad andarsene.

Sentiva di meritarselo in fondo, voleva che Fangs trovasse qualcuno migliore di lui, qualcuno che lo amasse come meritava e soprattutto che non gli nascondesse nulla.
Jughead invece gli aveva tenuto segrete un sacco di cose, soprattutto di essere entrato nei Ghoulies, e questo Fangs non era riuscito a perdonarglielo.

Sembrava così deluso, così disgustato dal comportamento di Jughead che aveva convinto persino Tony e SweetPea a voltargli le spalle, nonostante quei tre fossero suoi amici dall'infanzia. Erano tutti e quattro cresciuti nei Serpents, vivevano nello stesso mondo, si capivano e si completavano a vicenda, erano una famiglia, ma poi lui aveva mandato tutto a puttane per la faccenda di suo padre e li aveva persi.

Il loro rapporto  non era mai stato semplice, ma dopo che sua madre li aveva lasciati portandosi via anche sua sorella erano rimasti loro due contro il mondo, un padre e un figlio che si facevano forza a vicenda.

FP iniziò a cambiare quando scoprí che il figlio era fidanzato con un ragazzo, non lo guardava più allo stesso modo, lo evitava e aveva ripreso ad essere un alcolizzato, inoltre nei serpents le cose andavano male quel periodo a causa di Penny e dei Ghoulies così riversava la sua frustrazione su Jug, quelle sere in cui arrivava anche a picchiarlo senza una ragione apparente.
Distruggendo in un colpo solo se stesso e suo figlio.

Al centro commerciale comprò una t shirt bianca abbastanza aderente, un paio di pantaloni eleganti neri e una giacca dello stesso materiale, sempre nera.
Tutto sommato era soddisfatto di quel look, gli metteva in risalto il fisico asciutto e slanciato, mentre per le scarpe optò di indossare le sue vecchie adidas, non aveva abbastanza soldi per comprarne un nuovo paio.

Uscendo dal negozio con le buste in mano, il corvino vide Fangs sbucare da quello di fronte mano nella mano con Kevin Keller, il figlio dello sceriffo della città.
I due lo notarono subito dopo, il suo ex lo guardò torvo, accennando un saluto con il capo, mentre Kevin si limitò a sorridergli cordialmente, poi il serpents tiró il suo nuovo compagno via di lì sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
Accadde tutto in una frazione di secondo, talmente rapidamente che Jughead pensó quasi di esserlo immaginato.

Rimase comunque ferito però da quell'incontro, non immaginava che Fangs fosse già riuscito a cancellare l'anno passato insieme, lui non ci era ancora riuscito e vederlo stringere una mano che non era la sua gli faceva uno strano effetto.

Con gli occhi lucidi salì in moto scacciando quei pensieri cupi e tornó al Drive-in per prepararsi, erano già le sei e rischiava di fare tardi all'appuntamento a casa di Archie.
Mise un po di lacca sul suo ciuffo ribelle decidendo per quella volta di non indossare l'iconico cappellino, non si riconosceva nell'immagine riflessa allo specchio, quel ragazzo non era lui, aveva le occhiaie pronunciate, gli occhi verdi ancora arrossati, le labbra strette in una smorfia di disappunto, e indossava quel completo elegante e così diverso da solito.

Raggiunse Archie in orario, che lo stava già aspettando nel vialetto davanti casa.
Notò con un sorriso che l'amico si era messo in tiro quella sera con uno splendido smoking blu, che metteva ancora più in risalto il rosso intenso dei capelli.
Aveva una strana luce negli occhi, come se quella sera la aspettasse da tempo, e forse era proprio così pensò Jughead.

Arrivati alla Bonne Nuit videro che c'era già tutta la Riverdale Hight in pratica e, con sommo disappunto Jug notò che c'erano anche tutti i suoi vecchi amici, compresa la nuova coppia che aveva incontrato quello stesso pomeriggio, gli veniva la nausea solo a guardarli.

Veronica li accolse con un grosso sorriso, abbracciando il rosso chiamandolo "Archiebello", a quanto pareva quindi quel completo blu aveva colpito anche la ragazza, che poi fece gli onori di casa:<< Benvenuti ragazzi! Siete proprio belli stasera, Jug quasi non ti riconoscevo senza cappello! Di la ci sono cibo e alcool, servitevi pure.>> disse tutto d'un fiato, si guardò intorno come se fosse alla ricerca di qualcuno e poi urlò per sovrastare la musica:<<Bettyyyy! Vieni qua sono arrivati i nostri amici!>>

E la bionda subito sbucò da dietro la scalinata, avviandosi verso il trio che la stava aspettando.
Jughead dovette ammettere che era davvero bella quella sera, fasciata da un abito bianco semitrasparente che le arrivava a metà coscia e un paio di stivali neri rendevano il tutto più sexy, anche lei quella sera aveva rinunciato al suo segno distintivo, i suoi capelli infatti erano sciolti in morbidi boccoli che le ricadevano sulle spalle.

Jug la fissó per alcuni secondi, come se stesse contemplando l'apparizione una dea, poi quella magia venne spezzata dalle parole di Archie: <<Ciao Betty, sei davvero stupenda stasera! Vi dispiace se io e V andiamo un attimo di là? Avevo promesso di aiutarla a preparare i drink, così magari discutete del giornalino una buona volta>> e aggiungendo una risata fece l'occhiolino a Jug per dileguarsi nell'altra stanza con Veronica un attimo dopo.

In quel momento il corvino avrebbe voluto uccidere il suo migliore amico, a quanto aveva potuto intuire il suo piano di mettersi con Veronica includeva anche che lui e Betty avrebbero dovuto approfondire la loro conoscenza, così poi sarebbero potuti uscire in quattro come in un bel quadretto felice.

Certo che non sarebbe mai successo, il corvino iniziò a scambiare i soliti convenevoli con lei, per poi discutere finalmente  dell'organizzazione del Blue and Gold, decidendo che si sarebbero incontrati i martedì e venerdì pomeriggio a scuola dopo le lezioni, così  da poterci lavorare insieme.

Siccome la situazione lo imbarazzava, quella ragazza sembrava volerlo mettere a disagio con quello sguardo così insistente costantemente puntato su di lui, con una scusa Jug cercò di allontanarsi.
Si rese conto che gli suscitava strane emozioni stare stroppo vicino alla buona.

Uscí fuori per fumarsi una sigaretta, mentre messaggiava con Archie per sapere come gli stava andando con Veronica.

Mentre aspettava la sua risposta, lí fuori incontrò Reggie, che in quel momento gli sembrava persino il minore dei mali.
Vide che si avvicinava a passo svelto nella sua direzione, così lo anticipò e gli si parò davanti, sorprendendolo con la richiesta di avere alcune informazioni circa il provino che avrebbe dovuto sostenere quel lunedì.

Il bulldog posò il suo sguardo su di lui con aria di sfida, la notte che ne nascondeva i lineamenti impedendogli di notare il luccichio di superiorità che gli brillava negli occhi.
Fece un altro passo verso di lui, rispondendogli con sarcasmo:<<Mi ha stupito vedere il tuo nome tra i candidati Jones, non sapevo che i barboni sapessero giocare a football!>> Aggiungendovi anche una grassa risata.
Jughead, che aveva da tempo smesso di dar peso alle parole dell'altro ragazzo ribattè con tono fermo:<< non fare lo spiritoso Mantle, certo che ci so giocare, e una volta che saremo compagni di squadra ti converrà smettere di fare lo stronzo>>.

La risposta a tono parve destabilizzarlo, perché si limitò ad annuire con aria distratta:<<Vedermo, vedremo Jones>>, poi con tono più circospetto aggiunse:<<senti ho saputo che spacci Jingle Jangle...>>.
E il ragazzo con gli occhi verdi lo guardò terrorizzato, non tanto perché Reggie lo sapesse, quanto che qualcun'altro potesse udire quella conversazione.
Così afferró il bulldog per una manica sussurrandogli :<<zitto, non qui>>, e lo trascinandolo abbastanza lontano dalle orecchie indiscrete dei suoi compagni di scuola.

Quando fu sicuro che erano realmente soli adesso iniziò a fargli il quarto grado:<<Chi te lo ha detto? Come lo sai? E soprattutto che vuoi?>>
<< Rilassati amico, non voglio niente, solo che me la vendi, ad un buon prezzo ovviamente e non dirò una parola, questa festa è una noia, voglio movimentarla un po'>>
Jughead fece per ribattere, ma Il capitano dei Bulldogs gli ricordò che non era nella posizione adatta per contrattare, così contrariato gli diede la Jingle Jangle e tornò dentro a cercare Archie.

Non trovò il suo amico tra la folla che ballava, ma vide Betty sola in un angolo che lo stava chiamando agitando un braccio nella sua direzione, sembrava un po' brilla, sorrideva e le luccicavano gli occhi.

Jug le si avvicinò fino a sedersi accanto a lei, che gli urlò nell'orecchio per farsi sentire a causa della musica :<< bella festa vero? Peccato che conosca solo Veronica e Archie, e quei due sono misteriosamente scomparsi da ore, tu con chi eri? Pensavo non avessi altri amici>>.

Jug alzò gli occhi al cielo, era così evidente che era un ragazzo solo ed emarginato?
Non sapeva come risponderle così optò per una mezza verità: <<Ero fuori con Mantle, chiedevo per i provini>> poi tentò di cambiare discorso, <<Non sapevi come passare il tempo e ti sei ubriacata Betty Cooper?>>
E la guardò negli occhi per la prima volta da quando avevano iniziato quella conversazione.
Se ne pentí quasi subito, quegli occhi erano magnetici, brillavano nell'oscurità della stanza riflettendo la flebile luce che veniva dalla pista da ballo.
<<Non sono ubriaca Juggy, ho bevuto due bicchieri, vuoi farmi la predica o vuoi accompagnarmi a prenderne un altro?>>
Jughead a sentire quel soprannome pronunciato da lei rimase interdetto, decise accettare e di seguirla nell'altra stanza.

Un po' di alcool lo avrebbe sicuramente aiutato a dimenticare la scena che aveva appena visto: in un angolo Fangs e Kevin stavano pomiciando come se non ci fosse un domani.
Disgustato prese Betty per un braccio e quasi la trascinó al tavolo dei drink, tanto da beccarsi un suo rimprovero piccato: <<ma che ti è preso, mi stavi facendo male idiota, sembrava avessi visto il diavolo...>>
Beh in un certo senso, pensò lui, ma non lo disse ad alta voce, si limitò a tenderle uno shot che aveva appena afferrato, ne buttarono un paio giù insieme.

L'alcool inzió a fare effetto, cantandogli nelle vene, voleva scatenarsi, così propose alla ragazza, su di giri anche lei, di andare a ballare.

Rimasero in pista per diversi minuti, o forse ore, ad un certo punto il dj mise un pezzo più lento, era una canzone d'amore, al ragazzo sembrò una di quelle strappalacrime di Ed Sheeran, però non riusciva a  ricordarne il titolo.
Quasi in automatico sposto le mani circondando la vita di lei, iniziando a muoversi lentamente, insieme, sulle note di quella melodia.

Quando la canzone terminò Betty  lo sorprese poggiando timidamente le sue morbide labra sulle sue.
Il ragazzo non capì più nulla, dannato alcool che inibiva i pensieri, si ritrovó a fare il contrario di quanto si era obbligato a fare, doveva tenerla lontana e invece, quella sera si ritrovó a baciarla.

Fu un bacio intenso, inizialmente si assaporarono lentamente, esplorando ogni angolo delle loro bocche, poi si fece più profondo, le loro lingue guizzavano affamate, vogliose l'uno dell'altro.

Fortunatamente per Jughead proprio in quel momento si sentí toccare la spalla, gli ci volle un po' ma quando si staccó a fatica da quel bacio infuocato, con le guance rosee per l'emozione si giró vedendo Archie.

L'amico si accorse subito di aver interrotto qualcosa, ma cercó di far finta di nulla, ne avrebbero parlato l'indomani di disse, anche lui aveva tanto da raccontargli.
<<Veronica mi ha chiesto di cercarvi, la festa è finita, degli idioti hanno portato la droga, rovinando tutto, non ha chiamato la polizia perché ci andrebbe di mezzo anche lei, ma stiamo mandando tutti a casa, mi spiace. Ti aspetto fuori.>>
E se ne andó salutando Betty.

Jug si voltó verso la ragazza, la salutò con un freddo <<Ciao>>e seguí il suo migliore amico all'esterno.

Aveva fatto una cazzata enorme e se ne stava rendendo conto solo ora, e tutto a causa dell'alcool.
Nonostante tutto pero non riusciva a pentirsene fino in fondo, Betty Cooper aveva il potere di suscitare in lui nuove emozioni, che faceva fatica a controllare come qualcuno che cerca di domare un'incendio con un bicchiere d'acqua.
Lei era il suo incendio, e sarebbero finiti per bruciarsi a vicenda.

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