Ti prego lasciami spiegare
Nonostante Jughead Jones fosse un ragazzo che amava rimanere nell'ombra, sul palco diede il meglio di se.
Quella sera, con sorpresa, tutti scoprirono che il ragazzo dallo strano cappello aveva una bella voce quando cantava, un timbro particolare, reso ancora più straordinario dalla forza delle emozioni che trasmetteva.
La sua era una canzone che parlava della loro storia d'amore, vista attraverso i suoi occhi, aveva un ritmo dolce, la rendeva simile ad una poesia.
Cantó del loro primo incontro e di come lui l'avesse trovata interessante sin da subito, del loro primo bacio, descrivendo le bellissime sensazioni che aveva provato, del periodo trascorso lontano lottando per abbattere gli ostacoli che gli impedivano di stare con lei, del loro viaggio a New York, della loro prima volta, di quando si erano confessati i propri sentimenti, senza mai smettere di guardare negli occhi la ragazza a cui la stava dedicando.
L'ultima strofa invece riguardava il futuro, con gli occhi chiusi, quasi sussurrando, Jug cantó le ultime note augurando alla loro storia di resistere a tutte le intemperie, perché era la cosa più bella che gli fosse mai capitata.
Quando terminó tutta la sala si unì in un fragoroso applauso, mentre Betty si faceva largo tra la folla a forza di gomitate per raggiungere il suo ragazzo.
Lo trovó sotto al palco, tutto agitato, intento a parlare con Archie dell'esibizione.
Jug: Archie oddio ma dici che le è piaciuta? Era troppo smielata?
Archie: Beh perché non glie lo chiedi direttamente tu mister paranoia? È dietro di te..
Il rosso gli fece l'occhiolino, salutó la festeggiata e si fece da parte, lasciando che quello fosse un momento solo loro.
La bionda ricambió il saluto, poi stampò un bacio sulla guancia del corvino e lo strinse forte a sè, sussurrandogli all'orecchio un ti amo.
Jug: Volevo che sapessi esattamente cosa avevo provato in ogni singolo istante, sappi che quello che ho fatto stasera non lo avrei mai fatto per nessun altro, espormi in quel modo davanti a tutta questa gente non fa per me.
Ma è per questo che l'ho fatto, per dimostrarti che per te sono disposto a superare tutti i miei limiti, tu mi rendi una persona migliore Betts e ho pensato che questo fosse meglio di qualsiasi altro regalo materiale.
Betty: È stato bellissimo, mi sono sentita la ragazza più fortunata del mondo e forse lo sono davvero. Insomma guardati Jug, sei bellissimo, intelligente, ironico e ho scoperto che sei anche un ottimo cantante. Ho vinto alla lotteria in pratica.
Jug: Beh modestamente...
Disse mentre faceva un sorrisetto compiaciuto.
La ragazza gli diede un buffetto affettuoso, seguito subito da un altro bacio, per poi dirigersi verso Veronica che la stava chiamando dall'altra parte della sala.
Jug rimase solo, non vedeva Archie da nessuna parte, così decise di ingannare l'attesa al tavolo dei drink, ordinando un margarita alla ragazza dietro al bancone, mentre stava sorseggiando il suo drink però si sentì chiamare da una voce familiare.
Voltandosi in quella direzione vide il volto spigoloso di Fangs che lo fissava in attesa di una sua risposta probabilmente.
Il corvino però non aveva intenzione di farsi rovinare la serata dal suo ex, quindi fece per allontanarsi da lui, ma questi gli si paró davanti, poggiandogli una mano sul petto per bloccarlo.
Il ragazzo rabbrividì a quel contatto, che gli riportava alla mente vecchi ricordi che credeva ormai di aver seppellito per sempre.
Fangs: Jughead, hai un minuto? Avrei bisogno di parlarti..
Jug: Cosa c'è Fangs? L' ultima volta non sembravi intenzionato a starmi a sentire
Fangs: l'ultima volta ero arrabbiato Jug, usciamo a prendere un po' d'aria vieni.
Riluttante il corvino seguí il serpent all'esterno, fermandosi su una delle panchine lì fuori.
Fangs tiró fuori il pacchetto di sigarette e glie ne offrì una, che accettó volentieri, poi ripresero la loro conversazione da dove l'avevano lasciata.
Fangs: Tuo padre ci ha detto che vuoi tornare nei serpents, ero venuto a dirti che hai il mio appoggio, e anche quello di SweetPea e di Toni.
Sono venuto anche a dirti che non ne posso più di questo gelo tra noi Jug.
Jug: Apprezzo molto il vostro sostegno ragazzi ma Fangs, io sono fidanzato con Betty adesso.
Fangs: Quanto sei egocentrico Jones! Non mi riferivo al fatto che mi mancasse la nostra relazione, anch'io sono fidanzato, io e Kev ci siamo rimessi insieme e stavolta facciamo sul serio, parlavo della nostra amicizia, dell'esserci l'uno per l'altro, prima di essere il mio ragazzo sei stato anche il mio migliore amico.
Jug: mi fa piacere Fangs. Anche voi mi mancate, mi mancano tutti i serpents, spero di poter rientrare e guadagnarmi di nuovo la vostra fiducia. Ma se non dovessi riuscirci, voglio comunque avervi accanto, tutti e tre, voglio che torniamo ad essere una squadra, come ai vecchi tempi.
Fangs: Dopotutto, voglio dirti che ti perdono Jughead. L'odio e il rancore consumano, e poi si vede che ami quella ragazza, come guardi lei, le cose che fai per lei, io potevo solo sognarle.
Non eravamo fatti per stare insieme infondo, peccato che ci abbia messo così tanto a capirlo.
In questo casino di città invece tu e lei vi siete trovati, insieme sembrate una cosa sola, come due parti che formano un intero e vi auguro tutto il meglio, davvero.
Jug: Significa tanto per me il tuo perdono. Non sopportavo di averti ferito. Grazie
Fangs: Lo so, conosco il tuo cuore e so che sei una persona buona Jones, lasciamoci tutto alle spalle.
Il ragazzo con gli occhi verdi abbracció quello che gli stava di fronte, pensando che finalmente un altro pezzo del puzzle era tornato al proprio posto.
Intanto Betty Cooper stava cercando il suo ragazzo in ogni angolo del locale, chiedendo a chiunque se lo avesse notato. Era ormai diverso tempo che non lo vedeva in giro e iniziava ad essere preoccupata. Poi, qualcuno le disse che lo aveva visto andare fuori, così si precipitó all' esterno, col rumore dei tacchi che sbattevano sui gradini a farle da eco.
Le ci vollero alcuni secondi per abituarsi all'oscurità, ma poi finalmente lo vide vicino ad una panchina e quando capí con chi era le si spezzò il cuore.
Stretto tra le braccia di Fangs, Jughead ignorava di essere osservato e continuava a ridere ad una battuta che l'altro aveva appena fatto, non sapendo che la sua Giulietta stesse osservando la scena, fraintendendo tutto.
La bionda li fissava immobile mentre la scena davanti a lei diventava sfocata per via delle lacrime, non riusciva a muoversi da lí, nonostante volesse allontanarsi con tutta se stessa qualcosa la teneva inchiodata in quel posto, si sentiva persa, come se la sua bussola interiore fosse finita in mille pezzi e in un certo senso era proprio così.
Dopo quelle che le sembrarono ore Jughead si staccò da quell'abbraccio e la intravide da dietro la spalla del suo compagno, una sagoma gialla, illuminata dal chiarore della Luna, una figura quasi eterea che.... stava piangendo, corse da lei, mentre Fangs si sistemò sulla panchina.
Gli ci vollero alcuni istanti per collegare le due cose, si sentí un imbecille, probabilmente lei aveva visto tutto e ora credeva che la stesse tradendo con lui e non sarebbe potuta essere più lontana dalla verità.
Quelle lacrime erano pugnalate al cuore per Jug, che aveva giurato a se stesso di farla stare bene, sempre.
La circondò con le sue braccia muscolose e la sentí irrigidirsi.
Un'altra pugnalata.
Jug: Betty ehi, tranquilla non è successo niente con Fangs....
Ma la ragazza non voleva starlo a sentire, si voltó dall'altra parte perché non sopportava neanche di vederlo in quel momento e con la voce rotta gli rispose.
Betty: Risparmia il fiato Jughead vi ho visti. Dopo tutto quello che ci siamo detti, dopo la tua maledettissima canzone hai il coraggio di farmi questo? Porca puttana sei uno stronzo ti odio!
Jug: Ti prego lasciami spiegare, non commettere l'errore di andare via senza sapere la verità ma basandoti solo sulle tue assurde supposizioni okay?
Poi se non mi crederai sei libera di andare a chiedere anche a lui.
Disse indicando con un cenno del capo il serpent poco lontano.
Betty: Hai due minuti Jones, dopo sparirai dalla mia vista e dalla mia vita.
Jug: Okay me li farò bastare.
Vedi ci siamo incrociati al bancone dei coktail poco fa e mi ha detto che voleva parlarmi, sembrava una cosa importante così l'ho seguito qui.
Ed era davvero importante.
Mi ha detto che mi perdonava per averlo fatto soffrire, mi ha detto che adesso è felice, che sta di nuovo con Kevin e che voleva che le cose tra noi tornassero normali, visto che probabilmente sarò di nuovo un serpent. Tutto qua.
L'abbraccio che hai visto era un segno di amicizia, non di amore.
Ci conosciamo da quando siamo bambini Betty, è comunque una persona importante per me, ma mai quanto lo sei tu adesso.
Non voglio stare con lui, sei una sciocca se credi che io possa mai tradirti, tradirei me stesso, perché ormai sei parte di me bambolina.
La ragazza lo guardava ancora in maniera diffidente, ma sembrava essersi calmata un po' almeno.
Betty: Mh, non lo so. Sembravate molto intimi sai?
Chi mi dice che non ci sia altro?
Jug: Te lo dico io okay? Dovresti credermi tesoro, ma puoi sempre fartelo confermare, non mi offendo.
Fangssss puoi venire un minuto?
Il ragazzo si alzò lentamente, raggiungendo la coppia, mentre Betty continuava a far saettare lo sguardo tra i due.
Fangs: Ciao Betty, sei bellissima stasera, ah e buon compleanno!
Elizabeth lo guardò in cagnesco, soprattutto perché le stava sorridendo in maniera tranquilla, come se quella fosse la situazione più normale del mondo.
Betty: Grazie Fangs e grazie anche per aver riconquistato il mio ragazzo.
A quell'affermazione a stento il serpent riuscí a stento trattenere una risata, incredulo cercò di spiegarle la situazione e alla fine, dopo un sacco di tempo finalmente la bionda si lasciò convincere, arrivando persino a trovare Fangs simpatico.
Betty riusciva sempre a vedere il meglio in ogni persona, era il suo tratto distintivo.
Il trio dopo aver finalmente chiarito rientrò dentro, mentre la festa stava terminando, ormai rimanevano pochi invitati, tra cui spiccava la bellissima Veronica, ormai ubriaca, che ballava un lento col suo Archie, nonostante la musica fosse spenta.
Trascorsero l'ultima ora di quella magica serata tutti insieme a giocare Beer Pong, finendo inevitabilmente tutti brilli, tranne Jughead che sembrava imbattibile in quello sport.
Alla fine quando tutti tornarono a casa Veronica le fece un ultimo regalo di compleanno, dicendo alla sua migliore amica che aveva chiamato Alice per dirle che avrebbe dormito da lei, così era libera di passare la notte col suo ragazzo.
Ronnie era fantastica pensò Betty, ringraziandola con mille abbracci.
Elizabeth e Jughead decisero di tornare al Drive-in, nonostante FP ormai amasse Betty non gli sembrava il caso di portarla a "dormire" a casa.
Quello che ormai era diventato il loro rifugio d'amore li accolse ancora una volta.
Tra di loro c'era ancora un po' di tensione dovuta all'equivoco con Fangs, ma il corvino era deciso a dimostrarle che l'amava, che era completamente perso di lei.
Non le diede neanche il tempo di entrare che già l'aveva sbattuta al muro, baciandola con foga.
Quella volta, tra di loro non ci fu spazio per la delicatezza, avevano bisogno di sfogarsi.
La ragazza gli tolse la camicia, conficcandogli le unghie nella schiena mentre lui le accarezzava la coscia lasciata scoperta dallo spacco.
Poi la prese in braccio, adagiandola sul materasso, lottando con la zip del vestito per sfilarglielo di dosso.
Cadde a terra, seguito poco dopo dai pantaloni di lui e dal loro intimo.
I loro corpi bollenti ora si toccavano in ogni punto, senza più barriere.
Betty lo osservava con desiderio, mentre lui continuava a lasciarle dei piccoli succhiotti sul seno, poi impavida lo costrinse a sdraiarsi sul materasso, invertendo le loro posizioni.
Voleva essere lei a comandare quella sera, lui non perse tempo, vederla così determinata lo eccitava da morire, inserí il preservativo e si fece strada in lei.
Ora si sentivano perfetti, la ragazza si muoveva sinuosa sopra di lui, mentre il corvino impazziva a guardarla da quella prospettiva, con i seni che dondolavano a ritmo dei suoi movimenti.
Fecero l'amore dicendosi col corpo quello che non riuscivano ad esprimere a parole, senza mai fermarsi, in preda all'ebrezza di essere così vulnerabili eppure così perfetti in quell'istante.
Si sentivano ormai entrambi al limite, e lo attraversarono insieme, continuando a baciarsi, venendo appagati da una splendida sensazione di benessere.
Si addormentarono poco dopo, stanchi per la serata e per il dopo-serata. Abbracciati, proteggendosi l'uno con la presenza dell'altro dal mondo là fuori e dai brutti sogni lí dentro.
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