Nella tana del lupo
ATTENZIONE PREGO, è mio dovere avvisarvi che questo capitolo contiene scene a sfondo sessuale, per cui se vi da fastidio è meglio che non proseguiate la lettura😘 ( sappiamo tutti che in realtà continuerete a leggere ahaha)
E scusate lo spoiler!
******
Sapete cosa accade nel nostro corpo quando ci innamoriamo di qualcuno?
È affascinante come si scateni una tempesta di sostanze chimiche (in parte paragonabile a quello che accade con l'assunzione di droghe) liberate dall'ipotalamo, la dopamina si impenna giustificando l'euforia, la serotonina si riduce spiegando l'ossessività, il fattore di crescita nervosa aumenta, incrementando il romanticismo, così come l'ossitocina e la vasopressina, creando un mix perfetto, che ci spinge ad amare.
E proprio contro questo processo stava combattendo Jughead Jones, un diciassettenne con cui il destino non era mai stato particolarmente generoso.
Non credeva nei lieto fine, nelle favole, era convinto che per lui e Betty ci sarebbe stato un finale infelice alla Romeo e Giulietta e proprio perché l'amava voleva evitargli questa sofferenza.
Preferiva restare da solo, come era abituato a fare, piuttosto che spezzarle il cuore.
Ma ció che il ragazzo non immaginava era che anche lei, lentamente iniziava ad amarlo, e questa variabile, da lui trascurata, prima o poi avrebbe distrutto ogni suo tentativo di tenerla a distanza.
La notte scorsa era stato debole ed egoista, le aveva chiesto di restare con lui, aveva sbagliato, ma in quel momento non era riuscito a pensare lucidamente, come alla festa quando si erano baciati.
Ogni volta che era sconvolto e si lasciava sopraffare dai sentimenti l'unico posto in cui riusciva a calmarsi era accanto a lei. Accanto a quella bionda che gli aveva tenuto la mano fino all'alba, che lo aveva visto piangere e non aveva fatto domande, ma si era limitata a restargli accanto in silenzio, quel silenzio che diceva 'io ci sono, su di me puoi contare'.
Non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza.
Quando si erano salutati era ormai mattina, le aveva sussurrato un grazie e poi l'aveva lasciata davanti casa Cooper, mentre lui era tornato a casa di Archie in quella che ormai era diventata la sua stanza.
Il rosso dormiva profondamente ancora, sembrava un bambino, con le coperte tirate fin sotto al mento. Restó qualche secondo a fissarlo, indeciso se svegliarlo o meno visto che erano già le nove, quando ricevette un messaggio dalla regina dei Ghoulies:
"Principino, stasera ci sará una festa qui al covo, dobbiamo parlare di affari, ci saranno anche alcuni nuovi membri, non puoi mancare.
Vieni alle 20.00, puntuale."
-Penny
Alla vista di quel messaggio il ragazzo inizió a sudare freddo, conosceva le feste dei Ghoulies e di solito succedevano sempre casini, non presentarsi equivaleva a firmare la propria condanna quindi non era un'opzione, inoltre doveva trovare una scusa da raccontare ad Archie e Fred, insomma era nei guai.
Jug passó il resto della mattinata e gran parte del pomeriggio a studiare, visto che il suo migliore amico era uscito con Veronica non appena si era svegliato, pareva non riuscissero a stare lontani per più di qualche ora, incredibile.
Aveva la casa tutta per se, neanche Fred c'era, in quel periodo la sua ditta di costruzioni era impegnata in un importante progetto nel Southside e dovevano lavorare persino di domenica.
Decise cosí di farsi una doccia e di iniziare a pensare ad una scusa credibile da raccontare agli Andrews.
Mentre era assorto in questi pensieri sotto la doccia, il suono del campanello lo riportó alla realtà.
Si infiló velocemente l'accappatoio e corse al piano di sotto convinto che fosse Archie che era appena tornato, ma non era il rosso ad attenderlo, bensí Fangs.
Quel ragazzo aveva deciso di rendergli la vita più difficile di quello che già non era evidentemente, tuttavia era curioso di sapere cosa voleva questa volta.
Il serpents gli prese la mano, stringendola tra le proprie e inizió quello che sembrava un discorso provato cento volte davanti ad uno specchio:
Fangs: Juggy, scusa se piombo qui all'improvviso, ma dopo ieri sera non riuscivo a pensare ad altro. Odio il modo in cui ti ho fatto sentire in questi mesi, mi dispiace di averlo capito solo ora, pensavo che stessi con me solo per fare un dispetto a tuo padre, non mi sei mai sembrato uno che si lega alle persone, temevo mi stessi usando. Ma quando ti ho visto piangere, dentro quel bagno, ho finalmente capito che a noi due ci tenevi.
E non serve che lasci i Ghoulies se ti rendono felice, non serve che cambi per me. Ti staró accanto lo stesso, non c'è altro posto in cui io voglia stare se non accanto a te.
Accompagnó quel discorso con un bacio, lentamente avvicinò la sua bocca a quella del corvino, che davanti a quel gesto non sapeva come reagire nè cosa dire.
Rimase pietrificato mentre Fangs tentava di approfondire quel bacio, stuzzicandogli le labbra con piccoli morsi, facendo incontrare le loro lingue, poi, lentamente Jug ritrovó la lucidità ed interruppe quel contatto per rispondergli.
Jug : Ascolta Fangs, ovvio che ci tenevo a te, come hai fatto a dubitarne dopo tutto quello che c'è stato tra noi? Credevi fosse un gioco? Sei impazzito? Ti ho lasciato andare non perché non ti amassi, ma per evitare che tu potessi avvicinarti ai Ghoulies, quelli come te non vanno d'accordo con una come Penny.
Sono stato malissimo i primi mesi dopo che abbiamo rotto, ti vedevo così felice con Kevin ed ero invidioso del fatto che tu mi avessi dimenticato così facilmente, ma ne ero anche felice, devi starmi lontano Fangs ti prego, fallo per me.
Sulle ultime parole gli si incrinó la voce e i suoi occhi divennero lucidi, ora fissavano il pavimento, lo sguardo del suo ex era diventato troppo pesante da reggere.
Fangs: senti, non puoi decidere tu cosa è meglio per me o con chi io debba o non debba stare. Io voglio te Jones, e ti vorró sempre, sono stato un idiota e devi scusarmi, ma non capivo il tuo comportamento, adesso invece si. E sono qui per restare, ti prego, fammi restare al tuo fianco.
Al ragazzo ancora in accappatoio, in quel momento vennero in mente due occhi verdi e una coda di cavallo, quello che provava per lei era così travolgente rispetto a quello che aveva provato per il ragazzo che gli stava di fronte che non riusciva a controllarlo, era lei che lo aveva in pugno, mentre con Fangs era sempre stato il contrario.
Fu per quello che decise che, se voleva tenerla lontano, provare a dimenticarla, doveva tornare con lui, anche se non lo amava più, era una cosa crudele e decisamente non da lui, ma credeva fosse la sua unica opzione per evitare al suo vero amore di avvicinarsi troppo.
In fin dei conti Fangs era cresciuto in mezzo alle bande, se la sarebbe cavata si disse, mentre avvicinandosi di nuovo a quelle labbra tornava a baciarle con foga, immaginando fossero quelle della ragazza della porta accanto.
Gli fece male fingere cosí con Fangs, ma ovunque andasse, con chiunque fosse sembrava ferire le persone, lui era solo un altro nome da aggiungere alla lista.
Il bacio si fece rovente, il serpents iniziò a respirare a fatica, mentre con le mani prese ad esplorare il corpo del ragazzo che amava.
Sapendo dove sarebbe andato a finire quel bacio, Jughead lo guidò su per le scale, per poi spingerlo delicatamente sul letto, senza mai interrompere il contatto con le sue labbra.
Ad un certo punto si ritrovò senza accappatoio, era stato buttato in un angolo dall'altro ragazzo, che gli stava lasciando una scia di baci infuocati lungo tutto il petto, soffermandosi sui capezzoli, stuzzicandoli con i denti.
Jug era eccitato, sentiva il suo sesso indurirsi sotto quei baci incessanti, cosí si diede da fare per spogliare Fangs, prima la maglia, poi anche i jeans, e in ultimo i boxer.
Ormai nudi entrambi il corvino si posizionò sopra l'altro ragazzo, era diventato impaziente, i suoi movimenti trasmettevano urgenza ed eccitazione, mentre con una mano afferrava il membro dell'altro iniziando a muoverla su e giù mentre con l'altra iniziava a stuzzicargli l'apertura.
Quando ormai erano già dentro due dita si ritrasse e di colpo entrò in lui, provocandogli mugolio a metà tra piacere e dolore.
Le spinte inizialmente delicate aumentarono progressivamente di intensità, respiri spezzati riempivano l'aria, finchè il serpents non venne travolto dall'orgasmo, urlò 'Jughead' mentre riversava il suo liquido caldo sopra al petto dell'altro, che venne dentro di lui subito dopo, senza urlare nulla, non era quello il nome che avrebbe voluto pronunciare.
Travolto dalle sensazioni appena provate Jughead cercò di mettere da parte il senso di colpa, gli era piaciuto certo, il sesso era sempre sesso, ma a differenza delle altre volte, non era stato travolto da quella sensazione di pace che accompagnava l'orgasmo, anzi si sentiva sporco.
Fece un'altra doccia, per lavarsi dentro e fuori, mentre Fangs lo aspettava con un sorriso idiota stampato sulle labra, sicuro di aver riconquistato la sua metà.
Quel piccolo contrattempo gli portò via il resto del pomeriggio, l'appuntamento con Penny era ormai imminente, cosí mandò via l'altro ragazzo mentre scriveva ad Archie che sarebbe uscito a cena con Fangs per parlare, gli sembró una scusa plausibile.
Mise il casco e sfrecció tra le strade di Riverdale diretto verso il Southside.
Il covo era già stracolmo di gente, effettivamente il ragazzo notó dei volti nuovi tra i membri della banda, l' odore di alcool, fumo e Jingle jangle saturava l'aria, mentre della musica copriva a malapena il chiacchiericcio generale.
Vide Penny in un angolo intenta a discutere con un uomo corpulento che non aveva mai visto prima, pensó di tornare più tardi, ma la donna lo invitó ad unirsi alla loro conversazione.
Malakai, questo il nome dell'uomo, a quanto pareva era un nuovo membro, disse che era specializzato in omicidi e occultamenti di cadavere senza mai smettere di sorridere al ragazzo.
Nella mano teneva una stecca di Jangle, che inizió a mordere mentre Penny si rivolse a lui:
Penny: Malakai, questo è il ragazzo di cui ti parlavo, Jughead Jones, uno dei nostri membri più promettenti, si occupa dello spaccio, ma ben presto avrà nuovi lavoretti.
Aggiunse la donna facendogli l'occhiolino
Malakai: Ah bene, piacere di conoscerti ragazzino, sarai il nostro asso nella manica in futuro, ma stasera c'è spazio solo per il divertimento, tieni dai un morso, ti vedo fin troppo rigido.
Penny e l'uomo risero a quella battuta, mentre Jug era combattuto sul da farsi, non voleva drogarsi a quella festa, ma se avesse rifiutato sarebbe sembrato debole, una preda facile da sottomettere per quel Malakai.
Così afferró la barretta e la morse, il sapore dolciastro gli riempí la bocca e si sentí subito più leggero, come fosse dentro ad una bolla.
Penny e il suo interlocutore continuavano a discutere di un certo piano, mentre lui tentava di tenere il filo del discorso, senza troppo successo, c'era un certo omicidio da compiere gli pareva di aver capito, uno dei serpents, Tallboy, in modo da incastrare FP e sbatterlo in galera.
Quelle parole però gli sembrarono senza senso, non riusciva ad associare volti a quei nomi, non riusciva a provare nulla quando sentiva la parola omicidio, nulla, il vuoto, il filo dei pensieri si fece sempre più sconnesso, gli tornava in mente Fangs ma soprattutto Betty.
Poi due braccia lo afferrarono e lo portarono attorno ad un falò dove altri membri della banda stavano bevendo e cantando.
Misteriosamente due bicchieri comparvero in mano al corvino, che senza pensarci li buttò giù in un attimo.
Nulla contava più, aveva finalmente smesso di pensare, si uní al coro dei ragazzi vicino a lui, cantando a squarciagola finchè non si sentí troppo stanco, la voce roca, le palpebre pesanti.
Il sonno lo travolse, così si accasció al suolo, riscaldato dal tepore del fuoco.
Ai problemi avrebbe pensato la mattina seguente, quella notte per qualche ora aveva avuto una piccola tregua dai suoi drammi sentimentali
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro