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La resa dei conti

Era il 31 dicembre, un giorno importante, quello in cui di solito si stilano i buoni propositi per l'anno nuovo, una lista di desideri spesso irrealizzabili, ma che ci aiutano ad iniziare col piede giusto, e con un pizzico di ottimismo il nuovo anno.
Propositi banali, come quelli di Archie Andrews che voleva semplicemente diplomarsi ed andare al college con la sua Ronnie perché sentiva di aver trovato finalmente la sua metà, propositi difficili da realizzare, come quelli di Veronica Lodge, che voleva vedere suo padre cambiare e diventare un uomo migliore, propositi romantici e azzardati come quelli di Betty Cooper, che voleva solo una cosa, anzi un ragazzo, quello con gli occhi verdi che le dormiva affianco e che l'aveva fatta innamorare per la prima volta e infine propositi semplici, ma allo stesso tempo estremamente complessi, come quelli di Jughead Jones, che voleva solo vivere una vita tranquilla e felice con la sua Giulietta, senza che la loro storia finisse in tragedia.
E mentre il sole mattutino splendeva su New York i quattro ragazzi pensavano proprio a questo, mentre si abbuffavano di croissant attorno ad un tavolo rotondo nella grande sala adibita alla colazione.
Sembra che nulla potesse andare loro storto quel giorno, si sentivano invincibili, come Braccio di Ferro dopo aver mangiato gli spinaci.
Avevano in programma di passare la giornata a Manhattan per poi tornare a prepararsi in hotel nel tardo pomeriggio, la sera infatti erano stati invitati ad un party a casa di Katy Keene, una delle migliori amiche di Veronica che si era trasferita da poco in cittá.
Terminata la colazione il quartetto andò verso la fermata della metro per raggiungere la loro destinazione, Archie e Jug litigarono su quale fosse la linea giusta da prendere e dopo 10 minuti buoni finalmente riuscirono a capire in che direzione andare.

Fu un viaggio di venti minuti circa, ammassati nel vagone del metrò che sferragliava rapido sottoterra, Manhattan era bellissima, passarono la mattinata a passeggiare tra le sue vie, dove erano allestiti molti mercatini natalizi, che contribuivano a rendere il tutto ancora più affascinante.
V e B erano colpite da tutto, sembravano due bambine entusiaste, il rosso e il corvino invece facevano a gara per riconoscere i vari edifici che li circondavano e stava vincendo di netto Jughead, che sembrava aver ingoiato una mappa tanto era informato sulla città.
Si fermarono ad un chiosco per prendere una cioccolata calda, servita con un ciuffo di panna da una coppia di anziani travestiti da elfi, ne approfittarono per chiedere loro cos'altro ci fosse di bello da vedere da quelle parti, e i due suggerirono di raggiungere la spiaggia, era bellissima durante il periodo natalizio affermarono.
Così il gruppetto si informò sul percorso da fare per arrivarci e scoprirono che in taxi ci sarebbe voluta solo una mezz'ora, decisero però che prima si sarebbero fermati ad un ristorante per pranzare visto che era quasi l'una ed erano tutti abbastanza affamati.
Il ristorante in questione era una trattoria italiana gestita da una famiglia gentilissima che li accolse e li condusse al loro tavolo riempiendoli di antipasti di benvenuto.

Archie: Non so voi ragazzi ma io amo mangiare italiano, a Riverdale purtroppo non c'è nessun ristorante del genere, che peccato!

Veronica: infatti! Se la Bonne Nuit decolla potrei pensarci ad aprirne uno che dite!?

Archie: direi che è un'ottima idea mia piccola imprenditrice!

E accompagnò quell'esclamazione con un piccolo bacio sulla sua guancia, che portò gli atri due ad alzare gli occhi al cielo, erano una bellissima coppia, si vedeva che tra loro era vero amore, ma alle volte esageravano un po' nel dimostrarselo.
Ordinarono tutti un piatto di carbonara che li lasciò sazi e soddisfatti, tant'è che lasciarono una generosa mancia al proprietario, ringraziandolo per l'accoglienza.

Uno degli iconici taxi gialli della cittá arrivò pochi minuti dopo fuori dal ristorante, portandoli dritti a Coney Island, era un posto dall'atmosfera magica, aveva ragione l'anziana coppia, anche lì vi erano tantissime bancarelle natalizie, ma anche un piccolo Luna Park e una pista per pattinare sul ghiaccio.
Appena Veronica la vide volle andarci a tutti i costi, Betty però rifiutò categoricamente, l'ultima volta in cui aveva pattinato si era slogata una caviglia e non ci teneva a ripetere l'esperienza, anche Jug rifiutò, un po' per tenere compagnia alla bionda un po' perché non se la sentiva ancora di fare sforzi eccessivi, Archie invece avrebbe seguito la sua ragazza anche in capo al mondo e infatti stava giá andando a prendere i pattini.

Così decisero di dividersi, Jughead e Betty sarebbero andati al Luna Park mentre aspettavano i loro amici.
Ora che erano di nuovo soli la tensione tra loro tornò a crescere, alimentata da quello che era successo la notte prima.
Un silenzio imbarazzato li accompagnava lungo la strada verso le giostre, per tenersi impegnato Jones frugò nelle tache del suo giaccone ed estrasse il pacchetto di sigarette, mettendosene una tra le labbra.

Jug: Ne vuoi una Betts?

Betty: No grazie al momento non mi va, dove andiamo?

Chiese osservando la moltitudine di giostre che si parò loro davanti.

Jug: che ne dici delle montagne russe? Hai paura?

Betty: Secondo te ho paura di quel coso? Dopo che ti ho detto che mio padre è un assassino credi mi spaventi così facilmente?

Jug: Allora andiamo scema!

E la prese per mano mettendosi a correre, era una sensazione bellissima, un misto di libertá e felicità, che non provava da tempo.
Arrivarono senza fiato davanti all'uomo che vendeva i biglietti, acquistandone due per la giostra più alta e pericolosa di tutte.
Si divertirono un sacco, Jug avrebbe voluto avere con se la sua macchina fotografica, perché nonostante lei gli avesse detto di non avere paura, durante il giro aveva urlato come una pazza e aveva continuato a fare facce terrorizzate, avrebbe voluto rassicurarla e abbracciarla, ma si era divertito di più a prenderla in giro.
Adorava quando voleva fare la ragazza tosta ma non le riusciva mai al 100%, nonostante le maschere che aveva messo su nel corso degli anni lui riusciva chiaramente a vedere la vera Betty, una ragazza dolcissima, forte ma anche tanto fragile, sempre disponibile per gli altri, determinata ed intelligente, tutte caratteristiche che amava e che la rendevano unica ai suoi occhi.
La stava fissando da alcuni secondi, si era di nuovo perso nei pensieri.

Betty: Pronto? Terra chiama Jug, ci sei?

Il corvino si accorse che lei lo stava chiamando, aveva di nuovo fatto una figuraccia pensò
Jug: sisi ci sono, dimmi

Betty: Visto che quei due non tornano, che ne dici se proviamo quel gioco lì?

Era uno di quei giochi in cui dovevi sparare alle lattine per vincere i peluches, il ragazzo stava per dirle di no, ma poi il luccichio entusiasta negli occhi verdi della ragazza che lo stava fissando lo convinsero ad accettare, avrebbe fatto qualsiasi cosa le avrebbe chiesto se lo avesse guardato sempre così, ne era sicuro, era questo che intendeva quando diceva che lei lo aveva in pugno.
Provò un paio di volte e finalmente al terzo tentativo buttò giù il numero di lattine necessario per vincere uno dei premi, optò per un peluche a forma di orsetto, che Betty adorò subito tanto che lo ringraziò saltandogli praticamente in braccio.

Fu un breve contatto, ma fu quanto bastava per riaccendere i loro desideri. Probabilmente si sarebbero baciati di nuovo, ma si sa, Archie Andrews ha una sorta di sesto senso per queste cose e puntualmente spunta fuori nei momenti meno opportuni.

Archie: Finalmente vi ho trovati piccioncini, dai su sbrigatevi che si è fatto tardi, sapete quanto tempo ci mette Veronica a prepararsi no? Vorrei arrivare alla festa prima di mezzanotte

Si misero tutti a ridere, tranne Veronica, che era appena arrivata e non felice di quella battuta diede una gomitata al suo ragazzo.

Veronica: molto divertente Archiebello, ho appena chiamato il taxi comunque, sarà qui a momenti, dovremmo avvicinarci alla strada.

E così fecero, il loro mezzo come promesso non si fece attendere e , sfrecciando tra le vie trafficate della metropoli li riportò in hotel prima delle sette.
Betty e Veronica decisero di prepararsi insieme, così si sarebbero potute occupare l'una dell' altra, mentre i due ragazzi le aspettavano nell'altra stanza guardando una patita di football.
Dopo mezz'ora passata a fissare l'armadio senza sapere cosa mettere finalmente Veronica scelse un abito lungo, color fuoco, dopotutto si dice che il rosso porti fortuna a capodanno, sembrava le fosse stato cucito addosso, l'ampio spacco le metteva in risalto le gambe magre, mentre i fiori sulle spalline gli davano quel tocco chic. Completò l'outfit con un paio di tacchi neri.

Betty Cooper invece scelse in poco tempo il suo vestito, lo aveva comprato per il suo diciottesimo compleanno ma non resisteva, voleva indossarlo quella sera a tutti i costi. Era un abito particolare, che sarebbe stato bene a poche ma a lei stava divinamente, lungo e ampio, ricoperto di fiori colorati e con le maniche a palloncino.

Finirono di prepararsi dopo due ore, ora che anche capelli e trucco erano in ordine uscirono finalmente dalla stanza andando a chiamare gli altri due ragazzi in quella di fronte.
Li trovarono buttati sul divano, vestiti di tutto punto, anche loro erano elegantissimi, Jug in bianco e Archie in nero, sembravano lo Yin e lo Young.

Quando i due videro le due ragazze rimasero a bocca aperta, erano così belle, certo, lo erano sempre, ma quella sera sembravano due dee e faticavano a credere di essere loro i fortunati cavalieri.

Alla festa da Katy c'era tantissima gente, la villa della ragazza tuttavia era abbastanza ampia da ospitarli tutti senza problemi.
La padrona di casa li accolse sull'uscio, salutando la sua vecchia amica d'infanzia, era molto simpatica, raccontò che era venuta a New York per diventare una cantante ma al momento non aveva ancora trovato la strada per riuscirci, poi presentò loro anche alcuni dei suoi amici più stretti, invitandoli a ballare in soggiorno dove il dj stava mixando brani pop.
Ballarono per diverso tempo, Archie e V ad un certo punto sparirono per tornare solo mezz' ora dopo coi capelli in disordine e il rossetto sbavato, Betty e Jug invece rimasero in pista per tutto il tempo, inventandosi di volta in volta coreografie bizzarre, ridendo a crepapelle l'uno dell'altro.
Quando erano ormai le undici Katy propose loro di fare un pausa e di giocare a obbligo o verità in cucina, nessuno si oppose, così si misero in cerchio nella grande stanza, erano circa una ventina di partecipanti, ci sarebbe stato da divertirsi.
Intanto la bottiglia girava, obbligando i ragazzi a scegliere se rivelare scomodi segreti o fare cose assurde, a Veronica toccò annusare i piedi di Betty, provocando le risate di tutti, Archie invece fu costretto a confessare la sua prima volta, poi la bottiglia si posò su Betty, Katy le chiese di baciare un certo Lucas, un ragazzo dai tratti orientali che le sedeva vicino.
Jughead credeva che la bionda rifiutasse, lui lo avrebbe fatto al suo posto, ma la ragazza stette al gioco e baciò quell'idiota.
Rosso, il ragazzo dallo strano cappello vedeva rosso, avrebbe voluto prenderlo a pugni per togliergli quell'espressione soddisfatta dal volto, ma una mano si posò sulla sua spalla, era il rosso che gli faceva 'no' con la testa sussurrandogli poi:

Archie: Non è tua Jug, non hai mai avuto il coraggio per chiederglielo, non hai alcun diritto di arrabbiarti per questo, è solo un gioco.

Ma Jughed fu ferito lo stesso da quel bacio, così quando fu il suo turno la ripagò con la stessa moneta, una ragazza, una certa Zoe, gli chiese di passare 5 minuti con lei soli nel bagno, e senza pensarci due volte accettò.
Furono minuti noiosi, la ragazza era un po brilla e non la smetteva di provarci con lui, alla fine le diede un rapido bacio, solo per scrollarsela di torno e per vedere che cosa avrebbe provato.
Niente, anzi provava ribrezzo per se stesso, così quando tornarono di la, mentre la ragazza raccontava del loro bacio lui uscì a prendere un po' d'aria e per schiarirsi i pensieri.
Dopo un tempo indefinito in cui il suo cervello non riusciva a pensare ad altro se non alla ragazza della porta accanto qualcuno lo raggiunse sul balcone, interrompendo le sue riflessioni, credeva fosse Archie, così gli disse di andarsene, ma quando si voltò trovò dall'altra parte due occhi verdi che lo guardavano.

Jug: Betty che ci fai qua?

Betty: mi assicuravo che stessi bene ovviamente, idiota, sei scappato da mezz'ora ormai

Jug: si beh sto bene, mi mancava l'aria li dentro.

Betty: posso farti una domanda Juggie?

Jug: penso di si, dimmi

Betty: cosa hai provato quando hai baciato Zoe?

Jug: se devo essere sincero, nulla, e tu quando hai baciato Lucas?

La ragazza scosse la testa

Betty: Lo stesso, e ora dimmi, cosa provi quando baci me? Perché io quando ti bacio sento le farfalle nello stomaco, ma non capisco cosa cazzo provi tu, perché un momento sei dolce e premuroso e l'altro mi respingi, non ce la faccio più a stare in questo limbo Jones, qualsiasi sia la risposta, la voglio, ora, almeno smetterò di illudermi che tra di noi possa mai esserci qualcosa.

Jug: Betty, vuoi la veritá cazzo? Mi hai fottuto il cuore, dal primo giorno che ti ho vista ho capito che eri diversa, e piú ti conoscevo e più mi innamoravo, ma non possiamo stare insieme anche se lo vorrei tanto, non qui, non ora, non sono il ragazzo adatto a te, la mia vita é un disastro e se sapessi tutto di me correresti via immediatamente, non sono quello che credi, io sono oscuro Betty.

Betty: Anche io sono oscura Jug, te l'ho raccontato, credi che scapperò? Mettimi alla prova, non c'è nulla che tu possa dirmi per farmi cambiare idea, perché anche io ti amo Jughead Jones.

Jug: ma tu non devi amarmi! Credi di conoscermi?
Sono un drogato Betty, sono un membro dei Ghoulie e spaccio per loro, sono loro che mi avevano ridotto in quello stato prima di Natale e mi hanno anche promesso che ti avrebbero fatto lo stesso se mi fossi di nuovo avvicinato a te.
Tu non li conosci, non sai di cosa son capaci, ho paura Betty, se ti torcessero anche solo un capello per colpa mia non riuscirei mai a sopportarlo. Ecco perché non possiamo, ecco perché ti sembro bipolare, perché a volte mi lascio sopraffare e perdo il controllo, mi spegni i neuroni della razionalità quando mi guardi negli occhi vorrei solo baciarti e tenerti stretta.
Ma poi mi ricordo del pericolo in cui ti sto mettendo e non lo sopporto. Odio questa situazione ma questi sono i fatti.

E dopo quella confessione il corvino si lasciò andare, piangendo davanti al suo amore.
Lei non se ne andò, nè si tirò indietro, anzi, lo abbracciò e cercò di rassicurarlo.

Betty: Grazie per avermi detto la verità Jug, stavo impazzendo, troveremo una soluzione vedrai, ma promettimi di non scappare mai più dai tuoi sentimenti, quando ci allontaniamo ci facciamo solo del male, quante volte dobbiamo dimostrarcelo? Siamo al sicuro solo quando siamo insieme, ti prego, lasciati salvare da me.

Davanti a quelle parole anche le ultime difese del corvino andarono in frantumi, avvicinò la sua bocca a quella di lei, baciandola delicatamente come se avesse paura di romperla, ma Betty voleva dimostrargli che era forte, che non si sarebbe lasciata spezzare, così in quel bacio ci mise passione, e tutti i sentimenti che aveva cercato di nascondere da tempo, quell'attimo sarebbe stato loro per sempre .
Poi qualcosa li riportò alla realtà, la musica si era fermata, tutti urlavano il countdown all'interno della casa,
5....4.....3.....2....1....

Jug: Buon anno Betty...
Betty : Buon anno Juggie

E ripresero a baciarsi di nuovo, la cittá sotto di loro come unica testimone, mentre il cielo si colorava di fuochi d'artificio.

Grazie ancora a tutti per essere qua, siete diventati una seconda famiglia, non so ancora quando durerà questa storia, volete che duri tanti altri  capitoli oppure che finisca intorno al ventesimoo?🙈❤️

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