Showman
Gli anni dell'università effettivamente presero proprio la piega che Kisame aveva previsto permettendogli di raggiungere i compromessi necessari a non ferire più nessuno.
Non lo faceva con la famiglia, i genitori erano tornati radiosi come un tempo dal giorno in cui conobbero Tayuya. La videro solo in quell'occasione, è vero, ma Kisame aveva adottato la strategia di tenere alto il morale parlando di lei ogni volta che li andava a trovare.
"La tua famiglia è davvero fantastica, non vedo l'ora di rivederla."
La rossa gli aveva chiesto più volte quando poteva tornare a trovare i suoi genitori, tuttavia Kisame era sempre riuscito a cavarsela con delle scuse.
Sono fuggito da questo per ben cinque anni, in realtà. Tayuya non è stupida ecco perché ad un certo punto ha smesso di tornare sull'argomento.
Tuttavia Kisame era soddisfatto perché riusciva a non farla soffrire. Uscivano insieme, sia da soli che con Samui, facevano feste nei loro appartamenti anche con altre persone dell'università e andava bene così.
Non feriva Naruto, come si erano promessi uscivano tutti e tre insieme, anche con Kiba, ogni weekend. Kisame, poi, dormiva sempre a casa del biondo la domenica sera prima di rientrare. Si divertivano sempre tantissimo e Kisame coglieva tutte quelle piccole sfaccettature che gli erano mancate per praticamente tutta la giovinezza. Le assorbiva completamente colmando progressivamente i vuoti che il suo passato gli aveva lasciato.
Kisame non feriva se stesso compiendo azioni solo per far felice le persone che aveva intorno. Come gli aveva fatto capire Naruto, rimaneva se stesso in ogni istante. Kisame avrebbe ringraziato il biondo per il resto della vita per avergli aperto gli occhi su questo.
Una situazione destinata comunque a finire. Con la conclusione del percorso universitario quel delicato equilibrio si sarebbe inesorabilmente disintegrato. Kisame sentiva una trivella di angoscia scavargli lo stomaco ogni volta che ci pensava.
Tayuya, che aveva terminato il Conservatorio l'anno precedente, era rimasta comunque ad abitare nel suo appartamento facendo in modo che la situazione rimanesse ancora invariata.
Aveva iniziato a guadagnarsi da vivere prendendo parte a diversi concerti a cui Kisame e Samui erano comunque invitati.
Tuttavia, Kisame non aveva potuto fare a meno di notare come loro due fossero gli unici ad avere questi riguardi da parte della rossa, quasi Tayuya avesse timore di fare entrare altre persone in quella fragile bolla.
Kisame cercava sempre di non fare caso a questa sgradevole sensazione che cresceva d'intensità un giorno dopo l'altro.
Kisame, non pensare di passarla liscia dopo la laurea. Io e Kiba abbiamo pensato ancora qualcosa per festeggiare alla grande. Ricordi la festa del diploma? Dopo che avrei visto questa diventerà una vera bazzecola. Non te ne pentirai.
Naruto.
Quel messaggio ebbe la capacità di dare un'autentica sferzata di vita a Kisame. Nonostante si sentisse riprovevole per certi pensieri, passò diverse notti ad arrovellarsi su come evitarsi le attenzioni di Tayuya e Samui il giorno della laurea. Alla fine non trovò niente di meglio che mentire loro sulla data dell'evento facendolo passare per il giorno successivo di quello che fu realmente. Si sentiva un delinquente mentre usciva di corsa dall'università e prendeva l'autobus come un delinquente per sfuggire all'attenzione delle due.
Kisame fu accolto dalla famiglia con festeggiamenti e pranzo in uno dei migliori ristoranti della città. Aveva sfondato, aveva ottenuto la laurea in scienze motorie e suo padre era orgoglioso di lui.
L'altra persona pienamente realizzata di quel giorno era Naruto. Il biondo, che si sentiva ormai ad un passo dal diventare sindaco, desiderava concludere in modo scoppiettante lo status di studente. Nonostante Kiba lavorasse già da tre anni stabilmente in una fabbrica di conserve, non fu escluso dai festeggiamenti, come sempre.
La Peugeot 208 rischiava i finestrini rotti per il volume della musica andando a prendere Kisame sotto casa.
Questa è l'ultima volta che vedo questa scena?
La punta di malinconia che aveva attanagliato Kisame fu spazzata via dai baci e gli abbracci dei suoi amici.
La pelle di Naruto parve, in quel momento, molto diversa dal solito a Kisame. Mentre il biondo lo stringeva sorridendo impazzito di gioia, Kisame avvertì il suo corpo possente tremare. La scogliera da cui voleva tuffarsi per raggiungere l'oceano degli occhi Naruto gli tornò prepotente nella mente. Sentì che non avrebbe potuto più fare a meno di quella pelle, ora.
Oggi qualcosa cambierà.
Forse il quarzo opalino, sempre così vicino al suo cuore, anche quella volta avrebbe ascoltato la sua preghiera.
Gli occhi turchesi di Naruto brillavano mentre non riusciva a contenere l'eccitazione: "Sai Kisame, ultimamente io e Kiba abbiamo avuto occasione di sapere di un nuovo ballerino di pole dance. Nessuno sa chi sia, si presenta con una inquietante maschera dalla vaga forma di un roditore per questo lo hanno tutti soprannominato la donnola. Certo perché come arriva lui fa strage di tutti in pista. I clienti fanno praticamente a botte per accaparrarselo, peccato che gli abbiano affiancato il manager più spilorcio del mondo. Non hai idea, Kisame, nel giro di pochi giorni hanno iniziato a parlarne tutti in città e tu non potevi certo mancare."
Kisame sorrise felice. Kiba e Naruto avevano scoperto qualcosa di interessante e avevano pensato subito a lui per condividere la loro festa di laurea e la loro gioia.
Per loro io sono importante. Lo sono sempre stato.
Le strade trafficate del centro città lasciarono presto spazio a quelle più ampie e libere di una zona industriale. Kisame si rese conto di non essere mai stato lì. La sua curiosità era cresciuta così tanto da fargli sudare i palmi delle mani. Il traffico subì una progressiva intensificazione.
"Siamo quasi arrivati" spiegò Naruto "Il posto in cui siamo diretti è sempre pienissimo la sera, ma non devi preoccuparti, io e Kiba avevamo già prenotato tutto."
Kisame non riuscì a rispondere niente nonostante la curiosità crescesse dentro di lui.
Una festa in nostro onore pensata e organizzata da tanto!
Le luci di un grosso parcheggio rischiararono la notte, Kiba mise la freccia per entrare mentre Kisame si chiedeva come diavolo avesse fatto a non notare subito la scritta rossa e illuminata a caratteri cubitali Susanoo che spiccava sul tetto del capannone bianco sullo sfondo. La bocca gli si seccò immediatamente mentre si abbandonava sullo schienale del sedile. Naruto aprì sorridente la portiera a Kisame accorgendosi di quanto fosse rimasto sconcertato, Kiba si sistemò il suo smanicato leopardato specchiandosi nel finestrino prima lanciare in aria le chiavi della macchina per poi riprenderle al volo infilandosele in tasca.
"Rilassanti, Kisame, e goditi la serata. Capisco che ora tu sia un po' spaesato, ma dopo un paio di drink vedrai che tutto andrà meglio" Naruto lo aveva preso a braccetto mentre si dirigevano verso l'entrata.
Il fatto che avessero già le prevendite consentì loro di avere la precedenza sull'immensa fila che si era formata per entrare. Percorsero un tunnel in penombra rischiarato da led fucsia inseriti all'interno delle pareti trasparenti mentre la musica e il baccano si facevano sempre più intensi. I fumogeni attraversati da laser verdi impedirono per il momento a Kisame di capire come fosse fatta realmente la pista. Riuscì a vedere che sullo sfondo si trovava un palco su cui erano montate tre pertiche argentate, per scendere da lì c'erano due scalette situate ai lati bloccate da altrettanti cancellini metallici sulla loro sommità che in quel momento erano chiusi. Tutto il lato posteriore del palco era celato da un tendone rosso cosparso di lustrini luccicanti, Kisame intuì che era da lì che entravano i vari ballerini di lap e pole dance.
Sentì la mano di Naruto che lo tirava in direzione del bar, la barista era talmente magra e piccola che quasi scompariva dietro al bancone. Sembrava molto giovane ma Kisame intuì che probabilmente dimostrava molto meno della sua reale età, forse per via dei capelli castani tagliati in un caschetto molto semplice, pettinatura che di solito si fanno le ragazzine. Sorrise gentilmente vedendoli arrivare. Ritirarono le loro bevute per poi andarsi a sedere nel tavolo che Naruto aveva prenotato chissà da quando. La posizione era centralissima, quasi sotto il palco. Kisame iniziò a sorseggiare il suo Cosmopolitan rendendosi forse conto solo adesso di quanto Sarana fosse stata brava a preparare cocktail.
"La barista è nuova, non l'avevo mai vista prima" commentò Naruto godendosi il suo Cubano con le gambe fasciate nei jeans scuri ed eleganti che aveva accavallato in una posa totalmente rilassata.
"Effettivamente è sono tanti anni che non veniamo" gli rispose Kiba guardano coloro che si divertivano in pista ballando e scherzando in attesa che la serata prendesse vita "Magari hanno cambiato gestione."
"Se vengo a scoprire che la donnola è solo un'invenzione della gente per fare pubblicità non ha più senso che io venga qui, stasera avevo promesso a me stesso di monopolizzarmelo ad ogni costo. Kisame, se vuoi una volta catturato te lo lascio, in fin dei conti ci hai sempre sentiti parlare di questo posto ma non ci sei mai venuto." il sorriso di Naruto aveva la luminosità di sempre.
"Ti ringrazio, Naruto, ma forse prima è meglio che io capisca meglio come funziona il locale."
"È molto semplice, Kisame, ti scegli il manzo che ti piace di più e cerchi di vincere l'asta con il suo manager per prendertelo, dopodiché puoi portartelo nel privè per uno spettacolino privato. Le regole ufficiali sono che tu non puoi spogliarti né toccarlo, decide tutto lui, ma le eccezioni si possono sempre fare, naturalmente. La donnola è decisamente il migliore da quello che abbiamo sentito, una cosa mai vista prima. Aspetto con ansia la tua faccia quando lo vedrai."
I tre amici brindarono ridendo.
"Io comunque non credo che lo abbiano inventato, da quello che vedo i clienti sono raddoppiati, d'altronde è l'unico che sa fare pole dance ed è anche bravissimo" osservò Kiba.
La musica si abbassò notevolmente mentre il palco fu investito da luminosissimi riflettori. Una voce fuori campo attirò l'attenzione del pubblico presentando il primo artista di quella sera, il suo nome era Choji. Un ragazzo paffutello dai lunghi e foltissimi capelli castani fece il suo ingresso passando attraverso la tenda brillante rossa, Kisame comprese al volo che lo spettacolo sarebbe iniziato con una parte comica. Choji indossava una camicia aperta sul davanti con una farfalla multicolore ricamata sulla schiena, pantaloni viola di raso brillante, lo stesso grazioso animaletto era anche rappresentato nel grande e brillante ciondolo che portava al collo, nonostante fosse in carne si notava che faceva sport, probabilmente palestra o wrestling amatoriale.
Non lo fecero neanche iniziare a parlare che già un ragazzo sfacciatissimo si era avvicinato sotto al palco gridando : "Ehi, togliti i pantaloni, facci vedere un po' di mercanzia!"
Kiba e Naruto iniziarono a ridere a crepapelle mentre Kisame era rimasto un po' spiazzato.
Choji lo aveva guardato senza scomporsi, e avvicinandosi a lui, iniziò a sparare battute a raffica: "Tesoro, cosa speri di vedere tra tutti questi rotolini di grasso? Non riusciresti neanche a capire sotto quale piega è nascosto, o forse dovrei farti qualche goccia orientativa per farti trovare la strada?"
Il ragazzo impudente si allontanò letteralmente paonazzo in volto mentre, sia i suoi amici sia Kiba e Naruto, si stavano letteralmente ribaltando sulle sedie dal ridere; questa volta anche Kisame si era lasciato andare all'ilarità che era esplosa nella sala.
"Quel Choji è davvero simpatico" esclamò Naruto tenendosi gli addominali doloranti per le risate.
Il cabarettista paffuto continuò cantando delle canzoni famose rivisitate da lui con parole molto maliziose mentre tra il pubblico volava di tutto, addirittura un perizoma nero di pizzo lo colpì sul petto mentre qualcuno gli gridava sgraziatamente : "Scendi dal palco, non credo che tu riesca a volare in qualità di farfalla, ci vorrebbero delle ali a motore!"
"Chiudi quella boccaccia, tesoro, io almeno la apro per fare soldi!" fu la risposta di Choji prima di continuare con le sue battute inarrestabili: "Dite un po', ragazzacci, lo sapete come si chiama quell'inutile ammasso di carne che sta intorno al pistolino? Si chiama uomo!"
E giù altre risate, il pubblico era letteralmente in delirio; Kiba, Naruto e Kisame ogni volta rischiavano di farsi andare i loro drink di traverso.
L'ilarità percorreva la sala come un inarrestabile treno lanciato a folle velocità, solo una persona, aveva notato Kisame già da un po', era come immune al divertimento. Un moretto seduto al tavolo da solo a poca distanza da loro vestito totalmente di nero, elegantissimo, la faccia talmente pallida che sembrava brillare. Kisame non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, aveva dei lineamenti così perfetti da sembrare finto, se non si fosse mosso di tanto in tanto per sorseggiare la sua birra sarebbe parso una statua di cera. I capelli perfettamente pettinati, tirati all'insù sulla nuca, leggermente spostati a sinistra sulla sommità della testa mentre una spessa frangia gli ricadeva sugli occhi grandi e molto probabilmente scuri. Guardava verso il palco con aria triste tuttavia il broncio che incurvava le sue labbra sottili lo facevano apparire freddo al tempo stesso.
Forse è uno dei ballerini che sta aspettando di esibirsi, lavorare in questo posto immagino che sia dura.
Choji uscì di scena seguito da uno scroscio di applausi lasciano il posto ai primi due ballerini che furono chiamati Shisui e Yahiko dal presentatore fuori campo. Fecero il loro ingresso velocemente camminando leggeri come se volassero. Un moro alto e sottile dai capelli corti e mossi che andavano in ogni direzione, gli occhi magnetici, scuri, rimarcati pesantemente da matita e mascara, aveva un non so che di quel moretto che stava al tavolo da solo ma questo era sorridente e ammaliante. Interamente vestito di pelle nera e lucida, la giacchetta borchiata aperta sul davanti a mettere in evidenza addominali e pettorali; prese posto sulla sinistra del palco muovendosi sinuosamente mentre si strofinava a una delle pertiche fisse.
Sulla destra Yahiko, dal fisico decisamente macho ma sexy, la parte superiore del corpo completamente nuda e decorata da piercing praticamente ovunque, diversi persino sui pettorali molto sviluppati. Quelli che aveva sul viso dai lineamenti delicati e fini ma con l'espressione impassibile, stavano in posizioni talmente strategiche da apparire perfetti, soprattutto i sei che attraversavano il suo naso bellissimo. Indossava degli aderentissimi pantaloni di latex rosso fuoco che si abbinavano benissimo ai capelli arancioni, una frangia scomposta ma pettinata in quel modo di proposito sfiorava gli occhi i quali di tanto in tanto mandavano dei lampi viola, Kisame si chiese se per caso stesse indossando delle lenti posticce.
Il pubblico era in delirio di fronte a quei due tipi così diversi ma attraenti entrambi, Shisui sottile con i suoi movimenti sinuosi, Yahiko con le sue pose virili, persino Kiba e Naruto ora erano ammutoliti tenendo gli occhi incollati alla scena.
A Kisame si seccò la bocca immediatamente vedendo i due ballerini che avevano iniziato ad ancheggiare maliziosamente tenendo i bacini attaccati, alcuni già si erano avvicinati sotto al palco per iniziare l'asta con i loro manager, Kisame non riusciva a vederli ma di sicuro stavano ai piedi delle rispettive scalette.
Pensavate di aver visto tutto? Il bello arriva proprio adesso, signori, io preferirei che voi non faceste a botte ma nel caso vi comprendo. La star, il ballerino misterioso, la donnola!
Le parole dell'ignoto presentatore avevano sprofondato improvvisamente la sala nel silenzio, Kisame vide Naruto sgranare gli occhi e deglutire, Kiba lo guardò un attimo per poi tornare a fissare il palco. Shisui e Yahiko si erano fermati facendosi momentaneamente da parte nascondendosi nella penombra che ora era ai lati del palco generata dal potente proiettore che si era concertato esattamente al centro con un intenso disco di luce bianca. Alcuni fumogeni furono attivati mantenendo tuttavia l'effetto nebbia relegato a terra.
Gli occhi di Kisame caddero ancora sul moretto solitario che ora stava assottigliando gli occhi come se cercasse di scorgere dei particolari molto piccoli.
Finalmente la donnola apparve dalla tenda rossa e brillante, una figura sottile, resa ancora più slanciata dagli stiletti del dodici che aveva ai piedi. I pantaloni a vita altissima erano dello stesso materiale di quelli di Shisui ma molto più aderenti lasciando davvero poco spazio all'immaginazione, erano fissati con una serie di laccetti incrociati, la camicia bordeaux con le maniche a tre quarti infilata nei pantaloni e aperta sul petto, sotto si intravedeva un cinghia di cuoio neo che andava a fissarsi intorno al collo aggraziato della donnola attraverso un anello dorato. Il viso nascondo da una sinistra maschera da roditore bianca con i dettagli marroni che involontariamente gli aveva conferito lo pseudonimo, solo due fori tondi e inquietanti per gli occhi. Kisame si chiese di che colore potessero essere mentre sentiva un'ondata di calore invadergli il corpo.
La donnola camminava elegante e lentamente avvicinandosi alla pertica centrale, i lunghi capelli neri e lisci gli arrivavano fino a metà schiena, alcuni ciuffi più corti incorniciavano e ricadevano sulla maschera rendendola meno sinistra. Una delle sue mani affusolate toccò la pertica attendendo che Shisui e Yahiko riprendessero i loro posti. Non appena ricominciò la musica Kisame rimase a bocca aperta mentre dal pubblico cominciarono a levarsi esclamazioni di stupore, la donnola aveva fatto una verticale tenendosi alla pertica , le gambe sottili si aprirono poi in una perfetta spaccata, i capelli evitarono di sfiorare il pavimento per pochi millimetri, tutto era calcolato alla perfezione. Era un autentico acrobata assumeva delle pose sinuose su quel palo come se fosse stato fatto di aria.
"Se voglio accaparrarmelo bisogna che io mi dia una mossa, Kisame, vuoi venire anche tu?" Naruto si era alzato di scatto dal tavolo con le guance arrossate.
"Ehm.. no grazie... non importa."
Il biondo sparì tra la folla mente Kisame sentiva la sua erezione come se volesse sfondare i pantaloni, ordinò un altro cocktail a una cameriera dal momento che sentiva la bocca completamente arida prima di tornare a concentrarsi sulla scena.
Il ballerino mascherato si era tolto la camicia mostrando la cinghia nera che gli attraversava il busto uscendo dai pantaloni, il suo corpo era molto magro e flessibile, tuttavia tonico. Le forme dei muscoli evidenti ma non esagerate, ne aveva di più Shisui. Si avvinghiava con le gambe alla pertica rotante, Kisame fu certo in quel momento che in realtà fosse molto più bravo di così, quelle erano più che altro pose studiate ad arte per mettere in evidenza le forme del suo sedere, probabilmente ordinate dalla gestione del locale.
Shisui e Yahiko ballavano incrociando le loro gambe e fingendo di accarezzarsi a vicenda con le mani. La donnola si teneva con il braccio sinistro alla pertica inarcando la schiena in una posizione letteralmente sdraiata. Kisame notò un tremolio dei muscoli dal lato con il quale si stava sostenendo.
Probabilmente quella non è la sua mano dominante, ma allora perché non usa la destra?
Il ballerino misterioso si era allontanato per qualche istante lasciando la scena agli altri due sollevando diverse proteste da parte del pubblico che già aveva iniziato ad accalcarsi sotto al palco per convincere il manager.
Un lampo chiaro attirò di nuovo l'attenzione di Kisame, era la pelle lattea della donnola che ora non aveva più neanche i pantaloni, il suo corpo sottile era coperto solo dal semplicissimo sistema di cinture, quella che copriva il suo sesso andava ad unirsi ad una che gli circondava la vita passando in mezzo alle sue natiche perfette, un secondo anello dorato sul ventre fungeva da collegamento, solo la maschera da roditore rimaneva ben salda sul suo viso. Appoggiò le reni sulla pertica iniziando a volteggiare tenendosi con entrambe le mani, i lunghi capelli turbinavano. Kisame non poteva fare a meno di guardare i muscoli delle sue gambe slanciate che si tendevano nello sforzo della posa, sentiva il cuore fargli quasi male da quanto era in fibrillazione.
La donnola scese dal palo avvicinandosi a Shisui il quale si era tolto la giacchetta di pelle rimanendo a torso nudo. I corpi dei due mori si strofinarono a vicenda scatenando il delirio del pubblico. Gridarono ancora più forte quando Shisui, afferrando la base delle cosce del moro mascherato, se lo caricò in braccio lasciando che la donnola allacciasse le gambe magre alla sua vita, il ballerino misterioso inarcò la schiena all'indietro mentre usava il corpo dell'altro come se in quel momento fosse la sua pertica appoggiandogli il sedere sul ventre, ancora una volta i suoi capelli arrivarono a pochi millimetri da terra, sembrava un angelo in quella posa flessuosa.
Kisame terminò la sua bevuta senza nemmeno rendersene conto, aveva smesso già da diverso tempo di fare caso a Kiba e al moretto solitario, non si accorgeva più di niente, in realtà, letteralmente ipnotizzato da quello che accadeva su quel palco.
Il moro mascherato si raddrizzò usando gli addominali, facendo aderire il busto a quello dell'altro, il suo peso gravò sulle braccia di Shisui che stavano ben salde sotto al suo sedere, questo fece gonfiare i muscoli del moro dai capelli corti prima che posasse la donnola a terra.
Kisame chiuse un attimo la bocca deglutendo prima di spalancarla di nuovo mentre i suoi occhi di ghiaccio seguivano il moro mascherato dirigersi in direzione di Yahiko, il rosso si fermò sfoderando i suoi muscoli mentre l'altro gli girava intorno accarezzando la sua pelle bianca con una lieve sfumatura rosa. Quegli strani occhi dai bagliori viola fissavano la donnola in ogni suo cambiamento di posizione, il moro senza nome cinse la vita di Yahiko da dietro, il rosso si girò scivolando all'interno delle sue braccia fino a ritrovarselo di fronte, sorrise mentre un braccio pieno si piercing afferrava le vita sottile della donnola e l'altro le sue gambe. Il rosso sollevò il moro come se non fosse niente dirigendosi verso la pertica centrale, si agguantò con le gambe iniziando a roteare sostenendo sia se stesso che l'altro.
Kisame dovette sbottonarsi la camicia rossa mentre la sua fronte si bagnava di sudore, fu grazie a quella posizione che si rese conto di quanto il sedere della donnola fosse perfetto, rivolse lo sguardo verso Kiba per la prima volta da quando era iniziato lo spettacolo notando la sua espressione quasi assente.
Impossibile restare indifferenti, lo so.
Yahiko scese dal palo volteggiando leggero posando a terra il moro nel mezzo del movimento.
I tre ballerini si erano fermati, la musica notevolmente abbassata segnò la fine dello show, la folla impazzita si accalcava sotto al palco spintonandosi selvaggiamente, era il momento decisivo. Dopo pochi secondi, la donnola aprì il cancellino sulla destra avviandosi per le scale, qualcuno evidentemente se lo era aggiudicato. A ogni gradino che scendeva le sue caviglie tremavano leggermente mantenendo l'equilibrio sullo stiletto.
Kisame ripensò a ciò che gli aveva detto Naruto sul manager spilorcio, nel suo cuore gli augurò di realizzare il suo desiderio.
"Che te ne pare, Kisame? I ballerini di questa sera erano davvero la fine del mondo, non avevo mai visto una combinazione così perfetta" Kiba stava sorridendo soddisfatto nella sua direzione.
Kisame aveva letteralmente perso le parole quando una voce lo riportò alla realtà.
"Ehi, largo, fatemi passare!" la voce eccitata di Naruto che sovrastava il brusio concitato della sala.
Kisame sobbalzò letteralmente vedendolo dirigersi verso di loro con la donnola tra le braccia come se fosse un trofeo, lo sballottava brutalmente fino a che non si fermò davanti a lui con il sorriso che si allargava a dismisura.
"Kisame, visti gli anni di attesa per venire qui, se vuoi puoi accettare questo regalo da parte mia."
Gli occhi celesti di Kisame percorsero il corpo asciutto di quel ballerino che si ostinava a non far vedere il viso soffermandosi sui pettorali e sugli addominali, esitò qualche secondo prima di sentire uno sguardo posato addosso.
Sì girò guardandosi alle spalle, il moretto solitario li stava fissando con occhi taglienti, il suo viso era impassibile ma a Kisame sembrava di percepire la tensione come se stesse uscendo dal suo corpo magro, potente come se la volontà si estendesse prendendo vita in una entità molto più enorme di lui, di tutti loro messi insieme.
"No Naruto, ti ringrazio, ma è una vita che stai aspettando questo istante, non potrei mai."
"Dove credi di andare, biondino? Per quella misera che hai pagato non puoi certo portartelo a casa!"
Si girarono tutti per sapere a chi apparteneva la brutale voce che li aveva apostrofati, un omaccione alto e muscoloso dalla pelle olivastra si avvicinò al loro tavolo. Incrociò le braccia sul petto stretto in una striminzita canottiera grigia, la mascella squadrata e volitiva era addolcita dalla sua lunga chioma corvina molto particolare come i suoi occhi verde chiaro che spiccavano nel viso rude.
"Andiamo, Kakuzu, non farti riconoscere anche stasera dopo anni che non vengo. Lui è Kisame, un mio carissimo amico, è la prima volta che viene. È un'occasione speciale cerca di essere un po' più flessibile."
"Naruto, il tempo che ti ho concesso è già partito, ti conviene filare nel privè" Kakuzu aveva posato una delle grosse mani su una spalla del biondo costringendolo a girarsi con la forza e con la stessa forzatura lo fece iniziare a marciare.
"Ragazzi, ci cediamo dopo, divertitevi!" esclamò il biondo al settimo cielo allontanandosi stringendo il corpo meraviglioso della donnola contro il suo.
Kiba sospirò rumorosamente vedendo che anche Yahiko e Shisui avevano sceso le scale vinti da qualcuno: "Beh Kisame, a noi restano le briciole. Io vado a fare un salto in pista alcuni ballerini passano anche di lì, vuoi venire anche tu?"
"Prendo un altro drink e poi nel caso ti raggiungo."
Kisame aveva ripreso a guardare il moretto introverso che ora puntava lo sguardo sconsolato nel vuoto davanti a sé mostrando il suo profilo perfetto. Molto probabilmente era stato assunto da poco per questo non era ancora spigliato come gli altri. Kisame pensò che forse aveva bisogno di un approccio differente.
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