Day Two & Day Three: Emergy Contact & Truth Or Dare
Chiamata di emergenza & Obbligo o Verità
Adrien stava steso sul letto ad osservare il soffitto, mentre il suo kwami Plagg stava mangiando un bel po' di formaggio.
Quella sera avrà provato almeno una decina di volta a farsi dare un bacio dalla sua amata, bellissima, strepitosa, intelligente Ladybug. Lei, però, ovviamente non ha accettato.
Perché? Perché, per parere di Adrien, Ladybug è testarda fin troppo e non vuole rompere la promessa fatta a se stessa.
«"I supereroi sono solo partner e niente di più"» ripeteva Adrien con tono infastidito ciò che gli diceva Ladybug «"Le identità segrete devono rimanere tali. Se poi i due supereroi si mettessero insieme, i due possono rischiare di svelarle e succederebbe una catastrofe"» continuò Adrien.
Alla fine della frase, Adrien sorrise. Amava veramente tutto di quella testarda supereroina, che non riusciva ad essere arrabbiato con lei.
Ladybug, nel frattempo, tornata a casa, si buttò sul letto e si ritrasformò in Marinette.
«Quanto può essere pesante quel gattino così tanto adorabile!» esclamò alzandosi di colpo da letto.
Scese le scale con lo sguardo attento di Tikki e la ragazzina iniziò ad urlare ancora di più «Perché ha cercato di baciarmi almeno dieci volte?» Marinette stava girando per la sua stanza «Non lo capisco! È davvero così irritante, ma così dolce e carino e.. no!» esclamò d'un tratto non finendo la frase.
«Ok, Marinette. Ripeti con me» si disse «Tu sei innamorata di Adrien, non di Chat Noir. Tu sei innamorata di Adrien, non di Chat Noir. Tu sei innamorata di Chat Noir, non di Adrien» detto ciò fece un respiro di sollievo, ma senza accorgersi dell'ultima frase detta.
Tikki rise, ma non disse niente. Specialmente dopo che a Marinette le venne un'idea abbastanza assurda.
Si trasformò in Ladybug nello stesso momento in cui Adrien si trasformò in Chat Noir. Così, la supereroina lo chiamò e gli disse di incontrarsi nello stesso tetto dove andavano di solito.
Chat Noir, sorpreso, accettò, ma si diresse subito nel luogo stabilito.
Appena arrivata, Ladybug finì di pensare al suo piano che, a parer suo, era perfetto. Chat Noir, una volta arrivato la salutò con la mano e con la sua voce così dolce, facendo girare Ladybug.
«C-Ciao Chat Noir» disse Ladybug, guardandolo sotto la luce della luna, che risaltava ancora di più i suoi stupendi occhi verdi.
«Insettina, perché mi hai chiamato?» disse e poi aggiunse «Per fortuna che ero già trasformato, ma perché sapevo che la mia Lady mi avrebbe chiesto di vederci. Sai.. dopo i miei dieci quasi baci, era impossibile resistermi».
«Certo, gattino, come dici tu» disse Ladybug girando gli occhi «Comunque.. immagino che vuoi sapere perché io ti abbia chiamato con così tanta urgenza» disse facendo avanti e indietro.
«Già» sorrise Chat.
«Ecco.. Vorrei proporti un gioco, il più classico che ci sia» disse Ladybug e il ragazzo la guardò con curiosità «Obbligo o verità» disse senza la minima emozione.
«Ladybug.. cosa? Sei sicura?» disse scioccato Chat.
«Certo. Ma le regole le decido io» Ladybug aveva uno sguardo furbo e l'angolo destro della bocca era inclinato in su.
«Giusto» Chat Noir era sconvolto, ma cercava di assecondarla «Quindi quali sono le regole?».
«Grazie per averlo chiesto, gattino» sorrise «Le regole sono semplici. Il gioco consiste in cinque round dove io potrò solo rispondere con verità e tu con obbligo, ma avremo un jolly. Io potrò farti solo una verità e tu solo un obbligo. Possiamo contestare con il nostro altro obbligo o verità, però solo se riguarda lo stesso argomento. Ah e dovremmo per forza fare quell'obbligo o quella domanda».
«Oh, ok. Altro?» Chat Noir non capiva perché di questa scelta così improvvisa, ma acconsentì al gioco.
«No, possiamo iniziare».
I due si sederono su quel pavimento freddo e iniziarono a giocare.
Il primo obbligo che Ladybug chiese di fare al suo partner era una cosa molto, ma molto semplice: buttarsi nella Senna, che si trovava là vicino.
Lui lo fece e, appena tornato, guardò la supereroina con sguardo infuocato. Stava praticamente morendo di freddo.
La prima verità che Chat Noir fece a Ladybug era se avesse mai dimenticato di ritrasformarsi a casa sua e quindi se fosse mai stata scoperta. Lei rispose di sì, ma non disse altro.
Ora era il suo turno e decise di usare subito il suo jolly, ovvero fare una domanda a Chat Noir.
«Quindi, Chat Noir.. Perché vuoi così disperatamente darmi un bacio?» disse Ladybug, la curiosità la stava uccidendo.
«Perché sono innamorato di te..» il cuore di Ladybug iniziò a battere più forte del normale: quello non era previsto.
Chat Noir, quindi alzò e si avvicinò sempre più a Ladybug «Ora tocca a me..» disse e contestò con il suo obbligo «Ti obbligo di baciarmi».
«C-Cosa?» si alzò anche Ladybug che era incredula, non doveva andare così.
«Ciò che hai sentito M'lady.. e anche se tu contestassi con qualcosa riguardante ciò, l'obbligo me lo devi».
"Stupida, stupida, stupida Ladybug! Perché non hai pensato prima a ciò..?", pensò lei, mentre il supereroe si fece più vicino.
«Anche se stiamo giocando a questo gioco, sei tu che devi volerlo. Non ti posso obbligare in qualcosa che non vuoi».
Ladybug era divisa in due. Da una parte voleva rispettare quei sentimenti ormai quasi scomparsi per Adrien, ma dall'altra parte voleva davvero sentire quelle bellissime labbra di Chat Noir sulle sue.
Quindi, con coraggio, prese le mani del supereroe e disse «Lo voglio».
A Chat Noir non bastò altro per farlo impazzire e far baciare quelle bellissime labbra che da tanto tempo ormai stava aspettando.
Quando le loro labbra si unirono, i loro due cuori stavano per esplodere di gioia. Le mani di Chat Noir si muovevano per tutto il corpo fine e delicato di quella stupenda supereroina, mentre quelle di Ladybug stavano fisse sul suo petto.
Non era assolutamente così che si aspettavano il loro primo bacio, ma quello ne valeva milioni.
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