Brutta impressione
Angolo autrice:
Sorpresa! Siccome molte persone sabato si aspettavano un capitolo che non è arrivato, ho deciso di farvi contente con un doppio aggiornamento questa settimana!
Dopodiché però i capitoli usciranno solo il sabato.
Inoltre, siccome i versi di Lady non sono abbastanza per tutti i capitoli che ho in mente, ho deciso di inserire ad inizio capitolo anche alcune frasi di Guccy Bag e Tutta la notte, spero vi faccia piacere!
Un bacio, ci vediamo nei commenti 🌻
Hai una brutta impressione di me,
sembra l'alta pressione.
Il piede perfettamente poggiato sulla mezza punta, lo sguardo rivolto dritto davanti a sè, le braccia nella posizione più adeguata: era tutto perfetto, eppure quel giro continuava a non riuscirle.
L'aveva provato per ore in sala con Veronica e adesso, mentre era in sala relax ad aspettare la prossima lezione, continuava a girare ripetutamente senza mai riuscire ad arrivare al posto in maniera corretta.
La verità era che la sua testa si trovava completamente altrove e per la precisione alla mattina del giorno prima, quando Sangiovanni e Margherita erano usciti dalla camera per non fare ritorno per il resto della giornata.
Non sapeva cosa avessero fatto, ma sbirciando sui social aveva notato alcune pagine che avevano repostato una Ig story di Margherita, una foto di loro due al Colosseo per la precisione.
Non si baciavano nella foto, sorridevano e basta, eppure a Giulia riusciva difficile immaginare che fosse la foto di due persone che hanno deciso di lasciarsi.
E, se non avevano litigato, allora la spiegazione era solo una: lui non aveva detto a Margherita di lei e del loro bacio.
Giulia si chiedeva se non se lo fosse dimenticato e basta, se avesse significato così poco da non essere neppure degno di nota.
Eppure quella mattina, mentre erano in camera a fare colazione, lei aveva avuto la precisa percezione che Sangio l'avrebbe fatto ancora, l'avrebbe baciata allo stesso modo se non con impeto maggiore.
Si prese la testa tra le mani, sedendosi sulle gradinate della sala relax.
Fortunatamente non c'era nessuno: non le andava di parlare con i suoi amici ed era abbastanza improbabile che gli autori montassero una clip in cui c'era solo lei che si disperava per un giro che non le veniva.
Era ancora così, con la testa tra le mani, quando la porta della sala relax si aprì.
<< Certo che sei proprio un coglione >>
Era la voce di Deddy.
<< Lo so Bro, lo so >>
Sangio.
Erano entrati dalla parte opposta della stanza così che, fin quando fossero rimasti lì, non potevano vederla.
Giulia si chiese se dovesse annunciare in qualche modo la sua presenza ma, poco prima che potesse, sentì i due battere il cinque in quel modo strano che usano i ragazzi per salutarsi tra loro.
<< Ci vediamo dopo Bro, vado a lezione >>
E poi, in meno di due minuti, ecco che Sangiovanni entrò nel suo campo visivo.
No, no, no.
Da sola con lui e con un centinaio di telecamere, quello era praticamente il suo incubo peggiore.
Non poteva neanche essere arrabbiata, non se c'era il rischio che mandassero qualche filmato in onda e Margherita lo vedesse.
Oh, al diavolo!
Che doveri aveva lei nei confronti di quella ragazza?
Era Sangiovanni quello fidanzato, non di certo Giulia.
<< Ehi >>
Si sedette accanto a lei e la ballerina riflesso si alzò.
Sangio sorrise amaramente e Giulia non poteva saperlo, ma si sentiva cento volte più in imbarazzo di lei.
<< Come stai? >> provò ancora lui.
Lei non lo guardò neppure mentre mormorava tra i denti un << Bene >> decisamente poco credibile.
Sangio si passò una mano tra i capelli, profondamente a disagio.
<< A che ora finisci oggi? >>
Voleva parlarle, chiederle scusa, perfino sentirsi urlare in faccia: tutto sarebbe stato meglio di quell'indifferenza.
<< Tardi >> rispose lei, allungandosi poi verso gli scalini per recuperare il borsone.
Non importava che arrivasse a lezione con mezz'ora d'anticipo, bastava che trovasse il modo di fuggire da quella sala.
Gli passò accanto e, nel farlo, Sangio le bloccò un braccio.
<< Giù, ti prego... >> sussurrò, forse per non farsi sentire dai microfoni della sala relax.
<< Guardami >> le disse poi e Giulia, per quanto odiasse la sua debolezza, non potè evitare di farlo.
Ciò che lèsse in quale meravigliosi iridi azzurre era un profondo senso di colpa.
E lei, che sperava fosse per Margherita, fu invece costretta ad accettare che era tutto rivolto al loro bacio.
<< Che vuoi? >> gli disse quindi, più brusca di quanto sapesse essere.
<< Parlarti dopo le lezioni, mentre torniamo in albergo >>
Avrebbe dovuto dirgli di no, che era stanca di fare la sottona e di esserci sempre per lui.
Avrebbe voluto dirgli di no, che non poteva prenderla e posarla come una bambolina nelle sue mani.
Avrebbe saputo dirgli di no, se solo lui non l'avesse guardata in quel modo.
Giù, ti prego ripeterono i suoi occhi.
E lei allora non poté dire altro che si.
*
Il tragitto dalla scuola all'albergo non era particolarmente lungo, eppure a Giulia sembrò durare un'eternità.
Sangio l'aveva aspettata fuori e lei, dopo aver terminato la lezione di classico e detto a Tommaso di avviarsi a casa, l'aveva raggiunto con poca convinzione.
Per i primi cinque minuti non avevano proferito parola, Sangio chiuso nel proprio senso di colpa e Giulia decisa a smettere di dargli certezze.
Tommy le aveva detto di lasciarlo parlare ed ascoltare ciò che aveva da dirle senza troppe aspettative: non si fidava di Sangiovanni, non dal punto di vista sentimentale almeno, e Giulia pensò che dopotutto avesse ragione.
Così, quando lui prese finalmente parola, lei non lo interruppe mai.
<< Mi dispiace per la scenetta di ieri con Margherita >> esordì Sangio, prendendo a grattarsi il capo per il nervosismo.
<< Non sapevo avesse intenzione di venirmi a trovare e, se l'avessi saputo, di certo mi sarei comportato diversamente >>
Giulia avrebbe voluto chiedergli come, ma si morse la lingua.
Lascialo parlare.
<< Mi dispiace anche per come mi sono comportato con te >> mormorò e Giulia pregò con tutto il cuore che non pronunciasse mai la frase successiva.
<< Mi dispiace per averti baciata, non avrei dovuto. >>
Senza troppe aspettative Giù, mi raccomando.
Ma quella volta il ricordo delle parole di Tommaso non sembrò bastarle.
<< Non meritavi che il tuo primo bacio fosse con un ragazzo fidanzato, soprattutto se quel ragazzo sono io. Mi sono lasciato trasportare dall'attrazione fisica e ho sbagliato. >>
Giulia pensò che, ad una frase come quella, non avrebbe mai potuto trovare una risposta adeguata.
Ogni parola che le veniva in mente infatti, lasciava chiaramente trapelare come lui le avesse appena spezzato il cuore.
Si morse l'interno delle labbra così forte da sentire il retrogusto ferroso del sangue sulla lingua, la stessa con la quale pochi giorni prima aveva invece percepito il suo sapore.
Solo attrazione fisica, sul serio?
Sangiovanni aveva in testa la sua testa identica domanda.
E, proprio come lei, non aveva ancora alcuna risposta.
Si chiese perché le avesse detto quelle parole, perché fosse stato così duro nel suo discorso.
Avesse avuto più coraggio, avrebbe aggiunto che non si pentiva affatto di quel bacio e che, se avesse potuto, l'avrebbe fatto ancora.
Fosse stato più onesto, le avrebbe detto che l'attrazione fisica verso di lei era fortissima, ma che ormai iniziava a sospettare ci fosse anche dell'altro.
Le avrebbe detto che aveva paura di ciò che provava quando la sentiva ridere o quando la abbracciava, le avrebbe spiegato che quando quella mattina l'aveva ignorato lui si era sentito malissimo, proprio come quando aveva visto il suo viso mentre lui e Margherita si allontanavano insieme.
Fosse stato il ragazzo che lei si meritava, le avrebbe confessato che non aveva il coraggio di lasciare Margherita perché lei era un porto sicuro, una certezza, mentre Giulia rappresentava una scommessa troppo grande per la razionalità che lui si era sempre imposto.
Ed invece, essendo nient'altro di ciò che era, l'unica cosa che riuscì a dirle fu: << Amici? >>
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