6 Capitolo
Erano le prime luci dell'alba,
Archie Cornwell faceva ingresso a Villa Andrew.
Ormai da giorni non faceva altro che rincasare all' alba.
Le sue condizioni era del tutto pessime, il suo aspetto sciatto e trasandato.
Passava intere serate nei club e locali a bere ad ubriacarsi, fino a frequentare donne di facili costumi.
Era disperato, dopo la partenza di Annie, un dolore troppo grande lo aveva lasciato, se ne era andata senza né anche voltarsi, si chiedeva se un giorno l'avrebbe rivista.
Entrò in casa barcollando non riusciva a reggersi in piedi.
Fece qualche passo a grande difficoltà la sua intenzione era quella di riuscire a raggiungere la sua stanza.
Gli girava la testa, provò a salire il primo gradino della grande scalinata,ma ebbe un capogiro e finì per inciampare in un prestigioso vaso, fino a farlo cadere.
All' udire del forte rimbombo, una delle cameriere si precipitò per vedere cosa fosse successo, ma fu fermata da William Albert Andrew.
Che da alcuni minuti osservava in silenzio e disgustato l'inquietante scena.<<Archieeee vergognati!!>>
Gridava William disgustato contro il nipote, gettandogli addosso un secchio di acqua gelida.
Archie a fatica riaprì gli occhi non capiva cosa stesse succedendo, si vide lo zio, davanti, sarebbe voluto sprofondare, provava ribrezzo per se stesso.
<<Archie ma ti rendi conto come sei ridotto??
Sono giorni che ti comporti così!!
Augurati che non lo venga a sapere la zia Erloy.....
E poi se ti vedesse Annie ?>>
Iniziò a rimproverarlo lo zio William, mentre Archie non faceva altro che ridere ironicamente.
<<Dai zio è solo un bicchierino!>>
L'odore dell'alcool era del tutto nauseante, da non potergli stare vicino.
<<Ahh ahh Annie chi sa con chi sarà ora??>>
Archie tento di alzarsi da terra con un sorriso beffardo, ma cadde immediatamente.
William continuava a guardarlo schifato, intanto a gran fatica Archie riuscì a mettersi in piedi.
<<Forse è meglio che vado a mettermi a letto zietto mi gira la testa!>>
Archie continuava a ridere in modo strafottente, fino a far perdere del tutto la pazienza allo zio William. Che con tutta la sua forza lo colpì con un gran ceffone.
"Non ti permetto di parlare di Annie non è una donnetta qualunque, mi meraviglio di te!!!"
Archie cadde di nuovo a terra.
<<Archie sei rimosso dai tuoi incarichi, non voglio vederti fin quando non cambierai il tuo atteggiamento!!>>
Gli gridò contro lo zio, lasciandolo lì a terra.
Dopo alcuni minuti uno dei camerieri lo prese e lo portò nella sua stanza dove dormi tutta la giornata.
William aveva cercato in tutti i modi di nascondere questo dolore alla zia Erloy, ma era stato del tutto inutile, tramite Nelly sua cameriera di fiducia era riuscita a sapere che tipo di vita conduceva suo nipote Archie.
Era del tutto avvilita e rammaricata, la sua famiglia stava andando a rotoli.
Emilia Erloy Andrew
Da giorni le sue emicranie erano riprese a farsi sentire, per il forte dispiacere decise di rinchiudersi, nella sua stanza.
In tarda serata Archie Cornwell era sul suo letto ancora stordito, continuava a tormentarsi, Annie era il suo pensiero costante, non poteva immaginare lei al fianco di un altro uomo.
Forse doveva prendere il primo treno e andarla a cercare, ma poi Annie l'avrebbe odiato.
Sì detestava per tutto questo, cosa avrebbe fatto la sua amata cugina? sarebbe corso da lei, aveva bisogno di vederla, ma purtroppo non era possibile, Candy era dall'altra parte del mondo.
"Oh dolce Candy, dove sei???"
pensava nella sua mente e delle lacrime scendevano sul suo viso.
Le sue mani iniziarono a sudare con le mani tremanti si accese una sigaretta,ma dopo due tiri la spense, gli mancava l'aria.
Afferrò la sua giacca uscendo di corsa dalla sua stanza,una volta giunto alla sua macchina salì rapidamente e sfrecciò a grande velocità verso la città.
Aveva di nuovo bisogno di bere, aveva bisogno di passare qualche ora lontano da i suoi pensieri.
Era tarda serata, ma la luce del laboratorio della boutique Lady Rose, era ancora accesa Annie lavorava senza tregua e con passione, senza rendersi conto della tarda ora.
Annie, sentiva un grande entusiasmo,tanti erano i capi da riparare e sistemare.
La creatività e fantasia, non mancava avrebbe voluto concludere tutto il lavoro, ma la stanchezza iniziava a farsi sentire, fino a sprofondare in un profondo sonno accanto alla macchina da cucire.
A Michigan Avenue, una delle principali strade di Chicago, in uno dei più noti locali, Archie Cornwell trascoreva la serata in compagnia di due ragazze e champagne a fiumi.
Archie si lasciava trasportare da quei abbracci e baci insignificanti.
Era irriconoscibile bevendo senza tregua e ritegno.
Essere circondato da belle donne lo faceva sentire euforico e confuso, fino a chiamare ognuno di loro con il nome di Annie.
Annie Brithong
Rimasero nel locale fino alla chiusura, ma per Archie e le sue amiche la serata non era finita.
Decisero di proseguire in un elegante hotel della città.
La notte era ancora lunga, quindi altro champagne vizii e sesso.
Solo nelle prime ore del pomeriggio, Archie si svegliò solo e stordito con un forte mal di testa.
Aveva la gola secca, aveva bisogno di acqua, per fortuna, vi era una bottiglia sul carello delle bevande.
Era piena, ma era distante dal letto.
fece un gran fatica ad avvicinarsi, l'afferrò velocemente per poi berla tutta di un sorso.
Dopo alcuni istanti si accorse che era tardissimo, doveva tornare al più presto a villa Andrew, doveva evitare l'ennesima sgridata da parte di suo zio.
Sì vesti rapidamente senza badare al proprio aspetto, senza cura come di solito fare.
Uscì di corsa dalla stanza chiamò l'ascensore ma impiegava del tempo si diresse verso le scale e le scese due a due.
Purtroppo nel vestirsi di fretta aveva dimenticato di controllare se con sé aveva i suoi portafogli e documenti.
Doveva pagare la notte trascorsa in albergo, ma del suo portafoglio nessuna traccia, era tornato anche in camera ma nulla da fare completamente sparito.
Archie cominciava ad avvertire una forte stanchezza, ed imbarazzo.
IL congergie dell'albergo conosceva benissimo Archie Cornwell, sapeva che era il nipote di uno degli uomini più ricchi e potenti di Chicago, per questo fu molto clemente.
<<Msr Cornwell per questa volta e per il rispetto del Signor Andrew la prego di andarsene, chiuderò un occhio!! ma se ne vada!>>
gridò pieno di rabbia il congergie.
Ci fu un lungo silenzio.
Ma interrotto all'improvviso da un passo veloce e il rimbombo dei tacchi.
All'apparire una giovane donna da una chioma bionda e ben vestita che fino ad alcuni istanti era seduta in una delle comode poltrone in silenzio e aveva assistito a tutta la scena.
La donna si avvicinò al banco della hall,e con voce ferma e fredda.
<<Sono la dottoressa Candy Andrew!!
pago io il conto del Signor Cornwell>>
Archie non avrebbe mai voluto trovarsi di fronte alla sua adorata cugina in quelle condizioni.
Era un allucinazioni, cercò di focalizzare al meglio, quella giovane ragazza che aveva lasciato tanti anni fa era diventata una donna di una seducente bellezza, ne era rimasto incantato da non poter togliere gli occhi di dosso.
<<Candy?? Sei sei tu?? Tu a Chicago,.........?>>
Archie era incredulo balbettava non riusciva a pronunciare le parole.
<<Per favore chiami un Taxi!!>>
Ordinò Candy al congergie senza rivolgere il minimo sguardo ad Archie.
IL Taxi giunse dopo alcuni minuti, e Archie senza dire una parola salì sul automobile sotto una severa occhiataccia della cugina.
Dove ho usato immagini dell'artista fan art credito dell'autore
Spazio autrice.......
Quando lo sguardo di Candy diventa cupo e serio c'è proprio da preoccuparsi!!!
Guai in vista per il nostro caro Archie!!😱😱😱😱😔😔😔
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