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7. Ray e Brandon e le scritte invisibili sulle vene del braccio


«Buongiorno Frank»
Sorrido guardando Tyler che sulla porta della mia camera mi guarda «Buongiorno a te, Tyler!» gli dico allegro.
«Vai a fare colazione. Stamattina Martha ha preparato i muffin al cioccolato».
Sembra una bella giornata. Annuisco alzandomi dal letto e guardo Gerard dandogli la mano «Andiamo Gee, prima che Bob finisca tutti i muffin» gli dico ridendo.
Anche Gerard ride.
Tyler scrive qualcosa sulla cartellina che porta quasi sempre con sé.
«Buongiorno anche a te, Gerard» dice, senza nemmeno guardarlo, e poi se ne va.
A volte Gerard viene trattato con un po di superficialità e non mi piace la cosa. Io vengo trattato un po meglio in effetti e forse a Gerard dispiace, anche se in realtà non ha mai detto nulla al riguardo.
Forse pensano che io sia più delicato di lui, ma secondo me non è proprio così.
Forse è per il modo di fare di Gerard. Sembra sempre così sicuro di sé che forse gli altri non ci pensano più che se è qui è solo perché non sta poi molto bene.
Comunque io gli stringo ancora di più la mano mentre camminiamo lungo il corridoio.
«Oggi c'è un bel, vero?» gli chiedo «Ti va di passeggiare un pò all'aria aperta dopo la colazione?».
Gerard fa un lungo respiro, e poi si avvicina a me e mi da un bacio sulla testa «Se ne abbiamo il tempo. Abbiamo un pò di cose da fare con gli altri, ricordi?».

Faccio una smorfia. Preferirei passeggiare al sole con Gerard. Ma se lui vuole continuare questo gioco con Ray e gli altri, va bene anche questo. L'importante è che ci sia Gerard al mio fianco. Sono disposto a fare ogni cosa con lui.
Quando entriamo nella mensa gli altri sono già seduti al tavolo.
Bob e Jamia stanno ridendo e sembrano molto allegri. Credo che Jamia abbia dato il suo muffin al cioccolato a Bob perché lui ha qualche briciola sulla maglietta.
Glielo dico a voce bassa, perché non voglio che qualcuno se ne accorga altrimenti passerebbero dei guai sia lui che Jamia.

Bob mi ringrazia ed io gli sorrido.

Sembra una bella giornata comunque.

Gerard si siede alla mia sinistra e non ha appetito.
Credevo che volesse mangiare i muffin al cioccolato ma dice di non avere molta fame. Io invece sono molto goloso e mangio il muffin e bevo anche un bicchiere di latte.
Ray scuote la testa, sembra più nervoso del solito. Detesto quando Ray è nervoso. Mi fa agitare terribilmente.

«Questa notte Gesù non è venuto a trovarmi...» sbuffa, parlando con tono basso «Sono molto preoccupato».
Mikey annuisce «Preoccupato: allarmato, angosciato, atterrito, spaventato. Contrario di preoccupato: sereno, tranquillo, rassicurato».
«Tanto è già finito in croce, non è che possa essergli successo qualcosa di peggiore, no?» gli dico cercando di sembrare sereno.

Ray mi lancia un'occhiataccia «Sei proprio uno stupido» mi dice.
Faccio una smorfia, offeso. Non lo so chi dei due è più stupido comunque.

Gerard mi posa una mano sulla gamba ed io mi sento al sicuro.

Mi fa sempre questo effetto, Gerard. Se c'è lui mi sento molto tranquillo. Anche quando Ray fa lo stupido e mi offende.
«Quindi che dobbiamo fare per uscire da qui?» gli domanda Jamia.
Io la guardo e forse vede che sono dispiaciuto che lei voglia andarsene.
Io proprio non li capisco tutti loro. Proprio non ci riesco.
«Perché non volete restare qui con me?» domando e forse non volevo davvero chiederlo a voce alta ma l'ho fatto e tutti mi guardano.

«Io devo andare in Canada da mia zia Beth che ha un allevamento di renne» dice Brandon scrollando le spalle «Mi ha iscritto ad un concorso di bellezza ed ha detto che tra i partecipanti sono il più bello, voglio andare a ritirare il mio premio».

Non gli rispondo. Bugiardo che non è altro.

Jamia si stringe nelle spalle «Non lo so, Frank. Ma forse non dovremmo stare qui, non credi?».
Scuoto la testa «Si che dovremmo stare qui! Perché saremmo qui altrimenti?» dico nervoso.

Gerard mi accarezza la schiena e io faccio un respiro profondo e provo a stare calmo.

«Io vorrei giocare ancora qualche partita. Mi manca allenarmi con i miei amici» dice Bob.
Giuro che proprio non li capisco. Non riesco a calmarmi se fanno così.

«Non dire altro!» lo rimprovero. Se inizia a parlare di football finisce che io impazzisco e gli urlo contro e lui mi prende a cazzotti. E Bob ha delle mani grandissime e tira pugni come Cassius Clay.
Non voglio che mi prenda a pugni ed anche Gerard non vuole perché si avvicina al mio orecchio e mi sussurra «Stai tranquillo, Frankie».

«Io ci provo Gee ma sentili! Vogliono abbandonarmi! Se ce ne andiamo da qui, come faccio io?» gli dico e provo a non piangere altrimenti Tyler arriva e mi da qualche pasticca che mi stende per qualche ora e non voglio.

Gerard mi sorride e mi passa una mano sul viso «Non devi preoccuparti, Frankie. Affronteremo questa cosa insieme. Andremo via da qui insieme. Lo facciamo per le persone che sono lì fuori, ok? Per i tuoi genitori, e per i miei, e tutti gli altri che sentono la nostra mancanza» mi dice.

Ci penso un po su.

In effetti nessuno dei loro genitori viene mai a trovarli.
Forse sono venuti una volta o due, ma non me lo ricordo.

E poi non è che mi ricordo molte cose.
A volte non mi piace proprio ricordare le cose.

Se potessimo vivere senza ricordi forse le cose sarebbero più facili per tutti.
No, non ne sono sicuro. Non ricorderei i baci di Gerard e le volte in cui l'ho abbracciato e le partite che facevamo con i videogiochi e di quella volta che abbiamo fatto l'amore nella sua cameretta ed è stato davvero bello e non vorrei non ricordarmene.
Comunque a me piace ricordare solo le cose belle.
Proprio come quella volta che io e Gerard abbiamo fatto l'amore nella sua cameretta e lui mi ha dato tantissimi baci ed io ero un po imbarazzato perché avevo paura che dopo non mi avrebbe più voluto ma era un pensiero molto stupido perché Gerard non è così e lui mi ha detto che mi ama e che non mi avrebbe mai lasciato.
Ed io ho pianto e gli ho detto che lo amo tanto e che è l'unica persona al mondo che mi capisce e che voglio stare per sempre con lui e lui mi ha detto "Anche io" e mi ha stretto forte forte a sé ed è stato tutto molto bello.
Anche se poi il giorno dopo a scuola quando Gerard mi ha dato un bacio sulle labbra nel corridoio quelle persone cattive sono venute a pestarci e ci hanno fatto davvero male, e ci hanno riempito di calci e pugni e insulti e sono stati davvero cattivi ed io piangevo mentre me ne stavo sdraiato a terra e più piangevo e più loro mi insultavano e mi riempivano di botte e sentivo il sapore ferroso del sangue nella bocca ed era davvero disgustoso ed ero molto triste ed arrabbiato perché proprio non lo capivo quale fosse il loro problema.
Volevano solo distruggerci. Farci soffrire e farci odiare noi stessi.
Detesto i ricordi.
Vorrei non ricordare nulla.

Per questo cerco di ricordare solo le cose belle.

Solo i baci di Gerard e quanto ridevamo quando giocavamo ai videogiochi e c'era quel gioco in cui dovevamo sparare a tutti e quando miravamo la testa di qualcuno, uno dei due diceva "Questo è..." e l'altro finiva la frase con il nome di qualcuno di quegli stronzi che non facevano altro che farci soffrire e distruggerci.
Una volta sullo schermo c'era anche un personaggio ciccione. So che ciccione non si deve dire, perché è offensivo.
Mi dispiace.

C'era un personaggio un pò grassottello e Gerard aveva il controller in mano ed ha puntato il mirino sul petto di questo personaggio grassottello ed ha detto "Questo è..." e poi insieme abbiamo detto "Bob Bryar!" e siamo scoppiati a ridere mentre Gerard premeva il tasto per far partire il colpo ed il personaggio cicciottello è caduto a terra con un'esplosione di sangue ed abbiamo riso davvero tanto.

Non lo abbiamo mai raccontato a Bob altrimenti ci avrebbe preso a pugni, sicuramente.

Comunque, Gerard mi da un bacio sulla guancia e mi sorride «Hai sentito il piano di Ray?» mi chiede ed io annuisco anche se stavo pensando a quel videogioco, ma l'ho sentito il piano di Ray.

Stanotte dobbiamo uscire dalle nostre camere alle due e dodici minuti. Non lo so perché proprio 12 minuti. Ray dice che quella è l'ora giusta quindi siccome è il suo piano, stanotte usciremo dalle nostre camere alle due e dodici minuti.
Dovremo indossare dei vestiti scuri. E mettere le cose più importanti in uno zainetto.
Cerco di pensare se ho uno zainetto nella mia camera.
Non credo di averne uno.

Comunque non saprei nemmeno cosa portarmi via e non sono così sicuro che il piano andrà a finire bene quindi non mi importa.
Ray ci dice di prendere delle torce. Ce ne sono alcune sparse nei corridoi perché qui ogni tanto va via la corrente e Tyler e Josh si sono stancati di andarle a cercare in giro per tutto il posto ogni volta così le hanno piazzate un pò in giro per ogni evenienza.
Bob mi dice di portargli qualcosa da mangiare.
Ho qualche snack sotto al letto. Dovrò ricordarmene.

Ray si tira su la manica della maglietta e ci mostra le vene sul polso.

«Guardate, queste le ho trovate qui stamattina» dice indicando le righe bluastre sotto la pelle.

«Credo che quelle siano sempre state lì» gli dico, ma lui non mi da retta.
«Vedete... lo vedete che sembra ci sia scritto "Doom"?» ed indica le linee per formare la scritta che in realtà non c'è perché io non la vedo.

Brandon annuisce e batte le mani come un bambino stupido «Si! Wow! C'è proprio scritto Doom!» dice entusiasta.

«Non c'è scritto Doom!»
Tutti mi guardano con un'occhiataccia. Meglio se sto zitto.
«C'è scritto Doom! Io riesco a vederlo! Guarda! Io lo vedo!» insiste Brandon indicando il braccio di Ray.

Io guardo Gerard e mi avvicino un po a lui «Non lo vedo. Come fa a vedere una cosa che non c'è? E' proprio un bugiardo!».

Gerard mi scompiglia i capelli e sorride «Non tutti vediamo le stesse cose, sai?» dice con tono sereno.

Come fa a non detestare le bugie di Brandon?
«Si ma quella scritta non c'è proprio! Sono solo delle vene!».

Gerard poggia la sua fronte contro la mia «Frankie, non tutti vediamo le stesse cose. Forse non c'è per te, ma c'è per Brandon».

Ah, beh, non mi importa.
Io non leggo nessun Doom sulle vene di Ray, punto e basta.

Comunque Ray dice che è un messaggio che gli ha lasciato Gesù visto che non ha potuto contattarlo in sogno.

«Secondo me vuole dirci che dobbiamo andare nell'ufficio di Doom! E' lì che troveremo la libertà!» dice spalancando gli occhi.

Tutti annuiscono incuriositi, ed io sono stanco di stare a dirgli che si sta inventando tutto.
Così mi arrendo.

Stringo la mano di Gerard sotto al tavolo, perché lui è l'unico che mi capisce.

Finché c'è Gerard al mio fianco va tutto bene.



____
Boh, credevo fosse un capitolo lungo. Invece no XD
Ma vabbè, accontentatevi.

Non credo sarà una ff lunga e piena di capitoli, penso giri tutto intorno al fatto che sti scemi vogliono evadere da sto posto quindi boh vediamo come va.

XO

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