«Josh ha detto che devo aspettare stasera per vedere Gerard. Non è giusto».
Non è giusto e basta.
Lo hanno chiuso nella sua camera ed hanno detto che deve riposare ma a me non sembrava stanco quindi non è giusto.
Il Dr. Doom mi guarda serio ed io mi sento infastidito e vorrei uscire da questa stanza ma devo stare qui e devo parlare con lui ma ha una collezione di soprammobili a forma di cagnolini sul mobile dietro la sua poltrona e a me piacciono tanto i cagnolini e non riesco a concentrarmi. E lui continua a dirmi che devo prestare attenzione alla nostra conversazione ma proprio non ci riesco.
C'è un cagnolino, fatto di legno, ed è un Bulldog bianco e marrone ed è davvero molto carino e vorrei vederlo da vicino.
«Sei contento che Gerard sia tornato?».
Annuisco. Poi scuoto la testa.
«È brutto se sono contento? Insomma se è tornato significa che non sta bene. Ed io voglio davvero bene a Gerard e mi dispiace se non sta bene. Ma sono anche contento che sia qui. Anche se non sta bene. Sarebbe bello se potesse stare qui e magari allo stesso tempo stare bene. Ma stare qui comunque, capito? Così sarei ancora più contento».
Il Dr. Doom non sembra convinto di ciò che ho detto. Eppure non ho detto niente di difficile.
I dottori sono davvero strani. Insomma a chi va di studiare anni ed anni per ritrovarsi a parlare con le persone quando magari nemmeno gli interessa quello che abbiamo da dire? Forse non interessa a nessuno quello che abbiamo da dire.
A me interessa, ed ascolto i miei amici molto volentieri. Ed anche Tyler e Josh. Penso di poterli considerare miei amici anche loro. Anche se sono degli infermieri. Ma sono molto gentili con noi,  quindi voglio considerarli miei amici.
Anche se non mi vogliono far incontrare Gerard. Non mi piace questa cosa.
«Cosa vorresti dire a Gerard?».
Ci penso un po. Devo pensarci proprio un bel po.
Perché ci sono tantissime cose che vorrei dirgli.
Per esempio, vorrei dirgli che ho pianto tanto quando quella mattina mi sono svegliato e lui non c'era. E che mi è mancato tanto. Ed ovviamente vorrei dirgli anche che senza di lui qui ci si annoia molto.
E che mi piace che sia tornato. Anche se mi dispiace che stia male.
Sopratutto perché Gerard non dice mai di stare male.
Come quella volta, quando ci siamo conosciuti perché è arrivato qui per la primissima volta.
Ed eravamo tutti seduti in circolo nella stanza delle riunioni.
E il Dr. Doom aveva chiesto a Gerard come mai fosse qui, e lui aveva alzato la manica della sua maglietta blu e ci aveva mostrato il polso fasciato ed aveva detto "Volevo uccidermi ma non ci sono riuscito, però ho guadagnato un ingresso per questo fantastico resort pieno di bella gente!". E Mikey ha iniziato a dire suicidio, autodistruzione, morte e un sacco di altre parole macabre.
E poi però ho incontrato Gerard in infermeria il giorno dopo e Tyler gli stava cambiando le bende ed io ho visto i suoi tagli e non è vero che voleva suicidarsi.
Per toglierti la vita devi tagliare per lungo. Lui non si era tagliato per lungo allora ho capito che voleva solo attirare l'attenzione e non è vero che voleva suicidarsi ed ho capito che Gerard è molto triste e non sta molto bene perché se uno decide i togliersi la vita significa che non sta molto bene e lui aveva paura di dirlo. Aveva paura di ammettere che non stava bene.
Gerard dice sempre di stare bene.
Anche se io lo so che non è vero.
Perché io Gerard lo conosco. E lo capisco. Penso proprio di riuscire a capirlo.
È per questo che io e lui andiamo davvero d'accordo.
Ed io vorrei davvero andare a parlare con lui e a dirgli che mi è mancato tanto e che ho pianto il giorno in cui mi sono svegliato e lui non c'era. Ho pianto proprio tanto. Josh ha dovuto darmi delle pillole extra perché ero molto arrabbiato e molto triste. O forse ero solo triste. O solo arrabbiato. Non saprei dirlo. Però ho pianto proprio tanto quel giorno.
Mi è mancato davvero tanto Gerard e sono contento che sia tornato. Anche se vorrei che stesse bene.
Ma se non sta bene, vorrei dirgli che deve essere forte e che qui starà meglio.
Perché penso che quando uno sta male deve sentirsi dire che starà meglio.
A me Gerard lo ha detto alcune volte.
In realtà non so tra noi due chi stia più male. Io non penso di stare poi così male. Insomma qui ci sono persone che stanno decisamente peggio di me. E forse Gerard sta un po peggio.
Oppure sto peggio io.
Detesto prendere delle decisioni.
Non so decidere chi stia peggio.
Tanto comunque siamo qui entrambi quindi che conta?
Che poi io nemmeno lo so se sto davvero male.
Cioè, a volte sto male.
Tipo quando i miei genitori vengono a trovarmi.
Intendo dire che sto male perché loro stanno male quando vengono a trovarmi.
Ma non dovete fraintendermi, ok? Sia io che i miei genitori siamo contenti di vederci.
Almeno credo.
Io sono contento di vederli, e credo che anche loro siano contenti di vedermi.
Solo che quando fanno il colloquio privato con i Dr. Doom escono sempre dalla stanza molto tristi.
Si vede proprio che sono tristi.
Ed io divento triste come loro.
E quindi sto male, quando i miei genitori vengono a trovarmi.
Anche altre volte sto male.
Per esempio quando qualcuno dice qualcosa che mi fa pensare a quello che è successo. Sto davvero davvero male quando succede.
Proprio non mi piace parlarne. Di quello che è successo intendo.
Intendo, di quello che mi ha portato qui, alla fine.
Non voglio proprio parlarne, quindi non ve lo racconterò perché altrimenti starò male e non mi va di stare male. Perché è tornato Gerard e Josh ha detto che stasera posso vederlo e sono contento di vederlo e conto i minuti fino a stasera anche se non so quando sia di preciso stasera.
Avrei dovuto chiedere a Josh di essere più specifico.
Ad esempio avrebbe dovuto dirmi all'ora di cena. O dopo cena. O prima. Così avrei saputo con esattezza quale momento aspettare.
Mi viene un po' d'ansia ad aspettare un momento che non so nemmeno quale sia.
Lo dico al Dr. Doom che annuisce e mi dice che mi capisce ma non sono sicuro che sia vero.
Non ci credo.
Gerard mi capisce. Per questo sono contento che sia qui.
Comunque quando esco dall'ufficio del Dr. Doom vado nella sala comune.
Jamia e Bob stanno seduti vicini sul divano ed io mi siedo accanto a Jamia perché è davvero bella oggi e tra i capelli ha ancora il fiore che le ho dato stamattina e sono molto contento perché le sta proprio bene.
Bob mi chiede come è andato il colloquio con Doom ed io scrollo le spalle perché non so mai cosa dire. Penso che sia andato bene ma non ne sono sicuro.
Insomma su cosa dovrei basarmi per esserne sicuro? Quali sono i termini di paragone per definire quando un colloquio con uno psichiatra è andato bene?
Non lo so, credo che sia andato bene.
Gli chiedo come sono andate le cose a lui invece. Mi dice che ha perso mezzo chilo. Gli dico complimenti, perché sono contento per lui.
Anche Jamia è contenta per lui.
Poi mi dice che anche la sua pesata è andata bene.
Dice di aver messo su quattro etti.
Allora faccio oooh wow. Perché lei odia mettere su peso. E penso che la cosa la faccia stare male.
Ma Jamia sorride e mi fa vedere dei sassi che ha nella tasca e mi dice "Sssh" e si porta un dito sulle labbra allora io annuisco perché terrò il suo segreto.
Penso che Jamia e Bob siano davvero belli oggi. Penso che sia una bella giornata.
Proprio una bella giornata.
E quando potrò vedere Gerard sarà una giornata ancora più bella.
Forse questo è il giorno più bello della mia vita.

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Bella gente vi rinrazio per le stelline e i commenti, fanno sempre molto piacere.
Credo che questa storia mi stia piacendo particolarmente perché riesco a scriverla senza doverci pensare su mille volte, anche se sono tutti psicopatici ma forse la cosa la rende più facile non lo so. Oddio sto diventando come PsycoFrank help.
Da qui in poi credo che l'idea che ho in mente possa comprendersi, veramente è totalmente diversa dalla mia idea di partenza ma credo che sia la scelta migliore ed il finale così sarà dannatamente affascinante se tutto prosegue secondo i piani.
Vabbè, sto papiro solo per ringraziarvi.
I love you monsters
XO
"Senpai" POPster XD
-cit. hayre_