Entrammo in classe e la prof di italiano annunciò: "Dunque... considerando il fatto che non mi piace la disposizione dei banchi, ho deciso di fare degli spostamenti... George vicino a Carola, Jenny vicino a..." pregai "Angie! Sì, mi piace... poi... Jo vicino a Carmen, Katy vicino a..."
Un inferno, uno schifo... ero vicina a quella strega di Angie... che tristezza!
Quel giorno le tre mi lasciarono stare e dopo la scuola andai a casa di Carola che intanto si era accorta che c'era qualcosa che non andava. "Jenny, in questi giorni ti vedo distante...molto distante...è tutto ok?" "Si" le dissi, ma intanto pensai: "Come può andare bene con quelle tre che non mi lasciano stare?" però non lo dissi ad alta voce. "Jenny, ho deciso di fidarmi di te, ma se c'è qualcosa che ti turba dimmelo ok?" io annuii.
Passò una settimana ma la situazione non cambiò, anzi, peggiorò.
Angie, seguita dalle altre due, iniziò a prendermi in giro e io senza dire niente a nessuno iniziai a deprimermi. Non volevo che gli altri iniziassero a preoccuparsi quindi cercavo di sembrare allegra e felice, anche se non sempre ci riuscivo. Mi sentivo una sfigata, una stupida. All'inizio pensavo fosse una cosa passeggera, ma poi si trasformò in un incubo orribile e la cosa peggiore era che non riuscivo ad uscirne.
Nella classe non avevo molti amici: solo Carola e George, ma mi sembrava che anche loro confabulassero contro di me... magari non erano veri amici... magari parlavano del mio strano comportamento prendendomi in giro.
Angie col tempo non smise di deridermi, e addirittura una volta che avevo azzardato un debole tentativo di ribellione mi aveva tirato i capelli e picchiata.
Durante le lezioni rideva di me e copiava sempre i miei compiti, mi prendeva in giro, e mi faceva sentire sola ed esclusa. Mi aveva anche minacciata. Diceva: "Se provi a parlarne con qualcuno la tua vita diventerà un vero inferno!". Era già difficile vivere così, non volevo che peggiorasse, e così soffrivo in silenzio.
La odiavo... con tutto il mio cuore.