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Missione "7 Harry"

Oggi sono di nuovo sola, dopo la stupenda giornata con le Amiche, l'addio al nubilato e la super giornata con Cedric, le ore ora non passano. La mia prima estate da adulta è caratterizzata dalla solitudine e dall'assenza di magia, stare senza una bacchetta è durissima per me ora che mi ci ero abituata, anche se ho imparato a fare tanto senza di lei. Ieri ho scandagliato il Palantir per Harry, senza grande successo, nessun tipo di informazione su dove e chi potesse sapere del medaglione, l'unica cosa ho raccolto sono le tante informazioni su come si possa distruggere, ma essere a conoscenza di questi dettagli mi ha rattristato. Vedo una impresa quasi impossibile per un mago giovane e inesperto come Harry la distruzione dell'anime di Voldemort, ma come ormai ho imparato, mai fermarsi alle apparenze e Silente mi ha sempre detto che dobbiamo fidarci di Harry.

Decido di sedermi al pianoforte, da tanto non schiaccio i tasti bianchi e neri per rilassarmi, so che mi aiuteranno a pensare e magari può arrivare una idea valida per aiutare Harry. Come se non fossero passati anni dall'ultima volta che mi sono seduta e ho accarezzato i tasti, le mie mani si muovono veloci creando una melodia dolce e malinconica. Le note si susseguono così come le immagini nella mia testa appaiono libere, rivedo la prima volta che ho incontrato Silente che, con gli occhi dietro gli occhiali, mi guarda mentre mi siedo sullo sgabello per essere smistata. La prima volta che mi sono trovata davanti a lui e alla McGranitt per essere stata accusata al posto di Fred e George di aver allagato di burroburra il primo piano. Ricordo la paura e il timore che avevo, ero innocente ma essendo stata trovata da Gaza bagnata, per essere scivolata per colpa della mia goffaggine, sembravo colpevole. Poi ripenso a quanto io sia cresciuta grazie agli insegnamenti e alla vicinanza della McGranitt, come in un film le note si addolciscono e appare nella mente Cedric con il suo sorriso solo per me , poi insieme a Dave mi aiutano e sostengono in questi ultimi anni, Alex che mi parla di Connor del loro amore. Poi il pensiero scivola verso le mie amiche, le vere artefici del mio radicale cambiamento e forza motrice nei momenti bui. Katie, Heidi e Maecy sono diventate parte di me, ognuna a modo proprio, ognuna rappresentando una me. Le rivedo mentre ridiamo, piangiamo, studiamo e mi sostengono ora che non posso fare magie facendomi vivere questa privazione con allegria.

Quanto ho imparato in questi sette anni a Hogwarts, quando sono cambiata e cresciuta, la ragazzina insicura si è trasformata in una donna che è stata capace di compiere una delle magie più efferate e potenti. Una lacrima scende sulla guancia, la paura di deludere tutti quelli a cui voglio bene si fa sentire ancora di più, ma poi penso a come si sono stretti intorno a me dopo che ho ucciso la mamma di Emily, cercando di farmi vedere quanto io sia forte e capace di scegliere il bene sempre anche negli errori. La musica incalza e così il ritmo dei miei pensieri e sentimenti, canticchio sottovoce parole sconnesse utili a farmi riprendere il controllo della situazione. Penso a quanto questo periodo senza bacchetta mi stia aiutando a non dipendere troppo da lei, ad affinare ed espandere l'empatia e il potere mentale per aiutare gli altri e proteggermi, oltre che proteggere gli altri preservando la vita in ogni sua forma con amore e rispetto. Mi fermo di colpo quando chiara nella mia mente sento la voce di Silente "Elisabeth non farti limitare da un errore, lascia che il tuo cuore ti guidi sempre e ricorda di non perdere mai la speranza" come è possibile che io senta Silente parlarmi sempre quando ho più bisogno di lui.

"Peccato mi piaceva sentirti suonare" sobbalzo, la calda voce di Ced mi fa spaventare "amore cosa ci fai qui?" Chiedo spostandomi per lasciare posto a lui sullo sgabello del pianoforte "Vado a prendere Harry. Ma volevo salutarti prima e tua mamma mi ha detto che ti avrei trovato qui, che sei giù di morale oggi" mi risponde con la sua solita dolcezza "mi annoio" rispondo di getto, anche se so che non è tutta la verità. Lui sorride e mi consola, "forza che da stasera sei alla Tana e lì c'è poco da annoiarti, poi se vuoi andiamo a scegliere i mobili per casa mia in questi giorni, basta che io concentri gli studi alla sera" appoggio la testa sulla sua spalla e confesso, per liberarmi il cuore, inutile mentire con lui "sento ancora Silente sai?" Lui sospira e continuo "mi parla, mi incoraggia, all'inizio pensavo fossero frasi che mi aveva detto in vita, come se fossero ricordi miei stimolati dalla situazione, ma ora sono quasi sicura che mi stia parlando" non oso guardarlo, so cosa pensano tutti delle persone che sentono voci, motivo per cui non lo sa nessuno a parte lui e Katie. "Non mi preoccuperei, come ha detto tuo padre al funerale, Silente avrà trovato un modo per parlare con te, visto il vostro legame con il Palantir, se non erro mi avevi detto che si scalda quando percepisci la sua voce. Poi sei empatica, quindi sei più predisposta a sentire ciò che c'è nel vento" come sempre Cedric sa tranquillizzarmi e aiutarmi. "Hai ragione, fino a che mi fa bene sentirlo, non mi preoccupo" sospiro più calma. La porta si apre e appare la mamma "non voglio disturbare, ma dobbiamo andare o Moody si arrabbierà, sai che non ama i ritardatari" ci invita così ad andare nell'unico camino abilitato al trasporto, direzione la Tana.

"Eccovi! Ora mancano ancora i gemelli poi ci siamo" borbotta Moody, che sta tenendo d'occhio Mundungus, appena usciamo inpolverati dal camino, sopostando poi di nuovo l'occhi sao sul focolare che, dopo un attimo, sputa fuori Fred e George allegri come sempre. Dopo le istruzioni di viaggio partono tutti direzione Privet Drive, mentre papà, mamma e Molly finiscono di proteggere il nascondiglio di Harry rendendolo una bolla assolutamente sicura. La Tana è cosi immersa in un innaturale silenzio, la zia è seduta e guarda fissa la porta, la mamma le tiene la mano mentre Ginny prepara il tè. Possiamo solo aspettare, percepisco i sentimenti di tutti non molto diversi dai miei al momento. "Eli vieni, volevo darti alcune indicazioni, dovessero servire. In alcuni casi la funzione tempo è determinante." Papà deve essersi accorto di quanto io sia ancora turbata e arrabbiata per essere stata lasciata indietro.

"ma volo anche meglio di Alex e voglio venire anche io!" Mi arrabbio e sbuffo. "Ma non è questione di saper volare o meno Eli, sei senza bacchetta, se ci attaccassero non potresti difenderti" cerca di farmi ragionare Cedric quando scopro che persino Hermione e Ron parteciperanno all'operazione salvataggio. "Ma chi deve attaccare scusa, è in piano segreto" rispondo come se fosse ovvio, in cuor mi so che ha ragione, non solo non sarei di aiuto ma sarei di intralcio. "Non ci credi neppure tu amore." Dice dandomi un bacio e facendo ridere gli altri presenti. "Ma tu torna intero, e anche voi" comando rivolta poi a mia sorella, Connor i miei cugini che sono pronti ad andare a recuperare Harry. "Sarà fatto!" Mi prende in giro Alex, ora andiamo "sarai più utile qui con papà, alla fine è il guaritore quello che vuoi andare a fare, non l'auror!" Finisce Alex mentre mi abbracciai forte prima di varcare la porta direzione casa Dursley.

"So cosa stai pensando piccola mia, non sei brava a schermare con me, o forse sono più bravo di te" mi parla dolcemente papà, facendo l'occhiolino sull'ultima frase per poi continuare "non sei più debole di loro, ci sono diversi modi di combattere e vincere una battaglia. Alcuni vanno in prima linea con bacchetta e coraggio, armati di incantesimi, a dispensare ferite e morte. Poi ci siamo noi, che stiamo qui, in apparenza ad aspettare tranquilli e al sicuro, ma combattiamo la prima battaglia con l'attesa e l'incertezza. Armati di bacchetta e pozioni, oltre che di incantesimi curativi, pronti a battere la morte, il dolore, la sofferenza di chi si presenta. Come chi va all'attacco non sa chi si troverà ad affrontare o da quali incantesimi dovrà difendersi, così noi non sappiamo chi arriverà e che tipo di aiuto dovremmo dargli. Sappiamo solo che se falliamo, potrebbe non avere una seconda possibilità il mago o la strega ferito. Sono soli modi e tempi diversi, ma entrambi necessari e fondamentali. Serve chi combatte e chi guarisce allo stesso modo" Lo guardo affascinata, non avevo mai visto questo aspetto del guaritore, sorrido pronta a combattere la mia battaglia "hai ragione, sono pronta. Spiegami cosa devo aspettarmi" una strana gioia mi prende mentre ascolto papà che mi illustra di cosa potrebbe aver bisogno, segno che se entrerò al San Mungo sarà ciò che voglio fare. Condividere con lui questo aspetto della sua vita mi rende forte. "Spero di entrare al San Mungo e renderti orgoglioso" esclamo alla fine della spiegazione abbracciandolo, "lo fai già piccola mia, sono super orgoglioso di te. Non vedo l'ora di averti vestita di verde chiaro a girare per i reparti. Ma ricorda che sono sempre stato orgoglioso di te, più di quanto tu possa immaginare."

"È quasi l'ora della prima passaporta dovrebbero arrivare Cedric e Connor" sospira la mamma non spostandosi dalla sua posizione, restando al fianco della zia, ma guardando papà negli occhi per poi spostare lo sguardo su di me. Corro fuori dalla porta con Ginny e mi gelo quando vedo arrivare il vassoio rotto da solo, "arriveranno vedrai" mi sussurra con voce incerta mia cugina, "ne sono sicura!" rispondo convinta, guardando l'orizzonte prima di rientrare in cucina con gli altri. Dopo quelli che sembrano anni, entra anche Ginny abbattuta "anche la lattina di Ron e Tonks è arrivata sola". La zia non alza lo sguardo dal tavolo e la mamma le stringe forte la mano, la tensione è palpabile quindi mi alzo ed esco a prendere una boccata d'aria. Vedo arrivare la scarpa da tennis di zio Arthur e Fred da sola e capisco che la situazione è grave. "Anche loro hanno mancato la passaporta?" sussurra papà alle mie spalle, "sì e questa attesa mi ammazza papà" lui mi appoggia una mano sulla spalla, "combatti l'attesa senza perdere la speranza".

Un tonfo e vedo apparire Harry e Hagrid, tutti corrono fuori mentre la zia grida "Harry! Sei quello vero? Che cosa è successo?" papà la tiene a distanza e mi guarda, "è lui?" mi chiede mentalmente con voce preoccupata, al mio assenso la lascia andare. "Dove sono gli altri?" chiede mamma con tono fermo, "come sarebbe? Gli altri non sono ancora tornati?" percepisco il panico e il dolore di Harry, il suo pensiero corre ai morti che lo hanno protetto. "Harry, tranquillo ora.  Staranno bene, raccontaci cosa è successo" parlo con calma e espandendo le mie sensazioni, cercando di rilegare l'ansia e paura per trasmettere solo amore. Lui mi sorride e risponde più calmo, seppur preoccupato "i mangiamorte ci stavano aspettando, ci hanno circondato appena dopo il decollo... sapevano che era per stanotte" mamma e papà si guardano e si prendono per mano.

Inaspettatamente per tutti, zia Molly si lancia ad abbracciare Harry, forse il grande cuore di mia zia ha capito quanto questo giovane ragazzo stia soffrendo per non avere notizie precise sui mancati arrivi, "grazie al cielo voi state bene" riesce a dire con tanto amore che mi fa riempire gli occhi di lacrime. "Non è che hai del brandy, Molly" esclama Hagrid che aggiunge guardando papà "a scopo medicinale si intende", papà sorride e fa accomodare il mezzo gigante in cucina mentre Ginny inizia a spiegare a Harry cosa stiamo vivendo, "se ce l'hanno fatta, George e Lupin dovrebbero essere di ritorno tra un minuto" finisce il racconto mia cugina, io la guardo e esclamo seria "togli il se, saranno qui!" Non posso reggere ancora a lungo alla mancanza delle persone che amo, sono certa che George e il mio professore sono più che in grado di difendersi e che le prime passaporta sono partite prima che i trasportati arrivassero per il ritardo dell'attacco, altrimenti sarebbero già qui.

L'arrivo di Remus e George ferito impedisce a Ginny di ribattere. Remus sorregge George svenuto e con il volto coperto di sangue, Ginny grida, io e Harry ci lanciamo per portare George in casa con il mio cuore che batte all'impazzata, ma Remus si lancia verso Harry che gli è corso incontro e con la bacchetta puntata gli chiede "Quale creatura c'era nell'angolo la prima volta che Harry Potter entrò nel mio ufficio a Hogwarts?" il volto del mio ex professore è contratto e serio "Remus per favore, mollalo" grida Zia Molly accorsa a vedere suo figlio insieme agli altri. Remus, senza ascoltare, intima a Harry "rispondi" senza indugio ma perplesso risponde "un avvincio dentro un acquario". Lupin si rilassa e finalmente lascia passare papà per soccorrere George.

"Cosa è successo?" Chiede papà portando finalmente George in casa "Elisabeth qui, concertata" mi comanda fermo, poi chiede alla zia di lasciare che esamini la ferita "una maledizione hai detto?" Chiede a Remus senza aspettare veramente una risposta, e, sempre parlando tra se e se, continua "Potrebbe essere Un corium secare, o pensando a Piton sospetto un ben più grave Plagras Onis...non devo sbagliare o sono maggiori problemi" lo vedo ragione ed è come se i suoi pensieri scorrano alla doppia velocità, poi alza lo sguardo su di me "Eli la pozione giallognola che ti ho fatto vedere prima, la Maleficum Aperui omen, portamela, presto" corro visto il tono concitato, poi lo sento rivolgersi a George con tono più calmo "non temere, la risolviamo." Passo la boccetta richiesta, papà mi guarda e inizia ad insegnare "ora la versiamo un pochino sulla ferita, se crea un fumo nero a spirale è stata usata una maledizione oscura e quindi la Plagras, Il sectumsempra è solo una variante meno grave della Plagras, altrimenti una semplice secare. Dove sta la differenza Elisabeth?" Chiede mentre versa poche gocce e un denso fumo nero si alza dalla testa di mio cugino. "Che la Plagras Onis crea una ferita che non si può rimangiare e continua a sanguinare" rispondo di un fiato preoccupata, percepisco immediatamente che la mia risposta sta scatenato il panico. "Si e no. Per fortuna esiste una cura efficace, solo dobbiamo agire in fretta. Portami la pozione soporifera perché farà male e la rimargina ferite" mi ordina, credo che lui ne abbia visto di peggio in questi anni infatti è tranquillo a differenza nostra, quindi senza paura lo aiuto.

Sto per andare quando Fred mi passa, senza esitazione, le due boccette che ha appellato con sicurezza, non mi ero accorta neppure del suo arrivo. Mi guarda con occhi imploranti e spenti "Non mentire, se devi dirmi qualcosa dillo subito" percepisco il vuoto che sente, la paura che suo fratello possa non superare la notte lo terrorizza e nella sua mente passa il pensiero di non sopravvivere a George. La paura di perdere un fratello è esponenziale in lui rispetto al resto della famiglia e so perché, anche io ho la stessa paura di perdere Alex e loro sono gemelli, io non potrei vivere senza George, non riesco ad immaginare come possa farlo Fred. Una regola che conosco bene, senza essere guaritore ancora, è "non dare false speranze ma neppure toglierle", quindi respiro "Fred, papà sa quello che fa, abbiamo fiducia in lui. Io non so cosa succederà, ma non ti mentirei mai, se papà ha ragione non sarà facile, ma sono certa che George sopravvivrà" papà ascolta e nella mente mi dice "ogni secondo è prezioso vieni che ho bisogno di te, lucida e concentrata" mi giro e lo guardo piena di terrore, ma non vado da lui prima di aver detto "vieni Fred ho bisogno di te" prendendo mio cugino per mano.

La mia mano piccola nella sua crea una connessione che dà forza ad entrambi, Fred è vicino a me e ascolta papà, so che ha bisogno di sentirsi utile e so che il legame tra i due fratelli sarà sempre la loro salvezza. Papà capisce il mio intento e, senza mia sorpresa, ordina dolcemente a Fred di prendere e stringere la mano di George "avrà bisogno di scaricare il dolore, perché farà male, sei pronto?" Spiega con dolcezza, so che sono secondi che perdiamo, ma so che sono fondamentali per i due gemelli. "Certo zio." Risponde serio Fred che poi si rivolge a George "stringi senza pietà. Sono qui per te e sono sempre stato il più forte fisicamente", il contatto con il fratello da forza a George che mugugna. Il mio cuore si rilassa, George sta reagendo ancor prima della cura, "Eli, versa 10 gocce di questa pozione in bocca a George, così che faccia effetto subito, mentre io procedo con l'orecchio" detto questo agita la bacchetta a spirale mentre versa la pozione curatrice. Non capisco le parole veloci e strane che pronuncia, ma una fiamma azzurra esce dalla punta della bacchetta di papà e si avvicina alla ferita quasi sfiorando la pelle. Pochi lunghissimi secondi e un buco simile all'ombelico appare al posto dell'orecchio, il volto di George si rilassa. "Non ho potuto salvare l'orecchio, ma almeno domani mattina starai bene e riuscirai a sentire".

Zia Molly scoppia a piangere e abbraccia papà seguita da tutti i membri della famiglia Weasley presenti. Solo Fred si rivolge al fratello "sapevo che c'è l'avresti fatta. Anche se hai un aspetto pessimo" io sento sollievo e abbraccio lo zio che sta raccontando la sua versione, penso ad Alex, lei ed Hermione dovrebbero essere qui a momenti, quando George mugugna. "Come ti senti, Georgie?" esclama la zia "Romano" farfuglia George con un sorriso "cosa stai dicendo? Ha subito un danno al cervello?" chiede Fred rivolto a papà "Come il Foro. Come il foro Romano, Fred, capito?" Fred tinge di rosso il suo viso impallidito poco prima e poi ridendo ribatte "patetico! Con un mondo di battute possibili sulle orecchie, scegli Romano", prima che possa continuare la chiacchierata papà interviene "ora George devi dormire, se non lo fai aggiungo altre gocce soporifere" come sempre papà infonde calma ma parla con autorevolezza. "Va bene zio, qualche goccia la prendo, ma quando sono tutti tornati a casa, non li vedo al mio capezzale quindi voglio essere certo che tornino. Su mamma non piangere, almeno adesso riuscirai a disgiungerci" finisce mentre si siede a fatica sul divano.

Io esco a prendere aria, aspetto Alex e spero che almeno lei arrivi, all'appello mancano ancora troppe persone a me care perché io abbia voglia di scherzare, anche se apprezzo il fatto che George riesca sempre a trovare la felicità negli attimi più bui. "Alex" corro ad abbracciarla, "meno male tu sei qui e sei intera" esclamo felice vedendola apparire, "certo sono la migliore è poi avevo Hermione con me. Una coppia vincente direi, ne abbiamo stesi tre" esclama facendo sorridere la sua compagna di corsa sui thestral. "Connor dov'è?" Chiede poi guardandosi in giro, il sorriso si spegnere sul mio viso, "lui e Ced non sono arrivati, hanno mancato la passaporta". Alex sbianca e subito incalza con le domande "Harry è qui vero, Hagrid lo ha portato sano e salvo?" mi avvicino e le prendo la mano "Si Alex, loro sono arrivati, è salvo" questa informazione calma molto mia sorella e lo capisco, deve essere terrorizzata visto quello che loro hanno passato. "Vado a cercarli!" Esclama poi più determinata "No Alex, è pericoloso, resta qui. Fidati di loro" gli comanda papà, sembra più imponente e forte del solito. Strano ma vero Alex accetta, o forse Remus che le punta la bacchetta addosso la destabilizza per un attimo. "Cosa fai è mi figlia! Sono certo che Elisabeth l'abbia riconosciuta altrimenti non le sarebbe corsa incontro. Sa cosa stiamo passando" esclama papà piccato di dover constatare che Remus non si fida del rapporto tra me e Alex e del mio potere empatico "devo controllare, Edward! Mi fido di tua figlia, ma preferisco essere certo io" risponde serio Remus. Alex sorride sicura, decide di dimostrare chi è senza lasciare dubbi. Mentalmente parla a noi tre "quante persone conosci che sanno fare questo" e finito di parlare, alza la mano e fa volare via la bacchetta a Remus mentre con l'altra alza alcune pietre che scaglia lontane. Poi, più seria, ed ad alta voce continua "ora se permetti cerchiamo di capire dove sono i dispersi?"

Hermione abbraccia Harry, la paura per Dora e Ron che mancano insieme a quella per Cedric e Connor è palpabile, soprattutto dopo che Alex ci ha comunicato la morte di Moody. Mentre all'interno i discorsi e le congetture si susseguono resto con Alex fuori a guardare l'orizzonte, sapere che Moody non è sopravvissuto non aiuta anche se siamo certe che ne Ced ne Connor avrebbero abbandonato la battaglia come ha fatto Mundungus, e Alex ha visto Dora allontanarsi con Ron dopo la caduta del loro ex professore. Le prendo la mano e percepisco la sua preoccupazione e paura "Arriveranno vedrai. Non serve mentire con me, sei preoccupata ma arriveranno" Lei senza togliere lo sguardo dal buio difronte risponde con mal celata sicurezza "non ho paura. So che arriveranno e non usare l'empatia con me" Sorrido e mi metto in attesa, l'aria si fa più frizzante nonostante sia fine Luglio, mamma esce a portarci una sciarpina da mettere sulle spalle e resta in silenzio con noi in attesa, so che sta rivivendo momenti terribili della sua gioventù.

"Ragazze guardate!" esclama la mamma indicando una scopa apparsa mentre plana verso il margine della bolla protettiva "Sono Ninfadora e Ron, venite" grida poi agli altri rimasti in casa. "Alex, state bene? Harry è arrivato? Remus?" chiede avvicinandosi l'auror con mio cugino al fianco, mia sorella seria alza la bacchetta come ha fatto prima Remus verso di lei, "la sera in cui Silente è venuto nel mio appartamento dopo il tuo matrimonio, cosa ci ha detto prima di andare via?" sento che le vibrazioni sono quelle di Dora, e Alex sa che l'averi avvisata in caso contrario, ma lascio che faccia il suo lavoro, percepisco anche la calma con cui tutti aspettano la risposta e la fiducia in questo metodo, il tradimento c'è stato e il monito di Moody "vigilanza costante" ora è più che mai adatto, comprendo anche la loro riluttanza nel credere nei miei poteri sono pur sempre una giovane strega spaventata, per fortuna io non ne dubito più e neppure la mia famiglia. "Harry è la nostra speranza migliore, proteggete lui e proteggerete il mondo" risponde sicura e con dolcezza, le due si guardano e si abbracciano. Dora poi sorride a tutti e corre ad abbracciare Remus, entrando con lui in casa, per mano a Harry.

Il silenzio in giardino torna sovrano, io e Alex restiamo ancora lì in attesa. La mia mente non contempla la sconfitta di Connor e Cedric, quindi continuo a pensare a cosa possa essere accaduto loro, dopo tutto sulla scopa volano meglio di Dora e Ron, quindi se fossero partiti direzione della Tana, come loro in sella alla scopa, sarebbero arrivati da tempo. Un luccichio verso il limitare della foresta attira la mia attenzione "Sono loro Alex guarda" indico con il dito un punto lontano dove vedo arrivare a fatica Ced con in spalla Connor. Libero la mano e mi lancio verso di loro, ma Alex mi trattiene con forza "Lizie è pericoloso, se sono loro arriveranno qui, allora potremmo aiutarli" "ma Alex, come puoi dire così, hanno bisogno e sento che sono loro" Lei aggancia il mio sguardo, con un dolce sorriso mi risponde "non è facile neppure per me, ma se usciamo da qui ci mettiamo in pericolo e se ci succedesse qualcosa come si sentirebbero loro. Abbiamo atteso non saranno questi minuti che cambiano. Sono troppo lontani anche per te, troppe emozioni da gestire" mi dice prima di girarsi e mandare un thestral incontro a loro come aiuto.

Arrivati di fronte a noi, Cedric scende dal cavallo scheletrico e lascia Connor appoggiato, faccio per abbracciarlo, ma lui punta la bacchetta verso di me e sicuro mi dice "sento che sei tu, ma devo esserne certo, non ho i tuoi poteri. Se un mangiamorte fosse arrivato prima di me, prenderebbe le tue sembianze per accogliermi, quindi devo controllare... qual è il posto più sicuro per me?" Chiede senza sganciare i suoi occhi grigi dai miei bosco. "Accanto a me" rispondo senza esitazione prima di abbracciarlo. Alex, aiutata da Fred e Remus, recupera Connor, super sofferente e lo accompagna in casa, guardo Cedric che subito mi chiede "Harry è arrivato sano e salvo vero e anche gli altri" annuisco e, tenendolo per mano, lo trascino dentro "Papà ha bisogno di me per Connor e voglio che ti visiti". "Cosa ti è successo?" esclama papà "sono caduto dalla scopa" ridacchia a fatica Connor, "te lo dico io, è stato colpito alla schiena da un incantesimo, non so dirti quale, era stordito e ha iniziato a straparlare, purtroppo il secondo lampo di luce lo ha scaraventato giù dalla scopa peggio di un bolide, ho tentato di frenare la corsa con un arresto momentum, ma dovevo difenderci anche dagli attacchi quindi, l'ho preso sulla scopa, ma siamo decisamente troppo pesanti e l'atterraggio non è stato dei migliori." Risponde quasi imbarazzato Ced, riuscendo a far comparire un sorriso sul volto di Fred che scambia uno sguardo carico di significato con George, "lo hai medicato vedo" continua papà notando le bende sul torace di Connor. "Si era privo di sensi quando sono arrivato da lui, ho solo fatto un innerva per farlo riprendere e un ferula, di più non sapevo." Io sorrido e stringo la mano, mi avvicino a papà e chiedo "cosa posso fare?" lui sorride e risponde, "cinque gocce di pozione corroborante, aiutano di sicuro, il ferula è perfetto ma io farei anche un Epismèndo" continua papà mentre punta la bacchetta alle costole di Connor "ma non ci sono ferite" chiedo dubbiosa, "vero ma legata a Ferula, aiuta a rinsaldare le fratture" mi risponde come se stesse facendo lezione a tutti, mentre ruota la bacchetta e rinforza le bende intorno al petto di Connor che, dopo una smorfia di dolore, torna a sorridere come se nulla fosse accaduto.

L'arrivo di Bill e Fleur per sapere come è andata la missione, segna l'inizio della serata di confronto, seduti sui divani a chiacchierare cerchiamo di dare un senso a tutto quello accaduto questa sera. Alex e Dora raccontano di Moody e della sua caduta, si discute di Mundunguns e del suo possibile tradimento, ognuno ha le sue teorie, "Io mi fido di tutti voi, so che nessuno in questa stanza mi venderebbe mai a Voldemort" la voce di Harry chiude l'argomento e tutti guardiamo verso di lui, la voglia di abbracciarlo è tanta, ma accantono l'idea. La discussione va avanti, io resto in un angolo con la testa appoggiata a Cedric nel suo calore confortante, ridendo agli stupidi giochi di parole di George. "Tutto bene?" mi sussurra lui senza farsi notare, "ora si, solo mi domando cosa direbbe o farebbe Silente ora" rispondo seria, "non crucciarti, sono certo che ti indicherà la strada, per ora restiamo uniti, questo è ciò che ci ha insegnato. Dobbiamo anche stare vicini a Harry, credo si senta in colpa di tutto, persino la sua civetta è morta per salvarlo, e sa che tutti noi eravamo pronti a farlo per lui." Ced ha ragione, Harry ha un vuoto dentro che difficilmente verrà colmato, so che devo parlare con lui e domani spero di avere il tempo. Bill e Remus partono a recuperare il corpo di Moody, mamma e papà vanno a dormire nella tenda piazzata in giardino, così come Alex e Connor che decidono di passare insieme la notte per sicurezza, "amore vado, tu resti qui? Sicura?" mi chiede un'ultima volta Ced prima di andare dai suoi per tranquillizzarli su ciò che è avvenuto, "si amore controllo George, papà vuole sincerarsi che prenda le gocce e poi la mia famiglia è qui, domani parlo con Harry e aiuto per il matrimonio, perché non ti fermi tu?" lui sorride e risponde "troppa confusione qui questa notte, voglio parlare con i miei, sai saranno preoccupati. Domani lavoro e devo studiare, quindi ho bisogno di dormire tranquillo". Lo accompagno al limitare della bolla "Sono al sicuro qui, ci vediamo domani sera" rispondo prima di dargli un piccolo bacio della buona notte.

Salgo le scale ed entro in camera di Fred e George, prima che mio cugino esca dal bagno mi inginocchio vicino al tetto di George e gli carezzo dolcemente il viso "mi hai spaventato a morte lo sai vero, dovrai farti perdonare. Non posso vivere senza di te e neppure Fred, quindi la prossima volta stai più attento!" George mi guarda negli occhi e ridendo mi risponde "certo Eli, avrò sempre un orecchio disponibile per te!" lo amo alla follia, non perde mai il sorriso "dormi con noi vero?" mi chiede Fred entrando in pigiama, "non vorrei che George tirasse fuori qualche altra battuta di cattivo gusto facendomi morire" finisce poi mettendosi accanto al fratello, "va bene, la zia e la mamma mi sgrideranno ma va bene" "non sentirà ragioni la mamma ma ti perdonerà" risponde George sbadigliando "vi voglio bene!" esclamo accoccolandomi nel letto di Fred, "anche noi Eli, lo sai" rispondono in coro i due per poi addormentarsi sereni in un solo letto, dopo aver entrambi bevuto la pozione soporifera.

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