Epilogo
... 9 anni dopo ...
"Beky per favore vieni qui ad aiutare la mamma?" Chiamo con dolcezza, e mal celata risolutezza, la mia piccola aiutante "certo mammina, cosa posso fare?" Le sorrido e le passo una pompetta e dei palloncini bianchi "Mi devi aiutare a gonfiarli con questa pompetta." Mostro come fare e la mia piccola di otto anni si lancia senza problemi.
"Cosa festeggiamo?" Mi chiede divertita e curiosa, "lo saprai questa sera anche tu, mi dispiace!" Rispondo sorridente, i suoi occhioni grigi come quelli del padre mi fissano per un attimo, so cosa vorrebbe fare ma non è ancora capace di leggere nella mia mente. "è per questa festa non volevi farmi dormire dai nonni con Angus?" Sono felice che vada così d'accordo con suo cugino, anche se credo che al castello con papà ne combinano sempre qualcuna. La guardo e sorrido "più o meno" vorrei dire altro ma appare Kalien arrabbiata "padroncina per favore venga di là, non mi ascoltano." Rebecca si mette a ridere e mi segue per darmi supporto. Apro la porta e trovo un disastro di soldatini, maghi, elfi, troll sparsi per tutto il pavimento. "Richard e Patrick cosa succede?" Chiedo seria. Penso alla McGranitt e alla sua faccia quando ci sgridava, ma credo che l'effetto non sia Lo stesso, visto che non hanno per nulla paura di me. "Niente mamma, ma lui non mi fa giocare" risponde Richard sicuro nonostante i sui quattro anni "ma io voglio giocare con lui" mi risponde il piccolo di casa quasi in lacrime. Guardo Rebecca che ride "non potevi farli femmine? Sono circondata da maschi e i maschi non sanno giocare. Zia Katie ha fatto nascere due bambine e loro sanno giocare insieme".
Scoppio a ridere e decido di sedermi nella camera dei ragazzi e li faccio sedere in cerchio a gambe incrociate "allora ascoltatemi bene, se volete giocare insieme dovete farlo in armonia. Tu Richard devi considerare che tuo fratello è più piccolo e devi avere pazienza. Tu Patrick devi capire che non è distruggendo il gioco di tuo fratello che otterrai attenzione. Ora ho una proposta per tutti e tre. Papà tra poco sarà qui, è stato via e io voglio fargli una sorpresa e spero di farla anche a voi. Vi va di aiutarmi?" Li guardo in cerca di collaboratori e, con la promessa che potranno usare la mia bacchetta per fare le bolle di sapone, ottengo il loro aiuto. Tempo un'ora e Kalien ha pulito e sistemato le camere. Insieme a Winky ha preparato la cena come richiesto e ha sistemato il gigante pallone, contenente i palloncini che abbiamo gonfiato, e nascosto in studio. Io e i bambini abbiamo messo festoni e decorazioni ovunque.
Una volta lavati tutti e in pigiama loro, aspettiamo Ced che arriva bello come il sole. I bimbi gli corrono incontro felici e lui riesce a tenere in braccio sia i due piccoli che la grande, che lo riempie di baci, senza problemi. Poi si avvicina e mi bacia le labbra, "vi sono mancato?" Chiede euforico "siiii" rispondono in coro e, con la semplicità dei suoi tre anni, Patrick rischia di farci saltare la sorpresa "e ti abbiamo preparato una sorpresa, la mamma ha..." decido di intervenire. "Shhh è un segreto. Devi fare la doccia amore?" Chiedo sorridente. Lui sorride e guardandomi negli occhi esclama "la farò prima di dormire" con uno sguardo malizioso che colgo solo io per fortuna. "Hai portato dei regali?" Chiede Richard cercando di sbirciare nella borsa che Winky porta via velocemente "come sempre, ma ogni cosa a suo tempo." Risponde senza far scendere a terra i tre ragazzi.
Arrivato in sala da pranzo capisce al volo che c'è qualcosa nell'aria. Mi conosce troppo bene, quindi decido di non perdere ulteriore tempo e comunicare loro la reale motivazione della festa di bentornato. "Adesso ci sediamo in cerchio e ognuno di voi deve portare una cosa a cui tiene molto e la deve mostrare agli altri" propongo un gioco che a loro piace sempre infatti i bimbi felici partono e Ced mi abbraccia, "ti hanno fatto impazzire? Sembri stanca" sorrido rassicurante "no turni pesanti al lavoro, ma loro sono stati bravissimi." Rispondo per poi guardarlo negli occhi e godere del suo amore "tu sai cosa mostrare?" Chiedo interessata "si tranquilla" risponde sfiorandomi appena le labbra. Siamo sposati da otto anni ma è come se ci fossimo appena conosciuti, ci cerchiamo come due adolescenti.
I bimbi tornano e Rebecca vuole iniziare il gioco per prima "io ho scelto lo stemma che mi ha regalato la nonna. Era il suo e spero di finire a Tassorosso come lei e papà" scoppiano a ridere. "Non grifondoro?" Chiedo indignata, ma certa che tra qualche anno Rebecca sarà nella casa giallonera, troppo uguale a suo padre non solo fisicamente. "Io Raistlin il mago guerriero" Esclama Richard orgoglioso mostrando il suo soldatino preferito, regalo del nonno "ma era malvagio" ribatte la sorella maggiore. "Ma è il mago più forte. Ha combattuto e guidato eserciti ed è il mio soldatino preferito. Non perde mai" risponde piccato Richard "va benissimo anche lui, servono i cattivi" placa la discussione Cedric per poi rivolgersi a Patrick "tu cucciolo cosa hai portato?" "Io ho portato il gattino bianco con cui dormo" mostra con orgoglio il suo peluschiotto spelacchiato, regalo di nascita di Alex, è con lui da quando è nella culla. Cedric carezza dolcemente in viso del piccolo e mostra con orgoglio il suo oggetto, la nostra foto scattata in vacanza l'anno scorso. "Voi siete la cosa a cui tengo di più" ci dice con una dolcezza che mi commuove. I bimbi gli saltano al collo e lo fa no cadere all'indietro per ingaggiare la lotta.
"Un momento tocca alla mamma" ride lui sedendosi con i ragazzi in braccio e guardandomi. "Io ne ho due, il primo è questa spilla" mostro la spilla da prefetto ricevuta il quinto anno "perché grazie a questa spilla ho potuto parlare e conoscere il papà, permettendo di avere voi. La mia fantastica famiglia. Ed ecco il mio secondo oggetto molto simile a quello del papà" mostro una foto della famiglia comprensiva di nonni, Alex Connor e i suoi 5 figli. Richard protesta "perché la mamma due oggetti?" Io sorrido e rispondo "perché sono la mamma". Mentre i ragazzi non capiscono, Ced realizza subito cosa sto comunicando con due oggetti, soprattutto perché ha guardato con attenzione la foto tra le mie mani. Sorride e gli occhi diventano lucidi "da quanto lo sai?" Mi chiede emozionato, sentimento che percepisco alla grande e fondo con il mio. "Ho avuto conferma questa mattina!" Rispondo e con la bacchetta appello il pallone. I bimbi mi guardano e spiego "ecco volevo dirvi che presto Patrick non sarà più il piccolo di casa. Perché la mamma aspetta un altro bambino" i due maschietto battono le mani, Rebecca seppur felice mi guarda "un altro maschio?" Il tono deluso mi fa ridere. "Non lo so ecco perché i palloncini. Melissa questa notte mi ha visitato e ha visto il sesso del nascituro o della nascitura e ha predisposto la polvere per colorare i palloncini. Pronti?" Dico con la bacchetta da usare come spillone. Rebecca esclama seria "fa che sia femmina" e con un bam appaiono dei palloncini rosa che riempiono la stanza. Mentre i bimbi festeggiano giocando Cedric si avvicina a me gattonando, mi bacia con passione e sussurra "ti amo", "ti amo" rispondo felice.
Vorrei potermi godere la famiglia ma come un razzo entra dal camino Alex con due i gemelli Albert e Austin i braccio seguita da Angus e Adrian e Connor con Alice in braccio. "Ehi quando pensavi di dirmelo" esclama come una furia mentre mi abbraccia. Connor scoppia a ridere vendendo la mia faccia "ho cercato di tenerla a casa, ma la conosci meglio di me." Ced scoppia a ridere a sua volta ed io con lui, "te lo avrei detto dopo aver avvisato mio marito, cosa dici?" intanto guardo i bimbi giocare con i palloni "tu sei stata la prima, per me." Risponde divertita Alex "certo ero all'ospedale" le ribatto "ma come lo hai saputo?" Chiedo mentre ci sediamo a tavola con loro, non senza qualche lamentela di Kalien sull'arrivo improvviso di sette commensali in più. "Ma credo che Beky lo abbia detto a Angus con quell'aggeggio babbano che ha regalato a tutti i ragazzi zio Arthur. E da lì un attimo, non sa chiudere la mente ancora mio figlio". Spiega con semplicità Alex.
La cena passa veloce tra congetture sui nomi e somiglianze, ma pur essendo piacevole la compagnia inizio a sentirmi stanca. "Noi andiamo che è meglio ora" esclama Connor sorridente, richiamando i suoi figli che borbottano qualche labile protesta subito messa a tacere dal capo famiglia. Salutati tutti mi avvio con Ced a mettere a letto i piccoli, per poi passare a dare il bacio della buonanotte a Rebecca, "grazie mamma, sono così felice che arrivi una sorellina" le carezzo il viso, "felice che sia femmina anche io. Eravamo in svantaggio e adesso pareggiamo" le rispondo mentre entra Ced per augurare anche lui buonanotte alla nostra principessa.
Rimasti soli, facciamo insieme in bagno caldo che mi toglie tutte le tensioni prima di lasciare che mio marito mi avvolga nelle sue braccia per dormire senza i bimbi, "lo sai che a metà notte non saremo più soli" mi sussurra all'orecchio "lo so ma per ora voglio godermi il momento" rispondo baciandolo delicatamente "ti amo ogni momento di più. Da e per sempre" mi dice dolcemente "anche io sempre, da sempre per sempre" finisco prima di addormentarmi serena cullata dal ritmo del suo cuore.
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