Cicatrici e amore
"Buongiorno signorina Kinghore, come si sente?" Mi chiede un giovane guaritore mai visto prima, "credo bene" rispondo mentre mi guardo in giro stranita, la stanza bianca e vuota mi sorprende. "Cosa ci faccio qui?" Chiedo perplessa "è stata colpita da una maledizione molto forte una settimana fa, al matrimonio di suo cugino credo" mi risponde freddo, poi continua "io sono John Carter e sono il suo guaritore. Mi stavo domandando quando si sarebbe svegliata. Ora se permette vado a dare a sua padre la notizia." Fa per lasciare la stanza ma lo fermo "no aspetti, come mai non è qui lui?" chiedo triste e anche la stanza spoglia mi lascia una tristezza infondo al cuore, ricordo per Cedric e per Katie la camera piena di oggetti e colori, invece la mia è spoglia e vuota. "Perché non poteva starle vicino signorina. Nessuno che le volesse minimamente bene poteva. Ecco perché la sto curando io, sappia che negli ultimi giorni anche io le procuravo un minimo dolore" sorride stanco ma sereno. "Mi può spiegare?" chiedo curiosa, "vede la maledizione che l'ha colpita è ad oggi sconosciuta a noi, ma suo padre ha subito intuito che si rafforzava con l'amore. Lei è arrivata praticamente bruciata viva, dentro e fuori, dalla fiamma dell'amore che provavano per lei le persone che le erano vicine quel giorno" mi spiega con calma e delicatezza, spalanco gli occhi e continua "io ero l'unico qui al San Mungo a non conoscerla, arrivo dagli Stati Uniti e ho iniziato al secondo piano essendo un esperto di virus e batteri. Ma lei aveva bisogno di qualcuno che non sapesse nulla di lei. Come le dicevo, però, già il prendermi cura della sua malattia mi stava facendo affezionare. Per fortuna le varie pozioni che le abbiamo dato, unite all'incantesimo per raffreddare il suo corpo, hanno fatto sì che la maledizione perdesse forza. Ora cerco di capire se può avere contatti." Mi sorride ed esce dalla stanza.
Resto sola e spaventata, bruciata viva dall'amore, non oso pensare come si sia sentito Cedric venendo a conoscenza del fatto, mi stringeva a lui e mi stava uccidendo allo stesso tempo, o Alex che sicuramente mi sarà stata vicina. Poco dopo John torna e mi comunica che Alex sta arrivando, ma per ora può vedermi dal vetro della finestra e parlarmi, lui resterà in camera per sicurezza. Annuisco e mi rilasso sul lettino, sono assorta nei miei pensieri quando sento nella testa la voce di Alex: "Lizie sono qui, voltati". Resto sorpresa di non aver percepito la sua presenza, Alex è pallida e per la prima volta la sua voce è debole, preoccupata, il suo viso segnato da profonde occhiaie e rigato di lacrime "Alex che succede?" le rispondo a voce ma poi capisco che non può sentirmi e riprendo il dialogo con lei mentalmente. Mi fa segno di avvicinarmi al vetro e appoggia la mano in modo che io possa mettere la mia in corrispondenza. Mi alzo tremante e John, mi prende sotto braccio per accompagnarmi, ancora una volta non sento nulla, Alex mi guarda "Lizie finalmente sei sveglia, ho avuto tanta paura di perderti questa volta, sono sempre stata qui fuori con mamma e papà in questi giorni, pregando che il male non mi portasse via te, la mia sorellina. Quando al matrimonio sei stata colpita da quella terribile maledizione mi è crollato il mondo addosso. Non mi ero accorta che ti avessero allontanato da noi per attaccarti. Sono corsa da te ma più mi avvicinavo più ti vedevo peggiorare, eri tra le braccia di Ced, ma anche questo non ti dava sollievo, ma anzi il dolore sembrava aumentare. Ho gridato "Papà corri Lizie sta morendo e io non so cosa fare"" la voce le trema, è ancora spezzata e ha gli occhi lucidi. "Papà ha intuito cosa ti stava succedendo e mi ha detto "manda via tutti, scherma le tue sensazioni e aiutami a fare una teca protettiva" io continuavo a dire a Ced "vai via lasciala" ma lui niente, cosí ho usato la telecinesi e l'ho scaraventato lontano, come ho tenuto a distanza tutti. Papà era arrabbiatissimo con tutti, nessuno ascoltava. Poi ho cercato di fare la teca, ma non ricordavo l'incantesimo e tu stavi sempre peggio."
Non ho mia visto mia sorella così sconvolta e vorrei abbracciarla "Alex, tranquilla ora sto bene" anche se la testa mi gira al momento e sento le forze mancarmi. "Signorina Kinghore per favore, non si affatichi, si sieda" mi comanda John lo guardo e rispondo "non posso lasciare la mano" indicando la mia mano su quella di Alex, che però probabilmente capisce e si lascia scivolare per terra sparendo alla mia vista, permettendomi di sedere così sulla poltrona che mi è stata portata. Alex continua il racconto sempre con tono concitato "papà mi ha detto "Alexandra sei una strega potente e se non facciamo subito la teca tua sorella non si salverà, forza!" e così, solo grazie a te, ho trovato l'energia per l'incantesimo e io e papà ti abbiamo materializzato al San Mungo. Papà ti ha messo subito qui poi ci ha proibito di vederti e si è chiuso nello studio a studiare." Sento che è provata da tutto questo, ma parlare le fa bene "Alex, so cosa è successo, il guaritore mi ha spiegato. È per questo che non sento nessun sentimento da parte tua?" Alex non risponde ma sono sicura che stia piangendo di nuovo "Si sorellina, perdonami. Papà mi ha concesso di vederti subito, beh concesso proprio non è la parola giusta" e per la prima volta sento che sta sorridendo "diciamo che non gli ho lasciato scelta, appena Carter è venuto ad avvertirci che ti eri svegliata, ho detto a papà che se non mi faceva entrare subito lo avrei costretto con telecinesi e potere mentale! Mi ha fatto promettere che avrei schermato ogni sensazione e ogni sentimento e ti avrei parlato solo con la telepatia, senza entrare nella stanza. Sto facendo una fatica immensa, ma per proteggerti sono disposta ad ogni sacrificio. Tu però non devi dubitare né del tuo potere né del mio amore." Cerco di mettere insieme i pezzi di quanto accaduto, non ho mai visto mia sorella così sconfitta e cerco le parole giuste per darle forza, anche se mi sento ancora debole "Alex so che mi vuoi bene e so che se solo potessi ti prenderesti il mio dolore, ma ora sto bene. Sono forte e so che lo sai. Sei stata la prima a vedere questa forza in me. Non dubitare mai neppure tu del mio potere, ma soprattutto del potere dell'amore. Ricordi cosa diceva Silente, non esiste magia più forte dell'amore e del legame tra sorelle come il nostro. Quindi ora ti prego calmati." Poi cerco di farla sorridere "mi sarebbe piaciuto vederti contro papà, la tua fiducia nel considerarti superiore non mi stupisce."
La sento ora è tranquilla, credo stia lasciandosi andare senza volere, ma non le dico nulla per non spaventarla, "volevo poi dirti che... ecco Cedric è incontattabile. Papà lo ha trattato malissimo e cacciato dal San Mungo. Ha provato a schermare le emozioni, ma appena papà forzava la tua immagine, lui crollava. Papà non voleva rischiare e lui non l'ha presa bene. Ma so che tu troverai il modo" mi comunica imbarazzata, resto in silenzio un attimo e sento una fitta al cuore, sapere che Ced si è chiuso in se mi fa male, evidentemente il mio corpo sta reagendo al dolore e John prende in mano la situazione. Comanda ad alta voce in modo che anche Alex capisca che la decisione è sua e non mia "ora Signorina a letto, si sta stancando troppo, deve preservare le sue energie vitali ora. Non vorrà ridursi in fin di vita ancora" sorride e mi accompagna a letto, dopo avermi fatto salutare Alex, per poi passarmi una pozione corroborante, ne sono certa. Gli occhi si chiudono e il sonno prende il sopravvento, sono certa che John ora si stia prendendo cura di mia sorella.
La sera arriva e a sorpresa vedo entrare dalla porta papà che titubante si avvicina. "Piccola" mi chiama e le lacrime si annidano subito nei suoi occhi e nei miei, quello che mi hanno racconto oggi mi ha profondamente spaventato. Vedo che ha paura ad avvicinarsi quindi senza esitazione, nonostante le voce mi tremi e sia roca per il poco parlare che ho fatto per giorni, formulo la mia richiesta "non sento male, ti prego abbracciami". Lui senza proferire parole, ma lasciando che le lacrime scorrano sul suo viso libere, si siede sul letto e mi abbraccia. Il calore che sento provenire dal contatto con il suo corpo è in contrasto con la freddezza che percepisco nell'anima "papà, ti ho deluso vero?" esclamo scoppiando a piangere, non so perché ma il non averlo visto correre da me, aver mandato Alex al suo posto e ora questa distanza fanno partire in me un fiume di pensieri ed emozioni. "No piccola mia, cosa ti fa pensare questo." Sgrana gli occhi lucidi e mi guarda "la tua freddezza" rispondo sincera. "Amore mio, mia bimba adorata ho paura di farti male e sto schermando il mio amore per te. Ho così paura di farti del male che devo tenere a freno il mio essere, felice di abbracciarti e il mio orgoglio nel vederti viva. Hai resistito e combattuto laddove altre streghe avrebbero lasciato. Sei riuscita a creare una protezione intorno al tuo cuore e al tuo cervello impedendo alla maledizione di attaccare i tuoi organi vitali."
Sento che piano piano il muro che papà si è creato sta cadendo "proviamo a vedere se sono veramente guarita papà" chiedo con coraggio, "so che con te qui non mi può succedere nulla. John prima e Alex dopo mi hanno detto che sono viva solo perché tu hai capito cosa stesse succedendo. Quindi sono al sicuro se sei qui con me. Se sento male te lo dico subito e tu schermi" continuo e lui mi carezza il viso. "Piccola grande donna. La vita ti sta chiedendo tanto e tu mi insegni ancora una volta cosa si deve fare" detto questo respira e io sento il suo amore arrivarmi come un'onda fortissima che mi toglie il fiato. Sento che è preoccupato quindi parlo con calma "sento l'amore papà, ma nessun male, solo una forte emozione, ma che so gestire. Quindi dovrei essere guarita" dico mentre sento le forze mancarmi. "Si bimba mia, ora permetterò agli altri di venire, uno per volta. Volevo essere il primo io, sia per sicurezza sia per una sorta di egoismo. Ma non dirlo ad Alex, lei è convinta di avermi battuto questa mattina, ma io le ho solo fatto credere di essere la prima." Mi dice sorridendo debolmente, "papà, dopo mamma e Alex, vorrei abbracciare Cedric. So che non si fa trovare, ma ti prego, trova un modo" chiedo implorando, "lo farò, ma voglio che tu sappia che non l'ho trattato bene. L'ho aggredito e accusato di essere un pessimo ragazzo perché non ti lasciava andare e ti stava uccidendo con il suo amore. So che non era così non lo sapeva, non sapeva cosa stava facendo, io non avevo diritto di dire certe cose, ma ero spaventato. Non credo mi voglia vedere. Gli ho detto di sparire e non tornare" papà è sincero e sento che si sente in colpa, decido di far capire che ne io ne Cedric siamo e saremo arrabbiati "sono certa che tu sia la persona giusta per farlo tornare. Soprattutto dopo che mi hai detto questo" rispondo con le ultime forze rimaste. John entra come se avesse sentito la mia stanchezza, "professore deve andare ora, sua figlia deve dormire e recuperare le forze ora. La vedrà domani" comanda a papà, mentre lo invita ad uscire.
Grazie alla pozione notte senza sogni, o incubi nel mio caso, riesco a riposarmi, fino a che non sento un ondata di amore raggiungermi e una calda mano accarezzarmi il viso "buongiorno mamma!" esclamo sicura aprendo gli occhi e vengo stretta in un abbraccio che è in grado di risanare tutte le ferite. A differenza di papà lei non ha paura a lasciarsi andare e non piange, ma è felice di riavere la sua bambina. "Sapevo saresti riuscita a superare anche questa, nessuno ferma la mia bambina adorata!" mi dice appena allontanandosi il poco per guardarmi in faccia e sorridermi, "papà mi ha detto quello che è successo. Grazie" dico sommessamente, "avrei ribaltato il mondo per te. Io e papà non abbiamo mollato un attimo, e questa mattina ho dovuto far valere la mia autorità perché Alex voleva venire lei per prima. Ma questa volta ha dovuto arrendersi. Siamo tenaci noi Prewett". "Sono felice che tu sia qui con me mamma." Sono sincera, la mamma è l'unica persona al mondo che non ha bisogno di parlare con me, mi capisce nel profondo e mi guida retando alla giusta distanza per impedirmi di cadere, ma per lasciarmi la sicurezza e l'illusione di camminare da sola. "Papà ha trovato Cedric? Ho bisogno di lui" domando seria "papà no, ma ti svelo un segreto ho dato ordine a Kalien di prendersi cura di lui, tanto un domani sarà il vostro elfo di famiglia, tanto vale che inizi da subito" sorride comprensiva "sta bene, un po' scosso ma sono certa che appena ti vede, si riprende. Devi aver pazienza con lui, è un uomo e a volte non sanno gestire la loro vita bene come noi. Scrivi una bella lettera e chiedi a Kalien di consegnarla" mi suggerisce e io accetto. Dopo che mi ha aiutato a lavarmi e sistemarmi iniziano una serie di visite per controllare il mio reale stato di salute, è bello sapere come tanti guaritori tengano a me e sperano di lavorare con me, ancora fatico a credere di quanta stima io goda, non solo di riflesso.
È sera e decido si seguire il consiglio della mamma, anche se stanca. Prendo carta e piuma, unico oggetto che ho a disposizione in camera, sorrido al ricordo di quando mi ha regalato la "piuma tassorosso" il suo primo regalo
Ciao Ced, amore mio,
Volevo dirti che sto bene, oggi sono venuti a trovarmi mamma e Alex, papà è stato qui ieri tanto. Sto bene ma ho bisogno di te, senza di te non sono completa. Solo se sei con me andrà tutto bene, ti ricordi la promessa che mi avevi fatto dopo il rapimento. Saresti stato con me sempre. Ti prego vieni da me ora, io ti amo e so che tu ami me, non temere di farmi male. La tua lontananza mi fa male, non il tuo amore. Hanno cercato di tramutare l'amore in male, non lasciamo che abbiano vinto, il nostro amore va difeso contro tutto e tutti
Ti aspetto
Con amore
La tua Eli per sempre
"Kalien" chiamo a gran voce e appena la mia elfa appare le consegno la lettera "mamma mi ha detto che stai vegliano su Ced, ti prego, se puoi convincilo a venire da me anche questa sera, sono certa che nessuno lo fermerà, soprattutto se mi aiuti tu" dico strizzando l'occhio alla mia elfa, che sorride con le lacrime agli occhi, "si padroncina, mi sono occupata di lui, non potendo occuparmi di lei. Il signor Edward me lo ha espressamente proibito, ma la signora Juliet mi ha detto che se aiutavo il signorino Ced aiutavo lei. Ora lo porto qui di sicuro" mi abbraccia le gambe e scompare. Resto a guardare fuori dalla finestra il cielo stellato e mi sistemo la vestaglia per essere presentabile, sono certa che tra un attimo Cedric sarà qui da me. Pochi minuti dopo un pop mi fa girare e lo vedo bello come il sole, seppur spettinato e trasandato che appare davanti a me mano nella mano con Kalien che sorride "è stato facile, solo non voleva fidarsi a venire con me, ma non ho lasciato scelta!" sorrido staccando solo un attimo gli occhi da Cedric per dare le dovute attenzioni alla mi amata elfa "sapevo avresti capito cosa stavo chiedendo. Ti adoro Kalien. Grazie! Puoi andare", la congedo perché voglio godere Cedric. Tremante sulle gambe mi avvio verso di lui che percepisco abbia quasi paura, ma appena vede che il mio passo incerto mi sta per far cadere, mi abbraccia sicuro e mi sorregge.
Sfiora il mio viso con il suo naso, le sue mani calde sfiorano la mia schiena, le labbra si appoggiano delicate sulla mia pelle, quasi a voler essere certo che io sia lì, con tutti i suoi sensi, come non si fidasse della vista "amore mio sei bellissima. Dio quanto mi sei mancata. Sentire la tua pelle morbida, il tuo dolce profumo, il tuo calore. Non mi sembra vero poterti stringere ancora" la sua voce ridotta ad un sussurro trema di emozione. "Sono qui! Sono qui e sto bene ora che sei con me, di nuovo" rispondo baciandolo con passione. Lui sfiora la mia guancia dove probabilmente avevo i segni delle bruciature e osserva ogni minimo dettaglio. "Amore mio scusa, ti ho fatto male e non volevo. Ti ho visto morire tra le mie braccia e ne ero la causa. Perdonami se puoi" lo guardo, prendo il suo volto tra le mani e parlo fissando i suoi occhi ai miei "Non è colpa tua. Stavo morendo tra le tue braccia e stavo bene, sarebbe stato un buon modo di morire. Ma non è successo, questo è l'unica cosa che conta. Ora siamo insieme e non oso immaginare come tu ti sia sentito, ma supereremo anche questo. Il nostro amore è più forte." Lui sorride e mi abbraccia "Eli che donna forte che sei diventate e ho il privilegio di averti al mio fianco. Ora e sempre!" mi lascio abbracciare, sento le forze mancare ma non voglio lasciare le sue braccia. Come se si fosse accorto della mia debolezza mi tira in braccio e mi adagia dolcemente sul letto.
"Devi riposare ora" mi comanda con fermezza, ma dolcezza, senza lasciare andare le mie mani, "resta con me questa notte" chiedo piena di speranza, "ho bisogno di te!" lui ride, ma di una risata triste, "non credo che tuo padre la pensi così. Mi ha detto che non mi avrebbe voluto vedere qui per nulla al mondo!". Lo guardo e sento tutta l'amarezza che prova, ma conosco papà "prima, amore mio. Quello era prima, quando aveva la tua stessa paura di perdermi. Avete sempre tutti troppa poca fiducia in me, resto sorpresa." Sorrido per rassicurarlo "Comunque era prima perché non riuscivi a bloccare il tuo amore per me, ma ora sto bene e ho bisogno di saperti al mio fianco. Sono certa ne sarà felice domani." Dopo che si è accomodato in poltrona e mi tiene la mano chiedo curiosa "l'esame come è andato? Hai usato i miei occhi per camuffarti?" il mio tono leggero contrasta con il suo sguardo che si abbassa "non ho dato nessun esame Eli!" risponde abbattuto, "e perché?" chiedo sorpresa "me lo chiedi? Eri più morta che viva, non sapevo come stessi ed ero stato io a ridurti così, quindi scusa se non mi interessava passare un esame" risponde serio e poi continua visto il mio sguardo colpevole "poi tra tutte le cose che potevi chiedere di questi giorni, hai pensato all'esame?" "Solo perché vorrei che se mi succedesse qualcosa tu continuassi a vivere per me. Siamo in guerra Ced, e io sembro essere uno dei bersagli preferiti dei Rookwood. Sarà che mi credono una facile preda o altro, ma tu devi andare avanti!" Lui mi bacia teneramente "andremo avanti insieme. Non ho impegni nei prossimi cento anni se non quello di vivere la mia vita con te." Sorrido ma continuo seria "va bene, ma siamo in guerra, non nego che se avessi avuto la bacchetta forse sarebbe andata diversamente, ma non possiamo saperlo. Quindi entrambi dobbiamo batterci per sopravvivere e per un mondo degno di essere vissuto e scoperto, ma dobbiamo essere pronti al peggio" lui ride e poi carezzandomi il volto "sei proprio diventata una super guerriera che sa difendersi e difendere chi ama. Saggia e dolce, ma io ti vedo come il mio passerotto senza il quale non posso vivere, quindi non voglio promettere cose che non posso mantenere, ma di sicuro ti prometto che tornerò da te sempre e che, se potrò, ti eviterò di combattere".
Dopo un attimo entra la guaritrice che aveva assistito anche Ced insieme a Julian "e tu cosa ci fai qui?" Ridacchia in direzione di Cedric. "L'ho fatto venire io" rispondo sorridente, nonostante la stanchezza. "Nessun problema cara, ma sai che ora devi dormire, e non vogliamo tu abbia incubi che ti tengano sveglia. Per cui saluta il tuo ragazzo poi bevi questa. Cinque minuti e torno a controllare." Comanda sorridente ed esce, "resti lo stesso?" chiedo nella speranza cha accetti nonostante io lo stia obbligando a dormire in poltrona, "non ho intenzione di andare via" risponde poco prima di darmi un bellissimo lungo bacio, poi mi passa la boccetta, "buona notte, a domani amore mio".
La mattina arriva e con lei gli ultimi esami, le dimissioni dal San Mungo a mezzogiorno sembrano un sogno. "Cedric se vuoi puoi venire con noi, passeremo dal camino del mio studio è più sicuro." Esclama papà che mi tiene per mano "non credo basti questo papà" suggerisco ad alta voce, per continuare mentalmente, "potresti scusarti con lui non credi?" papà sorride. "Cedric, volevo chiederti scusa. Ero in ansia per Elisabeth e quando hai fallito la prova di blocco delle emozioni ho avuto paura mista a gioia. Mia figlia stava morendo per l'amore infinito del suo ragazzo. Ma l'amore supera la morte, quindi ecco scusa" papà pronuncia con affetto queste parole e stende la mano che Cedric prende e stringe, "entrambi abbiamo a cuore Elisabeth. Lo capisco Edward non preoccuparti" sorride e io sono felice. Ced prende l'altra mano mia ed esclama "ancora fredde sento", papà risponde per primo "temo resteranno così per sempre, ma non credo sia un grosso problema, lo guarda fisso e sono certa si stiano dicendo qualcosa, Cedric ride imbarazzato, "non no tranquillo".
Arrivata a casa trovo un super comitato di accoglienza. Sono tutti lì con palloncini festoni, coriandoli pronti a festeggiami. Katie è la prima a venirmi incontro "Non farlo mai più capito. Mai più!" ride felice di avermi al fianco, ma i suoi occhi sono lucidi. "Ci hai spaventato a morte Eli" esclama George stringendomi forte quasi da farmi male, "piano, per favore" dico a fatica, uno ad uno tutti i miei amici mi inondano di amore, quasi sento le forze mancare e papà decide di intervenire. "Vi faccio stare qui, vista la situazione fuori e visto che tutti sappiamo che ora non sarà facile per nessuno, ma Eli è appena tornata in forze, cercate di trattenere i vostri sentimenti o la stancherete troppo." Mi fanno sedere sul divano e io ne sono grata, "Alex mi ha detto che nessuno ha notizie di Harry. Penseranno che il Palantir non funzioni visto che non ho potuto rispondere, o peggio che mi sia successo qualcosa. Come facciamo se Vo.." "Non dirlo!" mi grida Alex, "è diventato un tabù. Non possiamo nominarlo adesso è pericoloso Lizie!" La guardo e chiedo "perché?" tutti, ormai accomodati Katie e Maecy vicino a me mentre Heidi è seduta per terra e appoggiata alle mie gambe, guardano Alex, "devi capire che ora il ministero è sotto il controllo di Sir Bis" inizia a spiegare Dora, la guardo perplessa "si beh lo chiamiamo così tu-sai-chi" ridacchia in risposta "Comunque noi Auror siamo tenuti sotto controllo e alcuni hanno già dimostrato, purtroppo, da che parte stanno vero Jace?" continua Dora, noto lo scambio di fulmini tra lei e Cedric "comunque noi ora dovremmo accompagnare i nati babbani al censimento e cercare Harry, per aiutarlo. Piuttosto che cacciare maghi oscuri che ora sono tornati in circolazione e al comando." "Sir Bis ha fatto un incanto per cui se lo chiami con il suo nome i mangiamorte ti possono trovare, sempre. Anche se sei protetto con incantesimi!" finisce Alex "Harry non lo sa, è in pericolo." esclamo allarmata. Questa volta è Jace a parlare, con calma "purtroppo ha già commesso un errore, ma sono stati bravi e hanno atterrato tre mangia morte senza essere scoperti".
"Vorrei provare a contattarli, magari ci riesco" guardo papà che nega immediatamente "no Eli, devi prima riprendere le forze. Come ti ha spiegato John molto bene, devi darti tempo. La maledizione ha lasciato di sicuro qualche altro effetto oltre alla tua temperatura corporea, che dipende più dalle cure che dalla maledizione" Annuisco mentre Katie mi prende la mano e sente immediatamente la differenza di temperatura tra le due, "Quindi tesoro, resterai qui al castello a riposarti, tanto per ora i tuoi amici non se ne vanno e Troveremo il modo di far entrare e uscire Ced a suo piacimento" sorridono tutti "possono stare qui?" Chiedo sorridente. "Si Eli dobbiamo stare qui. Noi e altre centinaia di maghi e streghe che si stanno rifugiando qui per ora" risponde Maecy abbattuta "è una cosa temporanea dai," la incoraggia Heidi. Io sono un po' perplessa Alex mi ha accennato qualcosa ma ora non riesco a realizzarle bene cosa stia succedendo. Dave scherza, "su, è come a scuola ma con gli adulti" io quasi quasi mi fermo" guarda in giro per poi finire "non troppo entusiasmo gente" facendoci ridere.
"Ora però parliamo di cose belle piccola" esclama la mamma passandomi due buste, quella dei MAGO e quella del San Mungo, "Dammele su!" Ordino immediatamente, "davvero le vuoi aprire qui davanti a tutti?" Chiede Alex perplessa, "certo, siamo una famiglia" rispondo sorridente e continuo "tanto di sicuro non ho i 12 MAGO di Bill" che arrossisce "o i tuoi 9 Eccezionali e onestamente non mi interessa nulla. Voglio vedere come è andata trasfigurazione!" rispondo seria. Leggo velocemente la lettera "Allora signori, otto e dico otto Eccezionali e un solo Oltre ogni previsione in babbabologia!" Esclamo felice e soddisfatta "Grande amore mio!" Ced mi guarda felice, so che vorrebbe baciami con passione, ma siamo in mezzo alla gente "eccezionale in Trasfigurazione, senza bacchetta oserei dire che la McGranitt ha veramente trovato il suo successore. "Dai su apri quella del San Mungo" Mi incita Dave, "tu sei entrato?" Chiedo titubante, "certo e anche Cho. Ma sono più che sicuro anche tu. Voglio dire Eli, sei la migliore" Sorrido felice "Grazie" apro la busta, con un pochino in più di paura, e leggo con tutti con gli occhi puntati addosso, percepisco che loro conoscano già il contenuto della lettera, se non fossi stata accettata mamma non me l'avrebbe data adesso. Quindi leggo a voce alta
Gentile signora Elisabeth Kinghore,
Siamo lieti di informarla che è stata accettata al programma per aspiranti guaritori del San Mungo.
La aspettiamo il lunedì 31 agosto ore 9.30 nell'aula di formazione Dilys Derwent collocata nel piano interrato del nostro edificio.
Allegata alla presente troverà l'elenco del necessario, le modalità di accesso al tirocinio, esami e qualunque altra attività didattica le verranno comunicate durante l'incontro di benvenuto
Congratulazioni per il suo primo successo
Responsabile ospedale per ferite e malattie magiche San Mungo Londra
Md Petra Dankworth
Sul mio viso si apre un sorriso magnifico, tutti battono le mani e papà stappa la prima bottiglia "ora brindiamo e andiamo a pranzo" esclama felice "Si e per l'occasione ti ho preparato una sorpresa" mi confida zia Molly quando mi abbraccia per accompagnarmi al tavolo.
I giorni passano lenti e piano piano la convalescenza volge al temine, sono finalmente riuscita ad uscire di casa e a passare qualche giorno da sola con Ced a casa sua, mi rigiro nel letto e non sento più il calore del suo corpo vicino al mio, apro gli occhi e lo cerco nella stanza inondata dalla prima luce del giorno di questa calda estate che volge al termine. "Ced?" Chiamo sedendosi sul letto in attesa, sento rumori di piatti e intuisco stia preparando la colazione. "Buongiorno amore" dice apparendo in boxer dalla porta con il vassoio in mano, un bellissimo sorriso adorna il suo viso, mentre appoggia il vassoio davanti a me e mi dà un dolcissimo bacio. "Ma che bello grazie" rispondo felice come una bimba "volevo viziarti un po' visto che domani parto e non so quando torno." Mi risponde felice e con occhi innamorati che tanto amo "mi piaceva stare qui, vorrà dire che questa notte dormo da Alex, al castello non torno vista la confusione. Oramai è la base per tutti i rifugiati, basta che attacchino lì e li prendono tutti" dico sospirando, apprezzo quello che stanno facendo i miei ma si stanno mettendo nell'occhio del ciclone volontariamente.
Vero che mamma, zia Molly, Andromeda e le altre streghe e maghi che presidiano costantemente il castello sono super addestrate, ma ho sempre paura, soprattutto dopo quello che è successo al matrimonio. "Adesso non pensare al peggio. Sono ben protetti loro, sanno quello che fanno. Se vuoi tornare qui sola nessun problema, è casa anche tua ma se sei da Alex sono più tranquillo, domani è un grande giorno per te, devi dormire tranquilla. Finita la colazione pensavo di accompagnarti per la divisa, libri e poi a ritirare la bacchetta da Jace se ti fa piacere. Malcolm mi ha chiesto se mangiano insieme" mi chiede fiducioso. "Volentieri anche perché oggi Katie aveva il primo giorno di lavoro almeno ci racconta" rispondo godendomi le golosità che mi ha preparato.
Camminiamo mano nella mano e il mondo non mi è mai sembrato tanto bello, arriviamo davanti al negozio di divise vicino a casa sua e inizio a tremare. "Sono emozionata sai, è da quando sono bambina che desidero indossare la divisa di guaritore, quasi più che l'abito da sposa" dico ridendo per sciogliere la tensione. "Sarai stupenda verde, anche se spero di vederti arrivare anche in bianco un giorno, ma ora godiamoci questo momento. Pronta ad entrare?" mi guarda incoraggiante "con te vicino sono sempre pronta" dico baciando velocemente per poi entrare sorridente, una commessa carinissima ci guarda, sorride e senza dubbi ci apostrofa "per voi il retro" strizza l'occhio e si avvia da una coppia babbana entrata dopo di noi. Nel retro bottega è un tripudio di divise magiche. Una commessa piccolina che mi ricorda in un certo verso Olivander si avvicina sorride "benvenuti, in cosa posso aiutarvi?" Sorrido in risposta e timidamente parlo "io avrei bisogno della divisa del primo anno per guaritori, qui dicono serve ..." non faccio i tempo a finire che si avvia canticchiando qualcosa di incomprensibile per me, per tornare con tre divise verde chiaro con il bordo rosso e lo stemma del san Mungo. "Dovrebbe essere la tua taglia ma provala, vediamo se è adatta a te" dice strizzando l'occhio a me e a Ced. Mentre mi avvio al camerino sento che confabulano "se sarà adatta a fare il guaritore lo vedremo subito" non so cosa intenda, ma ora ho veramente paura di scoprire se sto facendo la scelta giusta, ma appena indosso la divisa mi sento forte e sicura, esco e lo stemma sul mio petto si illumina un attimo "sarà una grande guaritrice. Molti riescono anche senza che la divisa riconosca il potere, ma è difficile che la divisa sbagli se viene indossata da chi ha il cuore del guaritore. È un po' come le bacchette. Magia antica" sorride la donnina che mi porta poi anche camici, calderone e provette. "La ringrazio il kit di pozioni ho il mio consolidato. Preferisco il mio vecchio fidato peltro" lei sorride e mi dice divertita "tutti così dicono gli allievi di Severus. Mi ha scioccato quello che ha fatto, peccato abbia preso la strada del male, so che sapeva insegnare pozioni meglio di chiunque altro".
Guardo Cedric che riesce a trovare qualche frase di circostanza, prima di congedarsi. Appena fuori mi abbraccia "sei bellissima in divisa, non oso pensare a cosa penseranno colleghi, pazienti e Dave soprattutto" ridacchiamo stringendosi a me "penseranno che Cedric Diggory è un ragazzo fortunato" confesso divertita mentre lascio che è sue braccia mi proteggano, "molto fortunato, nessun dubbio su questo" risponde felice. "Ora andiamo in ufficio da me così ritiri la bacchetta finalmente" e per mano ci avviamo verso il quartier generale degli auror. "Passiamo anche dai miei cugini, ho letto di un incantesimo che potrebbe essere loro utile" Chiedo senza guardarlo, so che questo mio lato lo diverte ma lo spaventa, teme sempre che io possa mettermi nei guai.
Arrivati al ministero passiamo per la cabina e nell'atrio riconosco un sacco di funzionari ma il clima è cambiato. Ora c'è una lunga fila di persone che devono dimostrare la loro linea di sangue, io ho il passaggio privilegiato siccome sulla la mia targhetta campeggia la scritta purosangue confermato. Mi irrita questa cosa ma cerco di non farlo vedere, accompagnata da Ced saliamo verso l'ufficio di Abraham Berrycloth dove ho appuntamento per ritirare la bacchetta. Sbrigate le formalità e riavuta la bacchetta ci avviamo a salutare Alex, che rifiuta l'invito a pranzo, e di corsa dai miei cugini certa che verranno a pranzo da noi. Come quando tutto era facile ci troviamo nel salottino sopra il negozio, Maecy e Heidi, Katie e Malcolm ci raggiungono e passiamo una delle giornate più belle dell'estate tutti insieme.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro