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VII

Risposi «Pronto?»
«BERYL! DOVE ACCIDENTI SEI?!» mi aggredì urlando.
«Ehm... vicino a casa, perché?»
«PERCHÉ?! PERCHÉ?! PERCHÉ SONO LE OTTO E MEZZA DI SERA!»
Le otto e mezza?! Cosa?! Non me n'ero accorta... «Oh, si, sto... sto arrivando, scusa»
Mia madre urlò qualcos'altro, ma non stavo più ascoltando, dovevo correre immediatamente a casa.
«Che succede?» chiese Jacques.
«Devo andare a casa»
«Ok, ti accompagno»
«Ehi, Diavoletto, tu resta qui. Mi raccomando» dissi al Vulpix che aveva alzato la testa. «Torno presto, fai il bravo» dissi avvicinandomi alla porta.
«Luxray, Ampharos: fategli compagnia, torno subito» disse Jacques uscendo dalla camera. I due Pokémon annuirono.
«Wow, ti hanno capito davvero»
«Certo, sono intelligenti» mi rispose Jacques.
«Gli darete da mangiare, vero?»
«Certo, non morirà di fame»
Jacques mi accompagnò a casa, guidandomi nell'oscurità del bosco.

«Sono a casa» dissi entrando per la porta principale.
«ECCOTI QUI, FINALMENTE!» urlò per l'ennesima volta mia madre.
Non mi importava della sua sfuriata, speravo solo che il Vulpix si trovasse bene in quel rifugio.
Mangiai in fretta e filai in camera mia, non vedendo l'ora di poter andare da quel tenero mostriciattolo.
Oggi era venerdì, quindi avrei avuto l'intera giornata da passare con lui.

~~~~~~~~~~

Al mattino mi svegliai e uscì di casa verso le 8.00, usando la scusa del: "vado a fare i compiti da una mia amica".
Trovai facilmente l'albero cavo, utilizzando l'orologio di Carl.
L'unico punto dove immaginavo potesse esserci qualcuno era il Centro di cura, quindi mi diressi li.
Entrai e trovai Carl intento a lavorare a qualcosa che coprì subito con un lurido lenzuolo bianco.
«Ciao Beryl, cosa ci fai qui?»
«Ciao Carl. Sono passata a trovare il mio Vulpix»
Il ragazzo si mise a ridacchiare «Quel piccoletto è molto vivace. Ora è in camera tua, ma dovresti imparare a usare le pokeball, almeno potrò curarli quando inizierà a lottare contro gli altri Pokémon»
«Qui nessuno usa le pokeball» gli feci notare.
«Si, almeno per curarli»
«Mh, ok.. come si fa ad usarla?»
«Ti accompagno in camera? Così prendiamo il Vulpix e ti faccio vedere» mi disse prendendo tre pokeball.
«Ok»
Camminammo verso le camere parlando di cose comuni di vita quotidiana, lasciando -per poco- da parte i Pokémon.
Aprì la porta di camera mia e mi ritrovai il Vulpix tra le braccia.
La forza con la quale si gettò contro di me fu tale che persi l'equilibrio e caddi all'indietro, per fortuna Carl mi prese al volo. «Tutto bene?» mi chiese trattenendo una risata.
«Si, grazie» risposi arrossendo e coccolando il Vulpix. Sempre io dovevo fare queste figuracce...
«Dai, andiamo al Campo di addestramento» disse Carl con un'occhiolino.
Annuì e lo seguì per i corridoi.
«Jacques ed Emily dove sono?» chiesi dopo poco.
«Emily immagino che sia a casa e Jacques è qui, ma starà ancora dormendo»
«Intendi dire che Jacques abita in questo posto?»
«Beh, non proprio... lui ha una casa, però i suoi genitori non lo seguono molto. Anche se stesse lontano da casa per un anno, senza dire nulla, quei due non se ne preoccuperebbero minimamente. Quindi, quando gli gira, resta qui pure la notte»
«E tu?»
«Io solitamente rimango qui anche la notte. Guadagno soldi con dei piccoli lavori di manutenzione. Per esempio, se non ti funziona più la lavatrice, perché chiamare l'assistenza quando invece si può chiamare me?» spiegò ridendo.
Scossi la testa, ridendo anche io, ed entrai nel Campo di addestramento.
«Che tu sappia, il fascicolo del Vulpix l'ha preso Jacques?» mi chiese Carl tirando fuori le tre pokeball.
«Penso di si» sinceramente: non lo sapevo.
«Ok, allora, ti mostro come fare...»
«Perché hai tre pokeball?»
«Due in caso che tu sbagli. La terza è per il mio Pokémon»
Carl prese una pokeball, sulla metà bianca c'era scritto -probabilmente con inchiostro nero indelebile- Pikachu. Carl schiacciò un pulsante al centro, lanciò la pokeball in aria e ne uscì il famoso e graziosissimo topo giallo, con la coda a forma di fulmine, gli occhi neri, delle strisce marroni sulla schiena, le guance rosse e la punta delle orecchie nera.
«Un Pikachu! Che carino!» adoravo il Pikachu di Ash, con tutti i suoi "Pika-pika" e gli altri versetti strani.
Carl scoppiò a ridere «Anche Emily e Ilaria hanno fatto la stessa cosa. Soprattutto Emily»
Lo guardai confusa «Ilaria?»
«Si, la ragazza con i capelli di colore biondo rossiccio...»
«Ah... la ragazza di John»
«Visto? La conosci»
«No, li ho solo sentiti parlare in modo smielato»
«Ok, cambiamo discorso»
«Si, è meglio» dissi prendendo in mano la sfera rossa e bianca.
«Allora, schiacci il pulsante al centro e lanci la pokeball sul Vulpix. Non gli farai male, tranquilla»
Annui «Ehi, Diavoletto» dissi al Vulpix per attirare la sua attenzione. Feci come mi aveva detto Carl. La pokeball assorbì il mio Vulpix emettendo delle luci colorate, poi cadde a terra, traballò un attimo e si fermò.
«Bene, adesso il Vulpix è qui dentro » disse Carl passandomi la pokeball. «Se vuoi farlo uscire schiacci il pulsante, la lanci in aria -non troppo in alto- e la riprendi, però il Pokémon sarà qui fuori invece che lì dentro» disse indicando la pokeball che tenevo in mano.
Non riuscivo ancora a crederci, tutto ciò era assolutamente assurdo.
Seguì le istruzioni di Carl. La pokeball si aprì quand'era all'altezza massima, in un fascio di luci teletrasportò a terra il piccolo Vulpix, si richiuse e ricadde nelle mie mani. «Wow...» commentai meravigliata.
«Già, I'm a genius»
«L'hai fatta tu?!» chiesi a Carl.
«Beh, non proprio... avevo trovato un set di cinque pokeball vuote, le ho prese e studiate attentamente. Due le ho smontate per osservarne bene i pezzi e ho provato a riprodurli con la stampante 3D del capo di mio padre, nel suo ufficio» poi si mise a ridere «Mi ci sono voluti così tanti tentativi e sono stato sbattuto fuori dal luogo di lavoro di mio padre un sacco di volte»
«Almeno non lo hanno licenziato per colpa tua...» dissi mentre coccolavo il piccolo Vulpix agitato.
«Non lo avrebbero fatto, io e il figlio del capo di mio padre eravamo -e siamo tutt'ora- grandi amici. Conoscevo molto bene quel signore, sennò non sarei mai entrato nel suo ufficio»
«Tu sei stato il primo a trovare un Pokémon e a venire qui?» chiesi curiosamente.
«Si, se vuoi ti racconto come ho scoperto questo luogo, trovato Pikachu e costruito tutte le cose supermega fantasticose che ci sono qua dentro»
Jacques ha ragione, spesso si vanta come un pavone... però è simpatico. Pensai mentre dicevo «Si, sarebbe bello e utile per passare il tempo»
«Ok, allora...» disse Carl iniziando la storia.

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