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#POV JADE#
Il campanello mi sveglia, sposto la faccia di Marco dalla mia pancia e vado a vedere chi è.
Guardo dallo spioncino, Harry è davanti alla porta sorridente, mi guardo allo specchio sistemo i capelli e apro.
-Ciao bella, sono venuto a prendere i due diavoletti.-
-Oh, ma va sono stati due angioletti!!! Comunque stanno dormendo, vieni pure avanti che vado a svegliarli.- Harry entra e chiude la porta. Io svelta salgo le scale e sveglio Marco e Alice, li faccio vestire e ricompongo lo zaino. Marco corre inconto al padre che lo solleva e io arrivo con Alice. Gliela passo, mi paga e tanto e se ne va, quando il BMW ha superato l'ultima curva rientro e faccio colazione.
Come fa quel uomo ad avere quel non so cosa che aveva Beck? Okay, hanno entrambi i capelli lunghetti, ma la somiglianza si ferma li. Oh, ma che sto dicendo: lui è fidanzato/sposato!!! Non seguiro certo le orme di mia madre.
Rientro in stanza, apro la finestra e guardo fuori. Oltre a un po' di neve no c'è nulla. Rientro.
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Il campanello suona, scendo lentamente prendendo il mio tempo, passo davanti allo specchio in sala: i capelli mori e biondi arricciati in boccoli larghi, gli occhi truccati e il vestito verde acqua. Il campanello risuona.
-Arrivo- mi sbrigo a raggiungere la porta. Robbie è ben vestito, ha un mazzo di fiori in mano e un bracciale nell'altro.
-Ciao, sei bellissima- mi fa un baciamano al quale storgo il naso.
-Madam, il suo cavliere è qui.- mi mette in testa una coroncina d'oro sottile e al polso un bracciale di fiori come quelli nel suo taschino.
-Andiamo?- annuisco, una lamborghini è parcheggiata davanti a casa, mi apre la portiera, poi fa il giro ed sale. Il tragitto è silenzioso.
Si sente dal parcheggio la musica decisamente troppo alta. Raggiungiamo la palestra e quando scendiamo i gradini abbiamo gli occhi di tutti puntati. Io arrossisco e guardo per terra.
Per prima cosa andiamo ad un tavolo in disparte di comune accordo: nessuno dei due vuole ballare. La serata scorre tranquilla, io e Robbi chiaccheriamo di tutto e devo anche dire che mi sto divertendo molto. Decidiamo di andare a ballare, la musica rallenta e mi ritovo cullata tra le braccia di Robbie. D'un tratto un ragazzo cicciottello prende il microfono.
-Ragazzi siete stanchi?!?!- lo dice convinto, si crea il silenzio in tutta la stanza.
-Diciamo il re e la reginetta del ballo.- dice tutto eccitato.
-Robbie, ti prego andiamo.-
-Perchè?-
-Andiamo.- prendo la borsa ed usciamo dalla palestra. In macchina Robbie mi chiede:
-Perche ce ne siamo andati?-
-Non volevo sentirmi ancora una volta anormale.-
-Ma tu sei speciale.-
-Ecco appunto.-
-Lo dico in senso positivo.- cala il silenzio fino quando non siamo davanti a casa.
-Be allora ci vediamo.- gli mollo due baci sulle guance ed esco. In casa fa caldino, salgo i gradini e arrivi davanti alla stanza: la porta è chiusa ma io non mi ricordo di averla chiusa. Apro la porta.
-Ciao piccola.- una voce familiare... fin troppo. Corro e gli butto le braccia al collo.
-BECK!!!-
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