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#POV JADE#
-Buongiorno dormiglioni.- entra Ayn in camera e apre la finestra, l'odore forte del mare mi invade le narici.
-Ciao.-
-Oggi mare?- chiede.
-Um... veramente non so molto bene, preferirei tornare a Roma.- il che non è del tutto vero: ho un leggero mal di pancia e la testa mi gira.
-Va bene, allora ti lascio le chiavi della macchina.- annuisco, poggia le chiavi sul comodino ed esce.
-Beck, svegliati...- lo scuoto, si rigira... lo butto giu dal letto.
-Si si mi alzo.- si stiraccia, il mio sguardo va sui suoi addominali ma non ho coraggio di scendere.
-Ma prima dammi un bacio.- dice avvicinandosi. Mi alzo dal letto, lo bacio e poi piano piano facciamo lo zaino tra baci e carezze.
-Dai andiamo, prenditi le chiavi.-
-Perchè io? Non guidi tu?- sospiro prendo le chiavi e scendiamo. Faccio partire la macchina, Beck mi mette una mano sulla coscia, un brivido mi scende lungo la sciena.
-Non mi distrarre.-dico togliendo la mano. La riappoggia, la ritolgo. Andiamo avanti così per un po'.
-Allora guidi tu, così puoi mettere la mano dove vuoi.- dico accostando, mi slaccio la cintura.
-Va bene piccola, scambia i posti a sedere.- ripartiamo, questa volta poggio io la mano sulla sua gamba, sorride.
-Kiss me.- si sporge verso di me, gli do il bacetto sulla guancia. Non è contento e continua a stare verso di me. Lo bacio ancora e ancora...
@ora di pranzo
-Dai ci fermiamo da Mc? È tra 800 metri.-
-Va bene- dico rassegnata. Entra nel parcheggio e scendiamo dalla vettura entrando al Mc. Ordiniamo e la ragazza ci da i vassoi, mi fa sedere ad un tavolo vuoto. Mangiamo e scherziamo ma ad un certo punto sento una voce familiare... fin troppo famigliare.
-Ragazzi!!!- si avvicina Alessio e Mimmo, seguiti da Irene. Si siedono al tavolo, si vede che la ragazza non vuole stare con me ma non le lasciano scelta.
-Ciao.- li saluto a denti stretti.
-Com'è andata al mare?- chiede Mimmo sorridendo, quel sorriso no mi piace affatto.
-Bene, ci siamo divertiti.- risponde Beck sforzando di essere amichevole.
-Avete scopato?- chiede Irene mangiando una patatina.
-Mazza che delicatezza, è arrivato lo scaricatore di porto.-
-Stai zitta, troia.- pensando che potrebbe tirar fuori l'argomento Mimmo, sto zitta e affondo le unghie sulla coscia del mio ragazzo, ma non è della stessa idea e abbocca alla provocazione della biondina.
-Come la hai chiamata?!?- dice duramente e so che vorrebbe romperle la faccia a suon di pugni.
-Wow, calmi ragazzi. Va tutto bene.- dice Alessio e Beck torna a mangiare.
-Troia.- ripete Irene.
-Rimangiatelo. Se c'è una parola che non puoi abbinarle è troia.-
-Ma tu non lo sai?-
-Cosa non so?- okay devo portarlo via.
-Andiamo Beck.- lo supplico.
-Cosa non so?- ripete.
-Be chiedilo a Jade.- dice con un sorrisetto... vorrei spaccarle la faccia. Mi alzo, esco seguita da Beck. Appena in macchina ripartiamo, che culo mi sono salvata.
-Che cosa non so?- chiede. Che faccio glielo dico? Faccio finta di no aver sentito.
-Che cosa non so?- ripete ad alta voce.
-Parlava a vanvera, se tutto va bene si era solo cannata.-
-Jade, dimmi: sopporterò.- tiene gli occhi fissi su di me. Sospiro.
-Guarda la strada.- non mi ascolta.
-Sai quando mi hai vista con Mimmo la prima volta?-
-Si, mi ricordo.- stringe il volante, gli occhi su di me.
-Guarda la strada ti prego. Non era la prima volta che ci accadeva di cadere in tentazione.- volta la testa verso di me.
-Allora?-
-Guarda la strada. È successo solo due volte... tu eri lontano, lui era vicino e così dolce e... non ho resistito.- ora sto piangendo.
-Te lo sei scopato.- finisce la frase e anche nel suo volto vedo le lacrime.
-Ma ti guro, non è valso nulla: amo solo te.- sta muto con gli occhi sulla strada.
-Beck ti prego parlami. Beck.- gli prendo un braccio, volta lo sguardo e vedo solo le sue lacrime. Un camion ci suona e poi BUM il vuoto e la luce in fondo al tunnel.
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