Ventitreesimo Capitolo
Nota autore :
Ok non so per quale miracolo divino, ma sono riuscita ad aggiornare. In questi giorni non ho respiro però non potevo lasciarvi così.
... Un bacio e buona lettura...
**********
Dal punto di vista di Lorenzo
*Quella stessa sera*
Io mamma e papà eravamo preoccupatissimi. Isabella ci aveva avvertiti che avrebbe fatto tardi, ma ormai erano le undici di sera. Stavo impazzendo, camminavo su e giù per la stanza senza sosta. E se gli fosse successo qualcosa?!? No... No... Forse era ancora al conservatorio, però.... A quest'ora? Era tutto troppo strano. Ormai al limite sbottai dicendo:
-"Ora basta, non me ne starò qui ad aspettare?!? Io vado a cercarla!"
Mamma mi fermò, prese il telefono e compose un numero, chi stava chiamando? Le sembrava proprio questo il momento di spettegolare? La ignorai ed usci. Ero nel panico, se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato, sarei dovuto andare a prenderla, fanculo la scuola. Fanculo l'esame. Isabella era più importante. Giravo per Milano senza meta, urlando a squarcia gola il suo nome. A distrarmi fu il telefono. Lo presi e.... Grazian di dio era Isabella, così risposi tranquillizzato :
-"Isa amore......."
-"Lorenzo sono Cesare! Isabella è in ospedale.... Lei e...." aveva un tono di voce preoccupante..... No, no mio dio. Non può... No... Così risposi completamente nel panico:
-" No non può essere morta, no...."
-"Cretino non e morta?!?! Respira ma è stata investita... però non si sveglia. Raggiungici presto, non è in belle condizioni."
Il suo tono di voce sembrava roca, possibile che abbia pianto? Ma non avevo tempo per questo, così mi feci dare l'indirizzo, avverti i miei al quale mi raggiungetterò e partimmo per l'ospedale.
*********
Appena io e i miei genitori raggiungemmo l'ospedale, ci dirigemmo nella stanza dove era stata messa Isabella. Impallidì nel vederla completamente fasciata, intubata con dei respiratori. Non resistetti più, mi precipitai al suo fianco in preda alle lacrime. Era colpa mia?!?! Sarei dovuto andare a prenderla. C'era anche Cesare, che fu letteralmente agredito da mia madre:
-" COME SUCCESSO?!?! E PERCHÉ LA MIA BAMBINA HA LIVIDO IN FACCIA?!?! COS'È SUCCESSO!"
Cesare la giardava con rammarico, non ero sicuro, ma pensavo che sapesse più di quanto non voleva far credere.… Cesare dopo qualche minuto a fissarla con gli occhi rossi e umidi rispose con voce roca :
-" Io non lo so. Lo trovata nel parco semi nuda che correva in preda al panico. Ho provato a fermarla per sapere cos'è successo... Ma lei...."
-"Ma lei?!??" rispose mia madre con una nota di riprovero.
-"Mi a dato del mostro senza alcun motivo e se ne scappata verso la strada..."
Io non c'è la facevo più. Tutta questa situazione mi puzzava di strano. Isabella non gli avrebbe mai dato del mostro senza motivo, in più per quanto odiavo ammetterlo, Isabella considerava Cesare un amico e lei non dice queste cose ad un amico. Gli aveva fatto qualcosa, me lo sentivo. Mamma e papà erano in preda alle lacrime vicino ad Isabella, e mi venne spontaneo chiedermi, possibile che questa situazione sospetti soltanto a me? Forse ero troppo paranoico.….. Ma se così non fosse?... Forse Isabella gli aveva dato del mostro perché era spaventata e l'aveva scambiato per qualcun altro. Resta il fatto che tutta questa storia mi sembrava troppo strana. Decisi di non dire niente anche perché non potevo accusare qualcuno senza prove.
A distrarmi dai miei pensieri fu il dottore, che entrò nella stanza, guardò mia madre, poi mio padre ed infine a me. Sembrava stesse esitando. Forse la situazione era più grave di quello che credevamo. Il medico ci guardò con una strana espressione e disse:
-"buona sera, la ragazza sta bene ma.... Per il momento è in leggero stato di coma. A subito una brutto incidente. Si risveglierà, ma non vi so dire quando."
Il mio cuore si fermò. Isabella era in quella condizione a causa mia. Tutto perché non ero andata prenderla. Mi sentivo uno schifo, ero il ragazzo peggiore del mondo. Le lacrime scorrevano, piansi così tanto come non avevo mai fatto prima d'ora. Una mano si poso sulla mia schiena. Mi voltai. Cesare? Non me lo sarei mai aspettato da lui. Però guardandolo meglio vidi che anch'esso aveva un espressione vuota dipinta sul volto. Rimanemmo a fissarci per un paio di minuti, quando Cesare spezzò il silenzio attirando l'attenzione di tutti :
-"Credo che sia stata tutta colpa mia. Non ne sono sicuro. Ma ho paura di aver fatto qualcosa a Isabella senza volerlo!"
Tutti lo guardavamo confusi. Che voleva dire? Non feci in tempo a rispondere che mio padre si alzò dal posto letteralmente furibondo assumendo un esplosione autoritaria e rispose a Cesare :
-" Cosa vuol dire?!?! Che cosa hai fatto alla nostra bambina?!?!"
Cesare sembrava titubante, non l'avevo mai visto così. Di solito e sempre sicuro di se, con modi di fare spavaldi. Ma ora aveva un espressione avvolta nel panico. Si buttò sulla sedie, passandosi freneticamente le mani sul volto,iniziando a piangere come un bambino. Qualcosa non andava, lo vedevo. Mia madre ormai esasperata lo riproverò urlando:
-"PARLA CAZZO?!?! CHE COSA GLI HAI FATTO!!"
Lui ci guardò come non aveva mai fatto prima d'ora. Sembrava mortificato. So che avrei dovuto provare pena per lui. Ma proprio non ci riuscivo. Sentivo il sangue ribbollirmi nelle vene. Cesare dopo qualche minuto, disse con un tono di voce che non saprei nemmeno io spiegare, era tra l’affitto e lo spavento :
-" Io soffro di disturbo di personalità multipla. Da piccolo mio padre mi violentava e sia per vergogna che per paura non lo dissi mai a nessuno. Nemmeno mia madre lo sa. Voi siete gli unici. Fatto sta che lo faceva, non so il motivo, però so solo che questa cosa mi turbò molto, a tal punto che il mio cervello, secondo me credo, che creò questa mia seconda personalità per autodifesa. Il mio alterego fa cose che io non mi sognerei mai di fare. Purtroppo quando c'è lui io non ho ricordi di cosa ha fatto o detto. So solo che è imprevedibile. E quando sta sera ho visto Isa che..... E mi a detto.... Quelle cose, inizialmente non capivo, poi mi venne il dubbio che lui gli avesse fatto qualcosa. Non ne sono sicuro, ma visto che ho un vuoto di memoria penso che sia probabile.... " nella stanza biombò il silenzio, nessuno se lo aspettava. Ma se le cose stavano realmente così, in fondo lui colpe non è aveva perché e solo malato. Non si rendeva conto di quello che faceva.
Cesare iniziò a piangere, urlando a se stesso :
-" SONO UN MOSTRO, MI FACCIO SCHIFO?!?! SONO SOLO UNA BESTIA?!?!"
stava soffrendo parecchio, e né io né mia madre e tantomeno mio padre non sapevamo che dire. Era un ragazzo che aveva subito un tale trauma da segnarlo a vita. Non me la sentivo di girare il coltello nella piaga. Anche se mi faceva comunque arrabbiare il fatto che aveva potuto fargli qualcosa. Capì che lui stava soffrendo più di tutti noi, lo capivo dal suo sguardo che diceva il vero.
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Erano passate due settimane, e Isabella ancora non si svegliò. Vennero a trovarla anche Smeralda e i gemelli. Purtroppo non potè partecipare al concerto a piazza del duomo. Ma loro durante il concerto suonarono lo stesso, facendo un discorso in suo onore, spiegando al pubblico che la compositrice cui doveva parteciparvi anch’essa non potette esserci, a causa di un brutto incidente. Fu un gesto molto carino. Invece per le canzoni che doveva produrre, Vincenzo spiegando la situazione, e riuscì a racimolare un po' più di tempo, ma doveva svegliarsi o non l'avrebbero aspettata all’ungo e conoscendola questa l'avrebbe ferita più dell'incidente stesso.
A Cesare non dicemmo niente. Ma cosa potevamo dirgli?!?! Ci colse alla sprovvista con quella dichiarazione.
I giorni passarono e lei continuava a non svegliarsi, iniziavo ad avere veramente paura. Isa non puoi abbandonarmi, non ora. Non tu. Sei stata sempre così forte, vinci anche questa battaglia, fallo per me. Perché la mia vita non avrebbe senso senza di te.
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