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Ventisettesimo Capitolo

Nota autore :

Fino ad ora ad Isabella è andato tutto bene, però è arrivato il momento di movimentare la storia, per favore non odiatemi.

Ps finalmente mi è tornata l'ispirazione era pure ora XD

Buona lettura e spero che vi piacerà questo capitolo

*******

Quel giorno al conservatorio c'era un grande trambusto. Non solo nella nostra classe ma in tutte. Oggi sarebbe venuto un famoso produttore, di un importante casa discografia in cerca di nuovi talenti, per evitare che venisse assalito dagli studenti la sua identità sarebbe stata segreta. Ed e per questo che tutti per essere notati iniziarono a comportarsi da matti: chi suonava in ogni angolo della scuola, poi cerano quelli che cantavano fino allo sfinimento, chi faceva gruppo con i propri strumenti E poi c'eravamo io e Smeralda che non c'è ne poteva fregare di meno.

Guardai la mia amica e dissi :

-"Sicura che non sia una bufala?"

Lei mi guardò come un cane guarderebbe il proprio umano, storcendo la testa da un lato, con un espressione confusa. Così specificai:

-" Sarà vero che verrà quel produttore? Secondo me e solo una voce da corridoio. Insomma è tutto troppo strano, un famoso produttore che viene a cercare nuovi talenti proprio nella nostra scuola?!?" Lei fece spallucce e rispose:

-" Anche se Fosse vero, di certo non abbiamo nessuna speranza con te in giro.... E una partita persa fin dall'inizio "

Che esagerata, anche lei aveva talento. Quando suonava sentivo tutta la passione che ci metteva e non potevi fare a meno di sorridere, tanto era dolce la sua melodia. Ma nonostante il suo carattere forte e sicuro, quando si tratta di suonare aveva sempre poca fiducia nelle sue capacità. E questo mi dispiaceva, perché se avesse messo il suo carattere nelle sue melodie sono certa che sarebbe stata fuori dal comune. E incredibile quanto una persona possa vacillare per una sciocchezza. Ed io ero la prima, quando c'era mia madre, non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Nuova vita, nuovi amici, la musica che riempiva le mie giornate. E adesso eccomi qui più forte che mai a combattere le mie battaglie.

Arrivammo in classe e Vincenzo ci disse di sedersi. Sembrava al quanto strano, aveva un espressione più seria del previsto... Appena fummo tutti seduti esso disse :

-"Allora ragazzi. Come sapete oggi ci sarà un importante produttore. Esso ascolterà ognuno di voi e il fortunato, partirà per Londra. Avrà vitto e alloggio, farà concerti e crescerà come musicista o cantante. Insomma e un opportunità che nessuno di voi vorrebbe farsi scappare.
Ovviamente la sua identità rimarrà segreta fino a quanto non verrà scelto il fortunato vincitore. Se vogliamo dirla così. "

Stavo già per chiedere ulteriori dettagli, quando in aula entrarono quattro individui. Il primo era pelato grasso e basso, sinceramente incuteva un po' timore con la sua espressione dura e seria io gli avrei dato in torno alla cinquantina d'anni. Il secondo era alto con i capelli castani sembrava un ragazzino più tosto svampito, dubito che sia lui il produttore, insomma..... Non ne aveva proprio l'aspetto. La terza persona era una donna, vestita tutta di rosso con dei lunghi capelli biondi ed una espressione sicura di se, in torno alla quarantina d'anni penso, insomma la classica donna in carriera. E la quarta persona era anch'essa una donna, però è bassa e grassottella, con dei capelli neri corti, vestita in modo trasandato, non penso che sia lei.

Appena entrarono Vincenzo sistemò dei banchi di fronte a noi, posizionati l'uno accanto a l'altro. E quando presero posto Vincenzo ci disse :

-"Ok iniziamo. Il primo a suonare sarà Smeralda"

Smeralda mi guardò a occhi sgranati deglutendo rumorosamente, per darle coraggio le feci l'occhiolino, rassicurandola che sarebbe andato tutto bene.

*******

Dal punto di vista di Lorenzo.

Stavo tornando tornando a casa con Isabella. Come promesso, dopo quel brutto incidente la seguivo dappertutto, anche perché così pure io ero più tranquillo non volevo rivivere l'incubo di quella sera. Ma oggi Isabella mi sembrava particolarmente strana, provai più volte a chiederle cosa fosse successo, ma lei rispondeva sempre che stava bene. Anche se sa sapevo che mi stava mentendo.
All'ora di cena lei era ancora strana, avvolta nei suoi pensieri. Iniziavo seriamente a preoccuparmi. Era strana da questo pomeriggio.

Quella sera non riuscivo a dormire, ero preoccupato per Isa. Così scesi di sotto per fare uno spuntino di mezza notte. Ma appena arrivai di sotto mi fermai sulla soglia, spiazzato dal discorso che stavo sentendo:

-"Amore mio ma è una cosa bellissima, dovresti essere contenta!" disse mia madre con tono affettuoso.

-"E sono felice.... Però rifiuterò l'offerta!"

Di quale offerta stavano parlando? Mi sentivo confuso.

-" ma perché? Partirai per Londra, suonerai sotto la guida di un importante produttore, farai concerti. Qual'è il problema?"

-"Il problema è Lorenzo. Lo amo è non voglio abbandonarlo."

Ho sentito bene Isa stava rinunciando alla sua più grande opportunità per me?!?! Sentì la rabbia invadere il mio corpo. No ragazzina, scordati che io ti lascia buttare così il tuo futuro. Anche se la decisione che presi ferì più me che lei, non avevo altra scelta

* ********

*Qualche ora prima al conservatorio *

Finalmente era arrivato il mio turno, sentivo l'ansia che cresceva in me. Non per paura che non venissi accettata. Ma appunto il contrario, se mi sceglievano avrei dovuto rinunciare a Lorenzo, lo amato così all'ungo ed in silenzio che non volevo rinunciarvi. Non ora che quel bradipo aveva capito i suoi veri sentimenti per me. Vanzai tremolante impugnando il mio violino.

Iniziai a suonare l'unica melodia che mi rappresentava veramente. La mia prima melodia che scrissi. « la Violinista Fantasma» perché vi chiederete di quel titolo? Perché per anni a causa di mia madre mi sono sentita come un fantasma hai suoi occhi. Il dolore che mi fece provare, tutte le lacrime che versai uscivano fuori come note tristi. C'era chi ricordava il passato, mentre io lo trasformavo in musica.

Continuavo a suonare sotto lo sguardo dei giudici, con la speranza che trovassero quella melodia noiosa e troppo deprimente. Ma osservando i loro sguardi, notai che si erano commossi. Cazzo non ci voleva, così mi giocai l'ultima carta, sbagliai intenzionalmente qualche nota. E dopo di ciò mi fermai, fingendomi imbarazzata. Forse aveva funzionato, perché essi si guardarono con espressioni che non saprei decifrare. Poi uno di essi si alzò applaudendomi, era il ragazzo svampito non mi dire che....

-"Era questo quello che cercavo. E non preoccuparti per il finale a volte l'emozione gioca brutti scherzi. Ho scelto te. Tu verrai con me, sarai un ottima stella "

ASPETTA CHE?!?! Quello svampito era il famoso produttore? Che potevo fare!?! L'idea di essere stata scelta mi elettrizzava però..... Lorenzo. Una relazione a distanza non avrebbe funzionato. Ed io non volevo lasciarlo, così risposi titubante :

_" le dispiace se prima di darle una risposta ne parlo con i miei "

Quando intendo i miei mi riferisco a Maria, lei mi avrebbe dato un buon consiglio.
Quando uscì evitai lo sguardo di Lorenzo, chiaramente preoccupato. Sarà pure ottuso come il padre, però se sto male e il primo ad accorgersene. Dopo varie domande da parte sua se stessi bene, lo rassicurai dicendogli :

-"Tranquillo sto bene è solo stanchezza"

Vidi chiaramente che non l'avevo convinto, ma per lo meno non insistette. Quella sera a pranzo feci un segno a maria che dovevo parlare con lei. Maria capi al volo, e quando tutti andarono a dormire scesi in cucina dove c'era Maria che mi aspettava con impazienza. Appena mi vide mi chiese preoccupata:

-"Tesoro cos'è successo?"

-"Sono stata scelta da un produttore. Vuole che parta con lui per Londra e diventi la sua stella" risposi con tono afflitto.

-"Amore mio ma è una cosa bellissima, dovresti essere contenta!" rispose affettuosa. Così chiari i miei dubbi rispondendogli :

-"E sono felice.... Però rifiuterò l'offerta!"

-" ma perché? Partirai per Londra, suonerai sotto la guida di un importante produttore, farai concerti. Qual'è il problema?"

-"Il problema è Lorenzo. Lo amo è non voglio abbandonarlo."

Volevo andarci, ma non volevo nemmeno rinunciare a Lorenzo. Scoppiai a piangere come una bambina, rifugiandomi nel dolce abbraccio di Maria. Mi accarezzava la schiena, rassicurandomi:

-"Credimi gioia, io sono la prima che soffre. Non voglio vedere nessun'altra ragazza al fianco di mio figlio. Però hai fatto tanta strada da quando tua madre è andata via è non puoi fare un passo indietro. Non ora. Certe occasioni capitano una sola volta nella vita. Se Lorenzo ti ama davvero capirà e ti aspetterà. "

-" Io non parto senza di lui non voglio?!?! " risposi in preda hai singhiozzi.

Maria tentò di calmarmi ma senza successo, sentivo un dolore che bruciava dentro. Sarei partita oggi stesso se non fosse stato per il profondo legame che mi tratteneva qui. E non parlo solo di Lorenzo ma anche di tutta la sua famiglia. Come potevo separarmi così facilmente da loro?

Tornata nella mia stanza mi trovai Lorenzo, seduto sul mio letto a capo chino. Sembrava turbato. Mi avvicinai a lui tentando di capire cosa avesse ma esso mi scanso bruscamente e disse :

-"Isa devo confessarti una cosa!"

Io lo guardai dubbiosa. Cosa aveva? E perché mi scanso in quel modo? Tentai di avvicinarmi nuovamente a lui ma niente, esso mi scanso nuovamente. Ad un tratto alzo la testa, incrociando il mio sguardo, sembrava arrabbiato ma al tempo stesso triste.

-" Isa, io ti ho preso in giro. Non sono mai stato innamorato di te. Semplicemente provavo pena per te. Eri mia amica e non sapevo cosa fare quando tu confessassi i tuoi sentimenti. Inizialmente pensai che sarebbe andato tutto a posto, sperando che non cambiasse nulla tra di noi. Ma tu sei caduta in depressione e non sapevo che fare, non volevo vederti così. Perciò ho deciso di mettermi con te, nonostante non provassi niente "

Il mio cuore si spezzò, nonostante fosse già in mille pezzi. Lorenzo mi aveva dato il colpo di grazia. Le lacrime scesero ancora più forti di prima. Tremavo, singhiozzavo non sapevo come rispondere. Perché questa rivelazione... Perché proprio ora?

-" Lori dimmi chi è!?!" dissi con un tono di voce tra l'arrabbiato e il triste .

In un primo momento mi guardò confuso. Esito un po' ma poi rispose come se illuminato:

-"Non la conosci. Ma non posso più fingere. L'amo così tanto che rinunciarei a tutto"

Disse quella frase, non distogliendo lo sguardo da me. Era come se si stesse riferendo a me. Anche se non era così me lo disse lui stesso che amava un altra. Però poteva pure evitare di prendermi in giro in quel modo.. Non per tutto questo tempo. E presto la tristezza si trasformò in rabbia. Gli tirai un sonoro schiaffo in pieno volto e con le lacrime che mi solcavano le guance escamai furibonda:

-"Io me ne vado. Ma tu non mi vedrai mai più ti voglio fuori dalla mia vita"

Detto ciò iniziai a fare le valigie, urlando come un isterica. L'unico uomo che abbia mai amato si è preso gioco di me. Ti odio Lorenzo. Ti disprezzo ma al tempo stesso non riesco a smettere di amarti.

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