Le vacanze di pasqua erano alle porte, ma il mondo era come l'aria, incolore, insapore, inodore, il mondo era stramaledettamente noioso, insignificante.

Per quanto Amanda si sforzasse non riusciva a trovare il lato positivo della situazione, tantomeno riusciva a sorridere sinceramente, manteneva una costante apparenza falsa al fine di far pensare agli altri che era felice.

Il suono del campanello risuonò in tutta la casa e coprendo la canzone che Amanda ascoltava con gli auricolari, guardando il soffitto e pensando per l'ennesima volta a cosa stesse facendo il suo fantasma.
Scese al piano inferiore e aprì la porta.
Ad aver suonato era stata Ginny, la quale era stranamente emozionata e agitata, di solito era più pacata.

G "è arrivata anche a te?"
A "che cosa?"
G "la busta"

Amanda diede una rapida occhiata alla cassetta delle lettere.
C'era una busta piuttosto voluminosa sulla quale c'era scritto:"x Amanda, buon viaggio."

A"a quanto pare."
G "che bello, andiamo in vacanza!!"
A "si, ma dove?"
G "suppongo in Liguria, dentro la mia ci sono due biglietti del treno, uno da Milano a Genova e l'altro da Genova a Sestri Levante."
A" e dove sarebbe questo posto?"
G "io non lo so, ma Tomas e i nostri genitori si."
A" i nostri genitori?"
G" è già, a Sestri c'è un parente di Tomas da cui deve andare per le vacanze di pasqua e, visto che ti ha vista un po' giù e io sn la sua ragazza,
ha pensato di invitarci!!"
A"che gentile, ma dubito che i nostri genitori ci lasciano andare così facilmente."
G" infatti ci sarà anche mia madre con noi."
A"come pensavo...comunque, andiamo a preparare i bagagli! Non vedo l'ora di andare al mare!!"
G" non dirlo a me."

Partirono la settimana seguente.

A Sestri era nuvoloso, ma si stava piuttosto bene.
Le ragazze presero un appartamento in affitto, mentre Tomas andò a casa del cugino.

Amanda aveva dormito sul treno per Sestri e arrivata nella cittadina era piuttosto stordita.
Lei e Ginny uscirono dalla stazione e si trovarono davanti un enorme parcheggio seguito da un vialone con hai lati due gallerie aperte per i pedoni, piene di negozi e ristoranti.
Alla fine del vialone c'era un pezzo di strada è una specie di negozio con dietro degli alberi che impedivano di vedere oltre.
L'appartamento era in centro così si fecero guidare dal cugino di Tomas fino ad esso.
Arrivati alla fine del vialone si mossero verso sinistra, scoprendo la visuale gelosamente nascosta dagli alberi.
A qualche metro di distanza da loro c'era il mar ligure, in tutto il suo splendore, già, riusciva a brillare anche senza il sole.

L'appartamento in affitto era sopra un ristorante chiamato "Next".
Era in pieno centro, con la spiaggia è il mare a due passi, per non parlare dei negozi e ristoranti del luogo.

Appena le ragazze appoggiarono le valigie sul letto Tomas arrivò in camera e le prese dicendo"ok, ora andiamo nel luogo più bello del mondo, ve ne innamorerete"
Aveva un sorrisetto molto soddisfatto, mentre correva trascinando le due amiche verso "il luogo più bello del mondo", senza ascoltare una sola loro parola.

La destinazione era una spiaggia affollata dalla bellezza sconvolgente.
Poi le porto lungo alla terrazza da dove si scendevano le scale per raggiungere gli scogli.
Era così bella quella vista, tanto bella che anche il cielo, per qualche secondo, si aprì.
Il vento era al sapore di sale, era uno spettacolo unico, così perfetto, così giusto.

Portobello, anche definito baia del silenzio, aveva un atmosfera romantica, nuova, vacanziera, perfetta come un bacio, lungo e meraviglioso.
Agli amici non restò altro che perdersi in quella piacevole atmosfera, facendo alleviare il senso di mancanza lasciato da Emanuele.