La vita continua
I mesi erano passati e gli esami stavano per iniziare, mentre Amanda e Emanuele passavano lunghi pomeriggi a scriversi in chat.
Le labbra di Amanda venivano sottoposte a una continua tortura: mentre scriveva al telefono non poteva fare a meno si mordersele.
Nelle notti dei weekend avevano il vizio di scriversi fino anche alle tre del mattino.
Mentre per Emanuele studiare per l'esame non era affatto un problema, Amanda arrancava sempre più nello studio con la paura di non farcela.
La testa era occupata per tre quarti dal ragazzo e il restante dagli esami, ma il sorriso dolce di lui sovrastava i vani tentativi di concentrarsi della povera Amanda.
"DANZERÒ DI NOTTE CON LE NUVOLE, SFIDERÒ LA SORTE SENZA PIANGERE, COME SE FOSSSE PIOGGIA, COME SE FOSSE ARIA PER RENDERE LA VITA PIÙ SEMPLICE DI QUEL CHE È..."
La voce della cantante riecheggiava in tutta la stanza.
Amanda si alzò di malavoglia, era lunedì, ma non un lunedì come gli altri:era il giorno del tema d'esame.
La ragazza prese il cellulare dal comodino controllando le varie notifiche di whattsapp.
Tra queste ce ne era una di Emanuele.
❤️Emanuele❤️:
'Giorno rosellina, oggi c'è il tema, pronta piccola? Spero di poter scrivere su di te.
Buona fortuna tesoro😘'
Amy:
'Ciao fantasma.
Sono terrorizzata, ma sono sicura che se ti penserò sarà più semplice.
Spero anche io di scrivere di te, ti amo❤️!
Ci sentiamo a fine esame, ok?'
❤️Emanuele❤️:
'Ok, a dopo piccola, ti amo❤️'
'A volte siamo così sdolcinati da far venire il diabete, ma lo amo da morire'
Pensò Amanda prima di prepararsi e uscire di casa per andare a scuola con Ginny e Tomas per fare l'esame.
Finito l'esame Amanda corse a prendere il telefono e uscii da Ginny, la quale da brava secchiona aveva già finito e aspettava il fidanzato e la miglior amica per andare a mangiare.
Anche Emanuele aveva già finito ed era in attesa di chattare con la ragazza.
Dopo 20 minuti Tomas raggiunse le ragazze fuori dalla scuola, mise un braccio intorno a Ginevra e andarono alle meridiane per pranzare al "sushiko".
La settimana degli scritti passò in fretta e arrivarono i giorni degli orali.
Amanda sarebbe stata interrogata a tre giorni dalla fine degli scritti, mentre Tomas era uno degli ultimi e Ginny pure.
Emanuele era stato interrogato subito e passava il suo tempo al telefono a cercare di tranquillizzare Amanda o al computer.
Emanuele pov
Cavolo, sono nervosissimo!
Domani la mia piccola Amy avrà l'orale, sono sicuro che sarà bravissima e non avrà alcun problema, ma non posso fare a meno di pensare a lei.
Perché non posso essere lì? Per una sola mezz'ora? Non è tanto!
I miei "amici" si stanno allenando con gli skateboard.
Di solito sarei lì con loro, ma sono troppo occupato a pensare a Amy.
Si avvicina una ragazza castana, carina, ma ochetta.
"Hey, perché non ti alleni con i tuoi amici, se però vuoi fare altro potresti venire con me, ci divertiremmo!."dice l'oca con un sorrisetto malizioso che mi fa innervosire, per fortuna che Amy non è così!
" vattene, non ti voglio tra i piedi, sono preoccupato per la mia ragazza!" Sputo io acido e senza rivolgerle lo sguardo.
La stronzetta se ne va e io provo qualche mossa per poi tornarmene a casa.
Sono le 16.00 e mio padre dovrebbe arrivare a minuti.
Fisso la foto di mia madre e accanto un'altra in cui sono con Amy al parco e la porto sulle spalle.
Quella foto l'avevamo scattata a Sestri, eravamo in un parco a qualche metro dalla spiaggia e dal centro.
Un posto molto frequentato e dove c'erano tanti bambini.
Ricordo i volti inteneriti di Amy e Ginny quando hanno visto un bambino di circa tre anni cadere mentre correva verso la sorella di circa cinque anni, allora sono andate da lui e lo hanno aiutato, ma il piccolo piangeva, quindi Amy gli ha asciugato le lacrime e lo ha abbracciato e lui in cambio le ha dato un bacino sulla guancia, i marmocchi la adorano!
Sento la porta aprirsi e chiudersi facendomi tornare alla realtà.
Entrato mio padre mi saluta e io saluto lui, come al solito.
Entra in camera mia con in mano una busta e me la lancia, la apro e vedo due biglietti (andate e ritorno) da Roma a Milano e da Milano a Lecco.
Salto di gioia e lo abbraccio.
Sarei potuto arrivare in tempo per sostenere la mia rosellina!!
Misi i vestiti in un borsone, poi salutai mio padre e andai in stazione che era a circa un km e mezzo da casa mia.
Il viaggio fu piuttosto lungo e noioso, ma arrivato a Milano mi sentii subito meglio, mi sentivo più vicino a casa, più vicino alla ragazza che amo.
Salito sul treno per Lecco mi sedetti al primo posto disponibile e iniziai ad ascoltare la musica per non addormentarmi.
Arrivai a Lecco alle 22.00 circa e chiamai Tomas che mi venne a prendere con suo padre.
Ero a casa!! Non vedevo l'ora!!
Appena arrivato a casa di Tomas andai a dormire e mi addormentai col sorriso sulle labbra al solo pensiero che avrei rivisto Amanda.
La notte passò e la mattina non tardò ad arrivare.
Amanda si svegliò presto a causa dell'agitazione.
Si mise dei pantagegghins, una canottiera bianca e una felpa di una taglia più grande "presa in prestito"dal fratello.
Uscì di casa e si avviò verso cereda.
Si fermò davanti al cancello della grande villa dalle grondaie e persiane di color rosso acceso. La fissò per un tempo incalcolabile.
Poi sentì la mano venire presa dolcemente, come accarezzata.
Si girò e vide Emanuele.
In reazione sgranò gli occhi rimanendo paralizzata e disse in un sussurro:"sei solo un illusione, ma sei la mia illusione preferita!"
Si perse nei suoi occhi più profondi dell'oceano, profondi come l'universo.
Poi sentì una leggera e dolce pressione sulle labbra.
'Non era un illusione' quello fu il suo ultimo pensiero prima di appoggiare le braccia sulle sue spalle e passare le mani nei capelli corvini rispondendo al bacio.
"Sono venuto a sostenerti per l'esame" disse Emanuele staccandosi dal bacio.
Amanda lo guardo felice, ma anche un po' amareggiata perché aveva interrotto quel magnifico contatto.
I due si guardarono negli occhi come se il tempo e lo spazio non esistessero.
"Ho un regalo per te" sussurrò lui.
Amanda non si era nemmeno accorta della busta tra le mani di Emanuele.
" non ho fatto in tempo a impacchettarlo." Aggiunse sorridendo.
"Meglio, mi ricordo quello di Natale" ribatté lei ridendo.
Dalla busta tirò fuori un taccuino rilegato in cuoio con disegnate delle rose rosse sulla copertina.
Lo aprì meravigliata e dentro trovò una loro foto e sotto ad essa c'era scritto:"ci vediamo davanti alla villa con le grondaie rosse, ti amo!"
Volse uno sguardo al ragazzo che sorrideva soddisfatto e gli saltò al collo.
"Così potrai venire qui a scrivere i tuoi pensieri e la tua storia e io potrò leggerla! Raccontami la tua nuova avventura!"sussurrò per poi ricominciare a baciarla.
"Idiota, sei tu la mia avventura, sempre, e potrei aspettare tutta la vita il tuo arrivo su quello vecchio skateboard che mi porta al nostro posto!"disse dolce con le lacrime agli occhi.
La vita va avanti, la scuola, le relazioni, le esperienze, ma i ricordi, belli o brutti, restano per colorare la nostra vita con mille e più sfumature diverse, a volte sconfinando nelle tele delle vite delle persone a cui teniamo.
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