Le scuole superiori.
Già proprio quelle.
Non si può capire la paura di esse se non sentita in prima persona.
Quindi...
...I pensieri di Amanda.
Quando sto con Emanuele, mi sento al sicuro, niente può scalfire la mia felicità.
Ma nel silenzio del nostro tratto di strada, mentre guardo il panorama della città lontana, i brividi di una consapevolezza mi assalgono.
La consapevolezza del futuro.
Il futuro fa paura a tutti e nei nostri casi è anche peggio: noi dobbiamo scegliere la scuola che faremo, chi saremo... aiuto.
Emanuele mi proteggerà sempre, è e sarà sempre l'unica certezza che avrò, ma il futuro è imprevedibile e lui non mi può proteggere da esso, lui mi potrà sostenere davanti alle conseguenze.
Io farò lo stesso, ma intanto chi voglio essere?

...I pensieri di Emanuele.
Amanda ultimamente mi appare un po' turbata.
Vorrei sapere cosa la tormenta, questo comportamento non è da lei.
Vederla agitarsi agita anche me.
Ieri ho provato a parlarne con Tomas, Ginny gli dice qualsiasi cosa.
Lui mi ha riferito che ultimamente non dava molto ascolto alle parole di Ginny, perché presto sarebbero iniziate le vacanze di natale e al nostro ritorno avrebbero aperto le iscrizioni alle scuole superiori.
Io non ho paura del futuro in se, ho paura dei rimpianti; odio i rimpianti e sono contento di non averne con Amanda e Tomas, è un gran sollievo.
Sto scegliendo tra classico e scientifico.
Mi piacciono entrambi e vorrei fare l'insegnante per avere delle soddisfazioni dai miei alunni, però delle superiori, non sopporto i ragazzini lagnosi.
A volte mi chiedo cosa ha scelto Amanda, se fosse una scuola molto lontana e non riuscissi a vederla spesso credo che impazzirei.

...I pensieri di Tomas.
Le superiori, che rottura.
Non voglio scegliere adesso, ma se non lo facessi i miei mi manderebbero allo scientifico( e non intendo il Grassi, ma il Badoni).
Non so cosa fare, magari avessi la sicurezza di Ginevra.

...I pensieri di Ginevra.
Io fortunatamente so già chi sarò da grande: una giornalista e fotografa.
Ora ho solo due problemi: che scuola frequentare è come dirlo a mia madre.
Già, mia madre, la adoro e le voglio bene, in questi anni ho fatto di tutto per farla felice e renderla orgogliosa, però ora voglio diventare giornalista, non lavorare nell'ufficio di mio padre.

Quattro ragazzi con quattro problemi che devono scegliere chi saranno da adulti.
Sono solo quattro fuori di un enorme prato che aspettano di sbocciare.
Ora il dilemma è scoprire che colore nascondono.