Il saggio
Maggio è il mese della resa dei conti:la fine della scuola, la conclusione delle attività sportive o extracurricolari.
Il giorno del saggio era sempre più vicino e l'ansia di Ginevra aumentava costantemente.
Quell'anno il tema era Chicosky, infatti le ballerine avrebbero danzato sulle sue canzoni.
Per tutto l'anno lei e le sue compagne avevano preparato la coreografia, ma la preoccupazione non l'abbandonava.
Le prove erano appena finite; Genny uscì dalla sala e andò a cambiarsi nello spogliatoio per poi tornare a casa.
Uscita dalla piccola stanza si diresse al pianerottolo per raggiungere la madre, ma ad aspettarla c'era Tomas, il quale appena la vide non esitò a darle un bacio.
I suoi baci erano morbidi, dolci e gentili.
A ogni tocco delle loro labbra una scarica di brividi travolgeva Genny .
Dopo qualche minuto di baci Tomas si staccò e le disse:" ultimamente ti ho vista stanca, e non usciamo da un po', quindi ti va un succo o quello che vuoi al bar qui vicino prima di tornare a casa?"
Ginny fece finta di pensarci un po' e poi annuì felice.
Era da quasi due settimane che la coppetta non usciva, che fosse accusa delle prove di lei o degli allenamenti di lui e la stanchezza correlata.
Scesero le scale e si dirigero verso il bar che era a circa 10 metri di distanza dalla scuola di ballo.
Ordinarono un crodino ,un tè alla pesca e parlarono del più e del meno.
Stare un po' con Tomas la rilassava, poi la domanda bomba:" Ginny, quando devo comprare i biglietti per il saggio?"
Ginevra lo guardò stupefatta è leggermente preoccupata, poi rispose:" pensavo non venissi!"
" certo che vengo, non vedo l'ora di vederti ballare, so quanto ti impegni e vorrei trovare un buon posto." Rispose lui.
Ginny era in piena crisi di panico, l'idea che l'avrebbe vista ballare la terrorizzava e entusiasmava.
La paura di commettere errori la preoccupava, ma l'idea di vedere Tomas tra gli spettatori la faceva sorridere.
"Beh, non saprei, chiederò a mia madre di comprare un biglietto anche a te"
Poi la ragazza sfoderò uno dei sorrisi più falsi della storia, era tanto simpatica, ma una terribile attrice.
" piccola che hai? Non vuoi che venga?"
Ginny si morde nervosamente il labbro e rispose:" voglio che tu venga, ma..." si interruppe per un secondo, poi con un filo di voce aggiunse:" ho paura di sbagliare"
Tomas la guardò per poi scoppiare in una grossa risata:" tranquilla, sei bravissima, e se sbaglierai appena arriverà l'intervallo verrò diete le quinte e ti riempirò di baci fino a quando non ti convincerò a continuare a ballare."
La ragazza sorrise a quelle parole e lo baciò.
Era il giorno del saggio, il nervoso era alle stelle e dietro le quinte le ragazze si preparavano ad uscire.
Ginny fissava il secondo costume e sospirava aspettando che la compagna la chiamasse per ripassare la coreografia del balletto.
Le luci si abbassarono e lo spettacolo cominciò, tra il pubblico c'erano già i genitori di Ginny, ma accanto a loro la poltrona foderata di rosso era vuota, Tomas era in ritardo.
Le ragazze si prepararono a uscire, la musica cominciò,le ballerine entrarono aggraziate ed eleganti pronte a ballare su uno dei pezzi di Chicosky.
Di Tomas nessuna traccia, quando un ragazzo entrò di corsa nella sala e i suoi occhi si posero sulle ragazze.
Un sorriso a 32 denti comparse sul volto di Ginny, Tomas, il SUO Tomas, era lì a guardarla ballare.
Lo spettacolo fu un successo, ma il dopo spettacolo piacque molto di più a Ginny:una lunga serie di baci, complimenti e una splendida orchidea.
Quella notte Ginny e Tomas non fecero altro che scriversi fino alle tre
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