Importanti decisioni: II
Nolan guardava la piccola tazza di caffè davanti a sé ma non osava neanche sfiorarla.
I suoi pensieri erano altrove.
Da quanto Carter aveva avanzato l'ipotesi di un possibile modo di accaparrarsi tutto, non aveva fatto altro che pensare e ripensare.
Era vero, quell'idea non era affatto corretta, né divertente, nonostante ciò era l'unico modo per riprendersi tutto.
Nolan prese la piccola tazzina e sorseggiò lentamente quel liquido amarostico, facendo una piccola smorfia, per poi buttarlo giù tutto in un sorso. Odiava le cose amare, ma in quel momento ne aveva davvero bisogno.
Dopo essersi alzato ed aver ripulito la tavola, uscii dalla porta e prese giacca, borsa e chiave, per poi uscire di casa.
Dopo essere salito nella sua Station Wagon, accese e mise la musica a tutto volume.
Arrivò trenta minuti dopo all'ufficio.
Entrò velocemente e, come sempre, venne fermato dalla segretaria Lily.
<< Buon giorno Signor. Nolan>> disse cordiale la bionda, stringendo a se la piccola carpetta in velluto rosso, che Nolan le aveva regalato il Natale prima.
<< Buon giorno Lily, già qui?>> chiese Nolan distogliendo lo sguardo dalla donna.
Lei notevolmente delusa da quel contatto ormai perso, strinse i denti e sorrise:<< Si, giornata pesante, tutti i dipendenti dovevano essere qui prima delle otto e trenta>> si limitò a rispondere.
<<Nuovo cliente?>> chiese Nolan.
<<Quattro nuovi clienti>> rispose, facendo sussultare Nolan, che però rimase impassibile.
<< Bene, allora dobbiamo sbrigarci, portami tutti i documenti e le cartelle alla mia scrivania, vado un attimo da mio fratello>>. Disse Edmund alla bionda, che annui e andò via.
Solo dopo averla lasciata Nolan si accorse che Lily era leggermente diversa dal solito. I capelli sempre acconciati in un orrendo chignon, erano invece sciolti in delle morbide onde; gli spessissimi occhiali scuri erano scomparsi, sostituiti da lenti a contatto, che facevano risaltare gli occhio nocciola, il viso era ben curato, con un filo di trucco che la rendeva molto più attraente; ed a differenza degli altri giorni portava una minigonna bordeaux, ed una maglietta abbastanza attillata da far risaltare il seno ben proporzionato che possedeva.
Nolan si chiese del perché di quel cambiamento così radicale nella donna, fino ad arrivare alla conclusione più ovvia, ma più seccante per l'uomo.
La notte passata la settimana prima aveva cambiato Lily, tanto da renderla persino più attraente del solito. In effetti quando lui le aveva tolto i vestiti vedendola completamente nuda, aveva esitato, dato che si era rivelata ancora vergine all'età di ventiquattro anni. Alla fine avevano passato una bella serata, che però aveva imbarazzato tanto Lily, da prendere un permesso di quasi una settimana.
Nolan scosse la testa, non poteva essere, lei non era quel tipo.
Lily era la tipica donna pronta a rifiutare qualsiasi uomo nell'arco dei cinque metri attorno a lei.
Con lui era stato un caso, anche se la sua risposta era arrivata senza esitazione.
Nolan si incamminò pensieroso verso l'ufficio di Edmund. In quel momento non aveva il tempo e la voglia di pensare a Lily. Doveva cercare di convincere il fratello della sua idea, perché se Edmund non avesse accettato lui stesso non avrebbe potuto metterlo in atto.
Arrivato davanti la porta bussò delicatamente fino a ricevere risposta di entrare.
Quando Edmund lo vide rimase qualche secondo interdetto per poi distogliere lo sguardo e indicargli la sedia.
<<Buon giorno Nolan, strano vederti già qui a quest'ora>> disse continuando a guardare i documenti davanti a se.
<<Pensavo ti servisse una mano, per cui sono venuto in anticipo>> disse Nolan, Leggermente irritato per l'affermazione del fratello, sedendosi nella piccola poltrona in velluto.
<< Beh, si hai ragione. Ci sono quattro nuovi clienti in una volta e ci serve tutto il team completo>> disse noncurante.
<< Bene, potresti illustrarmi la situazione?>> chiese << E guardarmi in faccia per piacere>> continuò squadrandolo con i suoi profondi occhi grigi.
Edmund si girò verso di lui e lentamente gli spiegò tutto.
Nolan odiava il tono di voce con cui si rivolgeva a lui. Sembrava stesse parlando con un bambino.
<< Va bene, ho capito, grazie per la spiegazione fratello. Ora vado>> disse Nolan alzandosi spazientito.
<< Hey Nolan>> lo richiamò Edmund.
<<Si?>> rispose Nolan senza voltarsi.
<< Ho pensato che questo fine settimana potremo andare ad Haimond Hall, che ne pensi? Potremo incontrare Teresa e magari farci quattro chiacchiere riguardo l'eredità>> disse con un tono di voce più simile ad un ordine.
<< D'accordo, ci vediamo dopo>> stento Nolan, per poi uscire dall'ufficio di Edmund.
Odiava il suo comportamento distaccato, odiava la tranquillità con cui prendeva quella situazione.
Sembrava non gli importasse di quello che insieme avevano costruito.
<< Peccato>> sussurro piano Nolan andando via.
Edmund si rigirò tra le mani la lettera che Greg gli aveva lasciato. L'unico documento che attestava quello che aveva fatto.
<< Cosa devo fare fratello? Cosa?>> chiese rivolgendo lo sguardo verso il cielo. Non aveva mai creduto che l'anima resistesse alla morte, ma in qualche modo sperava che il fratello era da qualche parte, che stava aspettando il momento giusto per fargli conoscere la strada da prendere.
Edmund si sentiva messo al muro, non pensava che la morte di suo fratello avrebbe sconvolto in questo modo la sua vita.
Sospirando si rimise ad analizzare i documenti restanti.
La proposta di Carter era davvero l'unica soluzione per riprendersi la compagnia?
Effettivamente se uno di loro l'avesse sposata non c'era il pericolo che la compagnia finisse in mani sbagliate, perché effettivamente se lei si fosse risposata, sarebbe andata al marito. Questo era un punto a loro svantaggio, dato che la donna era ancora una ventenne, per cui c'erano tantissime probabilità che si risposasse e non con uno dei due.
Era una condotta errata, per non dire crudele nei suoi confronti, avrebbero ferito i suoi sentimenti, il suo orgoglio, ma del resto non sapeva neanche se quella donna meritasse simili attenzioni, poteva essere del loro stesso parere, poteva essere una donna senza scrupoli in cerca solo di un uomo qualsiasi in grado di far fruttare ancora più i profitti che avrebbe tratto.
Edmund riguardò la lettera, che apparteneva di diritto a Teresa, i pensieri che si facevano largo nella sua testa erano tanti, confusi.
Cosa vi era scritto in quella lettera?
Fu molto difficile sottrarsi al desiderio di prenderla e aprirla, ma Edmund non era certo il tipo da poter fare una cosa così poco decorosa.
Preferì distogliere lo sguardo ed indirizzarlo altrove.
Nel frattempo Nolan era tornato nel suo ufficio e insieme a Lily avevano sistemato alcune pratiche per il prossimo progetto.
<< Bene, passa questi a Hemmings e scrivi un'email a Thorn, digli di tornare prima dalle sue vacanze, e aggiungi che gli daremo un bonus al rientro, infine ringrazialo da parte mia. Se puoi chiama anche Robinson e Gomez, abbiamo bisogno di più personale>> continuò a dire a ripetizione Nolan, non staccando gli occhi dal computer.
Lily al contempo scriveva più velocemente che poteva tutte le informazioni ricevute dal suo capo.
<< Le ricordo che Robinson è entrata in maternità il mese scorso, non potrà essere presente>> disse Lily scrivendo velocemente al telefono.
<< Vero, lo avevo dimenticato, allora richiama anche Smith e Turner, dovrebbero essere liberi>> si scompigliò i capelli Nolan.
<< D'accordo>> rispose Lily.
Quando finirono di contattare tutti Nolan e Lily si presero una piccola pausa al caffè di fronte.
Era piccolo ma molto confortevole ed elegante. C'erano delle graziose poltroncine in ecopelle, i tavoli erano circolari per due o quattro posti al massimo, ai lati del locale c'erano grandi vetrate con vari decori opachi e piccole piante grasse che occupavano gli spazzi vuoti.
Nolan si sedette distrattamente in una poltroncina, sospirando pesantemente e massaggiandosi le tempie stanco.
<< Tutto a posto?>> chiese preoccupata Lily, sedendosi al sua fianco.
<< Sono sfinito, in questo periodo sto avendo un gran da fare, non ci volevano quattro nuovi clienti, dannazione!>>disse Nolan socchiudendo gli occhi per la forte emicrania.
Lily si incupì non riuscendo a proferire parola. Aveva paura di non essere in grado di sollevargli il morale. Lei sapeva bene che a Nolan importava poco delle donne che lo circondavano, lo sapeva bene, eppure ne era lo stesso attratta, anzi innamorata.
Lo aveva capito quando lui l'aveva baciata fuori dalla struttura, invitandola ad andare con lui. Anche se spaventata lei aveva accettato, ed aveva passato una nottata così passionale e appagante che si vergognava persino a tornare a lavoro.
<< comunque>> ruppe il silenzio tombale Nolan. << Pensiamo ad altro, com'è andato il fine settimana per te?>> chiese improvvisamente interessato.
Lei arrossì instintivamente di fronte al suo sguardo penetrante.
<< B-bene, mi sono un po' riposata>> riuscì a rispondere.
<< Ti prego Lily non comportarti in questo modo, se quello che c'è stato tra di noi ti mette in imbarazzo fai finta che non sia successo niente e dimentica>> disse irritato Nolan.
Lei rimase delusa da quell'affermazione, perché per quanto sapeva di non poter interessare minimamente a Nolan, in cuor suo sperava che almeno gli importasse di lei.
Abbassò lo sguardo << Non posso dimenticare, e non ne ho alcuna intenzione>> disse fermamente. Lui la guardò per brevi attimi<< Allora deve ritornare tutto com'era, professionalità>> rispose Nolan.
Lei alzò lo sguardo ed annui semplicemente.
Strinse la gonna con forza fino a farla sgualcire del tutto.
Frustrazione, rabbia, delusione, affollavano la mente della giovane donna. Lei lo amava, lo amava e non aveva intenzione di rinunciare a lui così facilmente, ma per il momento preferiva rimanere in silenzio, perché sapeva che quello non era il momento di parlare della loro relazione.
Quando finì la pausa entrambi tornarono a lavoro.
***
La sera Nolan si fermò in un pub. Entrato vide diverse cameriere in minigonna servire ai tavoli. Lui si accomodò in uno sgabello, una ragazza lì si avvicinò e con un gesto li toccò le spalle suadente.
Lui si voltò e rimase piacevolmente colpito.
Era alta, slanciata con forme al punto giusto, anche se era pesantemente truccata riusciva a intravedere il verde dei suoi grandi occhi, i capelli, sicuramente finti, di color rosso fuoco le scendevano dietro la schiena nuda. Indossava un semplice reggiseno in pizzo e una minigonna cortissima che le sfiorava a mala pena i fianchi ben proporzionati.
Lui sorrise maliziosamente e si girò completamente verso di lei.
<< Ciao bello, hai voglia di divertirti un po' con me?>> chiese accarezzandogli il viso fino a scendere nel collo e poi sotto la camicia leggermente aperta.
Lui le prese una ciocca di capelli cominciando ad arricciarla tra le sue dita, completamente attratto da lei.
<< Quando prendi?>> chiese.
<< Due e cinquanta a l'ora>> disse sussurrando.
Lui sorrise per poi prendere tre pezzi da cento è metterglieli sul seno prosperoso.
<< Dovresti farmi uno sconto Ginger, sono un tuo assiduo cliente>> alzò un sopracciglio attirandola a se.
<< Oggi è mercoledì bello, quindi non lamentarti>> sorrise e lo portò con se in una stanza al piano di sopra.
Passando per i lunghi corridoi scuri, Nolan teneva stretta la mano di Ginger, che lentamente lo portava nella suite loro riservata, ma la suoneria del cellulare lo fece fermare di botto. Lo prese con la mano libera << Pronto?>> rispose irritato.
<< Nolan dovrei parlarti riguardo l'argomento di stamattina, ho riflettuto a fondo, e credo di essere giunto ad una conclusione>> si schiarì la voce Edmund.
Nolan rimase in silenzio e bloccò Ginger che nel frattempo si era fermata con le braccia conserte sul muro.
<< Scusa ma in questo momento non mi va di parlare, sono parecchio impegnato>> sorrise guardando Ginger, che ricambiò compiaciuta.
<< Ma dove sei?>> chiese Edmund.
Nolan alzò gli occhi al cielo per l'invadenza del fratello. << Non ti interessa Ed, solo non posso parlare>>
<< Non sarai mica in uno di quelli squallidi pub vero?>> chiese esitante.
Nolan alzò le spalle<< L'hai detto fratello>>
<< Con una squallida escort suppongo?>> disse Edmund cambiando improvvisamente tono di voce.
<< Non squallida ma incredibilmente sexy>> sorrise malizioso davanti alla rossa davanti a se.
Dall'altra parte non si sentii niente, assoluto silenzio, probabilmente perché Edmund stava cercando in tutti i modi di trattenere l'impulso di urlargli contro per telefono.
<< Nolan si può sapere cosa ti passa per il cervello? Abbiamo appena perso il fratello e molte compagnie cercheranno in tutti i modi di riprenderci in situazioni piccanti per farci cadere, non credo sia il momento di spassarsela in un momento così delica>> << D'accordo correrò il rischio, ci sentiamo domani, notte Ed>> lo interruppe Nolan chiudendo e spegnendo il cellulare.
Si avvicinò a Ginger lentamente fino ad arrivare di fronte ad essa. << Dove eravamo rimasti?>> chiese abbassandosi e baciandola con foga, ancora nel corridoio, dove si lasciarono andare completamente.
Angolo autrice:
Ed eccoci qui, al terzo capitolo (incluso il prologo)del libro. Vi sta entusiasmando la serie? Spero di sì, vorrei sapere il vostro pare, spolliciate qualche like e scrivete qualche commento, un bacione e alla prossima😘😘😘
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro