Importanti decisioni: I
" Siete voi stessi l'artefici del vostro passato, presente e futuro"
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Quando furono arrivati dinanzi all'imponente palazzo, Edmund guardò negli occhi il fratello che non dava segni di ripensamento, si fece coraggio e spinse la grande porta per entrare.
C'era un via vai di gente, che non prestava la minima attenzione a chi fosse entrato, un alveare in continuo movimento.
Edmund si diresse con passo deciso verso la receptionist, per poi chiedere:<<Buon giorno, ho un appuntamento con il signor Carter Foster>> spiegò cortesemente alla mora che si trovava dietro il bancone.
<<Si, lei è il signor Edmund Gilbert Crawford?>> Disse controllando un foglio.
<<Si, sono io>> rispose con fermezza.
<<Bene, aspetti un attimo che controllo se il signor Foster è libero al momento. Aveva avvertito di quest'impegno, ma trenta minuti fa è venuto un suo cliente senza preavviso e credo siano ancora impegnati. Torno tra un attimo>> spiegò.
<<La ringrazio>> disse Edmund alla mora, che andò via molto velocemente.
<<Allora?>> chiese Nolan vedendo ritornare il fratello.
<< Sta vedendo se è libero>>
Nolan si limitò ad annuire, continuando a battere nervosamente i piedi.
Edmund trattenne a malapena una risatina per il comportamento di Nolan, che in certi momenti erano più simili a quelli di un bambino che a quelli di un adulto.
Dopo qualche minuto la mora ritornò al suo posto.
<<Bene, tutto a posto, potete andare>>rispose indicandoci la strada.
<<Si, la ringrazio infinitamente, arrivederci>> disse Edmund facendo segnale a Nolan di seguirlo.
Camminarono nei lunghi corridoi scuri, quasi neri, per poi ritrovarsi davanti ad una porta grigia, bussarono e dopo aver ricevuto conferma di entrare lo fecero.
<<Edmund, Nolan come state? Mi fa piacere rivedervi>> disse Carter appena vide i gemelli.
<<Ciao Carter, il piacere è tutto nostro>> rispose Edmund avvicinandosi e stringendo la forte mano dell'uomo.
Edmund notò una vena di stanchezza nel suo sguardo. Di certo sapeva che il suo non era un lavoro semplice ed a volte si ritrovava a dire o fare cose che probabilmente non gli aggradavano molto.
<< Beh — si schiarì la voce dopo aver salutato anche Nolan— devo ancora esporvi le mie più sentite condoglianze per vostro fratello. Mi dispiace tanto>> disse incupendosi.
<<Ti ringrazio Carter, però preferiamo non parlarne. Sai bene perché siamo venuti no?>> rispose Edmund cercando di smorzare l'argomento.
<< Hai ragione, comunque accomodatevi>> Carter li fece segno mostrandogli le due poltrone in pelle davanti alla sua scrivania.
I due si sedettero compostamente dimostrando una certa eleganza anche accavallando contemporaneamente le gambe.
In quel momento Carter accennò un lieve sorriso, perché pur essendo due opposti, due antipodi, i due nelle questioni importanti avevano una sincronia al dir poco sbalorditiva, pur negandolo a tutti.
<< Bene, credo sia meglio cominciare subito. Ieri ho parlato con Edmund per quanto riguarda l'eredità del patrimonio, dell'azienda e di Haimond Hall, sapete bene che andranno a Teresa Rinaldi Crawford, la moglie di Greg>>
<<Si>> rispose Edmund.
<< Greg qualche mese fa, era venuto da me, e mi aveva detto che avrebbe scritto un testamento da rispettare dopo la sua morte. Nel caso dell'eredità non vi avevo detto che Greg ha fatto mettere per iscritto che il patrimonio e l'azienda andranno a Teresa soltanto se lei si risposerà entro i cinquant'anni, altrimenti i soldi andrebbero in beneficenza, e l'azienda andrebbe alla banca, naturalmente se si scoprisse che Teresa è incinta di Greg anche se non si sposasse i diritti andrebbero a lei e poi al figlio dopo i ventun anni — disse Carter — cosa alquanto improbabile>> presentandogli il foglio in cui c'erano scritte le condizioni appena esposte.
A quel punto il viso di Nolan sembrò prendere di colpo colorito.
<< solo se si sposerà?>> disse con un filo di voce.
<<Si, soltanto se si sposerà. Inoltre nel periodo che precederà il possibile evento sarete voi a gestirla, dato che siete i fratelli di Greg>>
<< capisco>> rispose Edmund leggendo i documenti nel tavolo.
<< C'è altro?>> chiese Edmund squadrando Carter.
<< C'è un'ultima cosa in effetti>> disse incerto Carter.
<< cosa?>> chiese stavolta Nolan, carico di aspettative.
<< Greg ha lasciato due lettere, una per la moglie, ed una per voi, eccole>> disse porgendo due buste chiare ai fratelli.
<< L'hai già aperta?>> chiese Edmund.
<<No, ho voluto rispettare le ultime volontà di vostro fratello>> rispose Carter.
<< Capisco, tu che ne pensi Nolan, le apriamo ora?>> disse Edmund scrutando il fratello ancora deluso.
<<Va bene, apriamola>> rispose sospirando.
<< Bene, Carter a te l'onore>> disse Edmund porgendogli la busta.
<< Sicuri?>>
<< Si>> risposerò in coro.
<< Bene, la apro>> disse scartandola delicatamente. All'interno c'era una foto e una lettera. Carter poggio la foto sulla grande scrivania di mogano e prese tra le mani la lettera.
<< volete che la legga?>>
<< Si, prego>> disse Edmund poco convinto.
<< Allora dice:" Cari Edmund e Nolan, quando leggerete questa lettera io non sarò più in questo mondo. Mi dispiace dovervi scrivere le mie ultime volontà in questo modo, ma in questo momento credo sia molto meglio così. Io non credo di avervi dato un gran dolore non sono certo un uomo facile da amare, inoltre in questi anni non ho fatto altro che pensare a me stesso, e al bene del casato, trascurandovi. Questo per lo sconforto di aver perso nostro padre, la sua morte mi ha stravolto, proprio come quella di mia madre.
Avevo paura, paura di non riuscire ad adempiere tutte le mie responsabilità, di conseguenza Non ho mai chiesto il vostro parere pensando che non sareste stati in grado di svolgere determinato compiti. Inoltre vi ho sempre messo di fronte a fatti compiuti, come per il mio matrimonio, a cui entrambi non avete partecipato. Sicuramente siete venuti a conoscenza della mia decisione di dare tutto quello che riguarda i Crawford a mia moglie Teresa. Sicuramente sarete molto adirati, per non dire furiosi per questa decisione. Probabilmente penserete che io sia pazzo, pensiero più che lecito, ma vi assicuro, che la mia è stata una decisione ponderata. So bene che anche voi vi aspettavate una parte del patrimonio di famiglia, o almeno di ereditare la Crawford Corporation. Comunque ho qualcosa di migliore da offrirvi, la libertà che voi tanto desideravate. Non vi chiedo di perdonarmi o di accettare le mie decisioni, potete anche calunniarmi, o addirittura negare il grado di parentela che ci accomuna, non mi importa. Quello che ho fatto finora e per il vostro bene, e per il bene di Teresa, l'unica donna che io abbia mai amato in tutta la mia vita. Comunque, anche se non vi ho chiesto niente, desidero che voi facciate una cosa per me. Consideratelo come mio ultimo desiderio. Vorrei che vi occupaste di mia moglie almeno fin quando non avrà trovato qualcuno di speciale, qualcuno che la farà sorridere di nuovo. Perché come ben sapete fin quando Teresa non si sposerà tutto sarà nelle mani della banca, e nel caso dell'azienda sarà sotto la vostra responsabilità. Non vi chiedo di andare a vivere con lei o altro, semplicemente che ci siate per lei, e che l'aiutate. È ancora giovane e inesperta, per cui vi prego prendetevene cura da parte mia, perché io non ne sarò più in grado. Detto questo vi ringrazio, e spero che viviate una vita lunga e soddisfacente miei cari fratellini, sarete sempre nel mio cuore">>.Concluse Carter chiudendo la lettera e poggiandola sul tavolo.
Edmund rimase qualche minuto fermo, cercando di metabolizzare per bene le parole del fratello.
Nolan invece era rimasto quasi scioccato, i suoi occhi guardavano il vuoto più totale. Non riusciva ancora a credere a quello che aveva sentito.
Dopo qualche secondo la rabbia ebbe il sopravvento sul suo lato ragionevole. Si alzò di scatto e batte con violenza le mani sul tavolo.
<<Cosa ho appena sentito! Chi si crede di essere! Non solo non ci ha lasciato niente, ma cerca persino di impietosirci con le sue parole da fratello maggiore. Non ne posso più di questa situazione assurda>>. Disse con rabbia, stringendo i pugni.
<<Nolan calmati, siamo in uno studio legale, quindi risiediti e comportati da persona adulta>> disse Edmund fulminandolo con gli occhi.
<<Ed come posso stare zitto e buono? Come? Non hai sentito le assurdità che Greg ha scritto? Credo che sia tu quello che deve comportarsi da persona adulta, non hai battuto ciglio, come se non ti importasse di niente>> ribatte Nolan, sostenendo lo sguardo del fratello.
<<Mi importa, ma urlare e fare spettacolo non porterà a niente, anzi peggiorerà le cose>> disse indicando Carter.
Nolan come a capire la cosa si ricompose e si sedette di nuovo, abbassando lo sguardo, e mettendo le braccia conserte.
<<Bene, grazie Carter per averci letto le ultime volontà di Greg c'è altro che dobbiamo sapere?>> riprese la parola Edmund.
<<No, nient'altro>>
<< Allora credo che io debba chiederti cosa succederà d'ora in poi. Non possiamo di certo opporci alle volontà di Greg, ma c'è qualcosa che possiamo fare? Come hai ben capito questa faccenda non garba molto né a me, né a mio fratello Nolan. Soprattutto perché nostra cognata è ancora troppo giovane per prendere le redini di un consorzio così grande come quello dei Crawford>>.
<< capisco perfettamente il vostro punto di vista Edmund, e vi do ragione, ma non si può andare contro, e sicuramente non c'è nessun modo per raggirare la situazione. L'unica cosa che si può fare è>> si bloccò di colpo Carter, credendo di non dover continuare l'argomento.
<< Stavi dicendo?>> lo riprese Edmund.
<< Beh, l'unica cosa che potete fare è giocare d'astuzia e sfruttare queste condizioni a vostro vantaggio>>.
<< Cioè?>> domandò Nolan, di colpo interessato.
<< Se uno di voi due sposasse Teresa, tutto andrebbe al marito di Teresa, o almeno gran parte del patrimonio>>. Accenno Carter guardando negli occhi i due gemelli.
<< Non è una cattiva idea>> disse Nolan.
Edmund scatto a guardare il fratello, quasi sbigottito dalla risposta appena data.
<< A me invece non sembra una buona idea, anzi, credo sia il contrario>> intervenne Edmund.
<< Perché no fratello?>>
<< Perché non mi sembra giusto giocare con i sentimenti di quella ragazza>> rispose Edmund.
<< Beh, è vero ma sarà qualcosa di momentaneo, almeno fin quando non ci saremo ripresi tutto quello che in realtà spetta a noi>>.
<< Nolan cosa stai dicendo? È una cosa così assurda che non riesco a credere che tu voglia farla davvero>>
<< Ed cerca di ragionare, non stiamo facendo niente di male, stiamo soltanto rispettando quello che Greg ci ha scritto. Pensaci, se uno di noi due dovesse sposare Teresa, allora potrà occuparsi di lei, e nel contempo ereditare quello che spetta ad entrambi>>. Puntualizzo Nolan.
<< Ciò significa che noi dovremmo sposarla solo per il ricavato e non per amore. Se dovesse venirlo a sapere ne rimarrebbe delusa, se non sconvolta>>.
<< Ed non capisci? Riavremo tutto, ogni cosa. Al diavolo i sentimenti di quella donna, in cambio riavremo quello che ci spetta di diritto>> rispose sorridendo Nolan, quasi orgoglioso della sua affermazione.
Edmund si alzò spazientito, non riusciva a credere alle parole del fratello.
<< Ora basta Nolan, sei davvero un immaturo. Non ti permetterò di fare una cosa del genere, a meno che i tuoi non siano sentimenti sinceri. È vero, quella ragazza erediterà tutto, ma non per questo dobbiamo farle una cosa del genere. Quindi cerca di farti passare queste strane idee dalla testa>> rispose fermo Edmund, trafiggendo e ammutolendo il fratello Nolan, che lo guardò leggermente impaurito.
<< Bene, ora noi togliamo il disturbo Carter, grazie per la tua disponibilità. Tra oggi e domani ti farò avere quei documenti firmati>>
Disse Edmund prendendo i documenti e le due lettere nel tavolo.
<< Va bene, allora ci sentiamo>> rispose Carter stringendogli la mano.
<< Si, ciao e stammi bene>> rispose Edmund.
Quando furono usciti Edmund fulmino il fratello.
<< Che non ti venga mai più in mente di prendere una conversazione così delicata davanti ad altre persone>> disse con tono fermo.
<< Ed potrai anche essere mio fratello, ma non sei il mio capo né mio padre, per cui non accetto ordini da te>>.
<< potrò non essere tuo padre, ma ho il pieno diritto di correggerti>>
<< su cosa?>>
<< Passi la prima volta, ma la seconda non sarò così tanto buono con te, stanne certo>>
<< Una minaccia?>>
<< No, un avvertimento>> concluse Edmund passando avanti.
Lasciando indietro il fratello, che si limitò a seguirlo in silenzio.
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