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Il problema finale

Si svegliò. Era una stanza buia, non si vedeva niente, era legato ad una sedia.
Le forti luci a led si accesero, dando fastidio agli occhi del commissario, la stanza era completamente bianca, c'era anche un televisore, attaccato alla parete di fronte a lui.
Il televisore si accese, comparve la faccia di Esposito.
"Buongiorno carissimo...
Come stai? Tutto bene?"
Rocco non lo rispose, e lo guardò in cagnesco.
"Tu ora mi chiederai : ma che cosa ci faccio legato ad una sedia in questa stanza ?
Be' lo vedrai tra poco..."
Nella stanza entrò un uomo, bianco sulla quarantina, pelato, alto 190, e con dei muscoli da fare invidia a The Rock.
"Lui è mio nipote Gregorio, sei riuscirai a sopravvivere e ad ucciderlo, potrai andare avanti"
Il commissario che intanto stava cercando da quando si era svegliato di mettere fuori gioco la corda che lo legava, venne colpito da fortissimo pugno allo stomaco di quel bestione.
"Non preoccuparti, ci andrò giù così pesante che durerà poco la cosa, però soffrirai molto, questo te lo garantisco..."
Sferrò un altro pugno allo stomaco di Rocco che cominciò a sanguinare dalla bocca.
"Perché l'hai fatto bastardo?" Urlò il bestione mentre sferrava un altro pugno al commissario
"Cosa ho fatto?"
Il bestione sferrò un altro pugno, questa volta sull'occhio del commissario
"Lo sai benissimo cosa hai fatto bastardo! Tu hai ucciso mia zia!
Era come una madre per me e tu me l'hai portata via!" A quel punto il commissario riuscì a liberarsi dalla corda, riuscì a prendere la sedia e a tirarla in testa al gigante.
Il bestione cadde per un momento a terra, ma poi si rialzò subito, prese  il commissario per il collo e disse : " Ora ci divertiamo insieme ancora per un po' , e poi avrai il permesso di morire, anzi tra qualche minuto mi supplicherai di ucciderti"
Il commissario che era a mezza aria sollevato per il collo da quel bestione, gli sferrò un calcio nei testicoli e il gigante mollò la prese per un attimo.
A quel punto fu il commissario ad attaccare, un pugno all'occhio, poi allo stomaco e infine un altro che gli ruppe una costola.
" Stammi a sentire, io non ho ucciso tua madre, tuo zio è pazzo ti sta usand..."
Il gigante si riprese e gli sferrò un calcio nelle costole.
"Io... Non..." Gregorio, prese il commissario, e lo scaraventò contro l'altra parete.
Ma poi vide Caterina, sua moglie, e sua figlia, doveva vivere ancora un altro po', l'oscura signora doveva attendere un altro po'.
Si rialzò  prese parte di quella sedia rotta e la usò come un coltello, la  infilzò nel torace di quell'uomo, la sua canottiera si sporcò di sangue e cadde a terra.
"Non ho ucciso tua zia, non sono riuscito a trovare il responsabile, ma non l'ho uccisa"
Gregorio allora, si levò quel pezzo di legno affilato della sedia dal petto, si rialzò e cercò di sferrare un altro colpo, ma cadde a terra e morì.
Sullo schermo comparve lui.
Sì proprio lui, quello che per tutto quel tempo Rocco aveva conosciuto come Gantenaro : " Salve salvino commissario! Ti sono mancato?"

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