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Capitolo 13


Un uomo trascinò indisturbato un corpo , fino ad una stanza nei sotterranei del collegio.

Era notte fonda , l'unico rumore udibile era lo sfregolio del magione di lana ,del poveretto ,contro il freddo e duro pavimento di marmo.

L'uomo, arrivato nella stanza prescelta, prese in braccio la sua vittima e la buttò sgraziatamente su un vecchio divano consunto , in attesa del suo risveglio.
Sempre che fosse ancora vivo : il colpo era stato ,forse, un po ' eccessivo.

Si aggiustò meglio i guanti che indossava , guardò con disprezzo il "moccioso" davanti a sé, e , dopo aver chiuso la stanza a chiave , sparì nell'oscurità e nel silenzio di quei cunicoli sotterranei.

Fu così che, Mark, si svegliò l'indomani, con un forte mal di testa e un'amnesia passeggera .

L'importante era essere ancora vivo.

Non ricordava esattamente come fosse finito in quel luogo: aveva solo dei vaghi flashback del giorno precedente , con la consapevolezza che fosse successo qualcosa di importante.

"Ovvio, altrimenti non sarei finito qui dentro con una botta in testa "pensò massaggiandosi la nuca dolorante , sedendosi lentamente sul divano sgualcito.

Era abbastanza buio là dentro , quindi si alzò traballante e cercò un interruttore.

Dopo aver acceso la luce sentì un'imprecazione: fece un salto spaventato , ritrovandosi davanti un ragazzo assonnato, che si stava alzando dal piccolo letto posto vicino al divano.

《DARSHAN?》
Non poteva credere ai suoi occhi .

L'amico che credeva scappato era invece rinchiuso in quella stanza buia e sudicia.

Non perse tempo e lo abbracciò.
Gli era mancato molto ; almeno era vivo.

I due si erano conosciuti in orfanotrofio,  erano nella stessa stanzetta .
Inizialmente non andarono molto d'accordo , poi però, dopo che Darshan difese Mark da un bulletto, divennero inseparabili ,quasi fratelli .

Entrambi impararono a conoscere tutto l'uno dell'altro, dai gusti sul cibo a ciò che provavano in un preciso istante. Nessuno dei due fu adottato , quindi frequentarono sempre gli stessi corsi scolastici.

Dopo aver preso una borsa di studio per l'eccellente percorso svolto alle medie , riuscirono ad entrare nel famoso collegio.

Non fu sicuramente la scelta più giusta , infatti Darshan scomparve esattamente alla fine del primo anno , dopo aver scoperto che Althea era sua sorella.

Inutile dire che anche lui avesse il dono .

Mark , senza il suo amico, non fu più la stessa persona per molto tempo ; solo Jimmy riuscì a farlo tornare in sé.  La forza dell'amore.

Appena i due si staccarono dall'abbraccio, il ragazzo dagli occhi cangianti fu il primo a parlare.

《Mark...sei proprio tu? Se anche tu sei qui vuol dire che hai visto qualcosa di troppo.》la sua calma era sconcertante.

《Sono tre anni che ti cerchiamo.
Sei sempre stato qui?...》chiese allibito dalla situazione 《...non hai provato a scappare?》.

Il moro puntò i suoi occhi tricolore su quelli dell'amico; un'espressione confusa gli incornició il volto.

《No guarda, mi piace un sacco l'ambiente umido e fatiscente delle cantine》lasciò cadere pesantemente le braccia lungo i fianchi.

《Scusa...domanda stupida : Che facciamo ora ?》gli occhi erano lucidi per la preoccupazione mista a puro terrore .

Non voleva di certo rimanere in una cella sotterranea per i tre anni consecutivi.

《Ho sognato una cosa...》
**********

14:10

La campanella suonò ;il rumore terribile che produceva fu superato soltanto dalla felicità degli studenti che uscivano dalle classi per godersi il pomeriggio.

Concepcion camminò, come ogni giorno , in mezzo al corridoio, avvalendosi della sua popolarità, per fare una specie di sfilata di moda in mezzo ai suoi compagni che , dal canto loro, si dividevano al suo passaggio.

Raggiunse in fretta Janet , la salutò a malavoglia, e ,insieme a lei, si diresse nella sua stanza .

Varcata la porta , i suoi occhi incrociarono uno spettacolo poco gradito.

Anzi, peggio , molto peggio.

La risatina dell'amica la innervosì soltanto , senza contare il suo scontato commento :《 Wow Concy cara, qualcuno deve avercela molto con te , per averti chiamato Puttana ...con l'iniziale maiuscola per giunta!》si arrotolò una ciocca di capelli tra indice e medio.

La bionda osservò di nuovo le scritte nere, in vernice , sparse per i muri della camera.

"Dannazione, crede che sia io la colpevole: mai una volta che il suo dono funzioni, devo sempre fare tutto io!" pensò in preda allo sconforto.

Lentamente si voltò verso la rossa e , nel modo più falso possibile, le disse di uscire dalla stanza. Senza faticare ,obbedì.

《Chiunque sia stato ha il mio benestare . Stupida baldracca ossigenata...》borbottò Janet , una volta fuori dalla portata di Concepcion 《...è fortunata ad essere la figlia di...》non riuscì a finire il suo pensiero ad alta voce che il cellulare squillò.

《Pronto?...Sí , certo tesoro...come vuoi tu ...ho un'ora buca proprio adesso...il tuo ufficio?...Aspettami tutta calda , sto arrivando...ci sarà anche lui?...a tre?...oh , corro》e chiusa la chiamata si incamminò per i corridoi tetri e grigi.

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SPAZIO AUTRICE

Questo è il primo spazio autrice che faccio qui ...figo...

Ho notato che non commentate più : vi prego fatelo , almeno capisco se fa schifo o è carina .

Comunque, aggiornerò sempre ogni tanto, senza scadenze precise , perché col quinto anno non ce la faccio proprio.

Ad ogni modo questo capitolo è stato un parto .

Dovete sapere che io scrivo ad ispirazione momentanea , quindi non c'è nulla di prestabilito e alcune cose non le ho nemmeno programmate :un esempio la comparsa di Darshan.

A proposito , che ne dite ?

Aspetto risposte ...

Baci ,

♡◇ ♧ ♤ ☆ Jolly_998 ☆♤ ♧ ◇ ♡
 

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