6)L'orologio
>Narratrice<
Com'è bella, questo fu il primo pensiero che venne in mente ad Eren guardando la ragazza difronte a lui, sorrise intenerito al racconto della ragazza.
"E' una triste storia" commentò Eren dispiaciuto per la povera Dafne, costretta a trasformarsi in albero d'alloro per scappare dal suo inseguitore.
"Non esistono storie d'amore felici, pensa ad Orfeo ed Euridice, Achille e Patroclo, Apollo e Giacinto, Giasone e Medea, Piramo e Tisbe, Ero e Leandro, Ginevra e Lancilotto, Romeo e Giulietta, Adriano ed Antinoo e tante altre storie... La felicità non dura per sempre e l'amore non è immortale" finisce la ragazza accarezzando Merlino.
"Hai un concetto strano sull'amore, le ragazze della tua età la pensano in modo diverso" rispose Eren, sempre più interessato alla ragazza.
"Perché loro non l'hanno vissuto in prima persona" commentò la ragazza diventato seria in un attimo. La fronte di Eren si aggrottò e le sue sopracciglia si alzarono di colpo facendo assumere ad Eren un espressione curiosa.
"Parlo dei miei genitori...ma non mi va di parlarne, è una storia assai triste e non la voglio ricordare" disse la ragazza assumendo un espressione triste e nostalgica.
"Capisco" disse lui avvicinando la sua mano a quella della ragazza, lei arrossì, ma non spostò la mano.
"Ma ti farò ricredere sull'amore" disse il castano sorridendole e stringendole la mano più piccola di lei nella sua più grande.
Lei ricambiò il sorriso e rispose: "lo vedremo".
I due passarono tutta la mattina a parlare conoscendosi, parlarono dei loro pregi, dei loro difetti e anche delle loro passioni, ad Eren piaceva andare a cavallo, praticare le arti marziali medievali, fare scherma e leggere, mentre Margaret amava leggere, scrivere, passeggiare tra i boschi, dormire fuori casa d'estate sotto il cielo stellato e amava anche il profumo della pioggia a contatto con l'erba fresca. Eren rimase sorpreso da quest'ultima affermazione, ma ne rimase affascinato, come ogni cosa che lei diceva.
Le ore passarono così velocemente che i due persero la cognizione del tempo, solo dopo aver guardato l'orologio da taschino Eren si rese conto che erano già le 15:45 del pomeriggio, si alzò di scatto e disse che doveva andarsene, la ragazza si alzò di scatto come lui.
"Mia nonna mi ucciderà" rispose lei preoccupata, lui ridacchiò e salì sul cavallo.
"Ci vediamo domani pomeriggio sempre nello stesso posto?" chiese il ragazzo sul cavallo, lei strinse a se il gatto e sorrise.
"Va benissimo, a domani" disse con un grande sorriso, non riusciva proprio a contenersi, provava sentimenti contrastanti, non voleva innamorarsi di qualcuno, aveva visto cos'era successo ai suoi genitori e non voleva che accadesse anche a lei, ma allo stesso tempo voleva provare quel sentimento che aveva letto in così tanti libri, non riusciva a smettere di sorridere ed Eren non lasciava mai la sua mente.
"A domani" sorrise Eren, diede un colpo leggero con il piede al cavallo e lei incominciò a galoppare. Margaret rimase a guardare imbambolata il ragazzo e sorrise tra se e se. Ma quando abbassò lo sguardo e vide sull'erba qualcosa di luccicante, la ragazza si chinò e prese l'oggetto che si brillava, lo prese tra le mani e vide che era l'orologio da taschino di Eren, gli era caduto quando era salito sul cavallo. La ragazza osservò bene l'orologio, era fatto interamente d'argento luccicava al sole, per aprirlo si doveva schiacciare un piccolo pulsante, sopra aveva una catenina sempre d'argento e sul bordo c'era inciso un nome: Eren Jaeger.
Quindi era questo il suo nome: Eren Jaeger, la ragazza sorrise e si mise in tasca l'orologio, sicuramente Eren si sarebbe impanicato non trovando il suo orologio, quindi decise che gli e lo avrebbe restituito l'indomani.
La ragazza si voltò e tornò in casa sua, pronta per la ramanzina di sua nonna, ma non si sarebbe pentita di essere stata così tanto tempo con Eren, le piaceva conversare con lui, era simpatico, intelligente, perspicace e dolce allo stesso tempo. Si divertiva a passare il tempo con lui e il suo cuore impazziva al solo nominare il suo nome o anche solo pensarlo, felice si incamminò verso casa con Merlino che le miagolava dolcemente, come se volesse parlare con lei o come se sentisse le sue emozioni e fosse felice per lei.
ANGOLO SCRITTRICE
Salveeee, scusate per il capitolo breve, ma gli altri capitoli saranno più lunghi, comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e scusate gli errori, vi voglio bene ciaooo.
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