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4)Una buffa ragazza

>Narratrice<

Margaret sentì essere invasa da un vuoto, i suoi piedi non erano più poggiati sul tronco, chiuse gli occhi aspettandosi di sentire l'acqua gelida bagnarle il vestito, ma invece sentì la sua vita essere avvolta da qualcosa di esteso e forte, la ragazza aprì gli occhi terrorizzati e capì che quella cosa che le stava avvolgendo la vita era un braccio forte e muscoloso, guardò il suo salvatore, era un ragazzo con il viso ben dettagliato, i suoi capelli erano lunghi e castani, la sua pelle olivasta, ma la cosa che colpì maggiormente la ragazza erano i suoi grandi occhi verdi come lo smeraldo, Margaret si ci perse dentro, guardando quegli occhi si sentiva rilassata e calma. Il ragazzo fece uno sforzo e tirò la ragazza verso di se, per reggersi e non cadere si era aiutato con il ramo di un albero, Margaret avrebbe potuto aiutarsi da sole, poteva far allungare il ramo di quel ramo e sorreggersi, ma pensandoci non sarebbe nemmeno caduta se non si fosse spaventata, quindi non riuscì a pensare in tempo all'incantesimo da lanciare. In poco tempo la ragazza si ritrovò il volto dello sconosciuto davanti al suo, i suoi occhi grigi come il cielo pronto per una tempesta si mischiarono con quelli verdi come un prato fiorito di lui, il naso piccolo e rotondo di lei stava per sfiorare a quello grande di lui e i loro fiati si mischiarono. Ma la ragazza rendendosi conto di quello che era successo e ritrovandosi davanti a uno sconosciuto che poteva essere un violento si allontanò di colpo spaventata ed infastidita. Eren risvegliandosi dai suoi pensieri commentò: "Cosa pretendevi di fare, stava rischiando di cadere" commentò Eren severamente.

"Oh non ci provi nemmeno a dire una fandonia , io abito in questi boschi da quando sono nata e passo ogni giorno su questo tronco, è colpa sua se stavo cadendo" ribatté la ragazza infastidita.

"Colpa mia?" chiese il ragazzo.

"Ovvio, lei mi hai chiamato spaventandomi, io mi sono spaventata e sono scivolata" dice come se fosse ovvio la ragazza.

"Su questo ha ragione, ma io cosa posso farci se ho visto una ragazza che cercava di attraversare un fiume su un tronco traballante, molto pericoloso, volevo aiutarla Miss Non so nemmeno ringraziare un gentiluomo?" commentò con acidità il castano.

"Oh mi scusi Mr. Salvo tutte le donzelle in difficoltà, le sono davvero grata" rispose la ragazza con sarcasmo. I due ragazzi si guardarono e dopo un attimo di silenzio, scoppiarono a ridere entrambi.

"Nessuna ragazza mi aveva mai risposto in questo modo" disse il castano sorridendo alla ragazza scendendo dal tronco, le offrì la mano per scendere, ma lei la rifiutò ridacchiando e scese dal tronco alzando leggermente la gonna per non inciamparci.

"E io non avevo mai parlato con nessun ragazzo" disse lei sorridendogli.

"...aspetta...come- come non hai mai parlato con nessun ragazzo" disse il castano confuso.

"Siamo già passati a darci del tu?" chiese con un espressione furba la ragazza.

"Oh scusi, ha ragione, che maleducato" 

"No, sta tranquilla, stavo scherzando" disse la rossa sorridendogli.

"Comunque si, come già ti ho riferito io abito in questi boschi da quando sono nata, gli unici ragazzi con cui ho conversato sono i miei cugini" disse la ragazza accennando a quei due rompiscatole.

"Oh, che vita triste" disse sarcastico Eren.

"Ma finiscila" ridacchiò la ragazza camminando verso il grande albero. Eren ridacchiò e seguì la ragazza.

"Posso sapere come si chiama dolce fanciulla?" Eren incominciò a fare il galante, interessato a quella buffa creatura.

"Margaret Lily Bennet, ma preferisco Maggie e lei come si chiama gentiluomo che mi ha salvato la vita?" disse la ragazza sbeffeggiando il castano.

"Eren" dichiarò il ragazzo sorridendo alla ragazza. Il castano preferì non dire il suo cognome, la sua famiglia era molto famosa nel villaggio e non voleva che la ragazza gli stesse accanto solo per il suo ceto sociale, come facevano tutti gli altri.

"Eren e basta?" continuò la ragazza con un sorriso complice.

"Eren e basta" ripeté lui, lei gli sorrise e continuarono a parlare passeggiando nel bosco.

"Cosa ci facevi in questo bosco Eren e basta?" chiese lei stando al gioco.

"Passeggio spesso per questo bosco con il mio cavallo, ma non avevo mai visto quel sentiero che porta da questa parte del bosco.

"Hai un cavallo?" chiese con gli occhi che le brillavano.

"Si, vuoi vederlo?" chiese Eren. La ragazza entusiasta annuì, questo comportamento da bambina fece intenerire Eren che non aveva mai visto una ragazza della sua età comportarsi in quel modo.

"Questa è Pioggia" commentò Eren accarezzando la cavalla, la ragazza dai capelli scarlatti si avvicinò alla cavalla e le accarezzò il muso dolcemente.

"E' bellissima" rispose Margaret dolcemente.

"Si, è vero, è stupenda" disse Eren accarezzando la cavalla sulla criniera. Il castano notò che Pioggia si avvicinò alla ragazza e le poggiò la fronte contro al sua, non aveva mai visto Pioggia così, nemmeno con lui aveva mai fatto un gesto del genere, la ragazza continuò a tenere la fronte poggiata contro quella della cavalla e chiuse gli occhi circondando con le mani il muso del cavallo. Rimasero in silenzio per qualche minuto, Eren ammirò la scena con curiosità e interesse, il comportamento anomalo del suo cavallo l'aveva stupito e la buffa ragazza gli metteva ancora più curiosità. Era così strana, Eren sentiva di voler sapere di più di quella buffa creatura, preferiva la stranezza alla normalità, la rendeva unica.

La ragazza alla fine aprì gli occhi e osservò la cavalla sorridendo dolcemente. Eren guardò ammirato la ragazza, sentiva la sua voce bloccata, non riusciva a capire cosa era appena successo, ma quella sensazione gli era piaciuta.

"Cosa, cosa è successo?" chiese Eren stupito.

"Tu cosa intendi" chiese la ragazza fingendo di non sapere di cosa stesse parlando il ragazzo. Lui la osservò sospettoso, ma infine lasciò perdere quel discorso.

"Niente lascia stare" commentò lui.

I due passeggiarono lungo il viale, con la cavalla che li seguiva mangiando l'erba piantata nel terreno, parlarono a lungo, ma poco dopo Eren guardò il cielo e prese qualcosa dalla tasca...era un orologio da taschino.

"Dovrei tornare al villaggio" disse Eren guardando l'ora sul suo orologio da taschino (Thorn approva).

La ragazza annuì e disse: "ti accompagno?" chiese, il ragazzo annuì contento e  insieme passeggiarono verso l'uscita del bosco. La ragazza si fermò di scatto quando arrivarono alla fine della stradina.

"Cosa succede?" chiese il ragazzo leggermente preoccupato.

"Non ho mai superato questo punto, mi sono sempre fermata qui" disse la ragazza, il castano annuì comprensivo e le sorrise.

"Capisco, tranquilla, posso continuare solo" rispose con un dolce sorriso. Lei ricambiò ed annuì. Lei si voltò per tornare a casa, ma si fermò quando sentì la voce di Eren richiamarla.

"Domani sarai nuovamente qui?" chiese Eren alla ragazza. Lei si voltò e gli sorrise.

"Io sono sempre qui" disse lei sorridendo con gli occhi.

"Perfetto, a domani allora" disse Eren salendo sul cavallo e facendole un piccolo inchino. Poi diede una pacca con piede al cavallo e partì lasciando la ragazza dietro di se. Lei sorrise tra se e tornò al punto dove si erano incontrati per tornare a casa. 

Arrivata a casa per pranzo, cerco di togliersi dal viso quel sorrisino ed entrò in casa. Vide subito sua nonna cucinare, mentre suo nonno con un coltellino sistemava una scultura costruita da lui, la ragazza diede dei baci sulle guance dei nonni e salì in camera sua. La rossa si gettò sul suo letto con un sorriso e ridacchiò guardando i fiori e le piante che comparivano sopra il suo tetto.

Non vedeva l'ora che fosse domani mattina...

ANGOLO SCRITTRICE

Salveeee, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e perdonate gli errori.

Questo è quello che vede Maggie dal tetto di camera sua.

Questo è il cavallo di Eren, si ho preso ispirazione da Spirit ahahha.

Comunque Come state? Io bene dai, sto per andare in piscina e non vedo l'ora, voi ci siete già andati?

Parole:1331

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