3)Eren
>Narratrice<
Le grida dei mercanti svegliarono Eren Jaeger dal suo sonno profondo. Il ragazzo dai folti capelli castani, si mise a sedere sul letto assonnato, si voltò verso la finestra che aveva vicino e scese dal letto, avvicinandosi alla finestra vide i mercanti che commerciavano e cercavano di vendere i loro articoli ai passanti, i cavalli con le carrozze passeggiavano per il villaggio, i bambini ridacchiavano e giocavano tra di loro, le donne guardavano le mercanzie che venivano vendute, gli uomini andavano a lavorare e gli ubriachi si dirigevano verso le locande, andando a bere di prima mattina, Eren riuscì anche a vedere il cardinale Gregory conversare con suo padre Grisha Jaeger, il cardinale e Grisha erano buoni amici e soci, Grisha catturava le streghe e il cardinale dava il consenso per bruciarle al rogo, sosteneva che le streghe fossero mogli del demonio e che dovessero essere eliminate fin da piccole, Eren non era interessato alla ciaccia alle streghe, ma non si fidava di quelle donne, ma non potete dargli una colpa, è stato indottrinato fin dalla nascita dal padre e dal fratello maggiore che le streghe dovessero essere eliminate.
Eren sbadigliò e si avvicinò al bagno, si preparò per uscire e scese le scale della grande casa in cui viveva, la casa era costruita interamente in muratura, le scale erano di marmo bianco con sopra un tappeto porpora, le mura erano tappezzate di quadri di famosi pittori e di dipinti della famiglia, la casa era piena di candelabri d'oro e sua madre amava collezionare tappeti pregiati, così da sfoggiare agli ospiti quando ne entravano nella loto casa, Carla aveva collezionato così tanti tappeti che molti dovettero essere infilati dentro degli armadi, perché erano troppi.
Le tende di stoffa pregevole adornava la casa, facendo entrare una luce soffusa. Eren entrò dentro la sala da pranzo, si sedette con eleganze di fronte al fratello maggiore Zeke, il fratello era nato dal primo matrimonio del padre, infatti Grisha aveva sposato Dina una cacciatrice di streghe, ma la donna morì uccisa da una strega, Grisha si risposò qualche anno dopo con Carla una duchessa di Londra, con un lungo viaggio la portò in Irlanda e la mise incinta, da quella gravidanza nacque Eren, i due fratellastri anche se avevano due madri diverse si vollero bene fin dal primo istante, Eren diceva tutto a Zeke e Zeke dava sempre consigli utili al fratello minore, Zeke compiendo la maggiore età divenne un cacciatore di streghe come il padre e la madre.
Accanto a lui era sistemata comodamente sua madre Carla, una donna bella con occhi verdi e capelli castani legati in un' acconciatura complessa.
Mentre alla destra di Zeke era seduta Mikasa, la sorella adottiva dei due, Mikasa era orfana, aveva perso i genitori a 10 anni, Grisha e Carla erano cari amici dei signori Ackerman, quindi decisero di adottarla, Mikasa era una ragazza diversa dalle altre, portava i capelli corti con un taglio maschile, i suoi occhi erano affilati e sottili e preferiva gli sport maschili al cucire o allo spettegolare, molti uomini avevano provato a chiedere la sua mano, ma lei aveva sempre rifiutato freddamente, Carla sperava che Mikasa si sposasse e le desse dei teneri nipotini, ma questo all'età di diciannove anni non era ancora successo.
"Buongiorno" salutò Eren.
"Buongiorno caro, dormito bene" gli chiese sua madre incominciando a mangiare. Una delle cameriere si avvicinò ad Eren e gli poggiò una torta alle fragole sul piatto di ceramica decorata con fili d'oro. Eren prese la forchetta e iniziò a mangiare, insieme ai suoi familiari.
"Benissimo, grazie"
"Ho visto nostro padre parlare con il cardinale, cosa succede?" chiese Eren al fratello maggiore. Zeke bevve un sorso di tè dalla tazza bianca e poi rispose al fratello: "credo che nostro padre stia chiedendo al cardinale il permesso per fare una spedizione nel bosco, alla ricerca di altre streghe" finì la frase con un tono aspro, Zeke odiava le streghe e le voleva sterminare tutte dalla prima all'ultima.
"capisco, tu parteciperai?" chiese Eren bevendo un sorso di caffè Italiano.
"ovvio, e dovresti incominciare a pensare di partecipare, hai ormai 20 anni, sei abbastanza grande da poter cacciare quelle maledette" disse con durezza il biondo. Quando si toccava il tasto streghe, diventava freddo e cattivo con tutti.
"ci penserò, ma lo sai non amo le spedizioni, preferisco fare una passeggiata a cavallo per il bosco" commentò Eren sistemandosi i lunghi capelli castani legati in un codino.
"quando taglierai i capelli?" gli chiese Mikasa spezzando il silenzio.
"mi piacciono molto così, non credo li taglierò presto" commentò Eren finendo la sua torta. Si alzò lestamente dalla tavola e disse: "vado a fare una passeggiata con Pioggia".
"Sta attento" disse sua madre alzandosi anche lei dal tavolo insieme agli altri due fratelli.
Eren si avvicinò alla scuderia, per un nobile come lui non era permesso sistemare il proprio cavallo o si sarebbe sporcato, ma Eren amava stare a contatto con i cavalli, preferiva parlare con i cavalli che con le persone, erano più facili da capire, sistemò Pioggia e ci salì sopra, Pioggia era una cavalla ormai vecchia, è il cavallo di Eren da quando è nata e ormai erano affiatati, Pioggia era bianca e aveva delle macchie marroni intorno al corpo, anche se era anziana era molto alta e atletica. A galoppo Eren entrò nel bosco pieno di grandi e alti alberi, amava sentire il vento che gli sfiorava la pelle delicata e amava sentire l'odore dei fiori e della natura.
Eren passeggiò per un bel tratto di strada, vide un sentiero che entrava maggiormente nel bosco, non aveva mai preso quella strada, quindi decise di visitarla coraggiosamente.
Cavalcò Pioggia facendo attenzione agli animali selvaggi e hai rami degli alberi, il vento gli scompigliava i capelli lunghi e gli faceva bruciare gli occhi verdi. Ma si fermò di scatto vedendo che una chioma di capelli rossa scarlatta, scese da cavallo e si avvicinò alla donna lentamente e silenziosamente. La ragazza non si era accorta di niente e continuava a camminare sopra il tronco sospeso su un fiume, Eren si accorse che la ragazza era scalza, sarebbe scivolata e questo non poteva permetterlo.
"ehy, tu" la richiamò, la ragazza cercò di voltarsi spaventata, ma scivolo dal tronco...
ANGOLO SCRITTRICE
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perdonate gli errori, come state? Come stanno andando le vostre vacanze e che ne dite della storia vi sta piacendo?
A me sta piacendo tanto scrivere questa storia, mi attira molto l'argomento delle streghe.
Parole:1086
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