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15)Vecchio Amico

Una ragazza dai capelli rossi scappa, cerca di correre più veloce della sua inseguitrice, il vento le scorre tra i capelli, i suoi piedi nudi incontrano l'erba bagnata, i granelli di cenere le si attaccano al viso sudato, l'odore di bruciato le si infila dentro le narici bruciandole leggermente, è stanca, ma continua a correre, ha paura, ma non potrà continuare a scappare, dovrà fermarsi e lottare come hanno fatto le altre streghe, ma una radice di un albero la fece inciampare, la ragazza cadde sbucciandosi le mani e le ginocchia, i capelli rossi le finirono davanti al volto, il suo cuore batteva forte per lo sforzo, ma soprattutto per la paura.
"Finalmente ti ho trovata, sei morta!"

Eren odiava svegliarsi la mattina, odiava aprirei sensibili occhi e venire accecato dalla luce del sole cuocente come puro fuoco, odiava essere svegliato dal bussare alla porta dei domestici o dal clamore degli abitanti del villaggio e dei mercanti. Non sopportava tutto questo, ma amava svegliarsi con il profumo dei dolci che preparavano i cuochi, amava svegliarsi con il dolce cinguettio degli uccellini, amava svegliarsi con la brezza mattutina che entrava dalla sua finestra aperta, amava svegliarsi con il buon odore dei fiori che si trovavano sul suo balcone, amava svegliarsi con la freschezza della brina mattutina, ma soprattutto amava svegliarsi tra la morbidezza dei suoi cuscini. Quella era una delle mattine che più amava, infatti Eren venne svegliato dal cinguettio degli uccellini, dal venticello mattutino che passa tra i suoi capelli e dal profumo dei fiori, aprì gli occhi leggermente aspettandosi di venire accecato dalla luce potente del sole, diversamente da quel che pensava riuscì ad aprire gli occhi tranquillamente, il sole non colpiva il suo volto, con delicatezza Eren si sedette sul suo letto morbido e dopo aver fissato per qualche attimo il vuoto e scese dal suo letto, i suoi piedi nudi colpirono il pavimento di marmo bianco freddo, rabbrividì al contatto freddo del pavimento con i suoi piedi caldi, si alzò dal letto e si diresse verso il bagno. 

Dopo essersi lavato e cambiato, scese le scale della sua dimora e si diresse verso la sala da pranzo, notò che nella stanza non c'era nessuno, stranito guardò uno dei tanti orologi in casa e vide che si erano fatte le 9:00, era tardi per lui, si avvicinò alla tavola e vide che sua madre aveva ordinato alle domestiche di lasciare tutto così com'era, Eren prese un pezzo di torta con le mandorle e la mise su un piattino, nell'altra mano prese una tazza di te caldo e si diresse verso la libreria della magione Jaeger, si sedette su un tavolino bianco e poggiò le cose che aveva in mano, poi si avvicinò alla libreria della letteratura inglese, aveva finito di leggere un libro proprio la notte scorsa, dopo aver guardato per bene scelse un'opera di Shakespeare: Amleto, era un libro da poco uscito e non vedeva l'ora di leggerlo, ne aveva sentito parlare bene dalle lettere del suo vecchio e caro amico Armin. 

Il suo amico Armin viveva in un villaggio non troppo distante dal suo, anche Armin era un nobile, i suoi genitori erano plebei, divennero dei noti mercanti di stoffe pregiate e divennero ricchi fino a possedere un intero villaggio e ad avere molti mercanti che lavoravano per loro, viaggiavano molto quando Armin era piccolo e veniva lasciato al nonno paterno, ma l'ultimo dei loro viaggi non andò a finire bene, dei pirati avevano attaccato la nave dei due coniugi Arlet che viaggiavano su quella nave e morirono, lasciarono tutte le loro eredità all'unico figlio Armin Arlet, Eren ed Armin si conobbero in una festa del villaggio di Armin, da allora divennero così amici che si tennero in contatto con mille lettere, ogni mese c'erano almeno due o tre lettere diverse da parte di Armin ed Eren ne mandava di rimando. Non si vedeva con Armin da un anno e aveva scelto proprio Amleto per sentirsi più vicino all'amico.

Dopo aver letto una cinquantina di pagine, Eren chiamò una domestica che portò via il suo piattino e la sua tazza, si diresse verso il bosco, voleva andare a trovare Maggie, più i giorni andavano avanti e più lui sentiva la sua mancanza quando lei non era con lui.

Quando uscì dalla casa vide un suo messaggero scendere da cavallo, il messaggero corse verso Eren e dopo averlo salutato gli diede una lettere, Eren gli sorrise e poi aprì la lettera e lesse il messaggio.

"Caro Eren,

non ci vediamo da molto tempo, ho letto la tua ultima lettera dove parlavi  dei libri che hai letto, anche io ho letto la storia di Daphne e di Apollo o quella di  Laodamia e Protesilao, hai ragione sono davvero incantevoli, ma adesso voglio sapere hai letto Amleto come ti avevo consigliato? Io non riesco a fare altro che pensare a quel libro e adesso vorrei altri libri dell'autore, trovo William Shakespeare davvero unico, ha uno stile di scrittura scorrevole e sa farti immedesimare nei personaggi.
Ma adesso parlami meglio di questa nuova ragazza e dimmi è davvero così bella come dici? Hai descritto che i suoi capelli sono rossi come il fuoco, non come quelli di una strega vero? Potresti mettere in guai seri con tuo padre se fosse così. Ma tranquillo non c'è bisogno che me lo dici, perché la vedrò di persona, si hai sentito bene Eren, mentre tu stai leggendo questa lettera io sono in viaggio per venire da te, ti raggiungerò e conoscerò Historia e questa ragazza misteriosa, sono  molto curioso.

Il tuo caro amico Armin"

La gioia di Eren era inesprimibile, i suoi occhi risplendevano di luce viva e aveva un sorriso che partiva dall'orecchio sinistro fino a quello destro, dopo aver avvertito i suoi genitori dell'arrivo di Armin andò verso la sua amata volendo condividere la grande notizia, non le aveva mai parlato di Armin ed ora era arrivato il momento...La vide sconvolta per tutta la giornata e non le parlo di nulla, era come distratta da qualcosa che lei non le voleva dire.

Era il pomeriggio del giorno dopo, la mattina Eren aveva letto Amleto insieme a Maggie che rileggeva Romeo e Giulietta, si erano rilassati per tutta la mattina sotto il sole coperto dalle nuvole e coccolati dal leggero vento che accarezzava le loro pelli.

Dopo mangiato Eren si era diretto verso la biblioteca di famiglia dopo aver finito di leggere Amleto. Non vedeva l'ora che arrivasse Armin, dopo aver fatto una passeggiata in giardino, sentì un carro arrivare verso casa sua, correndo si avvicinò al cancello, la carrozza bianca venne aperta da un maggiordomo, dalla piccola porta uscì una chioma bionda più corta dell'ultima volta che si erano visti.

Armin scese dalla carrozza con un sorriso sincero sul volto, Eren con un grande sorriso gridò il suo nome e lo abbraccio, Armin ricambiò l'abbraccio, era da un anno che non si vedevano ed entrambi non vedevano l'ora di ricontrarsi.

"Finalmente ci rivediamo amico mio" disse la flebile voce di Armin...

ANGOLO SCRITTRICE

Salveeee, come state? Io bene.

Finalmente è arrivato Armin, la prenderà bene sapendo il segreto di Maggie?

Comunqueeee spero che il capitolo vi sia piaciuto e perdonate gli errori, io adesso vado ciaooooo.

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