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12)Collana stregata

Dopo essersi coccolati, Maggie decise che era ora di alzarsi e andare a fare colazione, Eren accolse con gioia questa sua scelta.

"Ma ora che ci penso dove posso trovare dei vestiti nuovi?" chiese Eren coprendosi con il lenzuolo.

"Sicuramente mia nonna ti starà ricucendo la camicia e l'avrà lavata, quindi per ora indosserai una camicia di mio nonno" disse Maggie porgendo al ragazzo una camicia bianca di tre taglie in più almeno, Eren ringraziò la ragazza e andò in bagno per darsi una lavata e per cambiarsi, si guardò allo specchio e sospirò. Il suo fisico muscoloso e nudo mostrava delle cicatrici sul braccio e sullo stomaco, si guardò allo specchio per qualche minuto sospirando e cercando di elaborare tutto quello che gli avevano raccontato.

Si avvicinò alla grande tinozza di legno già piena di acqua fredda ed entro dentro, Eren si sciacquò e strofino una pezza piena di sapone sul suo corpo, di solito quando faceva il bagno dei domestici versavano dell'acqua da alcuni vasi, ma non poteva pretendere più di questo e a lui andava bene così. Eren dopo essersi lavato, si asciugò con un asciugamano bianco e indosso la camicia bianca. Dopo essersi sistemato i capelli ancora leggermente bagnati uscì dal bagno e vide la camera di Margaret vuota, non c'era nessuno dentro, Eren ne approfittò per visitare e vedere meglio la stanza, c'era un letto grande per due persone coperto da lenzuola bianche e cuscini rosati ormai sbiaditi, sopra il cuscino c'era un piccolo orsetto di pezza; al fianco del letto si trovavano due comodini di legno chiaro con sopra delle lanterne da accendere e alcuni libri, Eren si avvicinò meglio al comodino e prese tra le sue mani una piccola cornice con un dipinto, il dipinto era leggermente rovinato, ma le figure si potevano notare lo stesso, una donna era seduta su una sedia, aveva i capelli rossi e gli occhi grigi, era una donna davvero bella con un grande sorriso, al fianco della donna si trovava un uomo molto giovane come la donna dai capelli castani chiaro, occhi azzurri e pelle chiara con un sorriso fiero e sicuro, davanti all'uomo c'era una piccola bambina con due codine che scendevano sulle spalle e una francetta, i capelli erano rossi e gli occhi grigi come quelli della madre, le sue guance erano rosse e la cosa che Eren notò per prima cosa fu il sorriso gioioso che mostrava la bambina, così simile a quello di Margeret e infine tra le braccia della donna c'era un piccolo neonato avvolto in un velo di stoffa e dormiva. Perché aveva una brutta sensazione guardando quel dipinto.

"Oh hai trovato il dipinto" disse una voce maschile sconosciuta al ragazzo, si voltò con in mano il dipinto spaventato, davanti a lui c'era un anziano signore dai capelli bianchi e la pancia non proprio piatta, indossava una camicia bianca con dei pantaloni marroni sbiaditi e delle bretelle nere che tenevano i pantaloni. L'anziano aveva un sorriso gentile.

"Si, io non volevo ficcare il naso, ma-" Eren cercò di giustificarsi, ma l'anziano signore gentilmente lo rassicurò.

"Sta tranquillo ragazzo, so che non stavi facendo nulla di male, devi ancora elaborare tanti fatti sulla nostra famiglia, sappi solo che siamo delle brave persone e non faremmo del male a nessuno almeno che la nostra famiglia non viene attaccata, comunque non c'è nulla di sbagliato nel guardare quel dipinto, erano una bella coppia non è vero?" chiese l'anziano avvicinandosi al ragazzo per guardare il dipinto con nostalgia.

"Si, è vero, loro sono-?" cercò di chiedere il ragazzo.

"Si, loro erano Jane Melanie Bennet e Charlie Gilbert Black mia figlia e mio genero, due povere vite spezzate dalla cattiveria del mondo" disse George tristemente guardando la figlia.

"Mi dispiace" disse Eren pensando al dolore che gli aveva causato suo padre.

"Non c'è motivo che tu ti scusi, non sei stato tu ad ucciderli, non sei tu la causa del nostro dolore, so che mia moglie potrà essere fredda con te, ma ti assicuro che quello che parla in lei è il dolore di aver perso una figlia troppo giovane, tu cerca di ignorare la freddezza che ti rivolgerà" disse l'uomo dando una pacca sulla schiena del ragazzo.

"Questi sono Maggie suo fratello?" chiese il castano innocentemente.

"Si, sono proprio loro" disse l'uomo sorridendo al ragazzo, Eren ammirò la piccola Margaret con sguardo innamorato.

"Sei proprio perso per lei, non è così?" chiese George con un sorriso furbo.

"Lei...Lei è meravigliosa, è fantastica e si credo di essermi innamorato follemente di lei, è così bella, dolce, gentile, testarda, orgogliosa e forte" disse lui poggiando il dipinto. George sorrise intenerito ricordandosi dell'amore giovanile che provava per la sua ora moglie, quel suo amore non è mai cambiato dopo il matrimonio, anzi è diventato sempre più grande e dopo la morte di sua figlia hanno rafforzato ancora di più quell'amore condividendo lo stesso dolore.

"Forza vieni a fare colazione, hai bisogno di riprendere le energie" disse l'uomo con uno smagliante sorriso sul volto, dando una seconda pacca gentile sulla schiena del ragazzo.

I due uscirono dalla camera della ragazza dai capelli rossi e scesero le scale, si avvicinarono alla sala da pranzo e ritrovarono tutti seduti sul grande tavolino di legno pieno di leccornie appena sfornate.

"Forza vatti a sedere vicino a lei" disse l'uomo anziano spingendo delicatamente il ragazzo verso il tavolino, Eren gli rivolse un sorriso grato e si andò a sedere al fianco della ragazza dai capelli rossi, lei gli sorrise e gli chiese come si sentiva, lui le rispose che stava bene e le strinse una mano da sotto il tavolo. 

"Adesso che ci siamo tutti, possiamo servirci" disse la nonna sorridendo a tutta la famiglia.

"Eren assaggia questa torta, è la mia preferita" disse il bambino difronte al castano.

"Henry" lo richiamò la nonna, lui sbuffò, ma fece finta di non sentire la nonna. Il castano sorrise intenerito al bambino e prese una fetta di torta alle more. Assaggiò la torta e chiuse gli occhi assaporando il gusto dolce e saporito della torta, non aveva mai mangiato una torta così buona, l'impasto era cotto alla perfezione, la crema di more era ben fatta e la l'impasto si andava a sciogliere in bocca. Eren finì la torta in un batter d'occhio e ne prese un altro pezzo.

"Ti piace?" chiese Henry con gli occhi che risplendevano, così simili a quelli della sorella, Eren annuì sorridendogli.

"Lo sapevo" disse felice. Maggie sorrise al fratello e poi continuò a mangiare.

"è tutto così buono" sussurrò Eren alla ragazza. Lei ridacchiò e annuì.

"Usiamo qualche tocco di magia" disse lei facendogli l'occhiolino, Eren le sorrise e annuì continuando a mangiare.

"Allora Eren che intenzioni hai con Margaret?" chiese la nonna a capotavola, tutti gli occhi della famiglia furono puntati sul ragazzo.

"Io, io amo sua nipote, farei di tutto per lei, mio padre ha provato ad organizzare un matrimonio combinato con un altra ragazza, ma cercherò in tutti i modi di disdirlo, l'unica ragazza con cui voglio sposarmi e Margaret Lily Bennet" disse Eren serio. Subito dopo questa frase si sentì qualcuno tossire, Maggie stava bevendo un succo di arancia e le era andato di traverso dopo la frase di Eren. Alex e Fred risero tra di loro nel vedere la reazione della cugina.

"Stai bene?" le chiese Eren preoccupato passandole un tovagliolo di stoffa e facendole dei leggeri massaggi sulla schiena. Morgana era stata zitta per un bel po' di tempo, poi sorrise tra se e annuì guardando il ragazzo negli occhi.

"Spero che tu sia onesto" disse la donna con un leggero sorriso.

"Si, lo sono" disse Eren con tutta la serietà possibile.

La colazione continuò felicemente, Eren aveva fatto la conoscenza dei cugini burloni di Maggie ovvero Alex e Fred, poi aveva anche conosciuto la sorella di Jane, Susan e Hector i genitori di Alex e Fred e infine aveva parlato tanto di cavalli con Henry, si era ritrovato a casa in quella ora, ma era il momento di tornare a casa, sua madre non vedendolo rientrare la notte si sarà preoccupata. Dopo aver salutato l'intera famiglia e aver promesso al nonno di Maggie che sarebbe tornato, sorrise alla ragazza che lo accompagnò al suo cavallo, lo accompagnò fino all'inizio del sentiero, gli diede un bacio sulle labbra, che Eren poi fece diventare tre baci e con un sorriso da ebete salì sul cavallo. 

"Eren prima che tu te ne vada, ecco voglio donarti questo ciondolo così non ti dimenticherai di me" disse la ragazza sorridendogli.

"Io non ti dimenticherò mai, perché diventerai mia moglie" disse lui sorridendole. Lei arrossì, ma ricambiò il sorriso felice. Eren prese il ciondolo era leggermente rovinato, aveva una catenella d'argento e conteneva una perla di cristallo stregato. Nella perla c'era la scritta F. Bennet. (La foto sopra)

"Perché me la stai donando?" chiese Eren stupito.

"Questa è un porta fortuna stringila forte ed esprimi un desiderio con tutto la tua volontà e si avvererà, non fa avverare desideri troppo potenti come uccidere qualcuno o far innamorare qualcuno di se, ma è molto utile, era di mia madre, ma voglio donartela" disse la ragazza sorridendogli.

Lui la guardò commosso e strinse la collana tra le sue mani: "grazie, la terrò cara" disse lui accarezzandole una guancia. Si salutarono ed Eren partì con il cavallo correndo per arrivare il prima possibile a casa, si erano ormai fatte le 10 di mattina.

La ragazza sorrise vedendo il castano allontanarsi, si voltò per tornare a casa, ma un forte mal di testa la colpi, la ragazza si appoggio al tronco di un albero vicino e sospirò per il dolore alla testa, chiuse gli occhi e svenne

"La stessa donna dei suoi sogni camminava nel villaggio distrutto, Maggie era circondata dai cadaveri degli uomini, le streghe si trovavano stese a terra abbattute, questa volta il sogno era diverso, era più dettagliato, questa volta poteva vedere la donna in volto, aveva la pelle nivea, occhi sottili e malefici, sorriso perfido, le sue labbra erano leccate da un rosso fuoco, gli zigomi erano dettagliati e affilati, aveva i capelli lunghi e neri, aveva delle grandi ali nero pece, come il vestito e la cosa che stupì maggiormente la ragazza furono le corna che spuntavano dalla sua testa, la donna le disse qualcosa, ma Maggie non riusciva a capire cosa disse la donna"

La ragazza aprì gli occhi spaventata, era sicuro doveva parlare con sua nonna e si diresse verso casa sua per parlargliene.

Il ragazzo arrivato davanti al cancello di casa sua, sospirò tristemente pensando alla sua ormai fidanzata e al trotto cominciò a camminare verso la magione.

Si avvicinò alla scuderia per sistemare Pioggia, ma sentì delle voci, silenziosamente si avvicinò con il cavallo alla scuderia, le voci si fecero sempre più forti.

"Non puoi sposarti con lui" disse una voce femminile sconosciuta ad Eren.

"Ymir, io ti amo, ma mio padre, lo sai vuole che lo sposi" disse una voce sempre femminile, ma stavolta Eren la riconobbe era la voce di Historia, dalla sua voce sembrava triste, di chi era quell'altra voce. 

Ad un certo punto Pioggia fece un movimento e fece cadere una bacinella di ferro che si schiantò a terra facendo un rumore sordo.

"Chi va la?"

ANGOLO SCRITTRICE

Ieri mi sono dimenticata di aggiornare, quindi aggiorno oggi.

Anche questo capitolo è terminato, che ne pensate? 

Che ruolo avrà Ymir?

Qual'è il segreto di Historia?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e perdonate gli errori.





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