Capitolo 18
Prima di iniziare a leggere, dato che parlo di una scena che ho aggiunto in seguito la revisione al primo libro, se vi va potreste andare a rileggere il capitolo 17 de "La Strada per la Felicità" la parte finale, dove Alessio come scusa per avvicinarsi Valeria ha uscito fuori il discorso dell'autodifesa... così, senza motivo! Ahaha
E vi dico che è molto istruttivo a modo suo, Alessio non tiene proprio le mani a posto!
Buon proseguimento...
Valeria's POV
Alessio dovrà vedersela con me ora, scambieremo giusto quattro chiacchiere, da buoni e cari amici i quali siamo rimasti, nei suoi sogni forse.
Chi è lui per aver osato mandami quel messaggio?
Non è più nessuno, solo un perfetto sconosciuto che per un breve periodo è entrato a far parte della mia vita, sgretolando le uniche certezze di sempre.
Ha irrotto nella mia quotidianità alquanto noiosa, è vero, ma almeno serena senza problemi che non riguardassero il mio amore verso Matteo che andava avanti oramai da due anni.
Semplici dilemmi adolescenziali che al giorno d'oggi mi sembrano nulla se messi a confronto a ciò che ho dovuto sopportare nelle ultime due settimane.
Un doppio tradimento dovrebbe essere proibito, non solo lui non era libero, per giunta ci ha anche dato dentro con la sua ragazza per averla messa incinta, che schifo.
Provo solo sdegno a parlarne, ma adesso non mi ferma nessuno, gli dirò faccia a faccia tutto ciò che riserbo dentro, senza esitazione.
La mia voce non dovrà tremare o spezzarsi, esattamente come il mio cuore, non deve prendere il suo esempio.
I miei occhi, poi, non devono subito buttare fuori lacrime amare che cerco di trattenere fin da ora, sapendo cosa mi spetta una volta giunta in quel luogo tanto doloroso dove ho passato alcuni dei momenti più unici e belli della mia esistenza, così come i più angoscianti e altalenanti.
Non dimentico quando con gambe molli senza potessi reggermi in piedi tornai a casa mia, distrutta emotivamente per la falsa rivelazione di Giulia, dicendomi fosse solo un donnaiolo, quando c'era ben altro da scoprire.
Quando il giorno dopo mi sono presentata a casa sua ovviamente mi ha raggirata a suo piacimento, facendomi dimenticare il vero motivo per cui ero venuta, per chiarire.
Con quella stupida cosa dell'autodifesa è riuscito non solo a confondermi le idee, ma ha colto l'occasione per avvicinarmi a lui, e siamo rimasti a pochi millimetri di distanza fin quando ha deciso fosse arrivato il momento per andare a comprare gli ingredienti per preparare un dolce.
Mi ha mollata senza esitazione, e già da lì avrei dovuto capire avrebbe fatto allo stesso identico modo più avanti, che cretina non averci pensato subito.
Ma quelle sensazioni, quel suo modo di tenere le braccia strette alla mia vita, mentre io cercavo di allontanarle vanamente...
Oppure quando i polpastrelli hanno preso a massaggiare la mia schiena, e poi il mio collo, in modo così lento e seducente da far prendere vita nella mia immaginazione scene che sarebbero dovute rimanere sepolte nei meandri della mia mente, perché avvenute solo con un altro prima di lui.
Ricordo quando con occhi famelici ha spinto in avanti la sedia al tavolo, fissandomi come un avvoltoio, accorciando definitivamente le distanze.
Quello sguardo di fuoco è rimasto impresso nella mia testa, quegli smeraldi così verdi e luminosi di una luce che non trovo più, adesso.
Sembra stia male per questa situazione ma alla fine so che non è così, lui vuole entrambe e avendo dovuto fare una scelta ha deciso di voler stare con Sofia, ufficialmente, non gliene faccio più una colpa.
Si è accontentato e non soffre più, d'altronde presto avrà la sua bella famiglia al completo pure di figli.
L'unica scema sono soltanto io, che ancora mi faccio trattare da pezzente che non ha nulla da fare se non piangersi addosso cercando di dimenticarlo.
Con quale coraggio mi ha scritto ti amo?
È un folle, non ci sono spiegazioni, magari ha bevuto prima di inviarmi queste idiozie, e lo spero.
Solo in quello stato sarebbe giustificabile e sarei pronta ad accettare le sue scuse che in ogni caso dovrà pormi, volente o nolente.
Vuole portarmi all'esasperazione ma non ci riuscirà, oggi sarò irremovibile.
Sarà pure invidiato da tutti ma non dalla sottoscritta, io avrò Matteo al mio fianco che saprà prendersi cura e confortarmi in momenti più fragili, come questo, mentre penso ad uno squilibrato.
Mi picchierei da sola per non saper arrestare le mie riflessioni, seppur non propriamente a suo favore, ma comunque il centro di tutto rimane sempre Alessio, ho sempre il suo nome sulla bocca, a fior di labbra.
Ma strapperò pure le mie se sarà necessario per non sentire più il suo nome, oppure diventerò sorda.
Se ci fosse il mio fidanzato qui con me l'avrei già mandato al diavolo quest'uomo che non sa fare altro che mettere le corna, nemmeno mi sarei mai presentata perché non ne avrei avuto bisogno.
<<Bye bye, a mai più.>> Sarebbe stata questa la mia risposta, e ci avrei pure riso su.
Ma ora non ho nessuno con cui parlare e ragionare lucidamente, e quindi le mie gambe mi hanno portata qui.
Ammetto che è stata la mia testa a suggerirlo, non voglio sprecare questa possibilità che il cielo mi ha donato, magari è la volta buona per essere lasciata finalmente in pace.
Non gli farò più prendere gioco di me, lo giuro.
Determinata come non lo sono mai stata, avanzo con passo deciso dirigendomi nella sua villa dove solo Dio sa per fare cosa.
Scatenerò il putiferio.
La porta dovrà spalancarsi alla mia vista, impaurita anch'essa per ciò che ho sempre nascosto sia capace di combinare quando sono infuriata.
I muri dovranno tremare all'udire le mie urla disperate; sono stata fortunata nella sfortuna, perché sono nata in una famiglia tanto buona ma intorno mi ritrovo persone indecenti pronte a tutto pur di ferire.
Alessio ha trafitto il mio cuore, io farò lo stesso, senza pietà, deve dire addio alla Valeria timida ma con carattere forte, perché se ho resistito finora c'è solo questa spiegazione.
Quel ragazzo che si è presentato sotto le false spoglie di un angelo dovrà piangere come sto facendo io, pentirsi per le enormi cazzate che sta compiendo negli ultimi tempi, prima tra tutte l'indecente proposta di diventare amanti.
Era uno stupido trucchetto per non rinunciare ad una delle due, non credo ad una sola parola di ciò che mi ha detto, nessuna ragazza sarebbe così tanto crudele da minacciare un fidanzato di non fargli vedere il figlio se non fossero rimasti insieme.
Mi avrà mentito pure su questo, non mi stupisco più...
Il fatto del matrimonio? È anche questo avvenuto sotto ricatto?
Il giorno che gliel'ha chiesto è successo davanti a noi, dopo il compleanno di Alice, e mi sembrava che nessuno in quella stanza se lo aspettasse.
Un'idea del suo premuroso ragazzo che però con me è diventato un'insensibile porco schifoso, che ancora tenta di farmi piegare al suo volere, tanto è a conoscenza di ciò che provo nel mio profondo e continuerò sempre a nutrire per lui.
Ma non si deve permettere di sfiorarmi con un solo dito, nemmeno lo sguardo, dovrà tenerlo basso o altrove, non indirizzato a me.
Non resisterei dal fiondarmi sulle sue labbra peccaminose, sbattendo i nostri corpi in sincrono e annullando ogni mia promessa, e poi perché non deve avere questo privilegio di osservarmi dopo quello che ha fatto per distruggere la corazza con cui mi sono protetta, per non diventare pazza e finire al manicomio.
Sofia di certo non è una santa e i risultati si vedono, lo sta portando ad una cattiva strada, l'importante è che d'ora in avanti non si unisca più con la mia.
Non voglio avere più problemi quando ritornerà il fidanzato che mi vuole un gran bene, stavolta sul serio, che non prenderà questa relazione come un'opportunità per lasciarsi andare alle spalle piccoli problemi di coppia, tradendo la sua vera ragazza e pure me, facendomi credere non abbia nessuna.
D'ora in poi la mia vita scorrerà da sola, ma a breve lo vorrò avere al mio fianco, sempre, la mia vita è con lui e deve scorrere senza intoppi.
Imparerò a dimostrargli più amore, ce la metterò tutta affinché ritorniamo i due ragazzi felici e invincibili che possono fare qualunque cosa se stanno insieme, le apprensioni e le paure svaniranno finalmente e rinasceremo entrambi.
Mi fiderò solo del mio brunetto dagli occhi chiari, dato che mi ha dichiarato più di una volta ciò che prova e non mi tradirebbe mai.
Devo solo essere più sfrontata, lasciarmi andare nei momenti di intimità che abbiamo avuto diverse volte recentemente ma che sono stati bloccati dai miei timori di non essere pronta e all'altezza.
<<O forse perché non vuoi concederti a lui...>> Sfotte perfida la mia mente, facendo crescere un senso di vuoto alla bocca dello stomaco.
Non è vero, io lo farò, inutile stare con in mano un pugno di mosche, devo agire.
Tra non molto Alessio sarà messo da parte in un angolo del mio subconscio che ha archiviato sia i suoi atteggiamenti dolci che i peggiori, per non dimenticare entrambe le sue personalità.
Matteo di certo ha avuto così tante relazioni che tutti gli altri si possono mettere di lato, ma almeno ha appreso come deve essere trattata una donna per far sì ti rimanga affianco, e lui mi ha rapita, spirito e corpo.
Pendo dalle sue labbra pur provando solo affetto, ma non so resistergli, ho la necessità di averlo accanto, per baciarlo senza sosta e dimenticare tutto quello che ho patito.
Riesce a farmi sentire speciale, ma non unica purtroppo, in quel modo c'è riuscito solo Alessio.
Quel maledetto si è impossessato del mio cuore e dei miei sentimenti, ed ha dimenticato di restituirmeli una volta che la nostra breve relazione si è conclusa.
Mai nessun altro probabilmente potrà prendere il suo posto e mai vorrò dato le circostanze e come mi sono ridotta.
Non è così che si trattano gli esseri umani, quel farabutto non ha avuto la minima dignità e rispetto per me, poteva benissimo dirmi la verità subito, almeno che aveva una ragazza prima di conoscermi.
Mettiamo cose fosse tutto vero come dice, ovvero che sia stato obbligato, ma almeno che avesse una fidanzata doveva metterlo in chiaro.
Invece no, nascondendomi questo dettaglio ha creato più danni lui che una bomba atomica.
Se lo avessi saputo mi sarei subito messa da parte, anche se ho tentato pur non conoscendo tutta la storia dietro.
Ma la passione e la voglia di conoscersi è stata inarrestabile, come il cielo come tuona e si prepara alla pioggia incessante che si abbatterà sulla terra.
Il mal tempo non può resistere molto, prima o poi dovrà sfogare la sua collera bagnando le nostre teste dall'alto, con fiotti di acqua piovana.
Mentre io riesco a bagnare questo terreno con sole le mie lacrime, talmente sono tante.
Se avessi dato retta alla mia testa che diceva di stargli lontano, non avrei sofferto così, adesso non mi troverei a vagare per strada come una senzatetto nell'attesa di arrivare a destinazione, immersa nei pensieri e con il rischio di farmi mettere sotto da un'auto.
L'istinto mi ha guidata e scortata sana e salva da quel mostro, e mai come oggi mi sento libera e capace di poter fare qualunque cosa.
Una scarica elettrica attraversa il mio corpo, sciogliendo e rilassando i muscoli mentre mi precipito al portone in ferro, trovandolo socchiuso per fortuna.
Era tanto sicuro sarei venuta per fare la pace?
Si sbaglia di grosso, anche il parquet dovrà tremare sotto i miei piedi quando lo calpesto, con passi decisi e non tremanti.
Respirando a pieni polmoni mi incammino nel piccolo giardino, non negando di avere un po' di agitazione che scorre nelle mie vene oltre la mia sete di rivincita.
Dovrò apparire serena il più possibile, proprio per mostrargli che non vale nulla e che posso vivere da sola, per il momento.
Ben presto avrò una figura maschile al mio fianco che ascolterà con cui condividerò tutte le mie prime volte e le mie gioie.
Il cuore mi batte forte ma non per amore, bensì per la rabbia che porto dentro nei suoi confronti.
L'ira mi logora dentro, e il mio ventre chiede pietà per i crampi di nervi che stanno sorgendo al solo essere a pochi metri da lui.
Non so in che modo riuscirò ad intraprendere un discorso civile con un essere così spregevole, devo sputargli in faccia la realtà come merita.
<<Può essere una brutta persona quanto vuoi, ma ne sei ancora follemente innamorata>> asserisce sicura la mia coscienza ed io scuoto lievemente il capo.
Ecco, questi malsani pensieri per colpa sua me li porterò a vita, tutte le constatazioni, tutti gli insulti e le parolacce che vorrei indirizzargli ma non ci riesco.
Perché?
La sua figura di impossessa della mia mente, annebbiando la vista da ciò che realmente dovrei vedere in lui, un assassino che ha ucciso la mia Felicità.
Ma sua bellezza indescrivibile mi fa dimenticare tutto contro la mia volontà, anche solo quando lo immagino e non l'ho davanti come succederà a breve.
Come riuscirò a guardarlo dritto in viso senza provare rimorso per non essermi battuta al suo fianco, tentando follemente di trovare una soluzione, insieme?
Sarei dovuta stare con lui, combattendo contro tutti gli accusatori che ci avrebbero puntato il dito contro, prima sua madre.
Ma non ce l'ho fatta, sono stata debole, e lui non è da meno per aver accettato i cosiddetti ricatti della sua ragazza, sempre se non sia un'invenzione di pessimo gusto.
Rivedere il suo splendido faccino d'angelo ingannatore peggio di Lucifero, quella perfetta simmetria, è peggio che mi trafiggessero il cuore con una spada.
Le sopracciglia arcuate in un'espressione seria e concentrata, la quale gli riesce solo quando è in difficoltà, ed io una volta ero disposta a far tutto pur di aiutarlo...
Così come lui mi faceva sentire di vivere un sogno anch'io avrei voluto ricambiare, per non vedere mai quel sorriso mozzafiato spento.
Lui mi ha sempre detto dal primo giorno di osare, ed io lo sto facendo proprio ora, mettendo in bilico la mia incolumità.
Mi perdo ad immaginarlo, ricordando esattamente quella splendida bocca non troppo carnosa e il naso dritto perfettamente proporzionato alla mascella non troppo marcata.
Quelle labbra tentatrici così ruvide che a contatto con le mie si sciolgono, fondendosi all'unisono e ammorbidendosi insieme al suo cuore di ghiaccio, mostrando finalmente la sua passione celata nell'ombra.
I capelli corti e abbastanza ordinati dello stesso colore della barba incolta e ispida, che ho sempre ammesso gli stia benissimo, donandogli qualche anno in più.
Lui era il mio uomo, il mio tutto, il punto di riferimento, ma ora non più.
Le mie mani che vogliose si intrecciano alle sue, come le nostre anime, un legame indissolubile che pure adesso desiderano scompigliargli il ciuffo di capelli e carezzargli il viso; ma non possono, perché tutto questo non avverrà mai più.
Il suo corpo atletico e possente, con gli addominali tanto evidenti e in bella vista da far girare la testa ad ogni donna, meno la sottoscritta.
Ma non è assolutamente giusto ciò che penso, Matteo non è da meno, ma quell'altro rimane comunque diverso dalla massa, si distinguerà sempre.
Invece mi costringo che non posso guardarlo in altro modo che con disprezzo, un viscido verme dall'aspetto tutt'altro che sgradevole.
Sospiro, riflettendo meglio che per lui sia stata solo un'avventura la nostra relazione, ed i giochi con i sentimenti hanno una fine, perciò anche noi.
E questa volta nessuno schiaccerà play per iniziare una nuova partita da capo, fatta di sguardi ammiccanti e lussuriosi, parole belle dette al momento giusto, ma i gesti sono stati buttati al vento, così come la sua credibilità.
Io la mia sfida l'ho persa e lui non ha più tentativi per riprovare, siamo sulla stessa barca per una destinazione chiamata indifferenza.
Mi rassegno muovendo il capo e con il solo rumore dei miei piedi che battono prepotenti l'erba, arrivo alla porta, cominciando a bussare insistentemente tant'è la mia ira.
Questo gesto forse per lui troppo frivolo non funziona, magari non lo sente, ma serve per alleviare la tensione che aleggia nel mio spirito, così mi calmo un po' cacciando fuori le energie che stanno aumentando ancor di più invece di diminuire.
Sono in grado di poter togliere di mezzo qualsiasi ostacolo purché mi impedisca di avere il contatto visivo che tanto cerco.
Sicuramente farà cadere la maschera di sicurezza che porto gelosamente attaccata alla faccia, ma sarebbe un bene, così capisce cos'ha causato con le sue innumerevoli menzogne.
<<Alessio Conti, ora tu apri immediatamente o butto giù la porta!>> esclamo per nulla calma, suonando al campanello con l'altra mano.
Sono un fascio di nervi, non contengo il tono di voce, non mi interessa che così facendo tutto il vicinato uscirà dalle loro case per spiarci.
Quelle persone tanto curiose di vedere cosa stia succedendo che facciano pure, assisteranno ad un crimine dal vivo, i meno fortunati mi vedranno sul telegiornale.
Probabilmente mi arresteranno per violazione di domicilio o qualcosa del genere, oppure meglio ancora e mi sembra il motivo più giusto, per tentato omicidio.
Non appena lo rivedrò gli salterò al collo, sì, ma per strozzarlo con le mie mani, in entrambi i casi la reclusione mi aspetta.
Appoggio l'orecchio cercando di captare un qualunque suono ma sembra tutto fermo, non sento volar una mosca, mentre per tutta la via riecheggiano solo le mie grida di disperato bisogno.
Suppongo magari non sia in casa, seppur sia in orario, ma non avrebbe senso per avermi scritto quelle parole, forse si sarà addormentato ma ci penso io a dargli il giusto risveglio dal pisolino pomeridiano.
D'altronde, il buongiorno si vede dal mattino, e dato che non gli parlo da un bel po' per lui deve essere sempre una pessima giornata, lo stesso vale per me.
Ma no, che sciocca, ci pensa la sua fidanzata a baciarlo appassionatamente non appena schiude gli occhi, magari dormono già nello stesso letto, che orrore...
Mi viene il voltastomaco anche solo pensarli insieme, avvinghiati come io non ho avuto la possibilità di fare, invece.
Un moto di gelosia ardente brucia la mia anima, facendo riempire gli occhi di lacrime che prontamente ritiro.
Respiro ripetutamente per mantenere la calma, non voglio fare scenate qui fuori, solo lui dovrà subirsi la mia rabbia, con le persone intorno ignare di ciò che sta accadendo, della gravità della questione.
Rifletto all'idea se dovesse presentarsi Cinzia alla porta, sarebbe perfetto.
Me ne fregherebbe ancora di meno e le riderei in faccia istericamente intimandola di farmi spazio, scostandola senza eleganza se si oppone.
Sono alla ricerca della mia rovina e so per certo che si nasconda lì dentro da qualche parte.
Fosse l'ultima cosa che compio, riuscirò ad avere la sua attenzione, costi quel che costi, anche la mia dignità oramai andata a quel paese, persa per sempre... non ha scampo.
Io aspetterò qui fuori, non ho fretta, prima o poi dovrà pur mettere piede fuori di casa ed io sarò qui ad attenderlo come farebbe una cara amica.
In testa mi balena la strana idea che adesso possa trovarsi seduto comodamente sul divano, con in mano un bel bicchiere di birra a godersi la mia patetica scena, contento di avermi teso questo tranello.
Qualcosa mi dice che sia stato tutto uno scherzo, una prova per testare se ci sarei cascata e difatti è stato così, mi fido troppo, anche di chi ha già perso tutta la mia stima.
Dovevo eliminare quel messaggio com'era, senza leggerlo; certo, sarei rimasta con il dubbio, ma non avrei mai fatto la figura della cretina piantata dal proprio ragazzo per ben due volte.
Perché è questo ciò che sono, lui ascolta distrattamente le parole per niente affettuose che gli lancio, senza però immedesimarsi nel mio dolore, troppo infantile e passeggero per un don giovanni che ha avuto già tutto dalla vita.
Mi vuole vedere crollare a terra sfinita definitivamente, e purtroppo per me ci sta riuscendo...
<<È meglio se alzi il tuo culo e vieni ad aprirmi, altrimenti ti cavo gli occhi appena ti ho di fronte.>> Non sono mai stata così aggressiva, non credevo possibile pensare soltanto a queste parole crudeli.
Energicamente colpisco questo pezzo di legno che ci separa, non riuscendo ad abbatterlo come i miei propositi impossibili.
Sono una bastarda, si è beffato di me nuovamente ed io glielo sto permettendo, senza riuscire a sfondare la porta.
Giro lo sguardo, ricordando ci siano le finestre, magari potrei intrufolarmi da lì, così cambio postazione andando alla loro ricerca, fin quando trovo quella della cucina, da cui spio grazie ad una fessura lasciata libera dalla tenda bianca.
Non riesco a scorgere nessuno, magari quelle stanze sono davvero tutte deserte.
<<Maledetto, sei un maledetto>> biascico, con i singhiozzi che mi strozzano non permettendo di respirare regolarmente.
Colpisco il vetro con la mano distesa, lasciandogli pure l'impronta appiccicaticcia, almeno potrà intuire che sono passata per lasciarmi raggirare da lui, stupida la quale sono.
Ritorno all'entrata sentendo di stare avendo un mancamento, devo appoggiarmi ad una superficie solida.
Desidero con tutta me stessa fargli provare questa sensazione di nodo alla gola, talmente stretto come se fossi al cappio, pronta per la decapitazione e quindi alla morte, piuttosto che rimanere in solitudine.
Oppure preferirei quello invece che rimettermi con lui, se un giorno lontano dovesse chiedermelo, io per orgoglio rifiuterei con tutta la forza d'animo, anche se non è ciò che voglio.
Non mi lascerei incantare dal suo sguardo affascinate senza aver lottato fino la fine questa battaglia dove nessuno ne uscirà intero, chi per un organo spezzato chi con un peso sulla coscienza per stare rovinando la vita di un'altra persona.
Ed io forse con entrambi...
Stando con Matteo lo illuderei, ma non voglio si allontani, perché saprò come renderlo felice.
Sembro una pazza ad affermare queste ipotesi e lo sono, mi ci ha fatta diventare Alessio con il suo atteggiamento.
Sono una nullità e lo rimarrò fino al resto dei miei giorni, non verrò mai vista diversamente, nemmeno da chi che credevo di potermi fidare e che sarebbe stato l'uomo della mia vita, il mio primo e unico ragazzo.
Tutti i miei sogni sono rimasti tali, e da oggi sarà pure proibito esporli ad alta voce.
<<Se avessi avuto le palle non saresti uscito e non mi avresti lasciata da sola.>>
Con questa frase ho detto tutto, perché intendo sia che mi ha lasciata dall'oggi al domani e pure adesso che probabilmente non è in casa.
Le mie lacrime scendono copiose e veloci, bagnando le guance e il mento per poi finire a terra, dove mi accascio anch'io avendo fallito miseramente in tutto.
<<Come ho fatto ad innamorarmi di uno come te?>> parlo con me stessa, sapendo mi stia ascoltando da sola.
Tolgo gli occhiali asciugando gli occhi con il braccio che strofino forte sul viso.
<<E come faccio ancora ad amarti dopo tutto quello che mi stai facendo...>> mormoro schifata.
Il mio sedere si butta pesantemente sullo zerbino, e finalmente trovo un po' di sollievo dal mal di testa.
Mordo le labbra con talmente tanta forza da far uscire del sangue, quando la mia intenzione era quella di arrestare i singhiozzi per proseguire.
Batto il capo all'indietro ripetutamente, seppur piano, non reggo più niente e mi muovo sul posto, dondolando meccanicamente per fermare gli spasmi che attraversano il mio gracile corpo.
<<Perché mi hai fatto questo?>> richiedo senza riflettere, come se sentisse.
Forse è meglio così, riuscirò a cacciare fuori la mia frustrazione senza guardarlo dritto negli occhi, sarebbe stato più complicato.
Anche se adesso non saprò mai le sue risposte e sinceramente neanche mi interessa conoscerle...
<<Io... non lo merito>> dichiaro veritiera, negando con la testa fino a sentirmi stordita.
So che è una lagna, me ne rendo conto, ma non posso farne a meno, mi sento già molto più sollevata con quel poco che sono riuscita ad esprimere.
<<Sei stato tu a lasciarmi, io non ho fatto nulla.>> Scoppio in un pianto liberatorio, sentendo lo stomaco tirare per essermi trattenuta troppo a lungo, adesso mi fa male tutto.
Tiro su con il naso e cerco un fazzoletto dentro la borsa, ne ho assolutamente bisogno.
<<Incontrarti è stata la cosa peggiore della mia vita, e lo sappiamo entrambi.>> Gratto la nuca nervosamente, come infettata dai pidocchi.
Non controllo le mie mani, né le mie gambe, e questa volta neanche la mia bocca, anche se parlo a vanvera e senza un senso logico mi sento bene, molto più di prima.
<<Non dovevo essere ingannata, trattata come una principessa per poi sprofondare diventando solo un'inutile ragazzina di seconda scelta, potevo essere solo un'amante per te>> confesso, straziata, senza fermarmi un secondo.
<<Vorrei non averti mai conosciuto, ti odio, non sai quanto.>> Incontrollate le bugie escono a raffica, non avendo prima il consenso del cuore ma solo del cervello.
È pesante, non ho mai fatto offese di questo tipo a nessuno e non avrei mai voluto iniziare proprio con lui.
<<Devi lasciarmi in pace una volta per tutte, hai capito!>> urlo come una forsennata, scalciando e coprendo la faccia con le mani.
<<Devi lasciarmi fare una vita con chi voglio... adesso sto piangendo ma non per te, bensì perché il mio ragazzo è partito, sono per lui queste lacrime, è lui che mi manca>> dico convinta, seppur menta spudoratamente.
Eppure mi torna in testa la scena di poco fa, di noi due abbracciati quasi a soffocare, esplorando le nostre bocche e toccandoci ovunque.
Il suo profumo mi tranquillizza, così come quelle carezze che con il tempo amerò più di ogni altra cosa in questo mondo.
<<Chi è che odieresti?>> Una voce carica di stupore si insinua nelle mie orecchie.
Immediatamente alzo il capo e gli occhi si dilatano, non può succedere per davvero...
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Spazio autrice
Ciao tesori!! 💋 Per fortuna sono riuscita ad aggiornare questo sabato, ho fatto i salti mortali quindi spero lo apprezziate! 💘
In pratica questa settimana ho revisionato due capitoli della vecchia storia e questo, tutti riscritti, quindi in media 150 pagine, non mi sembra tanto poco 😅 lavoro come una matta ma lo faccio con il cuore, per voi che mi sostenete sempre lasciato qualche commento e una stellina. 😍 sappiate che li ricevo sempre e ogni volte è un tuffo al cuore dalla gioia! 🌸 vi lascio con questa suspense fino a settimana prossima, chissà che succederà... 😬 per qualsiasi cosa sapete dove trovarmi, bye bye 😎
~Sabrina~ ❤️
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