Capitolo 5
Valeria's POV
Mi allarmo immediatamente senza alcun valido motivo, non è mica un killer ad avermi chiamata.
No, molto peggio.
Lui è un assassino di sentimenti, infrange i cuori di tutte quelle che glielo affidano, è uno spietato e agguerrito approfittatore.
A cui io però sono disposta a dimostrare quello che provo accecata dall'amore nonostante conosca i suoi metodi di approccio quali siano.
Non vorrei mai mi trattasse come un oggetto, da una notte e via, per questo rimando sempre nel dichiararmi avendo paura mi prenda per una delle ragazze che frequenta la sera.
Io non sono affatto come loro.
E poi non ho il coraggio di subire un possibile rifiuto, che dovrò darmi da sola per auto-tutelarmi.
Non sarò sua a quelle condizioni.
Ho ancora nitido l'ultimo incontro -o scontro, in base ai punti di vista- che abbiamo avuto quella sera a casa sua, non riuscirò a dimenticare tanto facilmente le parole che ha detto.
Non mi capacito del perché non mi sia spuntato il suo nome dato che ho il numero salvato in rubrica, forse ha cambiato numero.
O mi avrà teso una trappola...
Con il cuore in gola e le tempie che pulsano rifaccio quel numero attendendo all'orecchio di udire di nuovo quella voce che tanto mi fa impazzire.
L'ho sognato per notti questo momento, ed ora che è arrivato io gli sbatto la porta in faccia come si suol dire.
Come se non me ne importasse nulla...
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
<<Matteo>> esordisco non appena mi risponde.
Il respiro si ferma, contraggo i polmoni eccitata non riuscendo a contenere lo stupore nel mio tono.
Per mesi ho sperato di ricevere una chiamata da parte sua o anche un semplice messaggio, ma nulla.
Li mandava solo alle altre, profumatamente ricompensate come solo lui sa fare.
A volte basta una sua parola per mandarmi in tilt, sarebbe capace di farmi fare qualunque cosa voglia.
Sta a me scegliere se lasciarmi abbindolare o meno.
<<Valeria, come stai? È andato bene il viaggio?>> chiede come se fossimo amici da sempre.
Questa storia mi puzza, c'è qualcosa sotto.
In due anni che lo conosco mi ha rivolto a stento la parola e ora preoccupato vuole avere mie notizie, c'è sicuramente lo zampino di qualcuno.
<<Sì grazie, a meraviglia.>> Nonostante voglia sembrare scortese non ne sono capace.
Possono dirmi qualunque cosa ma non di essere sgarbata con il ragazzo che ho sempre ammirato da lontano e in religioso silenzio senza farmi scorgere, è una cosa inaudita.
Non ci riuscirei nemmeno se mi dessero tutto l'oro del mondo, non con lui.
Ai soldi io preferisco l'amore.
Sento un sospiro di tranquillità dall'altra parte del capo riconoscendolo immediatamente.
<<È stata Alice a chiederti di chiamarmi, non è così?>> gli domando rassegnata.
Non era una sua iniziativa e non dovevo neppure pensarlo, mi sono illusa.
<<Rispondimi.>> Lo incito seria.
Ha chiamato con un altro cellulare in modo che se non avessi riconosciuto il numero avrei accettato la telefonata spinta dalla curiosità.
Hanno fatto centro, ci sono cascata come un pesce lesso.
<<Sì, ma non ti arrabbiare, voleva solo sapere come stai...>> La giustifica come solo un fratello sa fare.
Lo ammiro solo per questo comportamento.
Si è sforzato di digitare il mio numero e intrattenere una conversazione con me solo per l'affetto di sua sorella.
Non l'avrebbe mai fatto di testa sua.
<<Dille che sto bene, le avevo detto che l'avrei chiamata più tardi ma adesso non c'è n'è più bisogno date le circostanze>> mormoro riuscendo a tenerle il broncio, non è mica semplice.
Mi manca ma deve anche saper mettersi nei miei panni di tanto in tanto, deve essere più comprensiva.
Non le ho fatto nulla di male.
<<Ciao Matteo.>> Al solo pronunciare il suo nome mi vengono i brividi ancora oggi.
Forse era meglio dire addio.
Inutile, la distanza non servirà per far mutare quello che provo, il mio cuore rimarrà comunque fedele al suo, anche se lui di certo non ricambierà.
Spero ancora un giorno che possa svegliarsi magicamente innamorato pazzo di me, così come lo sono io, purtroppo aggiungerei.
Riattacco senza avere una risposta e caccio il telefono in tasca così come tutti i miei problemi.
Per il momento voglio stargli alla larga, dopo si vedrà.
Cammino in discesa finché arrivo davanti il portone, il quale apro abilmente con mezzo giro di chiave.
Salite anche le tre rampe di scale cerco la chiave della prima porta dato che abbiamo terzo e quarto piano a nostra disposizione.
Sono collegati internamente da una scala, in modo da non dover ogni volta uscire nel pianerottolo esterno per andarci.
Questa casa è costata una fortuna, menomale che hanno iniziato il mutuo i miei nonni paterni tanti anni fa e quindi è già quasi tutta nostra, la rimanenza ce la sta mettendo mio padre poco a poco.
<<Mamma, sono tornata>> le grido dall'ingresso togliendo le scarpe da ginnastica per indossare delle comode infradito.
Mi incammino trovandola in cucina a riordinare le ultime cose.
Neanche ci credo che il pomeriggio è voluta uscire prima di sistemare questo disordine!
Le si illuminano gli occhi non appena mi vede varcare la soglia.
<<Dove sei stata? Mi hai fatta preoccupare!>> Mi viene in contro indubbiamente preoccupata.
<<Ero con un mio amico, abbiamo preso un gelato.>> Azzardo di giustificarmi.
<<Un tuo amico? Ma se sei qui da neanche dodici ore! Come fai ad avere già un amico?>> sbotta plausibile.
In effetti non posso biasimarla, ha ragione...
<<L'ho conosciuto sull'autobus, mi ha aiutata con la strada per arrivare nella mia nuova scuola...>> mormoro titubante.
Ho tralasciato il dettaglio che è proprio lui il conducente, meglio non dirle niente, sarebbe un po' strano. Non è una bugia, in fondo l'ho davvero conosciuto su quel mezzo di trasporto.
<<Stai attenta Valeria, sei in una nuova città, non conosci nessuno, non ti puoi fidare così della gente>> incalza in tono da rimprovero.
<<Questo lo so, ma stai tranquilla, ti puoi fidare di me.>> Abbozzo un sorriso, sincera.
Non voglio che perda fiducia in me, non le ho mai dato un valido motivo per dubitarne e non voglio cominciare adesso.
<<Lo so piccolina mia, io non mi fido di chi ti sta attorno, che ne sai se è qualche male intenzionato?>> domanda su tutte le furie.
<<Lo so io che non lo è.>> Alzo gli occhi al cielo, ogni volta la stessa storia.
Lo sappiamo in che razza di mondo viviamo ormai, a questo punto non dovremmo fidarci più di nessuno.
Invece bisogna socializzare, me l'ha insegnato proprio lei.
<<Il problema è tuo padre, lo sai com'è protettivo, se solo lo venisse a sapere...>> Muove la testa poggiando la pezza con cui stava spolverando.
<<Non lo verrà a sapere, giusto?>> La interrompo con sguardo indugiante, quasi fosse una supplica la mia.
<<Va bene, ma che non succeda più che esci senza dirmi dove vai e soprattutto con chi.>> È severa quanto basta, con una sola occhiata ti fa intendere tutto, non servono le parole per comunicare.
D'altronde è dalla mia parte e mi copre con mio padre, non potrei desiderare di meglio.
<<Grazie.>> L'abbraccio frettolosamente dirigendomi in camera mia.
Non le ho mai mentito e nemmeno oggi l'ho fatto.
Insomma, per aver tralasciato un particolare del mio amico non sono mica diventata una bugiarda, no?
<<Papà e Marco stanno per arrivare, tra poco è pronta la cena>> annuncia mentre sono già a metà strada tra la cucina e la mia camera.
Faccio una smorfia in viso consapevole non mi veda, non ho fame, mi si è chiuso lo stomaco per quello che è successo.
Prima Matteo, poi lei, di certo non posso dire mi abbia fatto piacere.
Una volta finita la doccia indosso dei pantaloncini, una canottiera e le mie immancabili infradito rosa con i brillantini che ho acquistato in un mercatino a Roma.
Lego i capelli in una treccia morbida sentendo dal piano inferiore la pesante porta blindata chiudersi, segno dell'arrivo dell'altra metà della famiglia, due pezzi importanti della mia vita.
<<Marco, ti sono mancata?>> bofonchio stridula allargando le braccia volendo mi venga in contro.
<<No>> dice risoluto quella piccola peste del mio fratellino.
<<Ah no? Non ti sono mancata? Beh neanche tu!>> Metto il broncio fintamente offesa.
Lui si burla della mia espressione arrabbiata, dovrò sembrargli davvero buffa.
<<Mi sono divertito tanto con papà, mi ha comprato le patatine e dentro ho trovato questo>> racconta mostrandomi il tatuaggio di spider-man.
<<Wow, che bello.>> Esulto felice rubandogli un bacio a stampo sulla guancia senza il suo consenso.
<<No, che schifo!>> Si lamenta passando una mano sulla zona interessata voracemente.
Rido talmente tanto per il suo gesto che coinvolgo pure mio padre.
<<Sei un piccolo monello, vero?>> Si rivolge al bambino che annuisce.
<<No piccolo, io sono grande ormai.>> Lo corregge per poi toccare più volte la mia gamba catturando l'attenzione della sottoscritta.
<<Mi aiuti a farlo?>> chiede stavolta dolce riferendosi al tatuaggio.
<<Umh, non so... solo se mi dici che sono la tua sorella maggiore preferita e che oggi ti sono mancata.>> Lo ricatto prontamente ridendo a crepapelle perché esegue subito il mio ordine.
<<Uffa! Va bene, sei mia sorellina preferita!>> dice a modo suo, con quella voce così tenera che è impossible resistergli.
Me lo mangio di baci!
<<Dopo cena te lo faccio, prom...>> Vengo interrotta da mamma che comunica che la cena è servita.
Prendo le ultime posate da mettere a tavola e ci riuniamo tutti.
Dato che non ho molto appetito prendo solo una cotoletta e un po' di insalata, senza toccare pane, e questo mia madre me lo fa notare.
<<Valeria, mangia almeno mezzo panino, altrimenti stasera ti verrà fame. Tu non le dici niente Antonio?>> Sospira, rivolgendosi a mio padre che alza le spalle.
<<È abbastanza grande per capire quanto mangiare, se avrà fame si prenderà qualcosa più tardi.>> Papà prende le mie difese.
È sempre dalla mia parte, mi vuole bene ed è molto protettivo.
Non mi lascia nemmeno uscire con i miei amici, se si tratta della sua primogenita adolescente si spaventa con poco!
Mi chiedo sempre come farò un giorno a presentargli il mio fidanzato o addirittura quando sarò sposata e con una famiglia...
Come farà a controllarmi a distanza?
Sicuramente ingaggerà qualcuno per farmi pedinare tutto il giorno!
<<Grazie papi>> intervengo, masticando un boccone e bevendo un po' d'acqua.
Giorgia sembra non accorgersi nemmeno di quello che succede, quando mangia è totalmente assente con la testa, stessa cosa mio fratello!
Sono proprio uguali loro due.
<<Vado in camera mia, Marco, ti aspetto dopo per fare il tatuaggio.>> Mi sollevo in piedi spostando la sedia verso il tavolo.
<<Puoi scommetterci baby!>>
<<Marco, chi ti insegna queste parole?>> lo riprende prontamente mia madre, sconvolta.
<<Suppongo la televisione, sta tutto il giorno incollato a quello schermo!>> le rispondo ovvia.
Vado verso camera mia e mentre salgo le scale mi vibra la tasca dei pantaloncini.
Mi affretto e chiudo la porta con la maniglia leggendo il messaggio di Alessio.
<<Spero di non averti messa nei guai con i tuoi, sei ancora viva?>> Non abbandona mai il suo spirito, è riuscito anche questa volta a estorcermi un sorriso anche tramite un messaggio.
<<Sì tranquillo, sono ancora viva!>> Gli mando con una faccina che ride che mi mette sempre di buonumore.
<<Menomale! Senti, domani ti vorrei fare conoscere mia cugina, credo potreste diventare grandi amiche, vi somigliate molto.>>
Oh, ma che bella notizia!
<<D'accordo, mi farebbe piacere conoscerla e magari stringere amicizia.>> Pigio le lettere sullo schermo senza neanche rileggerlo, per fortuna che hanno inventato il correttore automatico.
<<Facciamo un'uscita a quattro, io, tu, mia cugina e un'altra sua amica, se per te va bene ovviamente, vediamo di organizzarci.>>
Mi sembra un'idea più che ottima!
<<Va bene, dove andiamo?>> chiedo curiosa di sapere cos'abbia in mente questa volta.
<<Al mare?>> Mi propone.
Insomma, sono indisposta quindi non potrò fare il bagno ma accetto lo stesso volentieri.
Non sarà una scusa avere il ciclo!
Voglio respirare l'aria pulita che sa di acqua marina, conoscere nuove persone, essere più socievole sbloccando la timidezza che mi ostacola per qualunque cosa.
<<A che ora?>> indago, volendo essere sicura non ci sia mio padre a casa, altrimenti dovrei dargli fin troppe spiegazioni e non me la sento.
Si preoccuperebbe inutilmente telefonandomi ogni mezz'ora, peggio di mia madre!
<<Dopo le 16:00 perché domani stacco da lavoro alle 14:30, il tempo di fare delle cose e ti passo a prendere.>>
L'avevo completamente tolto dalla testa che è a lavoro, sarà il sonno.
<<Perfetto, a domani! Buonanotte.>> Gli invio seguito dalla faccina che dorme e lui lo stesso.
<<Sogni d'oro.>> Scrive fin troppo sdolcinato.
Meno male che ho la stanza tutta per me, almeno non sono disturbata.
Ricordo a Roma che avendo la camera in comune con i miei fratelli c'era tutto il giorno la televisione accesa, ventiquattr'ore su ventiquattro, un vero incubo.
Ora posso dormire quando mi pare, che beatitudine!
Vado in bagno lavando i denti e mi distendo sul letto cercando di prendere sonno, ma per la prima volta nella mia vita non ci riesco.
La mia mente vaga ripensando a ciò che ho passato quest'oggi, dall'incontro bizzarro avvenuto con il conducente di un autobus fino alla strana chiamata ricevuta da lui.
Solo ed esclusivamente sotto disperata richiesta di Alice, non lo devo scordare...
Mi giro sul fianco destro mettendo una mano sotto il cuscino quando ripenso alla promessa fatta a mio fratello di fargli il tatuaggio.
Mi levo in piedi e in tono felice vado nella stanza sua e di Giorgia contenta di potergli fare questo favore.
Lo prendo per mano portandolo in bagno e lascio scorrere l'acqua del rubinetto tamponandola sul disegno.
Quando ero piccola adoravo questi tatuaggi, li trovavo sempre nei succhi di frutta e li dividevo con mia sorella.
Però non me li volevo mai fare, altrimenti sarebbero finiti!
Magicamente la stampa rimane sul suo braccio sinistro e lui salta dalla gioia per questo.
<<Grazie!>> Mi distoglie dai miei pensieri.
<<Ora vai a dormire, si è fatto tardi...>> gli intimo ma sembra non voler sentir ragioni.
<<Non sono stanco! Voglio guardare la TV!>> È ancora iperattivo alle ventidue di sera, dovrei prendere il suo esempio.
A quest'ora comincio a non ragionare più!
<<Va bene, buonanotte fratellino.>> Gli lascio un bacio sulla guancia tornandomene indietro.
<<Buonanotte Leria.>> Mi sciolgo letteralmente non appena sento quel nome.
Mi chiamava così quando era piccolo che stava imparando a parlare e non riusciva a dire il mio nome per intero.
Adoro quando usa questo abbreviativo.
Vado in camera e stavolta prendo sonno immediatamente, curiosa della giornata che mi attende domani.
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Alessio's POV
Mando l'ultimo messaggio di oggi a quella ragazza sorridendo come un ebete.
Non mi aspettavo mi sarei sentito così libero in sua compagnia, mi ha fatto piacere conoscerla.
Sull'autobus ho giocato d'astuzia e devo ammettere che ho fatto bene, non mi pento affatto.
Nella vita bisogna sempre provare.
È andata bene, l'ho pure convinta a vederci domani con la scusa che le avrei fatto conoscere Giulia che è come una sorella per me.
È la figlia dell'unico fratello di mio padre, siamo cresciuti praticamente insieme essendo quasi coetanei.
Senza perdere ulteriore tempo digito il suo numero e provo a chiamarla picchiettando nervosamente il pugno sulla superficie di legno della scrivania.
<<Ale ciao, è successo qualcosa?>> domanda perplessa rispondendo al quarto squillo.
<<No no, ti ho chiamata per chiederti un piccolo favore>> comincio, avendo subito dopo un ripensamento.
Non accetterà mai...
<<Dimmi, se posso ti aiuto>> borbotta ostentando una certa sicurezza ed io spero solo di non pentirmi di questa proposta.
<<Domani andremo al mare e non si obietta d'accordo?>> chiedo quasi fosse un ordine, autoritario.
<<Per forza? Cos'hai cugino, ti senti poco bene? Sei sonnambulo? Hai per caso bevuto?>> parla a raffica deridendomi, mi crede un matto.
Per fortuna è tutto vero, non è un sogno, e se lo è posso farlo diventare realtà.
<<Ho conosciuto una ragazza e le ho promesso che ci saresti venuta pure tu e se vuoi anche una tua amica>> racconto in breve diminuendo sempre di più il tono di voce, spaventato della sua reazione.
<<Una ragazza? E Sofia?>> squittisce rimproverandomi.
Sapevo l'avrebbe nominata, era inevitabile che non lo facesse.
<<No, lei non deve sapere niente di Sofia, lasciala perdere per il momento>> spiego, frettolosamente.
Mi alzo andando vicino la porta finestra mettendomi fuori dove tira un bel venticello.
<<Lo sai che sono stato costretto, non le dire niente per favore.>> La supplico sentendomi davvero un brutta persona per stare omettendo la verità.
Non sto neanche mentendo però, sto solo nascondendo alcune questioni che presto risolverò.
<<Va bene, ma prima o poi dovrai dirglielo.>> Emette un sospiro e deduco che almeno questa volta sia dalla mia parte.
<<Lo so, più in là glielo dirò. Lei si è appena trasferita in questa città, vorrei faceste amicizia, è molto simpatica.>> La elogio cercando di descriverla al meglio.
<<Certo, per me è okay, farò venire pure Valentina>> comunica facendomi spuntare un sorriso e in mente la ringrazio con tutto il mio vigore.
<<Ci conto allora, acqua in bocca.>> La raccomando buttando fuori l'aria dai polmoni, sono già più tranquillo.
<<Sarò più muta di un muto, a domani!>>
<<A domani, sei la migliore>> saluto calorosamente credendole sulla parola.
Posso stare più che sicuro con lei, non dirà nulla.
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Valeria's POV
Mi sveglio alle sette e un quarto del mattino, come sempre d'altronde.
È pazzesco, quando c'è scuola neppure alle dieci vorrei aprir occhio, invece ora tutto il contrario.
Credo sia così per tutti quelli che frequentano ancora quel luogo stressante, abbiamo l'orologio mentale sballato!
Sto un po' sul letto a controllare le notifiche di Instagram e WhatsApp e come sempre non trovo alcuna notifica.
Non c'è mai nulla di nuovo...
Prendo la montatura degli occhiali che si trovano da qualche parte sul comodino strabuzzando gli occhi non appena noto un messaggio di Alessio senza aspettarmelo completamente.
Mi sono proprio sbagliata!
<<Buongiorno dormigliona, ancora nel mondo dei sogni?>> Inviato alle cinque e trentasette.
A quell'ora non c'era manco l'alba, certo che ancora dormo!
<<Non più>> rispondo forse un po' fredda, ma capiamoci, sono appena sveglia e sto morendo di fame, il cervello non funziona come dovrebbe.
<<Lo vedo, ricordati dell'uscita di più tardi.>> Invia dopo una decina di minuti.
Sbadiglio stirando le braccia e portando i capelli indietro cercando di pettinarli con le mani.
<<Come potrei dimenticarmene. Ora lavora, non ti disturbo più, non si dovrebbe stare a messaggiare mentre si guida>> incalzo mettendomi seduta.
<<Saggia come sempre, a dopo!>> In effetti mi sento un po' vecchia dentro ma lo prendo come un complimento.
Mi alzo dal mio comodo materasso pensando di poter andare a comprare un nuovo costume dato che sono senza fare niente tutta la mattinata.
Prima di tutto deve avere il permesso per quest'uscita evitando di farlo sapere a papà, altrimenti non mi farebbe andare da sola.
Scendo le scale e vado in cerca di mia madre per tutta la casa che, essendo immensa, non trovo subito.
<<Ti posso parlare?>> irrompo mentre la trovo intenta a stendere il bucato.
<<Dimmi.>> Scuote i vestiti guardandomi con la coda dell'occhio.
Un attimo ferma no eh!
<<Più tardi potrei andare al mare con i miei amici?>> chiedo con un filo di voce, sentendomi sulle spine.
<<Quali amici?>> farfuglia.
Ecco che inizia l'interrogatorio...
<<Il ragazzo di ieri e sua cugina, sarebbe una grossa opportunità per fare amicizia, sai come sono.>> Faccio spallucce accennando un sorriso, imbarazzata.
<<Dimmi qualcosa in più su di loro, almeno i loro nomi.>> Gesticola bruscamente andando indietro cadendomi quasi di sopra.
È agitata peggio di me ma non lo dice...
<<Lui si chiama Alessio e sua cugina non lo so, la conoscerò oggi se mi dirai di sì>> borbotto già esausta preparandomi al peggio.
<<Quanti anni ha?>> chiede subito dopo.
<<Ventitré>> sussurro pensando cacciasse un urlo a sentire la sua età invece sono felice di sbagliarmi.
<<Okay, ma che diciamo a tuo padre?>> mi parla complice, questo equivale dunque ad un sì.
<<Non gli posso dire la verità altrimenti mi chiuderebbe in un convento per sempre. Digli che sono uscita per fare una passeggiata, tanto tornerò per cena.>> Ridacchio all'udire quel nome.
Lo farebbe davvero!
Se solo i miei sapessero che mi hanno concesso loro stessi di andare nella tana del lupo più di una volta rimarrebbero a bocca aperta.
Io andavo a casa di Alice solo per studiare, nel frattempo però ho avuto molte possibilità di ammirare il fratello da più vicino, rendendomi sempre più conto di che tipo di ragazzo si tratti.
Specialmente quando rimanevo lì a dormire la notte, vedendo e immaginando cosa stesse succedendo nella sua camera.
Non era per niente piacevole essere una spettatrice dello schifo che combinava.
La colpa è dei genitori che non hanno avuto la forza di imporgli un divieto, perché ormai più che maggiorenne.
<<Va bene, stai attenta però, e poi non è troppo grande per te?>> Oh, ci risiamo.
<<Mamma, siamo solo amici!>> esclamo scocciata.
<<Come dici tu tesoro.>> Mi prende in giro.
<<È come dico io>> affermo sicura di me stessa annuendo.
Lei non può sapere che sono innamorata di un altro da ben due anni ed è meglio che ne rimanga all'oscuro, come tutti del resto.
Non l'ho detto nemmeno ad Alice, perciò, tanto è come se non esistessi...
<<Tra poco esco, voglio comprare un nuovo costume da bagno.>> La avviso euforica andando in cucina con lei che mi segue.
<<Qui vicino c'è un mercatino, prova a vedere se c'è qualcosa di carino>> propone ed io accetto all'istante.
<<Va bene, faccio colazione e vado.>> Mi preparo mentalmente per affrontare un'altra giornata impegnativa come ieri, con la sola differenza che oggi starò in buona compagnia tutto il giorno, forse.
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Spazio autrice
Bonjour! Come state? Io tutto bene, soffro solo per il caldo insopportabile che c'è... Allora, chi sarà mai questa Sofia? Perché Alessio non vuole parlare di lei a Valeria? Noi ci vediamo con un nuovo aggiornamento Mercoledì!( Casomai, avevo pensato di aggiornare al raggiungimento di un tot di voti, ma non ne sono ancora sicura, ci devo pensare) Commentate e fatemi sapere se la storia vi piace, mi farebbe davvero piacere! Alla prossima! Ah, vi vorrei ringraziare per le 159 letture, è da poco più di una settimana che ho iniziato a scrivere questa storia e ho già tutte queste visualizzazioni, vi adoro!! Buona Domenica a tutti!😊
-Salve! Sono la me del futuro 😂 e sono lieta di annunciarvi che questa storia parteciperà al concorso che trovate sul profilo di SentencesPower ❤️ dategli un'occhiata se siete curiosi!-
~Sabry13❤️
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