98. || Sophie.
Lunedì a pranzo mi incontro con Ariana e Mike nella mensa del campus.
Alle prime due ore ho conosciuto il nuovo professore di matematica, un uomo burbero e dall'aria severa, con un accento scozzese. Appena entrato mi è sembrato di averlo già visto, ma forse mi sono semplicemente sbagliata, dato che non ci sono luoghi in cui posso averlo incontrarlo.
Ad ogni modo sostituirà Damon fino al termine dell'anno scolastico e questo mi preoccupa dato che non sono entrata subito nelle sue grazie. Probabilmente a conoscenza di ciò che è accaduto al vecchio professore, dopo essersi presentato ha lanciato un'occhiataccia a me, a Liam e a Ginger.
Inoltre stamattina – poco prima delle otto – Ginger ha effettuato il cambio di nome che ha promesso ai suoi amici, me compresa. Solo un'ora dopo aver consegnato il documento negli uffici universitari, tutto il campus era a conoscenza del fatto che sia la sorella minore di Hutcherson e che quindi fino a quel giorno avesse mentito.
«Ho rischiato l'espulsione» ha detto Ginger a me e a Liam al termine delle due ore di matematica.
Fuori dall'aula stava anche per scoppiare a piangere, ma un mio abbraccio l'ha bloccata. Se avesse smesso anche un solo istante di resistere sarebbe accaduto il finimondo: Ginger doveva lottare con le unghie, affermarsi, credere in se stessa e dimenticare tutto quello che le era accaduto in passato.
Dopo aver salutato sia Ginger che Liam mi sono diretta verso l'aula di filosofia. Ancora non so per quale motivo mi sono iscritta ad un corso del genere, visto che al liceo non sono mai stata brava in questa materia. Mia madre mi ha un po' costretta, visto che nelle altre discipline non sono mai stata così brava da scegliere un corso universitario.
Ariana, invece, ha subito intrapreso la carriera migliore per lei. Iscritta alla facoltà di Psicologia, il suo sogno è quello di diventare una dietologa. Ad essere onesta non so bene per quale motivo abbia scelto Psicologia, ma so che è il corso adatto a lei.
«Com'è andata la mattinata?» domanda lei, aprendo la bottiglietta d'acqua frizzante.
Faccio spallucce.
«A parte la storia di Ginger, nient'altro di così rilevante. A voi è successo qualcosa in particolare?»
Mike si scambia un'occhiata con Ariana, poi deglutisce.
«Ho conosciuto il nuovo professore di matematica, quello che sostituirà Damon fino a giugno» mormora.
Ariana spalanca gli occhi e mi guarda come se fosse alquanto preoccupata per quanto ho appena detto. Cercando di non pensarci, scuoto il capo positivamente e rispondo a Mike.
«Sì, anche io ho avuto il piacere di conoscerlo. Non mi ricordo neanche come si chiama, ad essere sincera»
«Si chiama Justin Morris» replica Mike.
Questo cognome mi dice qualcosa ma non ricordo alcun volto associato ad esso. Guardo Ariana per capire se anche lei ha ottenuto lo stesso riscontro ma ha prontamente abbassato il capo e lo sguardo, come se non volesse essere interpretata.
«Fortunatamente il lunedì ho solo un'ora di matematica» interviene Mike.
Gli rivolgo un sorriso, ignorando Ariana.
«Beh, io ne ho due e ti assicuro che è un gran inferno!»
La coppia di fronte a me scoppia a ridere.
«A letteratura com'è andata?» domanda Ariana, posando una mano su quella del suo ragazzo.
Mike riproduce una piccola smorfia. «Abbastanza bene, direi. Abbiamo finito di analizzare il libro di cui ti ho parlato ieri. Penso che durante le vacanze di Natale dovremo leggere un'altra opera»
Alzo il capo e sorrido. Almeno questa è una buona notizia. Adoro il professor Wright: è un uomo simpatico, ama il suo lavoro e propone opere né troppo pesanti né troppo scurrili, le spiega in modo chiaro e semplice, perciò prendere appunti non è affatto difficile.
«Sta arrivando Liam» mi informa Ariana sorridendo.
Alzo il capo e mi volto alla ricerca del mio ragazzo. Gli occhi verdi di Liam incontrano i miei e sorride. Aumenta il passo e cerca di avvicinarsi al nostro tavolo senza recare troppi sguardi su di sé, ma è interrotto da Rachel e dalle sue amiche.
Sto quasi per alzarmi ma Ariana mi afferra per un polso.
«Non andare» sussurra.
«Ci sta provando con il mio ragazzo solo perché vuole darmi fastidio!» protesto io, alzando un po' troppo la voce
Mike sospira. «Io fossi in te darei una bella lezione a quella ragazza... Rachel, giusto?»
Ariana volta lo sguardo verso il suo ragazzo e lo fissa senza fiato. In quello stesso istante molla la presa, così sono libera di alzarmi e di raggiungere Liam. Rachel e le sue amiche – Karen, Claire e Annie – indossano la stessa giacca di panno nero e tengono sciolti i lunghi capelli.
«Scusami» esclamo d'un tratto, rivolta verso Rachel.
I lunghi capelli neri della ragazza che ho di fronte mi colpiscono il viso mentre gira i tacchi per osservarmi. I nostri occhi si incontrano e le sue labbra dipinte di un rosso troppo volgare si increspano.
«Sophie!» esclama, «ma che piacere!»
Un sorriso falso appare sul mio viso.
«Come stai?» mi chiede Annie, mostrando i grandi occhi azzurro-verde.
Oggi indossa dei jeans neri e una camicia gialla, sotto la giacca nera aperta. I suoi capelli biondi, lunghi fino alle spalle, sono lievemente arricciati sulle punte.
«Sto bene» rispondo.
A quel punto Liam supera Rachel e sbuffa.
«Non avete niente di meglio da fare? Prendetevi qualcosa da mangiare ed evitate di rompere i coglioni a me e a Sophie. Sono stato chiaro?»
Karen scoppia a ridere. Fra le tre sembra quella più idiota. Dalla pelle color cioccolato fondente, ha lunghi capelli castani e grandi occhi del medesimo colore.
«Scusateci» replica velenosa Claire, l'unica che fino a quel momento non ha osato parlare.
Tutte e quattro si voltano e riprendono a camminare verso l'uscita della mensa. Il mio sguardo è ancora fisso su Claire, sui suoi capelli biondi, gli occhi grandi e azzurri e al viso paffuto.
«Tutto bene?» domanda una voce maschile alle mie spalle.
Mi volto con gli occhi spalancati e con mia grande sorpresa noto Cameron, con un libro sotto braccio e una borsa nera a tracolla.
«Cam» mormoro assorta, «sì, certo. E tu?»
«Ho visto che stavate discutendo con Rachel e le sue amiche. Ci sono gravi disguidi fra di voi?»
«Assolutamente no» ringhia Liam, prendendomi la mano e stringendola forte, «adesso dobbiamo andare»
E, senza darmi il tempo di spiegare la situazione a Cameron, mi trascina via verso il tavolo dove Ariana e Mike sono seduti. Inizialmente il comportamento di Liam mi fa arrabbiare al punto di creare un'insana voglia dentro di me di colpirlo con un cazzotto, ma in un secondo momento riesco a calmarmi e a cucire la bocca.
«E' successo qualcosa di grave?» domanda Mike, rivolto a Liam.
«No, niente di che» risponde lui, sospirando, «solo che quella putt... solo che Rachel mi sta rompendo il cazzo. Dovrebbe smetterla di parlarmi»
In quel momento il mio cellulare squilla. Lo tiro fuori dalla borsa e trovo un nuovo messaggio da parte di Sarah Hastings. Con le dita che tremano, sblocco il cellulare ed entro nella messaggistica.
Sì, Sarah mi ha inviato l'indirizzo della famiglia Smallwood. Sorridendo, stringo il telefono nella mano e prometto a me stessa che chiamerò i genitori di quella ragazza. So quali desideri avrebbe voluto realizzare Mia e uno di questi era far trascorrere a Christian il resto della sua vita in prigione.
Insieme ce l'avremmo fatta.
Anche se lei non c'era più, avremmo vinto contro l'uomo che ci ha rovinato la vita.
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