95. || Daisy.
Il campanello della villa suona per l'ennesima volta. Damon sta intrattenendo i primi ospiti — Shelley, Matt, Ariana, Mike e Ginger — così mi dirigo verso la porta.
Poco dopo averla aperta, trovo Sophie e Liam, che coprono il corpo muscoloso e ben sviluppato di mia madre.
Spalanco gli occhi e per qualche secondo la fisso senza fiato. Mia madre indossa un abito nero e una giacca in panno del medesimo colore; i capelli biondi le ricadono perfetti sul petto e incorniciano il viso pallido e allungato; i suoi piccoli occhi color ghiaccio stanno fissando la mia pancia, coperta da una delle mie mani.
Dall'ultima ecografia sembra che il bambino stia bene e che la sua crescita sia rapida e senza particolari intoppi. Sono davvero felice che, da quando ho deciso di raccontare ai miei amici che aspetto un figlio, non ho più ripensato alla reazione di mia madre.
«Ciao Daisy»
La voce di Sophie mi risveglia dai miei pensieri.
Le concedo un piccolo sorriso irrequieto, poi mi scanso per farli entrare. Mia madre, invece, rimane immobile a fissarmi.
«Ciao» mormoro, tenendo il capo chino.
Mia madre sospira.
«Ciao Daisy» esclama poco dopo, «dalla tua espressione deduco che non eri a conoscenza del fatto che Damon avesse esteso l'invito anche a me»
Scuoto il capo, mentre spalanco la bocca, sconcertata. Damon ha invitato mia madre al suo trentesimo compleanno?
«No, non ne so niente» rispondo semplicemente, «ma entra, ti prego»
Sono già stata in questa casa due volte, prima di comprarla e di arredarla come volevamo io e Damon. Ginger l'ha utilizzata per le sue feste ed io ho trascorso alcune serate con lei seduta sul vecchio divano grigio che ho buttato via poco prima che Liam e Matt posizionassero quello nuovo.
La piccola cucina, sulla sinistra, è colma degli ospiti che bazzicano attorno al vecchio tavolo in legno, sopra al quale ho allestito una sorta di self service di stuzzichini e aperitivi.
Ariana e Sophie si stanno abbracciando, mentre Shelley parla con Ginger e Matt. Liam e Damon, invece, si scambiano delle occhiatacce e si sorridono a disagio, sperando di non doversi abbracciare.
La maggior parte delle stanze della villa contengono i vecchi mobili presenti nel vecchio appartamento di Damon.
La cucina – divisa in tre settori e posizionati ognuno su una parete – è color beige chiaro, con qualche particolare a specchio, come i manici dei cassetti e il forno. La quarta parete consiste in una porta a vetri, in quel momento aperta, che porta nella sala da pranzo, dove abbiamo posizionato un lungo tavolo in legno, alcune sedie e poltroncine rosse e un tappeto grigio sul pavimento. Inoltre, un grosso camino di mattoni è stato costruito sul fondo della parete.
Ad essere sincera non l'ho mai notato prima di trasferirmi con Damon ed è la parte della casa che amo di più.
Di fronte alla cucina, invece, verso destra, c'è il salotto, composto da due divani di Damon e l'arredamento del vecchio e piccolo salone dell'appartamento. Ancora non è molto confortevole come stanza, ma con il tempo l'avremmo addobbata a dovere.
«Daisy» mi chiama Damon improvvisamente.
Mi volto e gli concedo un gran sorriso.
«Dimmi»
«Dovremmo servire il primo piatto. Fai accomodare gli ospiti, tesoro»
Annuisco sorridendo. «Ma certo»
Conduco i nostri amici e mia madre verso la sala da pranzo dove, con tanta sorpresa, si soffermano ad osservare il camino acceso. Mia madre, poco davanti a me, si volta a guardarmi con gli occhi lucidi e sorride.
Mamma, quanto ti amo, vorrei dirle, per farle capire che la perdono per non aver accettato Damon e suo nipote, ma l'arrivo repentino di Damon interrompe il tutto.
«Come dobbiamo sederci?» domanda Matt, guardando Damon: tiene fra le mani una teglia con il pollo appena sfornato e un buon profumo sta impregnando l'aria circostante, aumentando quindi la mia fame.
«Come volete» risponde Damon.
Mia madre si accomoda a capotavola; alla sua sinistra ha Shelley, Ariana, Mike e Ginger. Shelley, per l'occasione, si è nuovamente piastrata i lunghi capelli biondi; Ariana, invece, ha permesso che si arricciassero lievemente sulle punte. Osservando i capelli delle mie amiche mi accorgo che quelli di Ginger stanno riprendendo il loro colore naturale, un castano color caramello: sono davvero particolari.
Damon, sedutosi a capotavola, mi invita ad occupare l'ultimo posto libero, di fianco a lui e Sophie. Matt si è infatti accomodato fra Liam – inseparabile dalla sua ragazza – e mia madre.
«Prima di cominciare vorrei dire una cosa» mormora Damon lentamente.
A quel punto si scambia un'occhiata con mia madre e lei annuisce. Mentre lui si alza mi chiedo per quale motivo il mio ragazzo e mia madre sono d'accordo su qualcosa a cui sono stata tenuta all'oscuro. Abbasso il capo e mi concentro sull'abito blu di seta che indosso, solo per non pensare al fatto che stia per accadere qualcosa.
È lungo fino a metà coscia, con una grande cintura intorno alla vita piena di paillettes argentate, la spalla destra scoperta e un piccolo velo che parte dalla spalla sinistra fino a metà schiena. Adoro questo vestito; l'ho comprato con Ginger qualche giorno fa, proprio per l'occasione. E, stranamente, è stata lei ad insistere a comprarlo proprio blu e non viola, come avevo inizialmente deciso.
Improvvisamente rialzo il capo e vedo Damon rientrare nella sala da pranzo. Ha una mano nella tasca dei pantaloni neri e si muove quasi a scatti, come se un certo muscolo gli provochi dolore. Quando arriva di fronte a me sorride e mi chiede di alzarmi in piedi.
Storcendo un sopracciglio afferro la sua mano e mi aiuta ad alzarmi. Davanti al caminetto, con una luce diversa, noto che i suoi occhi sono lucidi.
Mi chiedo che cosa sta succedendo e perché sono in piedi quando è ora di pranzo. Sospirando guardo Damon quasi sul punto di chiedergli che cosa stia facendo, ma lui mi ordina di chiudere gli occhi. Sbuffando ascolto le sue parole e obbedisco.
Due secondi più tardi la sua mano afferra la mia e la stringe forte. Attorno a noi non c'è alcun rumore, fatta eccezione per qualche strano singhiozzo e sospiri di sorpresa.
«Daisy Lawrence»
Spalanco gli occhi, in preda alla curiosità.
Damon è inginocchiato davanti a me con una mano che stringe la mia e l'altra che tiene aperta una scatolina blu. All'interno di essa c'è l'anello più bello che abbia mai visto: è argentato, con qualche brillantino luccicante, e sopra ad esso c'è un piccolo diamante blu, del medesimo colore dell'abito che indosso. Ecco spiegato il motivo per cui Ginger ha insistito sul colore del vestito...
Dai miei occhi cominciano a sgorgare pesanti lacrime salate.
«Daisy Lawrence» ripete Damon, con gli occhi lucidi e il fiato corto, «mi faresti l'onore di diventare mia moglie?»
Singhiozzo, mentre le lacrime rigano il mio viso. Non ho parole: Damon – colui che è stato il mio insegnante di matematica e il mio ragazzo – diventerà mio marito e padre del bambino che aspetto.
«Sì, sì!» rispondo, «certo che voglio sposarti!»
Damon si rialza e mi infila l'anello al dito. Non ho mai pensato che sarebbe accaduto qualcosa del genere, non ho neanche immaginato che un giorno avrei accettato una proposta di matrimonio.
Invece, da quando conosco Damon, ho permesso che ogni piccolo ed insignificante principio della mia vita si sgretolasse davanti ai miei occhi. E non ho mosso un dito per evitare la catastrofe dove mi sono cacciata.
Ma non mi importa.
Amo Damon, amo la creaturina che sta crescendo dentro di me e amo la nostra vita insieme.
Amo la nostra famiglia.
Un piccolo trio, il più bello che abbia mai visto.
Damon mi abbraccia, mi stringe a sé per quella che sembra un'eternità. Ed io mi perdo fra i ricordi, fra le promesse, i baci, gli abbracci... fra il nostro passato di ragazzini ingenui, momento dal quale sembra passato un lungo periodo, ma in realtà è solo ieri.
«Ti amo» soffia sulle mie labbra, «ti amo»
Lo am anche io. Tanto. Troppo.
«Sono così felice!» sussurra Shelley a Matt.
Mi volto e la guardo sospirando. Otto paia di sguardi puntano sul mio anello, sul meraviglioso regalo che Damon mi ha fatto.
Improvvisamente mia madre si alza; senza proferire parola, ruota attorno al tavolo e ci raggiunge. I suoi occhi azzurri si soffermano su quelli di Damon per qualche secondo. Successivamente guarda me e sorride.
«Approvo questo matrimonio» mormora, «benvenuto in famiglia, Damon»
Spalanco la bocca e la fisso senza fiato. Sto per abbracciarla, ma mia madre si volta a guardare Ginger.
«E ovviamente anche tu, tesoro» esclama.
La mia nuova sorella si alza in piedi e corre ad abbracciarla. So bene che cosa significa per lei avere una madre come la mia: non essere più sola. Da quando sua madre ha ammazzato il marito, per Ginger non c'è più distinzione fra buio e luce.
Prima di pranzare tutti i miei amici mi abbracciano, cercando di non stringermi troppo. Dentro di me percepisco qualche calcio di mio figlio; so che è presto per scoprire il sesso e quindi attribuirgli un nome, ma voglio essere speranzosa.
E questa giornata merita proprio di esserlo.
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NELLA FOTO: KATE WINSLET NEL RUOLO DI ALEXANDRA LAWRENCE, LA MADRE DI DAISY.
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