91. || Liam.
Sophie è davanti a me.
Trascina il suo corpo, senza energia. È ricurva su sé stessa e la sua espressione suggeriva una perdita. Sì, ha perso contro Christian, ma intanto lei ha la possibilità di guardare il sole splendere nel cielo, piuttosto che frequentare luoghi pubblici e divertirsi. Christian trascorrerà la vita intera in quell'ospedale psichiatrico, lo giuro su me stesso.
Al mio fianco, Travis tiene il capo chino e a volte lancia occhiate alla sorella minore, forse con l'intento di parlare, ma senza coraggio.
Sinceramente vorrei parlarle anche io, ma non so quali parole utilizzare. Sophie è una difficile e l'argomento è delicato, perciò è meglio lasciar passare qualche minuto o addirittura qualche ora.
Usciamo dal tribunale e ci dirigiamo verso l'auto.
Travis ha parcheggiato poco distante da noi, ho riconosciuto l'auto, perché dentro c'è un cuscino del quale Sophie mi parla a volte. È rosso, rotondo, ma a guardarlo non sembra molto comodo.
«Mi dispiace che sia finita così» riesce a dire Travis, poco dopo aver preso le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans.
Incontro il suo sguardo e sorrido.
«Pensavo che Sophie uscisse vincitrice da questo caos, soprattutto dopo aver utilizzato quelle parole, invece, ancora una volta, le è crollato il mondo addosso»
Travis sospira pesantemente a abbassa lo sguardo.
«Avrei voluto saperlo prima che cos'era accaduto quell'estate. Forse sarei riuscito ad impedire questo processo e i trascorsi di Sophie. E non avrebbe quella cicatrice sul braccio, forse»
Mi schiarisco la voce.
«Non mi ha mai detto per quale motivo se l'è procurata, ma ho una vaga idea. Credo c'entri anche vostro padre. Ad ogni modo, sono molto dispiaciuto per quanto successo. Io... avrei voluto conoscerla prima e impedire che le accadesse tutto questo»
Travis annuisce e mi sorride.
«Mia madre avrebbe dovuto conoscerti, quel giorno, quando siete venuti in albergo per spiegare la situazione. Non facendolo, ha perso tutto quello di più caro che possedeva»
Lancio un'occhiata a Sophie. Stretta nella giacca nera e nel suo cardigan bordeaux, scruta l'ingresso del parcheggio con attenzione. Aspetta forse qualcuno? O ha visto qualcuno?
Volto il capo nella sua direzione e vedo una macchina della polizia, con diverse guardie attorno. Improvvisamente giunge Christian, accerchiato da due poliziotti e dal suo avvocato. Entrano nella macchina e, dopo qualche secondo, ripartono, entrando nella strada bagnata dalla pioggia e slittando via, verso l'ospedale psichiatrico.
Torno a guardare il punto in cui si è fermata la macchina: al suo posto c'è una coppia, un ragazzo alto circa un metro ottanta e una ragazzina con le gambe alquanto magre, alta poco più di un metro e sessanta. I due si guardano attorno con circospezione. Lei, stretta nel suo cappotto di panno nero, si stringe nell'abbraccio del ragazzo.
Improvvisamente mi pare di aver già visto quel ragazzo, ma non ricordo bene dove. Sposto involontariamente lo sguardo su Travis e a quel punto capisco: quel ragazzo è Teddy, il fratello minore di Sophie e il gemello di Travis, e la ragazza al suo fianco deva essere per forza la ragazza con cui usce e con la quale condivide l'appartamento, dopo il litigio con sua madre.
«C'è... Teddy» mormoro.
Travis alza il capo e guarda nella direzione che il mio dito indica. Ci incamminiamo verso la coppia, insieme a Sophie. Senza dire niente ha ripreso a camminare, tenendo sempre lo sguardo basso e trascinandosi.
Quando mi trovo a circa mezzo metro da Teddy mi rivolge un sorriso caloroso e si sporge per guardare la sorella minore. Inutile dire che lei non lo degna nemmeno di uno sguardo, ma non perché sia antipatica, solo perché ha altro a cui pensare.
«Ciao. Volevamo entrare, ma ci hanno detto che era già cominciata» mormora Teddy.
La ragazza al suo fianco annuisce debolmente. Ha i capelli castano cioccolato lunghi fino alle spalle, un po' ricci. I suoi occhi scuri, color nocciola, le risaltano il viso scarno e roseo. È carina e sicuramente ha la mia età o addirittura meno. Forse è per questo motivo che la madre di Teddy non apprezza la nuova relazione di suo figlio? La notevole differenza d'età?
«Lei è Megan, la mia conquilina e da qualche giorno anche la mia ragazza» sussurra Teddy, lievemente imbarazzato.
La ragazza allunga la mano e stringe la mia e quella di Travis energicamente. Biascica qualche parola e il suo accento mi ricorda particolarmente quello di Karen, un'amica di Rachel. Karen proviene dalla Spagna, ma Megan sembra più sudamericana, forse argentina.
«Sono Travis, il fratello maggiore di Teddy» mormora il ragazzone al mio fianco.
I miei occhi incontrano quelli di Megan. Forse devo presentarmi anche io? E'... necessario?
«Be'... io sono Liam, il ragazzo di Sophie» e mi sposto per far osservare a Megan la minuta ragazzina che ho alle mie spalle.
Lei alza lo sguardo e scruta per qualche istante Megan, poi si avvicina lentamente e le porge la mano.
«So-sophie»
Il mio cuore perde un battito. Sta succedendo qualcosa che presto degenererà.
Sophie non sta bene: si comporta come una bambina, si sente come un'infante e questo non è la conseguenza migliore per quel che è appena successo.
So che ha visto molte psicologhe durante la sua adolescenza, ma non le ho mai chiesto i dettagli. L'hanno aiutata? Allora perché è nuovamente in questa situazione in cui si comporta come se fosse estranea dal mondo... appartandosi nel suo mondo parallelo?
Cerco di non pensarci e così guardo Megan. Con gli stivali di camoscio neri e alti fino al ginocchio sembra molto più alta del normale. Sta sorridendo a Sophie, come se la considerasse già una persona importante. Forse lo diventerà?
«Perché non venite a pranzo da noi?» propone improvvisamente Teddy, guardando Megan, «abbiamo preparato della pasta. So che non è molto esaltante, ma forse può aiutarci a dimenticare almeno per un po' quello che è successo...»
Mi scambio una rapida occhiata con Travis e senza pensarci su due volte annuiamo.
Sophie tiene ancora il capo chino e non parla, come se si sentisse una parte in più del "gruppo", come se preferisse estraniarsi dal contesto.
«Vi facciamo strada. Seguiteci con la macchina» mormora Megan, allacciando la sua mano a quella di Teddy.
Il fratello minore di Sophie annuisce e, dopo aver sorriso, gira i tacchi e raggiunge la macchina. Sophie alza il capo e mi guarda con una tenera espressione da bambina.
Aggiunge un sorriso smagliante e dice: «Vogliamo andare?»
E detto ciò si volta e comincia a camminare a passo deciso verso la macchina. Mi blocco un secondo e guardo il fratello maggiore della mia ragazza. Anche lui sta pensando che c'è qualcosa che non quadra, anzi quasi sicuramente...
«Teniamola d'occhio» suggerisce Travis, «qualsiasi cosa le stia succedendo, non mi piace per niente»
Annuisco con un gesto del capo, poi raggiungo Sophie e salto in macchina.
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NELLA FOTO: MARTINA STOESSEL NEL RUOLO DI MEGAN SERRANO.
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