72. || Ginger.
Poco dopo le sei del pomeriggio, il campanello dell'appartamento suona. Mi alzo dal divano e vado ad aprire: con mia grande sorpresa, vedo Sophie Watson, l'amica di Daisy.
«Ehm... ciao» balbetto.
Sophie indossa dei jeans beige molto sexy, un maglione nero e tiene i capelli legati. Ha gli occhi arrossati e le guance umide.
«Ciao, scusami se ti disturbo. Sono venuta qua per farti alcune domande» sussurra lei, sorridendo.
La faccio entrare sorridendo. Sophie si accomoda nella cucina, guardandosi attorno con curiosità.
«Di sicuro non è come l'appartamento che Tom e Luke hanno prestato a Liam!» mi scuso, sia per il disordine che per la piccolezza.
Sophie alza un sopracciglio.
«Tom sarebbe il padre di Liam? E Luke il fratello?»
Annuisco con un gesto del capo e apro la dispensa. Tiro fuori un pacco di patatine e le verso in una ciotola.
«Pensavo lo conoscessi. Insomma... Liam mi ha raccontato che avete incontrato sua madre e pensavo che...»
Sophie sorride.
«Tranquilla, nessun problema. Comunque» aggiunge dopo, prendendo una patatina, «sono venuta qui per chiederti alcune cose»
Le scocco un'occhiata tranquilla e abbozzo un piccolo sorriso.
«Oh, dimmi pure!»
Sophie si sente a disagio. Guarda l'orologio appeso e il mio viso a scatti. Forse ha poco tempo, forse deva andarsene prima che Liam arrivi a casa mia per sistemare la televisione...
«Da quanto tempo conosci Liam?» chiede improvvisamente.
«Da qualche anno. Ci siamo conosciuti in prima media, perciò lo conosco meglio di chiunque altro in questo posto»
Sophie annuisce lentamente. «E... che cosa c'era o c'è fra lui e Rachel?»
«Rachel è solo una grandicoma puttana. Liam, prima di conoscere te, non era molto apprezzato dalle donne - eccetto me, naturalmente, ma io lo consideravo in modo diverso. Rachel era l'unico modo per sfogare la rabbia, la solitudine... non so che dire, davvero»
Sophie afferra un'altra patatina e la sgranocchia lentamente. Ci impiega qualche secondo, ma finché non deglutisce non osa parlare.
«Lei lo ama?» domanda.
«Oddio, non posso dirti né sì né no. Può essere innamorata di lui solo nel modo in cui una come Rachel può amare» spiego, un po' a disagio.
Sospira.
«Senti... non voglio porti l'ultima domanda. Insomma, ti chiederesti perché io, la sua ragazza, non sia al corrente di questa informazione... ma devo farlo, obbligatoriamente»
Alzo un sopracciglio. Sophie sta per chiedermi qualcosa di molto importante, forse sta per rivelare qualcosa di cui anche io sono all'oscuro, o più semplicemente ha dei dubbi su un argomento dove io sono particolarmente ferrata.
«È vero che aspetti Liam perché deve sistemarti il televisore?» chiede ansiosa.
Sgrano gli occhi allibita.
Tutto qui? La domanda è questa? Pensavo peggio, onestamente.
«Ehm, sì. Doveva arrivare dieci minuti fa, ma conoscendolo avrà ritardato»
Sophie si rilassa, ma non del tutto: il suo volto sembra colpito e deluso, ma per un motivo differente. Forse ha pensato che l'impegno di Liam fosse una bugia.
«So che non sono affari miei ma... avete discusso?» chiedo timidamente.
Dondola il capo.
«Prima di uscire, sì. Ha agitato una giacca dove c'erano dentro parecchi pacchetti di sigarette. Su uno di essi c'era una dedica di Rachel. Ero... furiosa, porca miseria! Mi ha detto che era un vecchio regalo, che le cercava per riportarle a Rachel, dopo aver sistemato il tuo televisore...»
«E tu sei venuta qui per sapere se effettivamente dovevo sistemare la TV... be', è stato un comportamento sia giusto che sbagliato. Naturalmente se Liam ti mente è normale che tu abbia parecchi dubbi sui suoi impegni»
Alza lo sguardo e mi rivolge un sorriso gentile. Poco dopo si alza in piedi e la riaccompagno alla porta.
«Mi ha fatto piacere parlare con te» mormoro.
Sophie lancia un'occhiata ai miei capelli.
«Già... Forse adesso posso aggiungere il tuo numero in rubrica e chiamarti se ho bisogno di sapere qualcosa di più sulla vita segreta di Liam»
Le strizzo l'occhio.
«Certamente. E non preoccuparti, non ti tingerò i capelli di verde smeraldo mentre dormi, puoi starne certa!»
Sophie scoppia a ridere divertita. È di spalle alla porta d'entrata e mi guarda con aria un po' più sciolta e divertita.
«Allora... ci vediamo» esclama.
«Buona serata, Sophie»
Esce di casa ed io torno al divano, aspettando Liam.
***
«Allora... che cosa posso fare per recuperare la fiducia di Sophie? Vorrei tanto che non si incazzasse per ogni piccolo particolare della mia vita»
Liam si lancia sul divano dopo aver concluso il lavoro alla mia televisione. Da quando è entrato in casa – un'ora prima – non ha fatto altro che parlare di Sophie, della sua relazione e della discussione avvenuta poche ore prima a casa sua.
Sorridendo, gli offro un bicchiere di acqua.
«Grazie»
«Prego» rispondo, poi riprendo il discorso che ha cominciato, «Prima di tutto, Liam, dovresti raccontarle tutto, e per tutto intendo proprio tutto»
«Quindi, tutto?» domanda lui con un ghigno sulla faccia.
Gli rifilo un gestaccio.
«Secondo: non devi interromperla quando parla. Ma questo vale per ogni persona con cui intratteni una conversazione, quindi me, lei, Matt e Rachel, quando le riporterai le sigarette»
Liam alza un sopracciglio e posa il bicchiere sul tavolo. Mi rifila un'occhiataccia perplessa e, quando capisce il motivo per cui io ne sono al corrente, sbianca.
«Come... cosa... Hai parlato con Sophie?»
Dondolo il capo.
«Sì, ho parlato con Sophie. È passata di qui proprio qualche minuto prima che arrivassi tu. Abbiamo parlato poco, in realtà, ma le parole pronunciate hanno tanto valore e tanto peso»
Liam sospira e diventa improvvisamente serio.
«Non voglio sapere i dettagli, dimmi solo se stasera quando tornerò a casa la troverò»
Incontro i suoi ipnotici occhi verdi e sospiro. Ad essere onesta, non sono certa della risposta positiva che voglio dargli, per tranquillizzarlo. Sophie mi è parsa più rilassata dopo la chiacchierata con me, e a giudicare dal repentino cambio di espressione dopo la mia confessione, si sente sensibilmente e terribilmente in colpa per la sfuriata dedicata a Liam prima di uscire.
«Gin?» mi chiama Liam.
«Ehm... io penso di sì. Era molto delusa da se stessa quando ha scoperto che tu saresti passato da casa mia»
Preso da un attacco di felicità, scoppia a piangere. Nonostante si vergogni a piangere in pubblico, non si asciuga le lacrime e ciò mi invita ad apprendere quanto io sia importante per lui.
L'ho visto piangere veramente solo due volte: quando Sophie l'ha accettato per quello che è e in questo momento.
«Dovrei raccontarle tutto? Tu dici?» chiede, mentre si asciuga le lacrime.
Sospiro e lo guardo per qualche istante.
«Solo se ti senti pronto. Liam, un giorno Sophie ti chiederà di ufficializzare la vostra relazione. Tieni bene a mente che se accetterai, lei dovrà conoscere ogni minimo dettaglio della tua vita»
Sospira e si alza in piedi.
«Sophie è la donna che dovrei sposare per salvarmi da questo schifo, ma ogni volta che la guardo mi rendo conto di quanto io sia poco per lei»
Sorrido, emozionata e colpita dalle parole del mio migliore amico.
«Sophie non cerca un principe azzurro. Non la conosco bene quanto te, ma a guardarla si capisce che cerca ben altro. E tu, tu Liam, nei tuoi difetti e problemi e in tutte le cazzate che fai, saresti proprio perfetto. Non ti sto dicendo di tornare a casa con un anello tempestato di diamanti e chiederle di sposarti, solo di amarla come Sophie merita»
Annuisce, mentre le lacrime gli percorrono il volto. Aggiunge un piccolo sorriso, poi scoppia di nuovo in singhiozzi.
«Dai, ora calmati. Dovresti tornare a casa» gli consiglio io, tirandogli qualche pacca sulla spalla.
Scuote il capo.
«No, prima andrò da Rachel a restituirle tutte le sigarette che mi ha dato. Non... non ne ho più bisogno»
Sorrido.
«Fiera di essere la tua migliore amica, Hamilton»
Ridacchia, poi mi abbraccia. Il gesto mi colpisce, in quanto Liam non ha mai agito in quel modo nei miei confronti.
Quando viene a prendermi sotto casa in bicicletta, si limita ad alzare la mano, ma mai si è permesso di abbracciarmi.
Quando chiudo la porta di casa alle mie spalle mi accorgo di quanto Sophie faccia bene a Liam, ma, tuttavia, di quanto lui faccia male a lei.
Se non cambierà, se non smetterà di essere così crudele, perderà l'unica donna che l'ha amato con tutta se stessa.
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