39. || Liam.
La mattina successiva, odo ronzare il mio telefono poggiato sul comodino al fianco del letto. Lo agguanto e leggo sullo schermo il nome di Matt.
Sbuffando, rispondo.
«Ehi, tutto bene?» chiede allarmato.
«Mi hai svegliato, pezzo di merda» rispondo sussurrando, poi mi alzo dal letto e continuo: «aspetta un secondo, vado in cucina»
«Perché dove sei?» domanda ridendo.
Chiudo lentamente la porta della mia camera.
«Ero con Sophie e sta ancora dormendo. Non voglio svegliarla, capito?»
Annuisce con alcuni versi, poi tossisce e continua: «Comunque sia, voglio chiederti se puoi accompagnare Sophie al dormitorio. Shelley e le altre gradirebbero vederla»
«Sì sì, già contavo di farlo. Deve andare da sua madre, ma non sa l'indirizzo dell'albergo. Ha detto a Sophie che le sue amiche sanno dove si trova»
Mi accomodo su uno sgabello della cucina e tossisco, un po' per il freddo.
«D'accordo. Mandami un messaggio quando state partendo da casa. A dopo, Liam»
Riattacco e poggio il telefono sul tavolo.
Seduto sullo sgabello della cucina, sospiro ed osservo il sole poco luminoso che oltrepassava i buchini della tapparella. C'è così poca luce in questa stanza, ma nonostante questo riesco a distinguere ogni oggetto presente.
Mi giro e faccio per scendere, ma noto Sophie poggiata sullo stipite della porta. Mi guarda con espressione vuota; è muta, silenziosa. Schiarendomi la voce, mi avvicino e sorrido.
«Buongiorno» le dico.
Lei sorride timidamente.
«Sei un elefante, quando ti muovi»
Scoppio a ridere e le prendo la mano, stringendola. Lei arrossisce lievemente, ma con un gran sorriso si accoccola su di me. La sua pelle è gelida, così le cingo le spalle con le mie braccia e subito la sento riscaldarsi.
«Puoi dormire ancora un po' se ti va. Sono passate solamente tre ore da quando ti sei addormentata» bisbiglio.
Scuote la testa come una bambina.
«Va tutto bene, Liam. Solo, vorrei chiederti di accompagnarmi da mia madre»
«Assolutamente sì. Ah, Sophie, mi ha chiamato Matt e mi ha chiesto se puoi passare in dormitorio. Le tue amiche sono molto preoccupate»
Alza il capo dal mio petto e annuendo lentamente, risponde: «Lo so. Scusami, sai dov'è il mio cellulare? Penso di... averlo perso»
Sorrido e la prendo per mano, trainandola fino alla stanza. Mi avvicino ai miei pantaloni e dalla tasca tiro fuori il suo telefono. Con un sospiro di sollievo, Sophie lo prende.
«L'ho trovato nella mia macchina, ad essere sincero. Forse l'hai dimenticato dopo che mi hai telefonato»
Assume un'espressione piuttosto malinconica e sussurrando risponde: «Può essere. Be', grazie per averlo preso»
Le rivolgo un sorriso gentile, poi lei abbassa lo sguardo e, sbloccando il telefono, spalanca gli occhi. A poco a poco, diventa sempre più triste. Sembra sorpresa, in modo molto malinconico.
«Tutto bene?» chiedo.
Alza il capo, con le lacrime agli occhi.
«Mi hai chiamato trentatré volte, ieri»
Abbasso la testa e sospirando, le accarezzoi il braccio. Lei singhiozza, poi si avvicina e dice: «Eri preoccupato per me, lo so, ma non ho capito che lo eri fino a quel punto. Trentatré chiamate, Liam, davvero?» aggiunge, bisbigliando.
Sembra alquanto disperata.
«Scusami» mi limito a dire.
Sorride e una piccola lacrima le sfugge dall'occhio sinistro. Dio, è bella anche quando piange.
«Ma di che cosa? Nessuno mi ha mai chiamato così tante volte! Nemmeno mia madre quando sono scappata di casa per un concerto di Demi Lovato!»
Si avvicina a me, piagnucolando, e mi prende il viso fra le mani. Un secondo dopo, le nostre bocche coincidono. Non ho mai baciato una ragazza come lei ed è un'emozione unica. Le sue labbra sanno di sangue, probabilmente per colpa di Christian, e quando le nostre lingue entrano in collisione sento un fuoco incendiarsi dentro al petto. Si stacca da me, ansimante e con gli occhi colmi di lacrime. È stato il bacio più vero della mia vita.
Con gli occhi lucidi, e sorridendole chiedo: «Alla fine sei riuscita ad entrare al concerto?»
Mi guarda con un sopracciglio alzato e, mentre viene sommersa dalle risate, risponde: «Ci siamo appena baciati e tu mi chiedi del concerto di Demi? Sei incredibile. Comunque no. Il body-guard mi ha preso per il colletto della camicia e mi ha rispedito a casa»
Ridacchio.
«A proposito di concerti, mi sono sentito così in colpa che per farmi perdonare ho dovuto comprare a Matt e a Shelley due biglietti per il concerto di Madonna»
Spalanca gli occhi e coprendosi il viso con le mani, commenta dicendo: «Sei ufficialmente la persona più pazza che io conosca»
Alzo un sopracciglio.
«Davvero?»
«Sì. E anche la più bella»
Gli occhi di Sophie si allargargano e il suo sorriso si espande in tutto il volto arrossato per l'imbarazzo.
Quanto cazzo è bella?
Ma soprattutto, quanto è prevedibile innamorarsi di una ragazza come lei?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro