30. || Sophie.
Da quando Liam ha ricevuto quel messaggio è radicalmente cambiato. Il suo lato cupo, incazzoso e menefreghista ha di nuovo fatto capolino, indebolendo quello buono.
Nella sua anima c'è una continua lotta fra male e bene, ed ogni volta che io ho il coraggio di aiutarlo mi respinge. In questo momento il male è riemerso.
Non posso fare nulla, non sono in grado di cambiarlo, né posso avere il potere di fare tutto questo.
Liam, alla fine, è solo un amico, o quasi.
Gli amici escono a cena insieme? Forse no.
Gli amici ridono e scherzano ricordando avventure adolescenziali o infantili? Sì, decisamente sì.
Ma un amico è in grado di aiutare l'altro, se in difficoltà.
Be', ultime notizie, io non lo posso fare, quindi non sono sua amica. Sono solo un passatempo, anche buono, ad essere sincera, ma solo questo, ricordo al mio subconscio.
Non mi azzardo più a parlare; ho paura della sua reazione, dei suoi movimenti. Avrebbe il coraggio di picchiarmi, se lo facessi arrabbiare? Avrebbe la forza di farmi del male fisico? L'ho visto perdere il controllo di se stesso solo quella sera che ho dormito a casa sua per la prima volta. Mi ha difesa, picchiando un ragazzo che voleva portarmi via con sé.
Liam è un leone; cattivo con gli altri, buono con la sua leonessa. Ma chi è la sua leonessa?
Sospiro e, un istante più tardi, sento il cellulare vibrare. Lo raccolgo dalla borsa e leggo il messaggio.
> numero sconosciuto
> Sei pronta? Manca poco, ormai. Ci vediamo presto, Sophie, non vedo l'ora.
Spalanco gli occhi, rendendomi conto che questo è il quinto messaggio in pochissimi giorni. All'inizio ho pensato fosse un grandissimo scherzo... ma adesso, che cosa dovrei pensare?
«Sophie» mi chiama lentamente Liam, «dovremmo andare»
Alzo lo sguardo e con la gola secca mi limito ad annuire. Mi alzo in piedi e, dopo essermi infilata la giacca nera, intasco il cellulare, cercando di non pensarci.
Una volta in macchina, mi viene paura.
Forse è più opportuno dormire a casa di Liam, piuttosto che in università, visto tutto quello che sta succedendo. Lui è sicuramente più coraggioso delle mie tre amiche, nel caso in cui qualcuno entri in camera nostra.
«Matt dove dorme stasera?» chiedo deglutendo pesantemente.
«Nel suo appartamento, credo, perché?» domanda Liam, girando a destra.
Abbasso il capo imbarazzata.
«Uhm... ti dispiacerebbe se... dormissi da te, stanotte?»
Liam inchioda di colpo e mi guarda senza parole. Con la bocca spalancata, alza un sopracciglio e chiede: «Cosa? E perché mai?»
Divento paonazza e mi pento immediatamente della domanda appena formulata.
«Oddio... ehm, scusami. Dimentica la domanda, lascia stare. Portami... in università»
Il mio volto è coperto dalle mie mani, perciò non vedo cosa stia accadendo attorno a me. Immagino di sentire l'auto partire, ma questo non accade, così mi tolgo le mani dal viso e guardo Liam negli occhi.
È così affascinante sotto la luce della luna.
«C'è qualche problema?» sussurra gentilmente.
Il bene sta di nuovo lottando contro il male per avere la meglio e il controllo dell'anima di Liam. Questo è un segno positivo.
«Solo... mi sento più sicura a casa tua» replico, deglutendo pesantemente.
Liam sorride e accarezzandomi il volto con un pollice, dice: «D'accordo, Sophie»
Sorridendo, riprende a guidare.
Mentre si dirige verso il suo appartamento, prendo il cellulare e scrivo ad Ariana che dormo fuori. Lei, ovviamente, risponde un "okay", aggiungendo la faccina pervertita.
Sospiro, poi faccio per rimettere il telefono in tasca, ma vibra di nuovo. Lo sblocco e vedo un altro messaggio da quel numero sconosciuto.
> numero sconosciuto
> Manca sempre meno, piccola Sophie.
Rimango così senza fiato che Liam se ne accorge. In un secondo, esce di strada e si ferma. I suoi occhi sono spalancati quando mi prende la mano, il mio sguardo incontra il suo e subito mi chiede cosa stia succedendo. Io mi limito a sorridere, e con li occhi lucidi lo guardo.
«Nu-nulla... vai pu-pure avanti» balbetto, chiaramente impaurita.
Che cosa devo fare? Perché questa persona mi invia messaggi di questo genere? Ma soprattutto chi può essere? E perché ce l'ha tanto con me?
Sarei dovuta andare alla polizia dopo aver ricevuto il primo messaggio. Solo così tutto sarebbe finito giorni fa, invece io ho avuto la brillante idea di ignorarli e di far passare del tempo.
Fortunatamente, dopo due curve arriviamo nella via. Liam parcheggia esattamente davanti al condominio e, mentre spegne il motore, dice: «Non scendere fino a quando non te lo dico io»
Annuisco, capendo che il Liam protettivo che ho davanti mi piace davvero tanto. In questo momento ho solo bisogno di qualcuno che possa starmi vicino, che mi sostenga e che mi aiuti a non cadere di nuovo nella paura più totale.
La portiera della macchina si spalanca e Liam tende una mano verso di me. La prendo e mi tira su, cingendomi il fianco con un braccio. Chiude la portiera e clicca sulla chiave dell'auto, spegnendola. Tenendomi possessivamente la mano, mi conduce fino al portone, poi saliamo le scale.
Una volta nell'appartamento, mi porta nella sua camera e mi lancia una sua maglietta nera.
«Vai pure in bagno, se ne hai bisogno» sussurra, avvicinandosi.
Vedendomi turbata quanto prima, arriva a pochi centimetri di distanza da me e soffia sulle mie labbra: «Di qualsiasi cosa tu abbia paura, stai tranquilla, finché ci sarò io, non ti accadrà niente di male»
Riproduco un sorriso piuttosto colpito, poi poggio il capo sul suo petto caldo. Da quando siamo passati a questo genere di effusioni, ancora non lo so, ma mi piace, mi tranquillizza.
Rimaniamo in quella posizione per qualche minuto, poi lui mi sfiora un braccio e sorridendo dice: «Dai, ti aspetto qua, mentre vai in bagno»
Annuisco e afferrando la sua maglietta nera mi rifugio in bagno. Mi tolgo le sneakers nere, seguite dai calzini bianchi e dalla mia maglietta bordeaux. La maglietta di Liam mi arriva quasi al ginocchio, così mi tolgo anche i jeans e ripiegandoli li poggio su un mobile.
Esco dal bagno e raggiungo la camera di Liam. Lui è in boxer, seduto sul suo letto, che guarda il telefono. Appena si accorge della mia presenza, si alza ed infila dei pantaloncini blu da basket.
Sorrido e mi avvicino.
«Che c'è? Preferivi che rimanessi in boxer?» domanda, sorridendo.
«No... è meglio che tu ti sia vestito, davvero» replico con voce bassa, poi realizzando cosa ho appena detto, aggiungo: «Non intendevo dire che il tuo fisico non sia di mio gradimento, solo che... è imbarazzante. Uhm, e non volevo nemmeno dire che mi piacciono i tuoi addominali...»
Rendendomi conto delle serie di cagate che sto sparando, mi tappo la bocca e divento paonazza. Liam, ridacchiando, mi attira a sé e insieme ci nascondiamo sotto il piumone.
Soffiando sulle mie labbra, bisbiglia: «Ancora non ho capito per quale motivo mi hai chiesto di dormire con me»
Lo guardo dritto negli occhi e per un secondo mi chiedo se sono in grado di raccontargli ciò che mi spaventa di più al mondo. Abbasso lo sguardo, cercando di non pensare a tutti i dettagli, e di concentrarmi solamente sul fatto in sé.
«Io...» azzardo, ma lui mi interrompe.
«Non importa» sussurra, sfiorandomi la guancia con un pollice.
Mi sorride gentilmente e un istante più tardi si sente la sua pancia brontolare.
«Mi sa proprio che dovrò mangiare qualcos'altro. Cosa ti preparo?» domanda liberandosi dalle coperte.
«Nulla, grazie» rispondo sorridendo.
Mentre lui esce dalla camera, mi libero anche io delle coperte. Mi alzo per prendere il cellulare e controllare le notifiche, ma proprio in quel momento il telefono di Liam vibra. Lo prendo fra le mani, lanciando occhiate guardinghe al corridoio semi illuminato, e vedo sullo schermo un nuovo messaggio, da un certo CB.
Poi guardo il numero... mi sembra di averlo già visto, così afferro il mio e digito nella tastiera le cifre.
Appena appare il nome mi spavento; rimango a guardare lo schermo senza fiato, senza parole... non posso crederci. Non so perché io abbia tenuto il suo numero di cellulare, visto che non ha fatto altro che farmi soffrire, ma in questo momento non mi importa. Come fa a conoscere quella persona? Forse i messaggi sono tutta una sua invenzione? Una presa in giro nei miei confronti, nei confronti di una sfigata?
Con le lacrime agli occhi, lascio il suo cellulare sul letto e mi nascondo nel bagno, senza fare rumore. Mi infilo i jeans, le calze e le scarpe, provando inutilmente a non pensare a cos'è appena accaduto e cosa ho appena scoperto.
Da quanto tempo va avanti questa storia?
Forse Liam ha capito fin dall'inizio chi sono e, in combutta con quella persona, ha deciso di prendermi in giro?
Raggiungo la porta d'ingresso, cercando di non farmi vedere né sentire: le chiavi dell'auto di Liam sono sulla mensolina. Le prendo, cercando di non farmi sentire, poi esco dalla casa, abbandonandola.
E mentre la richiudo alle mie spalle, sento il mio cuore spezzarsi in mille pezzi.
Un'altra volta.
L'ultima?
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