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TRADITORE

-Hai detto che è tornato a casa? Sei sicura?-
Natsu camminava avanti e indietro per la stanza di Lucy mentre ascoltava quello che Mavis aveva da dirgli.

Non capiva perché si sentiva preoccupato, infondo cosa doveva importagli? Eppure non riusciva a ignorare quella strana sensazione.

-Sì Natsu. Mi ha accompagnata a casa ed è andato verso casa tua. Così ho capito-
Sia Natsu che Mavis avevano il viva-voce in modo che sia Lucy che Zera potessero sentire.

La coinquilina di Mavis era tornata appena Natsu l'aveva chiamata e quindi aveva ascoltato tutta la faccenda filo per segno.

-Magari è andato a bersi qualcosa-
Disse Zera mentre stava seduta sul letto con Mavis.

-No, ne dubito-
Commentò Mavis preoccupata.

-Sa che Gray ha bisogno delle chiavi per entrare in casa-
Continuò Lucy e Natsu sollevò un sopracciglio.

-Perché a lui frega qualcosa-
Lucy sospirò.

Sapeva com'era il carattere di Zeref, ma da quando Gray abitava da Natsu il fratello maggiore non era mai mancato a casa dopo il lavoro nel caso Natsu fosse in giro con lei. Però iniziò a sperare che fosse davvero così, ovvero che Zeref se ne fosse andato in qualche bar.
Mavis aveva messo in attesa Natsu per provare a chiamare. Zeref, ma non rispose neanche a lei. Natsu disse a Mavis e Zera che le avrebbe richiamate appena avrebbe preso una decisione con Gray, quindi attaccò e chiamò subito l'amico. Al secondo squillo rispose.

-Gray... non risponde-
-Sarà in qualche bar, no?-
Silenzio.

-Natsu?-
-Ho un brutto presentimento, Gray-
Lucy gli mise una mano sulla spalla e Natsu accennò un sorriso.

-Facciamo così. Vado in centro e vedo se lo trovo, okay?-
-Non ci vai da solo, Gray-
Scattò Lucy prendendo la mano di Natsu che teneva il cellulare per avvicinarlo a se.

-Ma Lucy, questa è la vostra ser...-
-Ce ne saranno altre. Dai Natsu, andiamo a casa tua. Aspetta lì, Gray-
Neanche diede il tempo a Gray di ribattere che Lucy mise giù la linea.

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Juvia camminava avanti e indietro per la stanza mentre ascoltava quello che aveva da dirgli Gray. Quando vide la sua chiamata per un momento pensò gli fosse successo qualcosa, invece era toccato a qualcun'altro.

-Sono arrivati-
Disse Gray riferendosi a Lucy e Natsu.

-Sicuri che non volete che vi raggiunga? una mano in più non farebbe male-
-No, tranquilla. Lo troveremo subito-
Lui la salutò e Juvia attaccò per poi buttarsi sul letto.

L'idea di starsene lì e non fare nulla non le piaceva affatto, quindi mandò a quel paese le raccomandazioni di Gray e si preparò ad uscire. Quando andò alla porta e disse hai suoi che sarebbe uscita di corsa, subito venne fermata da entrambi per chiedere spiegazioni. 

-Lo sai che ore sono? sono quasi le dieci-
Le fece notare sua madre, ma Juvia non aveva tempo da perdere per raccontare tutto, quindi cercò di fare un riassunto comprensibile e veloce.

-Il fratello del coinquilino di Gray è sparito, vado a dare una mano con le ricerche-
-Come è sparito?-
L'idea di fargli capire tutto il più velocemente possibile iniziava a rivelarsi ardua.

Juvia guardò suo padre come se avesse fatto la domanda più stupida del mondo e aprì la porta.

-Sparito. Stava tornando a casa dal lavoro e non è ancora tornato dopo quasi due ore. Adesso posso andare?-
Veronica si mise una mano alla bocca e propose al marito di andare con la figlia, ma Juvia disse subito di no conoscendo il loro passo alquanto lento, quindi uscì di casa e corse per strada in direzione del centro di Magnolia.

~○~○~○~○~○~

Il sudore gocciolò lungo la fronte di Zeref insieme a del sangue proveniente dal labbro spaccato. Si pulì con il dorso della mano mentre il suo sguardo era rivolto vero i tre ragazzi dolenti a terra. Mard Geer applaudì al ragazzo con un sorrisetto sul volto.

-Vedo che le fatine non ti hanno rammollito più di tanto, anche se un tempo tre rammolliti come loro li avresti messi  al tappeto senza farti sfiorare-
-Vuoi sentire sulla tua pelle quanto mi sono rammollito?-
Lo provocò Zeref, ma Mard Geer non si fece neanche sfiorare.

-Non ce ne sarà bisogno-
Zeref si sentì osservato, ma non fece in tempo a girarsi che un colpo alla nuca gli fece perdere i sensi.

-Kuahahah! Potevi mandarmi subito invece che perdere tempo con questi tre idioti-
-Non sottovalutarlo, Jackal. Non è un avversario del tuo calibro-
Jackal si rabbuia, ma non disse nient'altro per contraddire Mard Geer.

I tre a terra si rimisero in piedi e guardarono il loro capo con timore ed estremo dispiacere per l'accaduto. Nonostante il visibile fastidio della sua espressione, non gli disse nulla e si limitò a camminare più avanti degli altri per fare strada.

-A voi ci penserà lui appena tornati alla base-
Solo quelle parole fecero tremare i tre.

Mentre camminavano, Mard Geer si fermò e si guardò dietro le spalle, ma non per vedere se i suoi compagni fossero al suo passo. Un ghigno si fece strada sul suo volto prima di tornare sui suoi passi, lasciando che quei curiosi li seguissero.

~○~○~○~○~○~

Una secchiata d'acqua fredda fece rinvenire Zeref che aprì gli occhi di scatto e si tirò su troppo in fretta da non evitare un capogiro. Era sdraiato in un magazzino abbandonato, un posto che conosceva bene, purtroppo. Davanti a lui Jackal teneva il secchio ormai vuoto con un risolino divertito in volto.

-Ti è piaciuto il mio attacco sorpresa?-
Zeref cercò di ricordare cosa fosse successo prima di perdere i sensi.

Ricordò Mard Geer che voleva portarlo al loro covo, ma si era imposto di non seguirlo. Ricordava che per quella opposizione si era trovato Tempestar, Franmalth ed Ezel contro, ma se l'era cavata piuttosto bene. Fu il dopo ad essere più confuso, ma grazie alle parole di Jackal riuscì a mettere i pezzi del puzzle al posto giusto.

-Bastardo...-
Ringhiò Zeref a denti stretti.

-Questo sarebbe quello che hai da dire dopo tanto tempo, Zeref?-
Il ragazzo si girò verso un uomo dalla grande stazza e il corpo possente dalla pelle scura.

Quegli occhi di ghiaccio non avevano mai messo timore a Zeref a differenza di chi conosca la sua fama. La rabbia stava crescendo sempre di più a ogni secondo che passava a guardarlo e lui se ne accorse, suscitando delle risate sonore all'uomo.

-Che cosa ti prende, Zeref. Pensavi davvero di riuscire nel tuo grande piano?-
-Sei solo un figlio di...-
Un calcio allo stomaco da parte di jackal mozzò le sue parole, facendolo tossire e cadere a terra con le mani al ventre.

La vista gli si offuscò per qualche secondo mentre nella stanza se la ridevano per la sua posizione per niente invidiabile. Tossì un paio di volte e strinse le palpebre. Quando li aprì aveva lo sguardo puntato verso l'uscita e in un attimo il suo cuore accelerò per altri motivi. Mard Geer sollevò Zeref dal dal bavero della maglietta e lo guardò negli occhi.

-Hai sbagliato a prenderci in giro, Zeref. Pensavi davvero che non lo avremmo mai capito? Illuso-
Una gomitata in pieno stomaco fece vomitare Zeref appena venne lasciato cadere a terra.

Si pulì la bocca e lanciò un'occhiata verso l'uscita, poi si alzò in piedi cercando di non perdere l'equilibrio. I suoi occhi scuri fissarono quelli di Mard Geer senza mostrare alcun timore.

-Se devo essere sincero, l'ho fatto inconsciamente. Però non me ne pento affatto-
Zeref allargò le braccia e guardò l'uomo dalla corporatura robusta con un ghigno sul volto.

-Lascia stare quei ragazzi, in cambio potrai fare di me quello che vuoi. Anche andarcene da questa città, se volete-
L'uomo si mise a ridere per le parole di Zeref e in seguito prese la pistola da dentro la giacca e puntandola contro il petto del ragazzo.

Trasalì e guardò prima la canna della pistola e poi l'uomo. Si era visto molte volte una pistola contro, quindi era sempre pronto a qualsiasi evenienza. Ma ora non più.

-Voglio solo che tu sparisca dalla faccia della terra, Dragneel. Lo sai benissimo che chi mi prende per il culo finisce con una pallottola in testa-
Tolse la sicura e mise il dito sul grilletto spostando la mira dal petto alla testa.

-FERMI!-
Tutti si girarono e alle loro spalle trovarono un gruppo di ragazzi.

Mard Geer riconobbe subito quel ragazzino dai capelli dal colore di un fiore di ciliegio, ma non solo lui; anche Gerard, Gajeel e Gray.
Quest'ultimo guardò meglio l'uomo che puntava la pistola contro Zeref e quando riconobbe la sua faccia fu come pietrificato. Subito divenne bianco in volto e i ricordi più brutti della sua vita riaffiorarono nella sua mente.

-Deliora...-
Balbettò Gray e l'uomo si mise a ridere mentre spostava la pistola da Zeref al corvino.

-Che bellissimo caso del destino, fullbuster. Finalmente posso farti fuori come ho fatto con le persone che più amavi!-
Prima che potesse sparare, Zeref si buttò contro il braccio dell'uomo spostando la traiettoria del colpo.

Deliora imprecò e gli diede un pugno in pieno volto, ma non sembrò avere ripercussioni nonostante la differenza di stazza e forza. Jackal cercò di prenderlo da dietro, ma Zeref fu più veloce e dopo due pugni al torace r alla pancia, lo sollevò dal braccio e lo scaraventò a terra facendogli battere la schiena. Altri due gli furono subito contro, ma Zeref non ci impiegò molto per metterli a terra. Un terzo cercò di colpirlo da dietro con una lama, ma questa volta fu Natsu a colpirlo, proteggendo così Zeref.

-Perché cavolo siete qui?!-
Domandò lui al fratello minore che stava cercando di anticipare tutti i colpi dei suoi avversari. Gajeel e Gerard si misero in mezzo prendendo parte a quella scazzottata.

-Secondo te? Era preoccupato, idiota-
Rispose Gerard facendo arrossire lievemente Natsu.

Zeref lo guardò scettico e accennò un sorriso.
Gray stava ancora fermo al suo posto senza smettere di guardare Deliora. Quest'ultimo ne approfitto per andare verso il ragazzo con un ghigno sul volto e la pistola carica.

-Cosa intendevi con quella frase?-
Domandò Gray tutto d'un fiato.

-Quale, quella di aver ucciso delle persone a te care?-
-Hai ucciso Ur... -
Deliora lo interruppe con una risata e poi alzò la maglietta scoprendo del lembo di pelle cicatrizzata.

-Quella lurida stronza di una poliziotta. Se fosse stata al suo posto non sarebbe morta per mano mia-
La rabbia crebbe sempre di più sostituendo la paura.

-Sei un malato psicopatico! -
Gray cercò ci colpirlo con un pugno, ma lui lo stese subito prendendolo per il collo e schiacciandolo a terra fino a toglierli il fiato.

-Secondo te i tuoi genitori sono morti per un incidente?-
Gray smise di agitarsi e guardò il colosso con gli occhi sgranati.

Il suo sguardo fece capire a Deliora che aveva capito, facendolo ghignare soddisfatto.

-Sì, esatto. A uccidere i tuoi genitori, sono stato io!-

*ANGOLO AUTRICE*
Zan zan zaaaan! Ed ecco Deliora scendere in campo! Il prossimo capitolo parlerà di Gray e di ciò che gli è successo. Avviso che come inizia con il "mai una gioia", finisce uguale. Insomma, sarà un capitolo abbastanza triste. Ah! Metterò anche un video di una canzone perché la trovo troppo adatta per Gray e le sue... avventure...
Comunque, siete tutti a scuola? O dovete ancora iniziare? Io sto cercando lavoro e devo dare il curriculum in un ristorante appena posso. Non vedo l'ora di fare qualcosa, sinceramente.
Detto questo, buon rientro a tutti! E buona notte!

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