SPECIALE 4 FRATELLI. "SECONDA PARTE"
7 anni prima...
Era una giornata di Luglio e Gerad, Natsu e Gray stavano fissando un ragazzo dormire su una panchina con addosso dei vestiti lerci. Non avevano idea di chi fosse, ma sapevano che non era di quelle parti e tanto meno che sapevano che dormire in un luogo pubblico era vietato. Natsu si avvicinò all'individuo e gli toccò la spalla.
-Amico, sveglia-
Quello si girò dalla parte opposta senza svegliarsi, allora Gray si avvicinò, arrotolò un volantino e lo mise vicino al suo orecchio.
-SVEGLIAAA!-
-WAAAH!-
Urlò il ragazzo saltando sulla panchina.
Era agitato con il cuore a mille, il collo sudato e la testa che pulsava per l'essersi alzato troppo velocemente.
-CHE CAZZO AVETE NELLA TESTA?!-
Sbraitò il ragazzo mostrando i suoi occhi rosso cremisi.
Non avevano mai visto degli occhi così e questo li rese più curiosi.
-Lo sai che non puoi dormire qui?-
Gli disse tranquillo Gray ignorando la sua domanda.
-Fatti i cazzi tuoi, e poi cosa parli di legge se stai in boxer? credo che quello sia più illegale del mio comportamento-
Gray si guardò e lanciò un piccolo urlo di sorpresa.
-E non mi dite nulla?-
Domandò hai suoi amici che lo guardavano rassegnati.
-Dopo un mese ci siamo stufati-
Disse Gerard sospirando e Natsu confermò.
-Se devi scappare di casa almeno assicurati di avere un posto dove stare-
Il ragazzo guardò Natsu in cagnesco e si alzò dalla panchina.
-Non ho neanche una casa, idiota-
E se ne andò, lasciando i tre senza parole e Natsu mortificato come non lo era mai stato prima.
-Aspetta!-
Esclamò Gerard correndo dal dal ragazzo dai capelli neri come la pece.
Quello gli lanciò una rapida occhiata senza smettere di fermarsi.
-Non voleva farti innervosire, ma solo dirti che stare così qui fuori non è sicuro-
-E a voi cosa importa?-
Domandò lui fermandosi di colpo.
-Saremmo degli insensibili se non ce ne fregasse nulla, no? Se non hai dove stare vieni con noi, stiamo andando giusto in palestra e lì portai darti anche una lavata-
Il ragazzo pensò per un po' alla loro offerta, poi fece fece uno sbuffo e distolse lo sguardo da arrabbiato.
-Va bene-
I quattro arrivarono in palestra e comunicarono a Gildarts l'arrivo del nuovo componente sconosciuto.
Il castano cercò di sapere la sua identità, ma ottenne solo una scena muta e quindi lo lasciò tranquillo a farsi una doccia. Cana arrivò in palestra con degli abiti nuovi, ovvero dei boxer, una canottiera grigia e dei pantaloncini blu scuro per il misterioso ragazzo dagli occhi rossi. Quando li vide mormorò un grazie alla ragazza e lei si allontanò dallo spogliatoio. Quando lui arrivò in palestra i tre avevano appena finito di correre e stavano facendo i salti con la corda. Guardò l'ambiente per un po' fino a quando Gildarts attirò la sua attenzione.
-Allora, ragazzino, sei scappato da qualche orfanotrofio?-
-Papà! Più tatto!-
Lo sgridò Cana e quello si mise una mano dietro la testa e si scusò, ma il ragazzo non sembrò importagliene.
-Si vede così tanto?-
-Un ragazzo che dorme su una panchina senza avere una casa mi fa solo pensare a questo, e a giudicare dai vestiti anche da qualche giorno-
-Anche se fosse? Non ti aspettare che io rimanga qui se osi chiamare qualcuno-
Gildarts si mise a ridere e diede delle pacche alla spalla del giovane, facendolo avanzare di qualche passo in avanti.
-Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è non rovinare i piani di fuga della gente. Ma dimmi almeno se hai idea di dove andare-
-Sì... cioè, no... non proprio-
Gildarts si fece serio e chiese al ragazzo se volesse sedersi e quello annuì.
Parlarono per un po' e il coach scoprì che stava cercando una persona, ma purtroppo non sapeva come aiutarlo visto che non il ragazzo non sapeva neanche il cognome della famiglia adottiva di quella persona.
-Secondo me è una ragazza-
Il ragazzo arrossì di botto e si girò alle sue spalle vedendo i tre ragazzi pieni di sudore appoggiati allo stipite della porta dell'ufficio di Gildarts.
-Non sono affari vostri!-
-Sì, è una ragazza-
Si diede la conferma Gerard e i due risero per il rossore che aveva il giovane.
Gildarts mise le mani sui fianchi e guardò i tre.
-Mocciosi, perché non state facendo le sequenze di addominali?-
-Le abbiamo finite da dieci minuti-
Rispose Natsu e Gildarts guardò il suo orologio.
Come al solito ci avevano messo meno del previsto.
-Come ti chiami?-
Domandò a bruciapelo Natsu.
-Non serve che tu lo sappia, tanto adesso me ne stavo andando-
Come si alzò il suo stomaco brontolò rumorosamente facendolo arrossire una seconda volta.
-Resta qui, ragazzo. Vado ad ordinare delle pizze per tutti. Voi tre allenatevi con i guantoni-
Disse Gildarts uscendo dall'ufficio e i tre dissero al corvino di venire con loro.
Non sapendo cosa fare, lui li seguì e assistette agli allenamenti dei tre con una certa curiosità.
-Scusa, amico-
Natsu attirò l'attenzione del ragazzo e quello gli fece un cenno del capo per proseguire.
-Perché non hai deciso di aspettare una famiglia e da lì cercare poi quella persona?-
-Una famiglia? Assolutamente no. Non fare domande se non sai di cosa parli-
Natsu si fermò dal tirare i pugni contro il sacco da box e si tolse i guantoni.
Gray e Gerard lo guardarono sedersi vicino a Gajeel con uno sguardo sul volto che non avevano mai visto neanche loro, ma era uno sguardo molto simile a quello di Gray quando pensava ad Ur.
-Forse non so cosa si provi ad essere orfano, ma so benissimo cosa si prova a perdere un componente della famiglia...-
Anche Gray e Gerard si fermarono, sconvolti da quello che avevano sentito.
Il ragazzo più sorridente che avessero mai incontrato aveva perso qualcuno e non ne avevano la minima idea. Anche loro si misero vicini al ragazzo e Gray gli mise una mano sulla spalla.
-Non ce l'hai mai detto...-
-Non mi sentivo pronto, scusate-
-E di cosa? Anche io non vi ho detto di aver perso una persona a me cara. Non era di famiglia, ma lei mi salvò la vita qualche mese fa-
Confessò Gray e poi stettero in silenzio, dando solo delle pacche confortanti al corvino.
-Almeno avete qualcuno, io ho perso entrambi-
A grande sorpresa pure quello nuovo confessò chi aveva perso e i tre lo ascoltarono senza dire nulla.
-Mio padre per uno stupido incidente stradale e mia madre per una malattia-
-Anche mio padre venne a mancare per un incidente-
Le parole di Natsu fecero riflettere Gerard su un particolare curioso quanto triste.
-Anche Wendy ha avuto la stessa sorte, solo che a morire fu la madre...-
-Sei serio?-
Domandò Gray scettico.
Natsu e il nuovo si guardarono e il primo a fare una domanda fu il ragazzo dai capelli rosa.
-Anno?-
-Lo scorso-
Risposero all'unisono il ragazzo e Gerard, seguito poi da un silenzio alquanto insolito e poco dopo anche Gray si ricordò di una cosa molto importante.
-Gli amici di mio padre sono morti per un incidente stradale l'anno scorso, nel mese di Settembre-
-Non ci credo...-
Mormorò Gerard scettico mentre gli altri due non sapevano come comportarsi alla notizia.
-Stiamo parlando... dello stesso incidente?-
In quel momento Gildarts entrò in palestra con le pizze e a gran voce disse a tutti i presenti di andare nel suo ufficio.
I quattro mangiarono in silenzio, quasi senza voglia, e restarono così fino alla fine della giornata fino a quando il ragazzo decise di andarsene.
-Ne sei sicuro?-
Domandò Gerard.
-Sì, non voglio restare-
-Se mai cambierai idea sai dove trovarci-
Con queste parole di Natsu, Gajeel li guardò per un'ultima volta e se ne andò.
Era stata una giornata piena di emozioni e volevano solo tornare a casa, quindi presero i loro borsoni e si incamminarono verso la fermata del pullman. Dovevano solo aspettare qualche minuto e salire sul primo diretto al paese di Natsu e Gerard, invece non andò così.
-Hey, fratellino-
Il sangue raggelò nelle vene di Natsu e improvvisamente ebbe il fiatone corto.
-Zeref? che ci fai qui?-
Domandò lui indietreggiando nel vedere anche i suoi due amici al seguito.
Sentiva che non ne sarebbe uscito illeso, ma ciò che più lo preoccupava erano le sue azioni sui suoi amici.
-Sono venuto a salutarti come si deve, in fondo non voglio che ti dimentichi di me-
Zeref si avvicinò di più mentre Natsu chiedeva di cosa stesse parlando, ma ricevette solo un calcio nello stomaco che lo avrebbero mandato a terra se non fosse stato per Gray e Gerard.
-Ma che problemi hai?!-
Esclamò Gray e lì i due amici di Zeref si mossero con dei ghigni divertiti sul volto.
3, 6, 9... i pugni andavano ad aumentare. Lo sguardo freddo di Zeref impedì a Natsu di difendersi come avrebbe voluto mentre Gray e Gerard stavano avanti al loro amico per proteggerlo. Li avevano portato in un luogo nascosto dagli occhi della gente, ovvero una zona di Magnolia non frequentata e piena di balordi dove potevano "giocare" con i tre ragazzi senza essere disturbati.
-Moccioso, non nasconderti dietro i tuoi amichetti!-
Zeref spinse via Gerard a terra.
Come per Gray, anche lui venne bloccato a terra da uno dei suoi amici, impedendo così di fare qualcosa per Natsu che stava tremando alla vista di Zeref avvicinarsi sempre di più. Era stanco, ferito e dolente. Non sapeva più dove gli faceva più male e tanto meno non sapeva più come difendersi, quindi chiuse gli occhi e strinse i denti.
-Fermo, stronzo!-
Zeref si girò appena senza vedere il colpo di un ragazzo dagli occhi rosso cremisi dritto al fianco.
Natsu aprì gli occhi e guardò il ragazzino di quella giornata con estrema sorpresa.
Zeref guardò seccato il ragazzino e lo guardò dall'altro in basso.
-Sei anche tu un suo amico?-
-Esattamente, quindi levati dal cazzo se non vuoi prenderle-
I due amici di Zeref si misero a ridere mentre quest'ultimo non accennò neanche un sorriso divertito o un ghigno.
Non stava scherzando, Zeref lo aveva capito molto bene di che pasta era fatto quel ragazzo, quindi disse hai suoi compagni di lasciar perdere i due a terra e di venire a divertirsi con lui.
-Se proprio vuoi sfidarsi ti affido nelle mani di Mard Geer e Jackal-
Zeref si allontanò di qualche passo e i due si buttarono sul ragazzo, questo sotto gli occhi di Natsu Gray e Gerard, troppo mal messi per riuscire ad intervenire e se ci provavano Zeref era pronto a fermarli.
Il ragazzo, dopo aver resistito il più che poteva, cadde a terra stremato con il sangue al naso e Zeref gli alzò la testa prendendolo per i capelli corvini, vedendo così che era svenuto.
Soddisfatto, lo lasciò andare e si prese il suo borsone.
-Ciao ciao, fratellino-
E così Zeref sparì, lasciando i quattro a terra in quella zona malfamata.
Natsu riuscì ad arrivare dal ragazzo e cercò di svegliarlo chiamandolo e scuotendolo dalla spalla.
-Dobbiamo tornare in palestra, possiamo medicarlo lì-
Suggerì Gerard.
-Non sarebbe meglio l'ospedale?-
Chiese Gray.
Gerard sollevò la maglietta al ragazzo per vedere dove gli avessero fatto male e gli aprì una palpebra puntando la luce del telefono.
-Non gli hanno rotto nulla, è svenuto sì per un colpo dietro la nuca, ma senza provocare danni. Comunque nulla di serio-
-Come lo sai?-
Chiese Natsu preoccupato.
-Mio padre è un dottore molto bravo e mi ha insegnato come capire, Se lo portassimo in ospedale verrebbe subito rimandato in orfanotrofio dopo qualche ora-
-Allora sbrighiamoci a portarlo via-
Suggerì Gray prendendo il corvino da un lato e Gerard dall'altro.
Natsu come si alzò gli vennero delle fitte alla pancia, allo stomaco e alla testa, facendolo barcollare contro il muro.
-Natsu, ce la fai?-
Domandò Gray e l'amico annuì.
In verità non ce la faceva affatto, ma doveva assolutamente resistere per quel ragazzo. Ci misero un po' ad arrivare, ma per fortuna vennero aiutati da una coppia neo sposata che li accompagnò in palestra sorreggendo sia il ragazzo che Natsu. Gildarts e Cana se ne stavano per andare quando li videro arrivare e subito accorsero ad aiutarli e riaprirono la palestra. Cana prese il kit di pronto soccorso e disinfettò le ferite hai ragazzi mentre Gildarts pensava a quello svenuto.
-Grazie mille per averci aiutati-
Disse Gerard alla coppia.
-Sicuri che non volete un dottore? O denunciare?-
Domandò l'uomo e il turchino scosse la testa.
-Nessun problema, davvero-
-Come più preferite. State attenti ragazzi-
Disse la donna con un sorriso dolce e preoccupato prima di andarsene con suo marito.
Il telefono di Gerard iniziò a suonare e quando rispose sentì la voce di sua madre molto preoccupata. Gli chiese dove fosse e se stava bene, ma non volendo preoccuparla troppo gli disse che avevano avuto dei contrattempi spiacevoli e che sarebbe rimasto a Magnolia fino il giorno dopo per un amico. Lei non ne sembrò molto felice, ma non insistette e gli disse che sarebbe venuta in mattinata a prenderlo. Anche Rose chiamò per sapere come stesse Natsu e se avesse incontrato Zeref, quindi a quel punto pensò che non ne valeva la pena mentire e raccontò tutto, dicendo poi che sarebbe rimasto pure lui a Magnolia per il suo amico. La donna diede il suo okay con voce spezzata sull'orlo del pianto, poi riattaccò lasciando un dolore al cuore del giovane. Ancora una volta Zeref era riuscito a farla piangere. Per le troppe emozioni il ragazzo corse subito in bagno e vomitò tutta la pizza di quel pomeriggio. Gerard arrivò dal ragazzo e gli spostò i capelli dal davanti.
-M... mi dispiace, Gerard. Non volevo che vi accadesse questo per colpa mia-
-Idiota, siamo amici. Non dispiacerti per noi-
-Ma...-
Natsu si girò e vide in Gerard uno sguardo serio e sicuro.
-I problemi di uno sono i problemi di tutti. Soffre uno, soffrono tutti. Non esiste volterò mai le spalle hai miei migliori amici, capito? Se mai tuo fratello tornasse a farti qualcosa, noi saremo pronti a starti vicino. Possano essere anche in 5 o di più-
Natsu si asciugò le lacrime dal viso e tirò su col naso, poi Gerard lo abbracciò e stettero così per qualche minuto, fino a quando Natsu si calmò.
Quando tornarono dagli altri, Gray li avvisò che sarebbe venuto suo padre a portare dei sacchi a pelo per tutti mentre Gildarts andò a prenderne due per lui e sua figlia. Silver arrivò prima del coach e quando vide Gajeel e Natsu si accorse subito della grande somiglianza che avevano con i suoi amici passati a miglior vita. A confermare i suoi sospetti fu proprio Natsu che domandò a Gray se fosse lui l'amico di suo padre.
-Sei il minore di Igneel e Rose?-
Domandò Silver.
-Sì, li conosceva da molto?-
-Precisamente dall'inizio delle superiori. Eravamo un gruppo abbastanza casinista-
Natsu sorrise nel sapere qualcosa di più della gioventù di suo padre, poi toccò a Gerard fare una domanda.
-Conosce anche Grandine? è la madre di mia sorella adottiva-
Silver restò impressionato per queste serie di coincidenze.
-Certamente, anche lei era era del gruppo. Per noi era come la sorella maggiore-
Silver restò con lo sguardo nel vuoto mentre la sua memoria ricordava quei tempi passati, i migliori della sua vita.
-Quindi conosce anche Metalicana Redfox-
I ragazzi si girarono verso il divanetto e videro gli occhi rossi del ragazzo che li stava guardando.
-Come ti senti?-
Domandò Cana sedendosi lì vicino insieme a Natsu e il corvino cercò di alzarsi invano.
-Uno schifo, ma ho subito di peggio-
-Scusa, per colpa di mio fratello le hai prese anche tu-
Natsu abbassò la testa e quello gli diede un pizzicottò sulla guancia.
Trasalì il dolore e si massaggiò la guancia.
-Mi avete detto che un coetaneo non si abbandona, no? E poi sei figlio di un caro amico di mio padre-
-Quindi... resterai qui o andrai via?-
Domandò Gray sedendosi ai piedi del ragazzo.
Lui pensò a quella proposta per qualche secondo e appena arrivò a una conclusione le sue labbra si incurvarono in un sorriso.
-Avevate ragione prima, non ho idea di dove andare e, tralasciando i comportamenti strani del vostro amico spogliarello, siete delle persone a posto-
Gray arrossì mentre Natsu, Gray e Cana si misero a ridere.
-Vuoi che ti diamo un soprannome o ci dici il tuo nome?-
Chiese la castana.
-Dio, no. Mi chiamo Gajeel Redfox-
-Benvenuto nel gruppo, Gajeel!-
Esclamò entusiasta Gerard e in quel momento arrivò Gildarts con due sacchi a pelo.
Era felice di vedere che stesse meglio, poi ringraziò anche Silver per essere venuto con un a stretta di mano e una pacca sulla spalla.
-Prima di andare, ragazzi. Ricordate che potete contare anche su di me per qualsiasi cosa. Siete i figli dei miei amici e assicurarmi che voi stiate bene sarebbe il minimo-
Natsu e Gajeel lo ringraziarono per la sua disponibilità e in fine lo salutarono.
La serata non andò a prolungarsi più di tanto per via della stanchezza, quindi si addormentarono in men che non si dica e il giorno dopo, nonostante gli acciacchi, si sentivano meglio del sera scorsa. Wendy ebbe l'opportunità di conoscere Gajeel e Gerard le disse chi fossero davvero i suoi amici e cosa avessero in comune con lei. La notizia dei loro genitori legò ancora più di prima la giovane hai ragazzi, come se fosse la sorellina del gruppo. Silver e Gildarts aiutarono Gajeel a trovare una casa, acquistandone una vicino hai confini di Magnolia in legno e lì i ragazzi e Wendy si divertirono a pitturarla di rosso, il colore preferito di Natsu.
-Ragazzi, l'avete verniciata col culo-
Gli fece notare Gajeel e quelli lo guardarono indignati.
-Guarda che dove hai verniciato tu fa ancora più pena-
Ribatté Gray senza neanche i pantaloni e Wendy dovette girarsi per non guardare.
Gerard tirò un pugno sulla testa di Gray e quello esclamò per il dolore.
-Ma che fai?-
-Ti sei spogliato davanti a Wendy, idiota-
-Non di nuovo!-
Esclamò lui cercando ovunque i suoi vestiti mentre Gajeel e Natsu se la ridevano dandogli del pervertito.
Fortunatamente il dentro della casa lo fece Silver che mise le pareti in pietra in sala mentre all'arredamento ci pensarono Mika e Rose, anche lei disposta ad aiutare il giovane Redfox che gli comprò un bel divano in bianco mentre Mika pensò alla cucina. Nulla di serio o particolarmente costoso. I genitori di Gerard vollero contribuire e comprare una cassettiera e un letto singolo, poi Gajeel non volle accettare più niente da nessuno anche se insistevano a voler prendere qualche asciugamano o il cibo. Fortunatamente Gajeel trovò un lavoro come ferramenta riuscendo a guadagnarsi i soldi per mangiare e le varie spese, aiutato comunque dai suoi amici. Passarono i mesi e il loro legame diventava sempre più forte.
Era il 20 di dicembre e Natsu stava facendo delle commissioni per conto di sua madre mentre la neve gli faceva compagnia. Erano i primi fiocchi dell'anno e Natsu adorava la neve, solo che quel giorno non riuscì ad esserne entusiasta. Quel giorno era speciale per Natsu e voleva condividerlo con i suoi amici, solo che ogni tentativo di chiamarli si dimostrò inutile e questo lo fece rimanere male. Con il broncio in faccia, suonò il campanello e sua madre gli aprì portandosi dietro la busta con dentro il pane, della frutta e della farina.
-Ma che... Mamma?-
La chiamò Natsu trovandosi al buio appena aprì la porta. Cercò l'interruttore e quando accese per poco non gli venne un infarto.
-SORPRESAAA!-
Gray, Gerard, Gajeel, Wendy, I fratelli Strauss e Cana si trovavano tutti nella sua sala, piena di roba da mangiare e uno striscione sulle tende con scritto "Tanti auguri".
Natsu restò per parecchi secondi in mobile alla soglia della porta con la bocca aperta e il cuore a mille mentre cercava di realizzare cosa stava succedendo a casa sua.
-Voi... lo avete fatto apposta a ignorarmi?-
-Perspicace-
lo prese in giro Gray e solo all'ora Natsu si mosse dal posto.
-Questa proprio non me l'aspettavo e non so neanche cosa dire-
Disse imbarazzato il rosato.
Gajeel gli andò vicino e gli cinse le spalle con un braccio, sfoggiando uno sei suoi ghigni migliori.
-Non devi dire nulla, idiota. Solo divertirti. Ghihi! -
Natsu sorrise emozionato, poi la sua attenzione venne catturata da una torta al cioccolato con sopra 12 candeline di compleanno.
Rose la posò sul tavolo e disse a suo figlio di soffiare.
-Esprimi un desiderio, mi raccomando-
Gli ricordò Lisanna e quello chiuse gli occhi.
"Vorrei restare sempre con i miei amici, qualunque cosa accada"
Natsu riaprì gli occhi e soffiò.
Il seguito della festa era andata a meraviglia per il caro festeggiato. Avevano mangiato la torta di sua madre, bevuto, giocato a monopoli con la vittoria di Mirajanee e Wendy e in fine si erano messi anche a cantare. Inizialmente Gajeel aveva preso la videocamera di Gerard per riprendere Gray e prenderlo in giro in un futuro, ma invece che ridere si trovarono tutti a bocca aperta, increduli di tutta quella bravura e addirittura aveva fatto commuovere Elfman. anche Lisanna e i suoi fratelli si erano messi a cantare, ma in tutta la serata nessuno era riuscito a battere la voce della sorella maggiore, nemmeno Gray. Finalmente arrivò il momento dei regali. Cana gli regalò un paio di guantoni da box, cosa che ancora non aveva e riceverli non fece pensare due volte a Natsu di abbracciarla e ripetere almeno dieci volte "Grazie". I fratelli Strauss regalarono al ragazzo un buono da 50 euro per una cena in un ristorante di carne all you can it. Elfman disse che l'idea era stata di Lisanna e che non poteva che essere più d'accordo con la sua decisione. Ormai la minore conosceva troppo bene Natsu e quest'ultimo la adorava. Gajeel tirò fuori un pacchetto di media statura e quando Natsu lo aprì fece un sorriso a trentadue denti fino a sentire quasi male alle guance. Era una statuetta in ferro di un drago che sputava fuoco, la cosa più figa che lui avesse mai visto e ciò che la rendeva ancora più speciale era il fatto che Gajeel l'avesse fatta a mano. Gray invece gli regalò una coperta termica rossa che subito si avvolse intorno e si accucciò con un sorrisetto felice e le guance rosse. Era la vita per Natsu. Gerard diede delle piccole pacche dietro la schiena di Wendy e lei, timida, diede un pacchetto dalla consistenza dura, come se fosse dentro a una scatola. Quando lo scartò infatti trovò un cofanetto grande quanto il palmo della sua mano e appena lo aprì restò senza parole.
-Non è chissà cosa, ma... ecco... ho pensato che ti potesse piacere e Gerard era d'accordo con me-
Balbettò Wendy mentre Natsu prendeva in mano quel piccolo ciondolo con racchiusa da un lato una foto dove ritraeva Natsu, i suoi migliori amici al suo fianco e Wendy avanti a loro che sorrideva.
Gli occhi di Natsu si inumidirono e subito abbracciò la piccola Wendy.
-E' bellissimo, Wendy. Grazie mille. Lo custodirò con cura-
Wendy ricambiò l'abbraccio e sorrise.
Natsu sollevò il capo e ringraziò anche Gerard che stava guardando la scena con un sorriso commosso, un po come tutti quanti. In fine Rose chiamò suo figlio e lui si mise dritto.
-Voglio anche io darti una cosa da parte di tuo padre-
Un silenzio tombale regnò nella stanza.
Natsu sentì un dolore al petto da fargli trattener il fiato mentre teneva tra le mani un pacco con dentro qualcosa di morbido. Lo scartò con cura e quando lo tirò fuori trovò una sciarpa particolare di colore bianco. La aprì e se la avvolse attorno al collo, facendosi scappare poi un singhiozzo e una lacrima.
-La chiamano "la sciarpa dalle scaglie di drago"-
Gli spiegò Rose anche lei con gli occhi umidi.
-Quando tuo padre la vide ad una fiera non sapette resistergli e pensò a quanto ti sarebbe piaciuta-
Natsu si asciugò gli occhi e fece un grosso respiro.
-E aveva ragione, mamma. mi piace un sacco-
Rose sorrise e come Natsu cercò di trattenere le lacrime, senza riuscirci.
Nessuno aveva parlato, tranne Mirajanee che stava cercando di impedire ad Elfman di scoppiare a piangere, anche se era dura pure per lei come lo era per tutti. Rose si ricordò in quel momento di un'ultima cosa e disse a Natsu di aspettarla seduto sul divano con gli occhi chiusi. Fece come gli era stato detto e restò così per qualche secondo, fino a quando non sentì qualcosa di neanche troppo pesante sulle gambe. Natsu aprì gli occhi appena Rose gli disse di farlo e ciò che vide era una scatola con dei buchi.
-Quello è da parte mia-
Natsu guardò per qualche istante sua madre e quando sentì un verso strano si concentrò al 100% sulla scatola.
-Ma cosa...-
Natsu palancò gli occhi quando attraverso i buchi vide qualcosa muoversi.
Subito aprì la scatola e qualcosa di azzurro gli saltò sul petto, facendolo spaventare.
-Un gatto?-
Domandò non del tutto sicuro Natsu e quando quello miagolò scoppiò a ridere.
-Ma è azzurro!-
Esclamò Gray incredulo.
-Ma è troppo carino!-
Lisanna si avvicinò a Natsu e accarezzò la testa del micio, ottenendo delle fusa di ringraziamento.
La tristezza che stava prima regnando nella stanza si tramutò in ben altro. Tutti sorridevano e guardavano il gatto con curiosità.
-Come lo vuoi chiamare?-
Domandò Cana.
C'era solo un nome adatto a quel gatto, un nome che trovò in mezzo a quella stanza.
-Lo chiamerò Happy!-
-Aye!-
Tutti scoppiarono a ridere per quel verso strano.
-Lo prenderò come un sì-
Natsu alzò il gatto alla re leone e annunciò la nuova new entry della famiglia.
Poco dopo finì la festa, ma non per Natsu, Gajeel, Gray e Gerard che restarono a casa sua per la notte. tutti e quattro vollero dormire per terra con dei sacchi a pelo e Natsu aveva messo il planetario per fare l'effetto delle stelle sul soffitto. Sdraiati in cerchio, guardavano le costellazioni mentre Happy sul petto di Natsu con quest'ultimo che gli accarezzava il pelo azzurro.
-Vi ringrazio per la sorpresa, ragazzi-
-Ancora che ringrazi?-
Domandò Gray dando un pugno sulla spalla del ragazzo.
-E lo farò sempre, siete i miei f...-
Natsu si bloccò e pensò a quello che stava per dire.
I tre si girarono verso Natsu per capire perché si fosse fermato.
-Cosa siamo, Natsu?-
Domandò Gerard appoggiando la testa tra le mani mentre si reggeva con i gomiti a terra.
-Beh... da quando vi ho conosciuti per me siete stati sempre stati dei fratelli... è stupido?-
-Natsu, hai detto una cosa bellissima invece-
Gerard gli sorrise e il ragazzo arrossì di botto.
-Davvero? non sono stato eccessivo?-
-Scherzi? Anche per me lo siete altrettanto. Senza di voi adesso potrei essere chissà dove a deprimermi-
Confessò Gray e poi disse la sua anche Gajeel.
-Io invece sarei morto di fame, poco ma sicuro-
-Visto, Natsu? tutti pensiamo alla stessa cosa. Non aver paura di dirci le cose-
Natsu restò a guardare Gerard con un pensiero per la testa.
"Forse dovrei dirlo..."
Pensò Natsu mentre i tre discutevano su chi fosse il maggiore.
-Gerard, è grazie a lui che siamo qui tutti insieme in fondo e, odio ammetterlo, ma è anche quello più maturo-
Disse Gray ritrovandosi improvvisamente nudo con le braccia conserte al petto e seduto con anche le gambe messe in croce.
-Potevi semplicemente dire che sono il più vecchio tra voi tre-
-Di poco-
Borbottò Gajeel facendo ridere i ragazzi.
-Da oggi in poi saremo fratelli! Nessun segreto tra di noi, sia chiaro-
E ancora una volta le parole di Gerard fecero intensificare i pensieri di Natsu.
"Ricorda una cosa, non dire più a nessuno che eri nobile. Okay?"
Le parole di Zeref gli tornarono in mente come un pugno in faccia. Ricordava molto bene quel giorno, Zeref gli aveva promesso che ci sarebbe sempre stato nei momenti difficili e invece...
-Natsu, sembri pensieroso. Vuoi dirci qualcosa?-
Cheise Gajeel riportando Natsu coi piedi a terra.
Lui sorrise e scosse il capo.
-No, sono solo felice-
"Ancora non posso... non voglio"
Pochi giorni dopo Natsu fece conoscere a Happy la gatta di Wendy: Charle. L'incontro fu abbastanza deprimente e divertente allo stesso tempo. Divertente perché Happy si era invaghito completamente della bella gatta bianca e faceva di tutto per attirare la sua attenzione. Deprimente perché veniva ignorato con stile dalla sottoscritta. Tra Natsu e Happy ci fu subito alchimia, e per Natsu Happy era l'amico più fedele che potesse avere. Se si sentiva triste per la mancanza del padre , il suo gatto si accucciava vicino a lui e gli leccava la mano, poi faceva di tutto per far ridere il suo padrone e questo Natsu lo apprezzava molto.
Oltre a Happy, Natsu e i ragazzi fece un'inaspettata conoscenza tramite Laxus e suo nonno, un vecchio molto simpatico e gentile. Questa conoscenza aveva il nome di Mavis, una ragazza uscita da un coma durato 11 anni e che per via di questo non dimostrava la sua età da ventenne. Per tutti i compleanni dei ragazzi era lei a fare la torta e per loro Mavis era come una madre minuta.
Passarono poco meno di due anni e per Natsu arrivò il momento di lasciar partire Lisanna per l'estero. Non avrebbe mai dimenticato quel bacio, lì era racchiuso tutti i sentimenti di lei nei suoi confronti, però Natsu non riusciva a vedere Lisanna come qualcosa di più di una migliore amica.
-Ragazzi, dobbiamo trasferirci in Germania-
A quella notizia Gerard e Wendy rimasero senza parole.
Da quando era arrivata la piccola Marvell non avevano più osato trasferirsi, dando la possibilità a Gerard di avere degli amici. Quegli amici che per lui erano dei fratelli minori da proteggere.
-Partiremo tra un mese, quindi... dovrete salu...-
-NO!-
Esclamò secco Gerard interrompendo sua madre che stava guardando i suoi figli con grande mortificazione.
-Gerard...-
Lo chiamò suo padre mentre Wendy era scoppiata a piangere all'idea di lasciare tutti e tutto.
Gerard prese la mano di Wendy e la guardò negli occhi. Non voleva che Wendy passasse gli stessi momenti che aveva passato lui alla sua età e avrebbe fatto di tutto pur di impedirlo
-Non partiremo! Non farete questo anche a Wendy! Noi abbiamo una vita in questo posto-
-E cosa vorresti fare, Gerard? Di certo non puoi stare qui da solo con lei-
Era folle, ma Gerard sorrise ugualmente alle parole del padre.
-O sì che posso-
-Scherzi?-
-No. Wendy, tu che vuoi fare?-
Domandò Gerard e quella si asciugò gli occhi per poi aggrapparsi al braccio del fratello.
-Se Gerard è con me so che staremo bene. Mi fido di lui-
-E dove avresti in mente di comprarla?-
Chiese suo padre e subito Gerard rispose.
-Ovviamente a Magnolia. Anche Natsu si vuole trovare un posto economico dove poter vivere in città. Troverò un lavoro e baderò anche a lei-
-Natsu è uno solo, voi in due-
-Mamma, ti prego. Lasciaci almeno tentare-
I due genitori si guardarono.
Non potevano di certo prendere una tale decisione sul momento, quindi chiesero hai due ragazzi di aspettare al giorno dopo e quelli li lasciarono decidere.
Sia Gerard che Wendy dormirono poco e niente quella sera e prima di dormire Gerard era stato in chiamata con i suoi amici per almeno tre ore solo a parlare di quello. Il giorno Gerard si era svegliato prima di tutti e aveva preparato la colazione per la sorella. Quando la svegliò pure i suoi genitori uscirono dalla loro stanza e finalmente i due ragazzi potevano sapere la loro decisione.
-Se non troverete una casa entro un mese non farete nulla. Okay?-
Wendy e Gerard si guardarono e lui la prese in braccio per poi farla girare, facendola ridere.
Una settimana dopo Mika era riuscita a trovare una casa economica per Gerard e Wendy non molto lontana dalla scuola superiore. Valutarono i prezzi e grazie hai risparmi di Gerard riuscirono a premettersela. Come dissero i suoi genitori, un mese dopo se ne andarono lasciando una bella somma di denaro ai loro due adorati figli, potendo così iniziare la loro vita insieme a Magnolia.
Passarono pochi mesi e finalmente i quattro stavano per varcare i cancelli della Fairy Academy insieme a un loro caro amico.
-Laxus, sicuro che tuo nonno ci abbia messi nella stessa classe?-
-Smettila Natsu, me l'hai domandato già quattro volte-
Sbuffò il biondo mentre camminava avanti a loro.
Tre ragazze superarono i quattro ancora lì fermi al cancello e quelli restarono per un momento a fissarle, attirati dalle loro risate. La più bassa tra le tre si girò di profilo mentre parlava del fatto di non voler essere in una classe diversa. Gajeel spalancò gli occhi senza smettere di guardarla. Quei capelli sbarazzini e turchini, la fascia per capelli di colore arancione e quel sorriso inconfondibile...
"Levy...?"
-Gajeel, sei tra noi?-
Gerard scosse la mano davanti a quella dell'amico e lui sbatté più volte le palpebre prima di riprendersi del tutto.
-Ragazzi... l'ho trovata-
-Trovato chi?-
Domandò Gray per poi venir afferrato per le spalle, facendolo rimanere di sasso.
-La ragazza che stavo cerando anni fa! è lei!-
E poi indicò il gruppo.
-Aspetta, serio? ma quale delle tre?-
Domandò Natsu euforico, ma ami quando il sottoscritto.
-La più bassa-
-Gajeel. Che ci fai ancora qui? vai, no? sono anni che la pensi-
Le parole di Gerard fecero arrossire il corvino dagli occhi rossi.
-Tu sei matto. Sono anni che non ci vediamo e l'ultimo ricordo che ha di me non è dei migliori-
-E allora che fai, resti a guardarla da lontano dopo che sei scappato da un orfanotrofio solo per lei?-
Continuò il turchino facendo riflettere il suo amico.
"Cazzo, ha ragione"
Pensò Gajeel con un verso di lamento.
I quattro entrarono a scuola e andarono a vedere in che aula fossero assegnati. C'erano anche le tre ragazze che stavano guardando il tabellone della sezione D, allora anche i ragazzi decisero di guardare quel foglio per permettere a Gajeel di avvicinarsi.
-Siamo insieme, ragazze!-
Esclamò la bionda del gruppo per poi abbracciare le sue amiche.
Natsu guardò di sottocchio le tre e per un momento gli sembrò familiare il viso di quella ragazza dai capelli lisci e dal colore del grano, ma non ci restò a pensare molto visto che Gray aveva attirato l'attenzione.
-Siamo nella stessa classe, fratelli. Dobbiamo ringraziare ancora Laxus-
-Più culo di così non poteva andarti, Gajeel. Anche lei è nella D-
Bisbigliò Gerard facendolo arrossire per una seconda volta.
-Che aspetti? è la tua occasione-
Ci si mise anche Natsu.
Gajeel prese tutto il coraggio che aveva in corpo e andò più vicino alle tre, precisamente più vicino a Levy.
-Anche tu nella mia sezione?-
-Eh?-
Levy si girò e i loro occhi si incontrarono.
Il cuore di Gajeel batteva a mille mentre le guardava quel piccolo viso così simile a quello di sette anni prima e faceva di tutto per non dimostrare la sua ansia. Però qualcosa andò storto e non per colpa sua.
-Non provarci così spudoratamente con la nostra amica, metallaro-
Una ragazza dai capelli più scuri di quelli di Levy la prese per le spalle e la attirò a se, guardando male il povero Gajeel.
-Aspetta... cosa?-
Domandò Gajeel.
I tre amici si guardarono e capirono che aveva bisogno di aiuto, quindi Gray si precipitò al fianco di Gajeel e appoggiò un braccio sulla sua spalla.
-Calmatevi ragazze, non è quello che pensate-
La ragazza passò lo sguardo omicida da Gajeel a Gray.
In quel breve istante un ricordo si fece spazio nella mente di Gray appena vide il volto della ragazza. Lui l'aveva già incontrata. Lei invece di avere ricordi perse del tutto l'arrabbiatura per poi arrossire di colpo e mettersi ad urlare.
-UN PERVERTITO!-
Tutti si girarono verso il gruppo e Gray si guardò, notando di essere senza vestiti.
-Bella mossa...-
Borbottò Gajeel con la mano a coprirgli la faccia, ma il corvino era troppo occupato a cercare di convincere la ragazza sul fatto di non essere quello che pensava.
-Allontanati da lei!-
Anche la bionda si era messa in mezzo appena vide che la sua amica si stava spaventando.
-Qui la situazione sta degenerando. Non è davvero un pervertito, ha solo problemi a controllare... i suoi ormoni-
Spiegò Natsu complicando la situazione.
Le tre guardarono i tre con disgusto per poi allontanarsi di qualche passo. Gerard volle mettersi in mezzo per chiarire quella assurda situazione, prima che qualcuno di quei tre idioti peggiori e basta.
-Non intendeva gli ormoni sessuali, il mio amico si è spiegato male. Ha solo un'abitudine bizzarra da quando era un bambino-
-E noi ci dobbiamo credere?-
Domandò la blu ancora aggrappata a Levy.
-No, ma ci crederete col tempo. Siamo nella stessa classe, no? andiamo d'accordo-
-Io non farò mai amicizia con dei maschi, figuriamoci se poi si spogliano-
La ragazza più aggressiva guardò male Gray e quello iniziò a seccarsi.
-Senti, ragazzina. Non so che problemi tu abbia con i ragazzi, ma non ti conviene guardarmi in quel modo-
-Non osare minacciarla, maniaco!-
Esclamò la bionda mettendosi d'avanti.
-Non parlare così al nostro amico, biondina!-
Saltò su Natsu scambiando delle occhiate cagnesche con quella ragazza.
In quel momento Gajeel e Levy si scambiarono un'occhiata esausta, ma la reazione di lei non fu molto positiva, anzi. Sembrava intimorita.
Dei passi decisi andarono verso quello spettacolo e solo con la sua voce riuscì a zittire tutto il corridoio.
-Che sta succedendo?!-
-Questi ragazzi ci stavano importunando-
Le spiegò Levy lasciando a bocca aperta Gajeel.
-Noi non stavamo proprio importunando nes...-
Gray non finì neanche la frase che venne preso per il bavero della divisa spinto contro la bacheca e bloccato dal gomito della ragazza.
I tre amici e le ragazze restarono senza parole per la furia di quella ragazza dai capelli rosso scarlatto.
-Non osare dire nulla e vestiti immediatamente! Se ti vedo ancora vicino a una di loro ti spacco le ossa!-
Quello sguardo così autoritario avrebbe fatto tremare tutti, ma non Gray Fullbuster.
O almeno, così pensava prima di ribattere dicendo che doveva stare zitta e non rompergli le palle. In tre secondi si trovò con la faccia a scongiurarla di lasciarlo andare e che non le avrebbe più mancato di rispetto. Soddisfatta, guardò anche Gajeel, Natsu e Gerard con lo stesso sguardo da dittatrice.
-Lo stesso vale per voi-
-A... Aye!-
Esclamarono Gajeel e Natsu bianchi in volto mentre Gerard restava semplicemente a guardarla.
Lei se ne accorse e gli scoccò un'occhiataccia.
-Che hai da guardare?-
-Eh? No, nulla...-
Quello arrossì e lei lo squadrò poco convinta, poi guardò il tabellone della sezione D e fece un risolino.
-Siete nella D?-
-Sì-
Rispose Gerard e il sorriso di lei si allargò di più.
-Perfetto, vi metterò in riga come si deve-
-Dio, no-
Mormorò Gary ancora a terra.
-E adesso tutti in classe!-
Gray si alzò in piedi e fece il gesto militare.
-Sì signora!-
Poi tutti e quattro si voltarono e se ne andarono.
Fortunatamente nel tragitto Gray ritrovò i suoi vestiti e prima di entrare in classe si vestì.
-Quella è pazza. ha una forza bruta-
-Già....-
Gajeel, Natsu e Gray guardarono Gerard con la fronte aggrottata e per cercare di capire cosa avesse il loro amico.
-Gerard?-
Lo chiamò Natsu e quando lui li guardò i tre videro un'espressione mai vista sul loro amico.
Gli occhi erano luminosi e le guance avevano un colorito molto accentuato da non notarlo, e poi gli angoli delle sue labbra erano accentuati all'insù dandogli un'espressione di meraviglia.
-Cosa cavolo ti sta prendendo?-
Domandò Gajeel e Gerard si voltò senza rispondere subito.
-Non cosa, Gajeel... ma chi. Quella ragazza è stata meravigliosa-
-Tu sei pazzo, amico-
-Non sono mai stato meglio, Natsu-
E il suo sorriso si allargò.
Il cuore gli batteva come un tamburo solo a sentire la voce di lei nella testa e l'immagine di lei con quei lunghi capelli rossi gli faceva provare delle emozioni del tutto nuove.
-Fammi capire... basta vedere una donna menarci e ti viene l'alza bandiera?-
Gerard guardò male Gray e scosse il capo.
-Non mi sono eccitato, idiota. Sentite, lasciamo stare e andiamo in classe-
Durante la giornata il preside passò tutte le classi per augurare un buon anno a tutti e prima di andarsene mise in guardia i 4 giovani.
Fecero la conoscenza dei professori e dei compagni, conoscendo finalmente quelle quattro ragazze che avevano dato spettacolo insieme a loro.
Lucy Heartfilia era stata la prima a presentarsi, una ragazza dal cognome che Natsu aveva già sentito, ma purtroppo non si ricordava dove o quando. Però una cosa era certa, aveva un sorriso magnifico. Quei modi così aggraziati e il suo fascino stava facendo invaghire Natsu di lei, ma quando gli occhi color cioccolato di lei e quelli verde smeraldo di lui si incontrarono, ecco che lei scoccò un'occhiataccia. Sapeva che ci sarebbero state altre occasioni per parlare e quella era il litigio. Dopo Lucy si presentò Levy Mcgarden, la ragazza che tanto Gajeel cercava, solo che lei non si ricordava affatto di lui e lo dimostrò quando lui si presentò alla classe. Juvia Lockster, la bella e misteriosa ragazza dai comportamenti freddi con qualunque umano del sesso opposto al suo rese Gray molto curioso nonostante la scenata di quella mattina. Lei forse non se lo ricordava, ma lui non avrebbe mai dimenticato quella ragazzina di 15 anni che lo stava incitando ad alzarsi quando ormai pensava di non farcela. Aveva vinto il suo primo incontro di box grazie a lei e da allora aveva sempre provato quel desiderio di dirglielo e dargli la sua medaglia. Ma cambiò idea proprio il primo giorno di scuola. In fine arrivò Erza Scarlet, un nome molto conosciuto dai quattro grazie ai racconti di sfogo di Mirajanee quando ancora era fissata nel volerla battere. Sapevano quanto fosse pericolosa Mira, quindi avevano dipinto questa misteriosa Erza come un mostro... non che anche in quel momento la vedessero da un lato diverso, tranne per Gerard, lui ne era completamente cotto e col passare del tempo la adorava sempre di più, soprattutto quando stendeva le persone con dei gesti rapidi. Oltre ai sentimenti di Gerard, anche quelli dei suoi amici stavano tramutando giorno dopo giorno. Gajeel, nonostante i continui litigi con Levy e il suo modo di fargli ricordare chi fosse usando il soprannome "gamberetto", iniziava a non sopportarla. Stesso discorso per Natsu e Gray, ovviamente. Se prima il corvino voleva regalare la medaglia a Juvia, col passare del tempo le avrebbe voluto regalare un viaggio di sola andata per l'altro capo del mondo mentre Natsu avrebbe anche chiuso Lucy in una stanza e gettato la chiave in mare pur di liberarsene. In parole povere si odiavano a vicenda più che mai, ma un giorno capitò una cosa molto strana. Erano metà anno di scuola quando le tre mancarono per un periodo. Per quei giorni i ragazzi si erano sentiti come vuoti, come se mancasse qualcosa, e quando loro tornarono si misero subito a litigare solo per sentire le loro voci. Come Gerard ci stavano cascando anche loro in quel tranello chiamato "amore", un tranello così ben riuscito che durò per anni e che non erano riusciti a confessare, neppure tra di loro, fino a quel giorno di maggio ben tre anni dopo.
*ANGOLO AUTRICE*
6971.... Avrei dovuto davvero dividere anche questo, ma poi non riesco sul serio a finirla per capodanno XD Beh, un mega capitolone dai. alcune parti non mi convincono molto, ma credo di essermi complicata la vita già abbastanza solo cercando il regalo di Natsu da parte di Gray. Ci ho impiegato ben 15 minuti a trovare qualcosa e l'idea è stata di un ragazzo su un gruppo. Comunque, spero che vi sia piaciuto e quindi vi auguro una buona notte e un arrivederci al prossimo capitolo! (No, non sarà così lungo)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro