EGOISTA
Zeref camminava fischiettando verso la pasticceria delle fate, quello era il suo nome, e quando entrò non fece neanche in tempo a far sentire la sua presenza che Mavis lo prese per la maglietta e lo abbassò alla sua altezza.
-ti avevo detto di venire alle sette! Non alle otto!-
I clienti si girarono verso i due mentre il ragazzo pensò che, nonostante la statura e il viso da bambina, poteva fare un po paura.
-non avevo voglia di svegliarmi alle sei di domenica, okay?-
-no!-
-Mavis, calmati-
Zera prese per un braccio la bionda e la allontanò dal corvino, prima che tentasse alla sua vita.
-okay, ora respira-
Mavis obbedì e fece dei grossi respiri, almeno quattro volte.
-meglio?-
- diciamo... Ho esagerato di nuovo?-
-no, lui se lo merita-
La castana accarezzò la bionda sulla testa e quella sorrise.
Mavis, uscì dal salone mentre Zera si occupò di Zeref, che era ancora un po scioccato. Gli disse che, dato che Mavis non era nei suoi momenti migliori, si sarebbe occupata lei di lui, e quello annuì senza dire una parola.
-allore, teppista di strada, hai mai preparato qualcosa di commestibile?-
Zeref la guardò con un sopracciglio inarcato per il soprannome, però poi a pensarci aveva ragione, era un teppista di strada.
-sì-
-cosa?-
Chiese lei speranzosa
-la pasta in bianco-
Le aspettative di Zera create in quei pochi secondi si sgretolarono e capì che avrebbe dovuto stargli dietro per molto tempo.
-neanche un dolce?-
Tentò Zera
-no-
-allora ci lavoreremo. Facciamo una torta al cioccolato, molto semplice-
Mentre Zera prendeva gli ingredienti e il resto, Zeref fece una smorfia e si immaginò a fare una torta.
L'idea non gli piaceva. Lui voleva mangiarli, non farli. Perché non poteva lavare i piatti? Perché aveva distrutto quella maledetta porta il giorno prima? Perché non era andato in un'altra pasticceria dal nome più bello e meno femminile?
Troppe domande giravano nella sua testa, ma questo non migliorava la sua situazione.
Zera gli spiegò cosa fare e quello seguì alla lettera tutto ciò che diceva, ripetendosi nella mente che prima finiva e meglio era.
-comunque, non mi sono presentata. Il mio nome è Zera-
Disse la castana al corvino che stava finendo di girare l'impasto del pan di spagna.
-... Okay-
Disse il ragazzo concentrato su quello che stava facendo.
Cosa glie ne poteva fregare del suo nome? Nulla, tanto poi se ne sarebbe andato.
Una ragazza entrò in cucina e prese nella cella frigorifera una teglia di brioche, e Zera ne approfittò per presentarla a Zeref.
-Quella ragazza è Virgo, una nuova arrivata-
-dovete punirmi?-
Chiese la rosa appena sentì il suo nome e Zera scosse la testa.
Per Zeref era una ragazza divertente, aveva uno sguardo freddo ed era masochista. Il giorno prima aveva fatto un po di comunicazione con lei mentre lavava i piatti, e anche se non sembrava aveva un buon senso dell'umorismo.
-in quanti lavorate qui?-
Chiese per curiosità il corvino e la ragazza pensò.
-cinque-
-quindi ne manca una?-
-uno-
Zeref non si aspettava un maschio, però pensò subito ad un ricchione.
Finì di preparare l'impasto e lo misero in forno. Appena fu cotto lo tirarono fuori e lo lasciarono a raffreddare per poterci lavorare.
Zera lo lasciò da solo per andare a vedere come stesse Mavis, mentre quello, non volendo stare lì, si fece un giro in salone vedendo la presenza di Gerard, che stava mangiando insieme a due ragazzi, tra cui uno aveva i capelli lunghi e neri mentre l'altro era più piccolo di età. Girò lo sguardo e notò che il poliziotto aveva mantenuto la sua parola.
-Gangster!-
Aveva urlato lui appena vide Zeref e quello sbuffò.
-stai facendo il bravo?-
tutti si girarono verso il corvino e quello arrossì.
Pure Gerard e gli altri due lo guardarono, e quello dai capelli lunghi sembrò strabuzzare gli occhi.
Senza dire nulla si girò per andarsene, ma andò a sbattere contro Wendy che stava portandolo una cheesecake.
Prese per un braccio la ragazza e tentò di prendere anche il dolce, ma quello finì a terra in un nanosecondo.
-ops-
Si fece scappre il corvino mentre ancora teneva la ragazza.
Gerard e il ragazzino resse la ragazza da dietro mentre l'amico corvino spinse via Zeref, costringendolo a lasciare la presa sulla ragazza.
-Wendy, stai bene?-
Chiese Romeo e quella annuì, ancora un po scossa.
-quindi era vero... Non potevi restare scomparso per altri anni?-
Chiese Gajeel con un tono cagnesco e Zeref stette zitto.
-Gerard, te l'ho detto ieri, se dovete parlare lo fate fuori, ma adesso stiamo lavorando-
-che cosa succede?-
Mavis guardò per terra la cheesecake e poi i ragazzi, che indicarono Zeref dicendo che era tutta colpa sua mentre il corvino continuava a stare zitto a guardare la ragazzina dire che non lo aveva fatto apposta.
Si chiedeva perché lo stesse difendendo, infondo aveva già avuto l'onore di conoscerlo in passato.
Mavis rivolse lo sguardo su Wendy e le passò un dito sulla guancia, poi se lo mise in bocca e fece il broncio.
-non per vantarmi, ma l'ho fatta davvero bene. Peccato che adesso sia a terra. Zeref, vuoi dire qualcosa?-
-ecco... Non l'ho fatto di proposito, e poi...-
Zeref mise una mano sulla testa della ragazza e poi la alzò fino alla sua altezza.
-non l'ho vista-
Wendy lo guardò male mentre il corvino fece spallucce.
In qualche modo, pure Mavis sembrò infastidita da quella scusa, anche se aveva ragione, allora prese un po di cheesecake e chiese un favore a Gajeel nell'orecchio.
Il ragazzo fece il suo solito ghigno e la prese in braccio, facendola sedere sul braccio ben saldo, così che lei avesse la possibilità di spalmare sulla faccia di Zeref la sua creazione ormai distrutta.
Il corvino non se lo aspettava, e quando si tirò via il buon cibo dalla faccia per poter aprire gli occhi vide Mavis che lo guardava con un lieve sorrisetto mentre i clienti e i ragazzi ridevano.
-questo è per aver incolpato la sua altezza-
Ormao era ufficiale, Zeref provava odio per quella mocciosa.
Poco dopo, Gerare e Gajeel se ne andarono da Natsu mentre Romeo decise di rimanere lì.
Aveva sentito la storia di Zeref dai due amici, e lasciare la pasticceria non gli andava prorpio, decidendo così di restare per controllare Wendy.
Zeref ritornò in cucina e si pulì la faccia con uno strofinaccio, poi guardò ciò che aveva fatto con Zera e aggrotò le sopracciglia.
-non ci credo...-
Si disse Zeref appena la vide floscia.
Perché non era normale? O era giusta così? Neanche lui lo sapeva, ma gli sembrava troppo strana la sua forma.
Quando arrivò Zera gli fece notare il suo dubbio, e quella aggrotò le sopracciglia, chiaro segno che non era affatto normale.
-Zeref... Hai davvero messo le dosi giuste?-
Il ragazzo ci pensò sù e annuì.
-ho fatto quello che mi hai chiesto, e questo è il risultato: una torta floscia-
-è strano... Assaggiamo?-
-okay-
I due tagliarono dei pezzi e la mangiarono.
Grosso errore.
Entrambi corsero al lavandino e la sputarono, poi presero un po d'acqua e bevvero.
-Zeref, vedo che hai fatto davvero un pan di Spagna! -
Mavis sbucò dalla porta e andò verso quella "cosa" per poi prendere una forchetta e mangiarne un pezzo.
Zera sudò freddo, e subito provò a dire alla ragazza di non fare lo sbaglio più grande della sua vita, ma Zeref le tappò la bocca lasciando che Mavis la mangiasse.
Quella sarebbe stata la sua vendetta perfetta dopo l'umiliazione subita, e la sua soddisfazione arrivò molto presto.
Mavis fece cadere la forchetta dalla mano e fece colare dalla bocca tutta la torta, mentre il suo colorito non fu più un bel rosa carne lievemente pallido, ma verde. Guardò i due e a peso morto si accasciò sul tavolo, facendo questa volta preoccupare Zeref.
-l'ho uccisa con la mia prima torta!-
Escalmò lui seriamente preoccupato per aver ucciso la ragazza.
I due ragazzi corsero dalla bionda e Zera la sollevò.
-Mavis! Resisti!-
-Zera... Ti... Nomino seconda proprietaria della pasticceria delle fate... Ti guidarò da lassù... A parte gli scherzi, questa cosa è la morte fatta a dolce-
- quindi sei viva...-
Disse lui senza mostrare il sollievo di non averla uccisa sul serio.
-per tua sfortuna, sì. Zera, credo che: o sia lui a fare schifo o sia tu ad aver sbagliato qualcosa-
-non abbiamo sbagliato nulla, è questo il dilemma-
Le disse la castana e la bionda giunse a una conclusione.
-allora è lui che fa schifo-
-grazie-
Disse sarcastico lui e quella si tirò via dalla bocca un altro pezzo di torta.
Appena fu ora di andare Mavis comunicò al ragazzo che di lunedì non lavoravano, poi disse che se non si sarebbe fatto vivo alle sette del mattino del martedì, come minimo, gli avrebbe dato una bella punizone, ovvero lavare i cessi.
Subito puntò la sveglia sul telefono alle sei del mattino del martedì, poi andò verso l'uscita dove vide Wendy e il ragazzino dai capelli viola.
Quando lei vide il corvino sembrò presa dall'ansia, indecisa se salutare o lasciare perdere.
"Che nana strana"
Pensò il corvino nel guardarla balbettare.
Nell'avvicinarsi ai due il viola sembrò mettersi sulla difensiva, però non ci fece molto caso e gli passò di fianco con disinvoltura per poi mettere una mano sulla testa della turchina e dargli due colpetti.
-se ti alzassi mi faresti un favore-
La ragazza smise di balbettare e lo guardò male.
-se potessi lo farei!-
Zeref si mise a ridere e gli diede le spalle.
-a martedì!-
Urlò lei e quello si girò, sorpreso nel sentire un saluto.
Ricambiò con un cenno della mano e si diresse verso casa, dove incontrò Natsu stanco morto intento ad aprire la porta.
-vuoi un aiuto?-
Chiese il corvino divertito e il ragazzo lo guardò male.
-no-
-allora possiamo dormire fuori-
-per me tu puoi anche stare sotto un ponte-
Finalmente riuscì ad aprire la porta e subito il minore si buttò sul divano mentre Happy miagolava sulla sua schiena.
-vieni Happy, ti do io da mangiare-
Disse Zeref fischiettando per richiamare l'attenzione del piccolo felino, ma quello non si mosse.
-gli ho insegnato a non dare ascolto agli stronzi, quindi non provarci neanche-
-efficace-
Riconobbe Zeref divertito, però voleva a tutti i costi dimostrare che non avrebbe funzionato tanto a lungo.
Prese un pesce e richiamò l'attenzione di Happy, che subito si girò e guardò quel cibo prelibato per le sue papille gustative.
-Happy, non tradirmi per un pesce!-
Esclamò il rosato, ma la palla di pelo blu scese comunque dalla sua schiena e corse dal Zeref, che andò in cucina e glie lo mise nella sua ciotola, con tanto di carezze sulla testa.
-bravo micio, tutto per il cibo-
-traditore...-
Borbottò Natsu per poi alzarsi e vedere se ci fosse qualcosa da mangiare.
Il frigor era vuoto, allora lo chiuse. Guardò in frizzer e trovò delle patatine fritte da fare in forno, ma lui non aveva più un forno per colpa di un pollo andato a fuoco.
Zeref riuscì a trovare del tonno in scatola e dei pomodori, così si fecero la poca pasta rimanente con quel condimento: quella fu la cena.
-so che hai incontrato anche Gajeel-
Disse ad un certo punto il fratello minore.
-sì, pure la nana da giardino e un altro moccioso che era con i tuoi amici-
Natsu si alzò in piedi e mise nel lavandino le sue cose.
-se vengo a sapere che fai qualcosa a Wendy, giuro che ti ammazzo-
Natsu se ne andò dalla cucina e il corvino sbuffò, poi aggrotò le sopracciglia quando realizzò che, forse, aveva capito che stava lavorando in quella schifosa pasticceria.
"Magari è stupido e non ci è arrivato"
Pensò il corvino per poi andarsene a dormire.
Nel pomeriggio tardo, Natsu tornò a casa e corse in camera per prendersi il borsone per la box. Il momento era ormai vicino.
-vai a farti prendere a pugni in faccia?-
Chiese Zeref che se n'era stato tutto il tempo in casa a guardare la televisione insieme ad Happy.
-non sarò io a prenderne... Ma che cavolo te ne frega?-
Sbuffò Natsu per poi andarsene nuovamente via.
Appena arrivò davanti alla stessa struttura di sei anni fa molti ricordi iniziatono a riaffiorare, e pensò a quella battaglia finita con un pareggio per colpa della preoccupazione per le sorelle Strauss.
Ricordò lo schiaffo che Lisanna gli aveva dato, e ancora bruciava. Aveva deluso sia la ragazza che amava e sia la sua migliore amica.
Sentì un furgone arrivare e quando si girò vide scendere Cana, il coach e i suoi amici, comprese Erza, Mirajane e Lisanna.
-tutto okay?-
Chiese l'uomo dai capelli castano chiaro e il rosato annuì.
I ragazzi lo accompagnarono nello spogliatoio mentre le ragazze si sedettero alle gradinate, dove non molto lontano da loro c'erano Yukino, Rogue e Minerva, dove solo l'albina sembrava preoccupata per il biondo.
Cana sentì qualcuno pronunciare il suo nome e quando si voltò vide alle sue spalle Bacchus, sempre con un sorriso sulle labbra accompagnato da qualcosa di alcolico.
-Bacchus! Come mai da queste parti?-
-sono qui per vedere come se la cava il mio vecchio compagno di box. E te, dolcezza?-
In quel momento le ragazze pensarono che fosse una fortuna se il padre di Cana non era con loro, poi guardarono la ragazza con malizia e quella si mise a ridere.
-stessa cosa. Il mio amico deve spaccare la faccia al biondino, e sono sicura che ce la farà-
-dici? Guarda che non è da sottivalutare il suo avversario-
Bacchus bevve della birra e andò a sedersi vicino alle ragazze, che quando le guardò una per una notò una faccia già conosciuta dal bell'aspetto.
-ma chi si rivede, la bella Erza!-
-non ti avevo riconosciuto. Quindi sei amico di Sting-
-non proprio, facevamo solo box assieme, poi me ne sono andato dopo una bella sconfitta da un vero uomo!-
Le sorelle Strauss e Cana si guardarono, poi a quest'ultima le venne un flashback di sei anni fa sull'incontro di Elfman e un ragazzino.
In quel momento arrivarono i ragazzi che incrociarono lo sguardo del corvino. Elfman, che era con loro, riconobbe subito il suo volto nonostante l'età, e stessa cosa l'ex lottatore di box, che si salutarino con una stretta di mano e una pacca sulla spalla.
-un vero uomo non si dimentica mai-
Disse Elfman al ragazzo e quelli rise per poi finire di bere la sua lattina di birra.
Le luci si abbassarono e i ragazzi si misero ai loro posti mentre l'arbitro presentava i due combattenti.
Il primo a salire sul ring fu Sting, che alzò le braccia ricevendo acclami dalla maggior parte del pubblico, ma anche Natsu, quando mise piede sul ring senza disfare la sua espressione seria, ricevette la sua dose di acclami, soprattutto dai suoi amici.
Durante la presentazione arrivarono anche Evergreen, Freed e Bixlow, che si sedettero vicino agli altri con l'ansia in corpo per il loro amico dai capelli rosa.
-Allora, Natsu, sei pronto a decretare il vincitore tra noi due?-
Chiese il biondo per poi mettersi la protezione in bocca.
Natsu tirò via l'accappatoio e guardò il ragazzo.
-questa volta non mi farò distrarre-
Si mise anche lui la protezione ai denti mentre l'arbitro spiegava le regole per i lottatori, poi giunse il suono della campanella.
I due si studiarono per un po, dando dei colpi a vuoto per vedere l'agilità dell'avversario. Il primo a fare sul serio fu Natsu che mise gran parte della sua forza in un destro, ma Sting lo evitò e rispose colpendolo alla guancia sinistra.
Natsu barcollò di poco e si mise sulla difensiva mentre il biondo continuò ad attaccare, costringendo il rosa a pararsi con gli avambracci. Appena vide un'apertura al fianco del biondo ne approfittò, colpendolo con un pugno ben assestato facendo gemere il ragazzo, che indebolì la sua difesa.
Il rosato diede un pugno sotto il mento al suo avversario e quello indietreggiò fino ad appoggiarsi alle corde del ring.
-Che cavolo fai, Sting! Reagisci!-
Urlò il suo coach, infastidito dalla vantaggio di Natsu.
-non perderà-
Disse Minerva con un lieve sorriso, ed Erza volle contestare.
-non sottovalutare Natsu, non ha fatto sul serio-
-Se è per questo neanche Sting, e poi... Abbiamo una carta vincente-
Erza non capì di cosa stesse parlando, ma la sua attenzione ritornò sul ring appena iniziò il secondo round.
-Natsu, per il bene di lei, non mi farò battere-
Sting girò intorno il ring e Natsu fece la stessa cosa.
-il suo bene? E tu cosa ne sai?-
-ne so più di te! Hai solo giocato con i sentimenti di una ragazza per puro divertimento -
Natsu sentì come un fitta al petto, e Sting, in quel momento, lo colpì in piena faccia facendolo barcollare all'indietro, costringendolo a reggersi alle corde mentre il naso sanguinava.
-N... Non ho giocato con lei!-
Si diede una spinta con le corde e cercò di colpirlo a sua volta in faccia, ma il biondo si scostò e diede un pugno sul fianco del ragazzo, facendolo, questa volta, cadere a terra.
-Natsu! Non ascoltare!-
Urlò il Coach mentre teneva le mani strette sulle corde.
Come poteva non ascoltare? Quelle parole facevano male, anche se dette da uno come Sting.
-non hai giocato? Anche se lo avreste fatto per "amore", come dite voi, è sempre e comunque un gioco!-
Il biondo si buttò sul ragazzo a peso morto dandogli una gomitata alla schiena.
Natsu digrignò i denti e gemette per il dolore, mentre l'arbitro iniziava a contare.
-Alzati!-
Urlarono i ragazzi dalle gradinate.
-Natsu...-
Sussurro Lisanna con gli occhi lucidi e le mani strette al lembo della giacca di Bixlow.
Il ragazzo sentì la presa sulla sua giacca e guardò l'albina preoccupata.
Non sapendo che fare, mise una mano sulla sua spalla facendola sussultare, attirando l'attenzione di lei.
-È forte, non si farà battere da quello lì-
In verità non ne era neanche sicuro, però, quando Natau si alzò interrompendo l'arbitro dalla conta i ragazzi fecero un sospiro di sollievo.
-Bix, non ci riuscirà-
Il ragazzo si sorprese che proprio lei, la ragazza più positiva che avesse mai conosciuto, dicesse una cosa del genere.
-come fai a dirlo?-
-è distrutto-
Si intromise Erza e i ragazzi non dissero nulla, perché era così.
Mirajane scattò in piedi e diede le spalle al ring.
-abbiamo bisogno di lei! Adesso!-
-Lucy? E come? Sta per iniziare il terzo round e non farebbe mai in tempo-
Le disse Cana mentre reggeva tra le mani una lattina di birra.
-la mia macchina è veloce-
Disse Freed con la mano alzata e Mirajane fece un sorriso carico di speranza.
-e allora muoviamoci!-
-vado io!-
Esclamò Lisanna alzandosi in piedi.
-vengo anche io, sono sicura che sarà difficile farla muovere-
Erza si alzò e affiancò Lisanna, mentre Freed fece la stessa cosa, ma Bixlow gli prese le chiavi della macchina e iniziò a correre verso l'uscita con le ragazze.
-ma... Bix!-
-scusa amico, ma sei lento a guidare!-
Il verde pensò di protestare, ma Evergreen confermò le sue parole e il ragazzo stette zitto al suo posto.
Intanto, Lucy e Levy erano tornate a casa dal loro lavoro ed entrambe si erano buttate sul letto.
Niente le avrebbe smosse da lì, se non un campanello che continuava a suonare come se qualcuno si fosse addormentato sopra.
-ma chi cavolo è?!-
Urlò Levy per poi aprire la porta, ritrovandosi Bixlow, Erza e Lisanna.
-Abbiamo bisogno di Lucy! Ora!-
Esclamò il ragazzo e la bionda, sentendo il suo nome, si alzò a fatica dal letto e andò alla porta, ma quando vide le ragazze aggrotò la fronte.
-che volete?-
-è urgente, se non vieni con noi, Natsu...-
Lucy chiuse la porta e ritornò a letto, mentre Levy guardava l'amica con tristezza.
-Lucy! Ascoltaci!-
Questa volta fu Lisanna a parlare, ma lei non volle rispondere.
-... So che ci stai davvero male, e posso capire... Ma lui ti ama! Lucy, ascoltaci!-
Lisanna si appoggiò alla porta di cada e continuò a parlare, sperando di smuovere la bionda.
- Erza mi ha raccontato tutto, ed è peggio di quello che ho pensato, però ha sempre provato dei sentimenti molto profondi per te, ancora prima di quella scommessa, però... Sia lui che gli altri non sapevano come dimostrarlo, per questo hanno fatto quello stupido gioco!-
Lucy stette zitta mentre delle lacrime le rigavano il volto.
-Levy-
Adesso fu la scarlatta a parlare, e la turchina si strinse alle spalle sapendo cosa le avrebbe detto.
-lo sai benissimo che Gajeel ti ama, e sai anche da quanto tempo-
Levy ricordò tutti i momenti passati insieme in quel orfanotrofio e al suo racconto sulla spiaggia, dove le disse che per cercarla era scappato da quel posto, finendo a Magnolia.
-Gerard mi ama... E lo so, per questo ho deciso di perdonarlo. Anche Gray, il ragazzo sempre freddo, prova davvero amore per Juvia. Loro ci amano, e sono anche degli idioti, però non ci credo che voi non proviate nulla per loro da non ascoltarmi-
Lucy alzò la testa e guardò la sua amica dai capelli turchini, vedendo che anche ella stava piangendo come lei.
-io... Lo amo ancora-
Singhiozzò Lucy e Levy annuì con un lieve sorriso sulle labbra.
-Lucy! Ti prego, vieni con noi! Ha bisogno di te!-
Urlò Lisanna con gli occhi lucidi, ma Lucy non capiva di cosa stesse parlando, fino a quando non continuò la frase, lasciandola senza parole.
-Natsu e ting si stanno affrontando in uno scontro di Box per te! Se perde Natsu, lui non si intrometterà mai più nella tua vita-
Lucy sgranò gli occhi e corse ad aprire la porta, dove vide Lisanna con le lacrime agli occhi.
-ti prego... Aiutalo-
-... Pensavo che tu lo amassi-
-no, non lo amo, h .fatto quello che ho fatto per vedere se ci teneva davvero a te, e... Era felice... Molto felice... Solo grazie a te, Lucy. Ti prego, non voglio vederlo soffire mentre ti guarda la lontano-
Lucy si girò verso Levy e vide che aveva tra le mani il suo cappotto.
La bionda sorrise e se lo mise, poi guardò i tre e insieme salirono in macchina.
Natsu non vedeva neanche più per tutti i colpi subiti, ma anche Sting non era messo benissimo, solo che tra i due quest'ultimo riusciva a stare in piedi.
-dov'è finito il tuo carisma? Non volevi riprendertela?-
Sting lo colpì nuovamente in volto e quello cadde a terra.
Voleva sì riavere la sua Lucy, ma davvero se la meritava?
-Natsu!-
Il ragazzo sentì essere chiamato nonostante le urla degli spettatori.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, ma quando riuscì a mettere a fuoco la figura della bionda il ragazzo sgranò gli occhi e mormorò il suo nome, spernado non fosse solo la sua immaginazione.
Era lì, in cima agli spalti con la preoccupazione negli occhi gonfi e arrossati. Di fianco a lei c'erano Erza, Bixlow e Lisanna, e capì che non era un miraggio.
La domanda risuonò nella sua mente:
Meritava Lucy?
Il ragazzo si alzò in piedi mentre Sting lo guardava incredulo.
No, non se la meritava.
-come fai a essere ancora in piedi?!-
Urlò il biondo preparandosi a dargli un pugno, ma Natsu lo evitò e lo colpì al petto, facendolo barcollare.
-Forse... Hai ragione, non merito una meravigliosa ragazza come lei-
Natsu andò verso Sting e si mise in posozione d'attacco.
-però, sono troppo egoista per smettere di amarla e lasciarla andare!-
Sing non vide neanche il pugno arrivare, che lo scaraventò contro le corda del ring per poi tornare verso Natsu grazie alla spinta di essa.
-Sting!-
Lo chiamò il coach, ma quello non riuscì a fare più nulla quando Natsu lo atterrò sfruttando la spinta delle corde.
Sting resto a terra a guardare il soffitto, incapace di muovere alcun muscolo mentre l'arbitro contava i secondi.
Nonostante i richiami dei suoi amici e del coach, lui non dava alcuna importanza, e continuava a pensare a quella determinazione che lo aveva affascinato.
-Natsu... Dragneel...-
Sussurrò il biondo con un lieve sorriso sul volto, mentre la campanella del fine incontro suonò.
*Angolo Autrince*
Gente bella! Buon giorno! :D
Spero che siate felici nonostante il lunedì, l'inizio della settimana si scuola TwT che palle.
Fortuna che avevo in mente tutto quanto, se no avreste dovuto aspettare un po...
Adesso dovrò dedicarmi alla quinta prova di un concorso con tema la Gale, e per giunta Au, come questa storia.
Avrei qualcosa in mente, ma non vanno bene... Che cavolo, non me la cavo benissimo con le storie d'amore! I miei pezzi forti sono i degradi! Non le lacrime ecc... Già tanto se sono riuscita a scrivere cose decenti in questa fanfiction ಠ_ಠ
Sinceramente... Se avessi saputo fossero state solo coppie non avrei partecipato... Ma ormai ci sono dentro, e non mi va di abbandonare (anche se sono settima o ottava, ma shhh)
Va boh! Io mo vado, ho storia che mi aspetta. Buona giornata a tutti!
( ' ▽ ' )ノ
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